Quattro passi SOTTOeSOPRA: “Note al centro della terra” concerto alla Grotta Gigante

Subito esauriti i posti per assistere al concerto “Acqua chiara” nella Grotta del Mitreo, organizzato dall’Associazione culturale Opera Viva in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia e con il Conservatorio di musica Giuseppe Tartini di Trieste.

Lo rende noto Opera Viva annunciando il successivo appuntamento musicale, Note al centro della terrain programma giovedì 20 giugno alle 17.30 in collaborazione con l’Alpina delle Giulie – Commissione Grotte E. Boegan alla Grotta Gigante di Sgonico, nell’ambito del progetto Quattro passi SOTTOeSOPRA con cinque giovani talenti Luca Bellodi, Andrea Brusini, Marco Cernecca, Cristian Marcuzzo, Federico Guglielmo Ficiur.

Concerto alla Grotta del Mitreo “ACQUA CHIARA” SOLD OUT

PROSSIMO CONCERTO ALLA GROTTA GIGANTE
Giovedì 20 giugno ore 17.30

Un concerto con un quintetto di ottoni per musicalità dedicate alla Terra, in una scenografia spettacolare nella cavità che ospita la sala più grande al mondo. La scenografia della Grotta Gigante con migliaia di formazioni calcaree (stallatiti, stalagmiti, colonne) avvicina alla conoscenza del mondo sotterraneo e offre un’esperienza immersiva in un contesto unico ed emozionante.

Evento gratuito con obbligo di prenotazione ad assoc.operaviva@libero.it

Il progetto Quattro passi SOTTOeSOPRA, ideato e diretto da Lorena Matic, organizzato dall’Associazione culturale Opera Viva, si realizza grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il contributo della Fondazione CRTrieste e la collaborazione della Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia, il Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini, la Società Adriatica di Speleologia, la Società di Studi Carsici A.F. Lindner, il Gruppo Speleologico Flondar, la Commissione Grotte Eugenio Boegan – Alpina delle Giulie e l’Accademia di Fumetto e Arti Grafiche di Trieste.



Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria: “FULVIO ROITER. Umbria, una storia d’amore”

L’esposizione presenta 27 fotografie tratte dal reportage realizzato nel 1954 da Fulvio Roiter sugli itinerari percorsi da san Francesco.
L’iniziativa inaugura Camera Oscura. La Galleria Nazionale dell’Umbria per la fotografia, un progetto a cura di Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, ospitato in uno spazio dedicato, allestito lungo il percorso espositivo permanente della Galleria Nazionale dell’Umbria.

MUSEI NAZIONALI DI PERUGIA – DIREZIONE REGIONALE MUSEI DELL’UMBRIA
GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
 
DAL 29 MAGGIO AL 13 OTTOBRE 2024
 
FULVIO ROITER
UMBRIA, UNA STORIA D’AMORE

a cura di Alessandra Mauro

Dal 29 maggio al 13 ottobre 2024, la Galleria Nazionale dell’Umbria a Perugia, in uno spazio dedicato alla fotografia, allestito all’interno del percorso espositivo del museo perugino, ospita la mostra Umbria, una storia d’amore. Fulvio Roiter.
La rassegna, curata da Alessandra Mauro, che inaugura il progetto Camera Oscura. La Galleria Nazionale dell’Umbria per la fotografia, a cura di Marina Bon Valsassina e Costanza Neve, presenta 27 immagini tratte dalla campagna fotografica che Fulvio Roiter realizzò nel 1955 su incarico della casa editrice svizzera Guilde du Livre, per illustrare i Fioretti di San Francesco.

Con i suoi scatti, Roiter intraprende un viaggio lungo gli itinerari francescani attraverso l’Umbria rurale e appenninica più remota, tramandando il ricordo di un mondo cristallizzato per secoli, che nel giro di pochi decenni subirà le trasformazioni dovute a una modernità pervasiva che ne ha modificato molti caratteri e reso flebile la memoria.

L’obiettivo di Roiter coglie vicoli in cui si incontrano volti di bambini sorpresi a giocare con le ceste di vimini o intenti a portare dai campi il peso di una sacca piena di frutta e verdura, paesaggi innevati solcati dal passo lento dei muli o dal segno commovente di piccole croci sbilenche in ferro battuto, borghi deserti perché di giorno tutti gli abitanti sono impegnati a coltivare la terra e accudire gli animali.

Le immagini restituiscono l’atmosfera di una vita lenta, in cui le architetture si innestano perfettamente con il paesaggio e le persone sembrano convivere in armonia con la natura.

La mostra è arricchita da un video che propone tutte le immagini del reportage, pubblicate nel volume Ombrie terre de Saint François (1955) e una biografia ragionata dell’artista.

Catalogo Silvana Editoriale.

La mostra è realizzata con il supporto de L’orologio società cooperativa – Business Unit Sistema Museo.

“Il titolo della rassegna, Camera Oscura, ci è stato suggerito dallo spazio della Exhibition box, il quale assomiglia a uno scrigno avvolto da luci soffuse e da ombre dominanti: è lo spazio perfetto per esporre, a cadenza semestrale, i grandi maestri della fotografia. Ci è sembrato doveroso iniziate con un omaggio al territorio, raccontato dallo sguardo innamorato di Fulvio Roiter, il quale indaga non i luoghi più conosciuti e rappresentativi, ma quell’Umbria che non ti aspetti e che ‘sbuca’ improvvisamente, con un portato tradizionale e culturale che ha un sapore mitico e archetipico”, dichiara Costantino D’Orazio, direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei Umbria.

“A molti anni di distanza dalla sua realizzazione, l’Umbria di Fulvio Roiter resta un lavoro straordinario. Il racconto appassionato di un territorio appena scoperto e subito amato, l’omaggio a un testo antico e attuale e, insieme, la prova di quel che un autore può realizzare quando il suo sguardo è allenato, la mente pronta, i sensi all’erta” chiosa la curatrice Alessandra Mauro.

“Le esposizioni che si avvicenderanno, nel loro insieme hanno lo scopo di sottolineare attraverso le immagini fotografiche il filo rosso che lega l’arte del passato al nostro presente in una continuità di linguaggi e tecniche diverse, che aiuteranno il visitatore a percepire l’eterna contemporaneità dell’arte: è dunque sembrato naturale dedicare lo spazio della già Exhibition box, che evoca per le sue stesse caratteristiche architettoniche la camera oscura, ossia un luogo in cui la luce si concentra su immagini raccolte dalla realtà, lasciando in penombra il resto dell’ambiente. In questo senso, per fare comprendere appieno il senso di questi “inserti” fotografici lungo il percorso di visita, si è pensato a delle esposizioni tematiche che declinino in chiave contemporanea alcuni ‘generi’ del passato, come i ritratti, i paesaggi, le architetture, le scene di genere ma anche creazioni astratte e quant’altro possa richiamare un collegamento tra la pittura antica e la fotografia contemporanea” – concludono le curatrici della rassegna, Marina Bon Valsassina e Costanza Neve.

Radio Monte Carlo è la radio ufficiale della mostra.

Originario di Meolo (Venezia), Fulvio Roiter (1° novembre 1926 − 18 aprile 2016) si diploma come perito chimico esaudendo il desiderio dei genitori, ma comincia presto a nutrire un interesse per la fotografia. Al 1948 risale l’incontro con Paolo Monti, segretario del Circolo fotografico “La Gondola” di Venezia, che guarda a fotografi quali Otto Steinert, Robert Doisneau, Henri Cartier-Bresson e Werner Bischof come fonti di ispirazione estetica. Nel 1953, Roiter parte per il primo reportage in Sicilia, guidato dai consigli di Monti. Alcune immagini usciranno nel volume Les petits des hommes (1953) pubblicato dalla casa editrice svizzera Guilde du Livre, fondata e diretta da Albert Mermoud. La rivista svizzera “Camera” pubblica tutto il lavoro siciliano nel 1954. Nello stesso anno, Roiter pubblica il suo primo libro, Venise à fleur d’eau (Guilde du Livre, 1954). L’anno seguente, Mermoud commissiona a Roiter il volume Ombrie. Terre de Saint-François. Nel 1956 il successo del volume vale a Roiter il prestigioso Prix Nadar. Dal 1957 Roiter viaggia per il mondo, anche quello meno conosciuto (Brasile, Persia, Turchia, Messico, Costa d’Avorio), ma anche in Europa. Un viaggio in Belgio nel 1959 gli cambia la vita: è lì che incontra la sua futura moglie, la fotogiornalista Louise “Lou” Embo. Nonostante i frequenti spostamenti all’estero, Venezia resta al centro del suo interesse e continua a essere per lui un’incessante fonte di ispirazione. L’attrazione costante di Roiter per la città lagunare culmina nella pubblicazione di Essere Venezia (Udine, 1977). Dopo questo grande successo editoriale (700.000 copie vendute), Roiter abbandona la fotografia in bianco e nero per passare al colore. Nell’arco della sua carriera realizza oltre 70 volumi. Famoso per la sua attenzione al dettaglio durante tutte le fasi di produzione, nel 1981 Roiter decide di fondare una casa editrice, la Dagor Books. Fulvio Roiter si è spento a Venezia il 18 aprile 2016 all’età di 89 anni dopo una lunga malattia. Alla sua morte, la famiglia ha ereditato decine di migliaia di fotografie e diapositive, la maggior parte delle quali ancora inedite.


UMBRIA, UNA STORIA D’AMORE. FULVIO ROITER
Perugia, Galleria Nazionale dell’Umbria (corso Pietro Vannucci, 19)
29 maggio – 13 ottobre 2024
 
GALLERIA NAZIONALE DELL’UMBRIA
Perugia, corso Pietro Vannucci, 19
Informazioni: T +39 075 58668436; gan-umb@cultura.gov.it
Sito internet: www.gallerianazionaledellumbria.it

Ufficio Promozione e Comunicazione Musei nazionali di Perugia-Direzione regionale Musei nazionali Umbria
Ilaria Batassa ilaria.batassa@cultura.gov.it
 
Facebook @GalleriaUmbriaPerugia
Instagram @gallerianazionaledellumbria
 
Ufficio stampa Musei nazionali di Perugia-Direzione regionale Musei nazionali Umbria
CLP Relazioni Pubbliche
Clara Cervia | clara.cervia@clp1968.it | www.clp1968.it
T +39 02 36755700
 

Un successo l’iniziativa FERPI dedicata alla Comunicazione Responsabile.

Un successo l’iniziativa FERPI dedicata alla Comunicazione Responsabile.

Tenutosi presso il Laboratorio Aperto, all’interno dei Chiostri di San Pietro a Reggio Emilia e nell’ambito di Fotografia Europea 2024, ha visto la partecipazione di numerosi professionisti della comunicazione, giornalisti, studenti e rappresentanti di aziende e istituzioni e riunito esperti del settore per discutere l’importanza di una comunicazione responsabile e autentica, particolarmente rilevante in un’epoca caratterizzata dalla rapida evoluzione tecnologica e dalle sfide globali legate alla sostenibilità.

Un successo l’iniziativa FERPI dedicata alla Comunicazione Responsabile.
 
A raccontarlo “il primo comunicato stampa scritto da un’Intelligenza Artificiale”, o forse no?
Meglio controllare…

Dopo i saluti istituzionali di Filippo Nani, di Davide Zanichelli, Direttore della Fondazione Palazzo Magnani, promotrice di Fotografia Europea insieme al Comune di Reggio Emilia, e del Presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna Silvestro Ramunno, Fabio Lalli, fondatore e partner di IQUII e CEO di ICONICO, ha offerto una prospettiva innovativa sul ruolo della tecnologia nella comunicazione. “Abbiamo vissuto tanti cambiamenti tecnologici, che hanno plasmato la nostra comunicazione. Oggi stiamo vivendo un momento di convergenza tecnologica che include l’intelligenza artificiale. Questa non è solo una tecnologia abilitante, ma anche un contenuto esplosivo, è conversazione, infrastruttura. Sta trasformando i processi di comunicazione e produzione di contenuti. Dovremo diventare interpreti dei nuovi cambiamenti, perché non saremo superati da una tecnologia, ma da chi saprà utilizzarla meglio di noi“.

Combattere la disinformazione, l’information disorder, il pregiudizio e il negazionismo climatico abbracciando una narrazione autentica, diventando interpreti dei nuovi cambiamenti tecnologici e assumendosi la responsabilità di quello che si scrive e di quello che si condivide: sono gli obiettivi emersi dall’incontro Comunicazione Responsabile. Il senso delle parole e delle immagini al tempo dell’intelligenza artificiale. Sostenibilità ed emergenza climatica, una narrazione autentica“, organizzato dalla Federazione Relazioni Pubbliche Italiana (FERPI) e moderato dal suo Presidente Filippo Nani.

L’importanza di combattere la disinformazione a partire da un glossario di parole chiave, tra cui contraddizioni, negazionismo, paradosso ed empatia è stata sottolineata da Sergio Vazzoler, coordinatore della Commissione Comunicazione Responsabile di FERPI: “L’ultimo indice del Global Risk Report 2024 pone la disinformazione e la propaganda tra le maggiori minacce a breve termine. La nostra call to action per aggiungere la comunicazione responsabile come 18° obiettivo di sviluppo sostenibile mira a contrastare queste minacce e a sostenere gli altri 17 obiettivi. Per vincere le sfide della crisi climatica, della transizione ecologica e dello sviluppo sostenibile non c’è altro modo che investire nella comunicazione trasparente, autentica, coraggiosa e, appunto, responsabile”.

Ad aprire la tavola rotonda Silvestro Ramunno, che ha sottolineato la necessitàdella comunicazione responsabile per i giornalisti e i comunicatori. “Comunicare in modo responsabile significa assumersi la responsabilità di ciò che si scrive. L’informazione di qualità è una condizione necessaria, anche se non sufficiente a volte purtroppo per la sostenibilità economia dei media. Questo evento rappresenta un’opportunità per rilanciare la collaborazione tra giornalisti e professionisti delle relazioni pubbliche, nonostante le differenze che ci separano“.

Il problema delle fake news al centro dell’intervento di Michelangelo Coltelli, fondatore del progetto BUTAC (Bufale un tanto al chilo): “Le fake news esistono da sempre e servono a scopi precisi, non sono necessariamente legate alle ultime tecnologie. Il termine ‘fake news’ non rende giustizia all’impatto di questo problema, che rappresenta un vero e proprio disturbo dell’informazione. Dobbiamo essere responsabili nel valutare e condividere le informazioni, affinare lo spirito critico valorizzando uno slow journalism di qualità“.

Focus sul negazionismo climatico per Barbara Orsi, presidente di Generation Carbon e curatrice di Carbon Almanac. “Esiste un nuovo tipo di negazionismo che mira a ritardare l’azione climatica. La narrazione autentica è fondamentale per combattere la disinformazione e per promuovere la consapevolezza sui temi ambientali fin dalla giovane età“.

Chiara Landi, Global Digital Marketing Manager e fondatrice di Social Women Talk, ha discusso l’influenza dei bias dell’intelligenza artificiale. “L’IA riflette i pregiudizi della nostra società. È fondamentale, pertanto, fare attenzione a ciò che pubblichiamo online, pure nei blog minori, per rappresentare anche le minoranze senza alimentare i bias di tools online, che imparano anche dal web”.

La giornata organizzata da Ferpi è poi proseguita con un ‘aperitivo non finito’ predisposto da Pause Atelier dei Sapori, introdotto da Paola Cavazzoni, pedagogista della Fondazione Reggio Children e Amministratore Delegato di Pause, che ha illustrato la proposta di rigenerazione e di sostenibilità, e si è conclusa con una visita guidata alle mostre di Fotografia Europea presenti ai Chiostri di San Pietro.

L’evento è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Fotografia Europea e al contributo degli sponsor Chiesi Italia, Oryoki, Coop Alleanza 3.0 e degli sponsor tecnici Pause Atelier dei Sapori ed Essent’ial.

FERPI ringrazia tutti i partecipanti e sostenitori per il loro contributo, e invita a continuare a promuovere una comunicazione responsabile e autentica per affrontare insieme le sfide globali. E perché non farlo con il supporto dell’IA? Come nel caso di questo comunicato stampa.  O forse no? Meglio controllare…

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FERPI

Dal 1970 è l’associazione che rappresenta in Italia i professionisti delle Relazioni Pubbliche e della Comunicazione. I soci FERPI operano come liberi professionisti, dirigenti, funzionari, dipendenti e collaboratori di aziende, enti pubblici, Enti del Terzo Settore, docenti universitari. Partecipano alla vita di FERPI anche studenti e neolaureati.


Media Relations FERPI
Diana Daneluz
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