Autore: Lorena Nistor – 31/5/2023
Quando più potenze mondiali esercitano un’influenza significativa nella politica internazionale, si suole adoperare il termine multipolarismo che indica infatti la presenza di più poli di potere nel sistema internazionale. La raccolta di saggi Indagine sul multipolarismo. Pareri a confronto della Collana Giano – Affari Internazionali, diretta da Tiberio Graziani, si incentra proprio sullo studio di questa affascinante e dibattuta teoria delle relazioni internazionali, fornendo al lettore un ampio ventaglio di argomentazioni favorevoli o contrarie alla compatibilità di questo termine-concetto con l’attuale situazione politica mondiale.
Parecchi studiosi, infatti, si stanno interrogando circa la natura del sistema internazionale del XXI secolo e gli ipotetici scenari del futuro. Il lento declino degli Stati Uniti, quale faro internazionale, ha subìto una forte accelerazione dopo la crisi economica del 2008, comportando la fine dell’unipolarismo statunitense, ma alcuni reputano prematuro un discorso sul multipolarismo: si starebbe verificando, piuttosto, un revival del sistema bipolare, il quale vedrebbe la grande potenza transatlantica impegnata a fronteggiare un nemico divenuto inaspettatamente potente negli ultimi decenni, la Repubblica Popolare Cinese.
Il filo conduttore che sembra mettere d’accordo le argomentazioni a favore dell’uno o dell’altro sistema è l’accelerazione, da parte della pandemia, di preesistenti tendenze nelle relazioni internazionali e la netta convinzione che si stia assistendo a un’importante fase di transizione. Equilibrio multipolare o passaggio a una bipolarità pericolosa? di Aymeric Chauprade, in particolare, sottolinea come il Covid-19 abbia provocato una crescente globalizzazione digitale che ha posto sotto i riflettori la prodigiosa crescita della civiltà cinese, nei cui confronti, specialmente dopo l’espansione del virus, sembra serpeggiare un grande timore a livello mondiale. Molti autori sono concordi nell’affermare che Washington e Pechino siano i protagonisti di una nuova forma di bipolarismo, seppur con peculiarità diverse rispetto al passato: la Cina rappresenta la prima nazione non caucasica e non cristiana a egemonizzare le relazioni internazionali, oltre a rivelarsi un rivale molto più impegnativo a livello di economia, scienza e tecnologia rispetto all’allora Unione Sovietica (Gli scenari globali del futuro, Côme Carpentier de Gourdon). In La sfida tecnologica globale, un multipolarismo ancora incompleto, Andrea Muratore utilizza il termine “bipolarismo tecnologico” per alludere alla dimensione in cui viene portato avanti il confronto tra le due potenze, per poi riferirsi a un “multipolarismo incompleto” alla luce dell’importante ruolo che anche altri attori internazionali, quali Russia e Unione Europea, ricoprono nella contesa.
Il breve saggio intitolato L’illusione di un nuovo bipolarismo (Alexey A. Gromyko), al contrario, dimostra come difficilmente potrebbero ricrearsi le condizioni necessarie per l’affermarsi di un sistema internazionale bipolare come quello della Guerra Fredda. L’era della globalizzazione e la scarsità di alleati cinesi, infatti, rendono impossibile la divisione del mondo in due blocchi ideologici isolati. La Cina è debole in termini di capacità e influenza, come si evince anche dal suo scarso potere all’interno delle organizzazioni internazionali, e non viene accettata dagli Stati Uniti come un rivale alla pari (La bipolarità e le sue relazioni con multipolarità e unipolarità, Huasheng Zhao). Per questo motivo, nonostante l’ascesa di Pechino abbia provocato un’erosione dell’egemonia americana, vige ancora di fatto l’incertezza circa l’esatta redistribuzione del potere geopolitico globale: questa fase di assestamento potrebbe dunque provocare tensioni interstatali prima del raggiungimento di un nuovo equilibrio (La transizione dell’ordine mondiale verso il multipolarismo: dibattiti e tendenze, Zeno Leoni). Il rischio è che neanche le Nazioni Unite possano essere in grado di mitigare tali tensioni, come riflette Paolo Bargiacchi nel saggio intitolato Approcci multilaterali e pulsioni unilaterali nel diritto internazionale: da una parte, vengono compiuti alcuni sforzi per favorire l’approccio multilaterale alla risoluzione di questioni concernenti la sicurezza e la pace mondiali, come i tentativi di riforma del Consiglio di Sicurezza per assicurare maggiore rappresentatività dei Paesi del mondo e capacità di adattarsi al continuo evolversi degli scenari geopolitici; dall’altra, risulta evidente come gli Stati ricorrano sempre più spesso all’uso unilaterale della forza, appellandosi all’istituto della legittima difesa piuttosto che al sistema di sicurezza collettivo del Consiglio di Sicurezza, il che potrebbe rendere le interazioni inter-statali sempre più ostili e ipoteticamente conflittuali indipendentemente dal tipo di sistema, bipolare o multipolare, che si ritiene attualmente esistente.
In conclusione, questo volume, impreziosito da un ampia prefazione del prof. Alessandro Colombo, non pretende né riesce a fornire risposte certe: piuttosto, consente a chi legge di acquisire le nozioni e gli strumenti utili alla formulazione di una propria valutazione, critica e responsabile, dello scacchiere internazionale contemporaneo.
Scheda del libro
INDAGINE SUL MULTIPOLARISMO.
Pareri a confronto
A cura di Tiberio Graziani – Prefazione di Alessandro Colombo
Autori: Paolo Bargiacchi, Alberto Bradanini, Côme Carpentier de Gourdon, Aymeric Chauprade, Aleksej Gromyko, Phil Kelly, Andrej V. Kortunov, Zeno Leoni, Andrea Muratore, Igor Pellicciari, Emanuel Pietrobon, Huasheng Zhao
Collana Giano. Relazioni Internazionali diretta da Tiberio Graziani.
Edizioni Callive, Roma 2023 – ISBN 9788889991749 – € 20
Indice
PREFAZIONE
Alessandro Colombo
APPROCCI MULTILATERALI E PULSIONI UNILATERALI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE
Paolo Bargiacchi
MULTIPOLARISMO, È PROPRIO COSÌ?
Alberto Bradanini
GLI SCENARI GLOBALI DEL FUTURO. Le alternative possibili.
Côme Carpentier de Gourdon
EQUILIBRIO MULTIPOLARE O PASSAGGIO A UNA BIPOLARITÀ PERICOLOSA?
Aymeric Chauprade
L’ILLUSIONE DI UN NUOVO BIPOLARISMO
Alexey A. Gromyko
LA TRANSIZIONE DELL’ORDINE MONDIALE VERSO IL MULTIPOLARISMO: Dibattiti e tendenze
Zeno Leoni
LA SFIDA TECNOLOGICA GLOBALE, UN MULTIPOLARISMO ANCORA INCOMPLETO
Andrea Muratore
LA GUERRA GLOBALE DEGLI AIUTI AL TEMPO DEL COVID-19. Dal multilateralismo al bilateralismo multiplo?
Igor Pellicciari
MULTILATERALISMO E IDEOLOGIA. Le chiavi di volta per la transizione multipolare
Emanuel Pietrobon
LA BIPOLARITÀ E LE SUE RELAZIONI CON MULTIPOLARITÀ E UNIPOLARITÀ
Huasheng Zhao
TRA POLICENTRISMO E BIPOLARISMO. Le interpretazioni russe sull’evoluzione dell’ordine mondiale
Andrej V. Kortunov
LA TRANSIZIONE ATTUALE DELLA POLITICA GLOBALE. Bipolarismo o multipolarismo?
Phil Kelly
NOTA SUGLI AUTORI
Disponibile su mediabooks.it o su AMAZON e nei principali stores librari
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(Dalla quarta di copertina) Sono trascorsi appena tre decenni da quando i paesi NATO, offuscati dalla sbornia del dopo Guerra Fredda, annunciavano la “fine della storia”. In quel momento di euforia, si diceva che gli stati non contavano più, che la geopolitica era materia obsoleta, e che l’era unipolare permetteva all’Occidente di godersi una “pausa strategica”. Ma già nel 2008, meno di vent’anni dopo, si capiva che in molti avevano cantato vittoria troppo presto. L’estate del 2008, in questo senso, aveva portato un bagno (freddo) di realtà. Mentre la Cina, con la cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Pechino mostrava al mondo la vastità delle proprie risorse, e la Russia ristabiliva la propria influenza nello spazio post-sovietico invadendo la Georgia, gli Stati Uniti facevano facevano fronte ad un 11 settembre finanziario che ne metteva a nudo le proprie fragilità. Alla luce della fase storica apertasi con questo passaggio e dei drammatici avvenimenti innescati dalla crisi russo-ucraina del 2014 e del 2022, ecco una importante raccolta di saggi internazionali sul Multipolarismo.