A Bruxelles un nuovo evento con il libro “Trieste è un’isola” di Francesco De Filippo

A Bruxelles (rue du Commerce 49) giovedì 13 giugno, all’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia , è stato presentato il libro Trieste è un’isola (Castelvecchi editore) dello scrittore e giornalista Francesco De Filippo. L’incontro ha rappresentato il terzo appuntamento collaterale alla mostra L’arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo, allestita all’Istituto Italiano di Cultura fino al 31 luglio, promossa e sostenuta dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giuliae dall’Associazione Foemina APS di Trieste e realizzata in coproduzione con Istituto stesso.

L’autore è stato introdotto da Marianna Accerboni, ideatrice e curatrice dell’incontro e della mostra, e da un rappresentante del Circolo di Bruxelles dell’Associazione Giuliani nel Mondo.

All’Ufficio di Collocamento della REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA a BRUXELLES
presentazione del libro TRIESTE È UN’ISOLA di Francesco De Filippo, nell’ambito della mostra L’arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo

Il libro è un poliziesco intenso, complesso ma anche ironico in cui un ex agente dei servizi segreti, napoletano momentaneamente in esilio a Trieste, si trova suo malgrado a dover indagare su una vicenda che affonda le radici negli ultimi, difficili anni della seconda Guerra mondiale, cruciali per il destino di Trieste. Quelli in cui vissero intensamente e operarono le artiste protagoniste della mostra allestita all’Istituto Italiano di Cultura: Leonor Fini, attiva a Parigi ma sempre molto legata alla città, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita Pittoni e una giovanissima Miela Reina. Il protagonista, Vincenzo Tagliente, seguendo la vicenda di una turista in cui si era casualmente imbattuto, scoprirà le tragedie avvenute nel territorio oggi appartenente alla Slovenia, il dramma dei 300mila profughi istriani, il faticoso periodo del dopoguerra. Perché – afferma De Filippo – è sempre illusoria la linea che divide il passato dal presente e, unendo decine di tessere, miracolosamente si ricompongono esistenze dolorose che non chiedevano altro che di essere testimoniate.

De Filippo racconta tutto questo con maestria mettendo insieme un mosaico che vede non soltanto una straordinaria ricchezza linguistica ma anche una sorta di fusione e compenetrazione di piani e stili narrativi. È come se le forme della scrittura trovassero tutte insieme un nido, e in questo è calzante la metafora dell’isola che l’autore cita spesso.

Scrittore, saggista e giornalista italiano, Francesco De Filippo (Napoli 1960) è autore di oltre venti libri, tra romanzi, saggi e varia, diversi dei quali tradotti in Francia, Germania e Repubblica Ceca. Il romanzo d’esordio, Una storia anche d’amore (Rizzoli, 2001), ha vinto il premio Cypraea, è entrato in cinquina per il Premio Berto ed è stato finalista al Premio Arezzo. Il successivo, L’affondatore di gommoni (Mondadori, 2004), è stato pubblicato nella Repubblica Ceca e in Francia, dove è stato selezionato per il Supercampiello Europa e per il prestigioso premio Polar. La regista Maria Luisa Bigai ne ha poi ricavato una pièce teatrale dal titolo Bestie da sbarco/Sconcerto. Numerosi suoi racconti sono stati pubblicati su quotidiani e periodici (la Repubblica, Carta, Il manifesto) e compaiono in varie antologie. I diritti di alcuni suoi romanzi sono stati opzionati da due società produttrici per realizzare dei film. Ha vinto premi letterari internazionali, tra cui il Paris Noir. Già corrispondente per Il Sole 24 Ore, è responsabile dell’Agenzia Ansa per il Friuli Venezia Giulia. Fra le sue ultime opere Filosofia per i prossimi umani (con Maria Frega – Giunti, 2020), e per Castelvecchi La nuova via della seta (2019), No vax: il grande sogno negato (2022) e i romanzi Le visioni di Johanna (2019), Prima sterminammo gli uccelli… (2020).



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Roma, Villa Altieri: presentato il convegno dal titolo “Cura della libertà e libertà della cura”

All’interno del progetto Opera Unica* di Angelo Gallo promosso da A-HEAD Project di Angelo Azzurro ONLUS, sabato 8 Giugno 2024 è stato presentato a Villa Altieri il convegno dal titolo “Cura della libertà e libertà della cura” moderato dalla Dottoressa Stefania Calapai, dal Dottor Francesco Cro e dalla Giornalista Barbara Speca, con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale.

A-Head Project ha presentato il convegno
“Cura della libertà e libertà della cura”
 
La sfida di Franco Basaglia a 100 anni dalla nascita
 
A-HEAD Project di Angelo Azzurro ONLUS
ha presentato l’ultima tappa del connubio arte-psichiatria all’interno della mostra Opera Unica* di Angelo Gallo a
Villa Altieri
Viale Manzoni 47 – Roma

Negli anni A-HEAD Project di Angelo Azzurro Onlus porta avanti un’importante opera di lotta allo stigma della malattia mentale in un percorso sinergico con l’arte contemporanea. In occasione dei 100 anni dalla nascita del lungimirante psichiatra Franco Basaglia, è stato ribadito da parte della Onlus il sodalizio tra arte e psichiatria che ha dimostrato essere vincente.

Infatti all’interno del progetto OPERA UNICA* dell’artista Angelo Gallo, promosso da A-HEAD Project, sabato 8 Giugno 2024 è stato presentato a Villa Altieri il convegno dal titolo “Cura della libertà e libertà della cura” moderato dalla Dottoressa Stefania Calapai, dal Dottor Francesco Cro e dalla Giornalista Barbara Speca, con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale.

Si è discusso di cura della libertà e libertà della cura, ricordando la dura battaglia combattuta da Franco Basaglia affinché la salute mentale fosse un diritto e non una dura punizione, un approccio terapeutico fondato sul dialogo e non sull’annientamento del paziente in difficoltà. Si è spaziato dall’arte come metodo di cura parlando della creatività come strumento per superare l’incomunicabilità del malato. Si è illustrato il pensiero analitico di Carl Gustav Jung,  che considerava fondamentale l’analisi delle immagini interne del paziente nella terapia psichiatrica, i cosiddetti “archetipi”. Fino ad arrivare al delicato quanto importante reinserimento in società attraverso l’attività lavorativa. Sono state analizzate le nuove frontiere riguardanti le cure psichiatriche testate durante la pandemia, ponendo un importante accento su tecniche alternative come la telepsichiatria, ma anche tecniche che prevedono l’ analisi della mente strettamente legate agli studi junghiani della conoscenza del Sé e nuovi approcci basati sull’esplorazione della propria interiorità favoriti dalle sostanze psichedeliche, oggetto di studio e ricerca negli ultimi 20 anni

Sulla scia del pensiero di Franco Basaglia, attraverso il progetto A-HEAD l’Associazione Angelo Azzurro considera l’arte una via privilegiata per combattere i disturbi della Salute mentale e lo stigma nei confronti di essi nella nostra società. Molte opere d’arte contemporanea si ispirano direttamente alle teorie di Foucault e di Basaglia, mettendo in discussione le norme sociali e le istituzioni che influenzano la percezione e il trattamento delle persone con disturbi mentali.

 Al centro dell’incontro, la necessità di un approccio terapeutico fondato sul dialogo, la comprensione e l’ascolto, la creazione di progetti che favoriscano l’inclusione e l’empowerment delle persone con disturbi mentali, l’arte come mezzo per mettere in discussione le norme sociali e le istituzioni, e poi il lavoro come riabilitazione psicosociale e l’applicazione della telemedicina nel campo psichiatrico. “Libertà della cura vuol dire soprattutto poter accedere alla Salute e quindi anche alla Salute mentale – spiega Fabrizio Starace, presidente della Società Italiana di Epidemiologia Psichiatrica (Siep)-. La salute è un diritto costituzionalmente garantito ma emergono diseguaglianze pesantissime tra le diverse aree del Paese, disagi soprattutto nel Sud Italia. Citando Sandro Pertini ‘la libertà senza giustizia sociale è una conquista vana’. In quest’ottica risulta essenziale l’attività del Servizio sanitario Nazionale e il costante monitoraggio del governo centrale per garantire a tutti i cittadini l’uniformità del diritto alla Salute, anche della Salute mentale, in un sistema plurale e universalistico come il nostro in cui la salute non può essere considerata un mero prodotto di mercato”.

La presidente di Angelo Azzurro Onlus Stefania Calapai:“Da psichiatra e presidente di Angelo Azzurro Onlus per me il sodalizio tra arte e psichiatria è risultato essere un connubio  vincente per la lotta allo stigma della malattia mentale. In questo convegno cerchiamo di gettare un ponte tra l’enorme lavoro di Basaglia, che ricordiamo a 100 anni della sua nascita, ed il nostro. Importante inoltre per noi è essere affiancati da un’istituzione come Città Metropolitana di Roma Capitale che ci permette di dare un’ulteriore spinta al lavoro che svolgiamo da anni”

L’incontro ha visto inoltre ila partecipazione ed altri interventi di rilievo: Fabio De Chirico, Direttore Servizio II Arte contemporanea Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura; Dottor Giuseppe Capparelli, storico dell’arte; Dottor Guido Alberto Valentini, Sociologo; Dottor Gianluigi Passaro, psicologo e psicoterapeuta; Dottoressa Vittoria Quondamatteo, Psicologa psicoterapeuta analista junghiana; Dottoressa Emanuela Mari, PhD Psicologa; Dottor Eugenio Marino, Medico e Presidente di Doctorium; Dottor Piero Cipriano, Psichiatra e Psicoterapeuta


Il progetto A-HEAD nasce nel 2017 per volere della famiglia Calapai per la lotta allo stigma dei disturbi mentali e dalla collaborazione tra l’Associazione Angelo Azzurro ONLUS ed artisti e dj di respiro internazionale: infatti con il progetto A-HEAD Angelo Azzurro, curato da Piero Gagliardi dal 2017, mira a sviluppare un percorso conoscitivo delle malattie mentali attraverso l’arte, sostenendo in maniera attiva l’arte contemporanea e gli artisti che collaborano ai vari laboratori che da anni l’associazione svolge accanto alle attività di psicoterapia più tradizionali. Data la natura benefica del progetto, con A-HEAD la cultura, nell’accezione più ampia del termine, diviene un motore generatore di sanità, nella misura in cui i ricavati sono devoluti a favore di progetti riabilitativi della Onlus Angelo Azzurro, legati alla creatività, intesa come caratteristica prettamente umana, fondamentale per lo sviluppo di una sana interiorità. Lo scopo globale del progetto è quello di aiutare i giovani che hanno attraversato un periodo di difficoltà a reintegrarsi a pieno nella società, attraverso lo sviluppo di nuove capacità lavorative e creative.


A-Head Project – Opera Unica* di Angelo Gallo
Promossa da A-Head – Angelo Azzurro Onlus
Con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale
A cura di Simona Spinella – Testi critici di Simona Spinella e Giuseppe Capparelli
 
Fino al 27 giugno 2024
Villa Altieri – Città Metropolitana di Roma Capitale
Viale Manzoni 47 – Roma
Orari: dal lunedì al giovedì ore: 9.00-19.00; venerdì 9.00-17.00
 
Angelo Azzurro ONLUS
infoangeloazzurro@gmail.com – tel. 3386757976
https://associazioneangeloazzurro.org
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Ufficio Stampa Angelo Azzurro
Alessio Morganti
alessio.mrg@hotmail.it – tel. 3401472901
Barbara Speca
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Ufficio stampa A-HEAD
Roberta Melasecca_Interno 14 next – Melasecca PressOffice
roberta.melasecca@gmail.com – tel. 3494945612
cartella stampa su www.melaseccapressoffice.it

Messina, FORO G gallery: Seconda performance “Vesto di memoria” di Roberta Guarnera

Mercoledì 19 Giugno alle 19.00, presso Colapesce libri, gusti e idee, in collaborazione con la FORO G gallery, si terrà la seconda performance di Roberta Guarnera “Vesto di memoria”, chiamando il pubblico ad interagire.

Con “Vesto di memoria” voglio trattare il concetto di tradizione e di trasmissione. Il corredo è un oggetto di tradizione e trasmissione ed in Sicilia era molto sentito, soprattutto nell’ambiente femminile e con esso è annesso il concetto di casa. Quando penso al significato di tradizione e trasmissione ecco che la fotografia trova a mio avviso terreno fertile perché è il mezzo ed il linguaggio con il quale custodiamo il nostro passato. Un giorno ho trovato delle vesti appartenute a mia nonna materna e decido dunque di dare un nuovo significato al corredo. Centrando il focus sulla storia, la tratto come una reliquia e ricamo sulle vesti parti di fotografie di mia nonna, evidenziando così il suo vissuto. Da lì l’obbligo / performativo della vestizione in cui il mio corpo si fa tramite del racconto fotografico.


Colapesce libri
Via Mario Giurba, 8, 98123 Messina ME
Da Roberta Guarnera robertagartwork@gmail.com