Milano: alla Wunderkammern l’esclusiva mostra “Silver Screen Eye-Cons” dell’artista londinese D*FACE

DFace, Careless Whisper HPM – Turquoise (August 2019), Emulsion (hand painted) and screenprinted on 370gsm paper, Edition 9 of 10, Credits DFace Studio

D*FACE
Silver Screen Eye-Cons

Press Preview 12 aprile ore 17.30 
Opening 12 aprile ore 18.30 

Wunderkammern Via Nerino 2, Milano

Wunderkammern è lieta di presentare nella sede milanese in Via Nerino 2 la prima personale dell’artista londinese D*Face, dal titolo Silver Screen Eye-Cons.

Silver Screen Eye-Cons è il titolo della nuova mostra proposta dalla galleria Wunderkammern a Milano realizzata dall’artista londinese conosciuto in arte come D*Face. L’esposizione è curata da Giuseppe Pizzuto con testo critico di Silvano Manganaro, docente all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Sono molte e diverse tra loro le opere esposte in questa inedita mostra in cui si potranno vedere lavori raffiguranti l’iconico D*Dog, personaggio ispirato al cartone animato dei Peanuts, nonché i suoi famosi Digital Drawings, opere in cui l’artista combina disegno a matita e schermi digitali, gli HPM (Hand Painted Multiples) che uniscono la pittura a mano alla serigrafia, fino ad arrivare a un unico ed esclusivo omaggio al cinema italiano realizzato grazie a interventi su poster di famosi film della nostra cinematografia.

DFace, Portrait (2020), Credits DFace Studio

D*Face, uno degli esponenti dell’arte urbana più importanti della scena britannica e internazionale, è nato e cresciuto a Londra, dove già dalla sua prima mostra che si è tenuta nel 2005 ha conseguito importanti successi di pubblico e di critica.Ha coltivato sin da adolescente il suo interesse per i graffiti, la musica hip hop, l’estetica punk e soprattutto la cultura skate anche grazie alle pagine della rivista americana Thrasher e alla grafica provocatoria di artisti come Jim Phillips e Vernon Courtlandt Johnson che lo hanno portato a seguire un percorso di graphic design e illustrazione. La sua passione diventa presto una professione e comincia a lavorare come illustratore e designer freelance, al contempo inizia a realizzare le prime importanti opere negli spazi urbani con una varietà di tecniche e mezzi come vernice spray, adesivi, poster e stencil. I suoi lavori – in cui armonizza arte, design e graffiti – lo rendono uno dei precursori della street art così come la conosciamo oggi. I suoi murales si possono apprezzare in tutto il mondo: da Parigi a Madrid, da Brooklyn a Stoccolma, da Città del Messico a Taipei. Lo stile pop sovversivo di D*Face e il suo iconico personaggio D*Dog sono diventati un elemento fondante dell’arte urbana. “aPOPcalittico” è come spesso l’artista ha descritto il proprio lavoro, fortemente ispirato al Pop Americano degli anni ’80. La sua visione è infatti ricca di ironia e di critica rispetto al mondo contemporaneo governato da materialismo e consumismo. Sono numerose le sue collaborazioni, tra le quali citiamo quelle con gli artisti Banksy e Shepard Fairey (Obey), il gruppo musicale Blink-182 e il brand Triumph Motorcycles.


Media partner: Artuu, FACE Magazine, Collater.al

WUNDERKAMMERN 
Via Nerino, 2, 20123 Milano 
www.wunderkammern.net 
wunderkammern@wunderkammern.net 
Tel. +39 02 8407 8959 
Orari di apertura: lun – sab, 10-14 e 15-19.

UFFICIO STAMPA
Studio Martinotti 
francescamartinotti.com 
martinotti@lagenziarisorse.it 

Brescia, Mo.Ca. – Centro delle nuove Culture: NATURA FRAGILE. Quando le parole non bastano

Aldo Durazzi, Terremoto del Belice, 1968

NATURA FRAGILE
Quando le parole non bastano

24 marzo – 18 giugno 2023

Brescia, Mo.Ca.
– Centro delle nuove Culture

L’esposizione presenta 100 fotografie, scattate dai più importanti autori della cronaca e del reportage italiani che descrivono la fragilità della natura che si manifesta attraverso terremoti, alluvioni, mareggiate e fenomeni estremi.

A cura di Renato Corsini

Dal 24 marzo al 18 giugno 2023, il Mo.Ca. – Centro delle nuove Culture a Brescia ospita la mostra Natura fragile. Quando le parole non bastano, curata da Renato Corsini, col contributo della Banca Valsabbina, che raccoglie 100 fotografie, scattate dai più importanti autori della cronaca e del reportage italiani che descrivono la fragilità della natura che si manifesta in tutta la sua drammaticità, ovvero quando terremoti, alluvioni, mareggiate e fenomeni estremi, uniti all’imperizia dell’uomo, diventano tragedia.

La rassegna è una delle iniziative della VI edizione del Brescia Photo Festival, promosso da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, in collaborazione con il Ma.Co.f – Centro della Fotografia Italiana, con la curatela artistica di Renato Corsini che, dal 24 marzo al 27 agosto 2023, propone una serie di iniziative allestite nelle più prestigiose sedi espositive della città che, nell’anno di Bergamo Brescia Capitale della Cultura Italiana 2023, ruota attorno al tema Capitale, e alle aree d’azione su cui si costruisce il programma; in particolare, la cultura come cura, che reinterpreta la tradizione solidale locale, la città natura, per ridisegnare le relazioni in vista di una coesistenza sostenibile, la città dei tesori nascosti, per ripensare il rapporto con il patrimonio esistente.

L’iconografia del disastro passa attraverso il lavoro di quei professionisti, da Mario Dondero a Giorgio Salomon, da Giorgio Lotti a Vittorio La Verde, da Walter Battistessa a Giuseppe Palmas, da Agenzia Dufoto a Gruppo Dietro a un vetro, che per primi si presentano sui luoghi delle sciagure e ne sanno documentare la tragicità del momento con un intento cronistico, scevro dalla speculazione sulla rappresentazione del dolore.

C’è una frase all’inizio della mostra del famoso fotografo Marc Riboud che dice “non è necessario fotografare i morti per documentare l‘intensità di una tragedia”. Questo è il filo conduttore di tutta la mostra che parla dell’icnografia della rappresentazione delle tragedie provocate dalla natura. Grandi fotografi italiani che hanno documentato la storia degli eventi atmosferici estremi in Italia con circa 110 fotografie che costituiscono il nucleo della mostra. Natura fragile dà spazio anche a un evento che esattamente 100 anni fa ha colpito il territorio bresciano: la tragedia del Gleno che colpì in modo particolare il paese di Darfo. Renato Corsini, curatore

Giorgio Lotti, Alluvione Firenze, 1966

Il percorso espositivo si muove attraverso i luoghi delle sciagure italiane che più hanno colpito il paesaggio e l’immaginario collettivo, dalle immagini di Giuseppe Palmas durante l’alluvione del Polesine del 1951, a quelle di Giorgio Lotti che riporta alla memoria i disastri dell’Arno quando invase Firenze nel 1966, a quelle di Aldo Durazzi e di Renato Corsini scattate a seguito del terremoto del Belice nel 1968 e del Friuli nel 1976, a quelle ancora di Giorgio Salomon sulla Tempesta Vaia del 2018.


NATURA FRAGILE. Quando le parole non bastano
Brescia, Mo.Ca. – Centro delle nuove Culture (via Moretto 78)
24 marzo – 18 giugno 2023
 
Inaugurazione: sabato 25 marzo, dalle 15.00 alle 19.00
 
Orari:
martedì-domenica, 15.00-19.00. La biglietteria chiude un’ora prima
 
Informazioni:
Ma.Co.f
Intero: € 5
Ridotto: € 4 (bambini di età inferiore ai 7 anni, adulti sopra i 65 anni e studenti)
Gruppi: € 5
Scuole: € 4
Con il biglietto d’ingresso è possibile visitare tutte le esposizioni allestite al Ma.Co.f: Brescia Photo Festival mostre temporanee e la sezione di fotografia Bresciana.
 

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