* Ascona (Svizzera): YURI CATANIA. Jazz off the Wall – New Orleans Journey

La mostra presenta una serie di fotografie e fotocomposizioni dell’artista italo svizzero, che coglie l’essenza della cultura del jazz, focalizzandosi in modo particolare su quegli artisti che nel corso degli ultimi quattro decenni hanno animato i palchi di JazzAscona.

La rassegna è parte del progetto Jazz off the Wall, una iniziativa di street art partecipativa che prevede una quarantina di murales diffusi tra le vie del centro storico di Ascona.

ASCONA (SVIZZERA)
AL MUSEO COMUNALE D’ARTE MODERNA
DAL 22 GIUGNO AL 1° SETTEMBRE 2024
LA PERSONALE DI YURI CATANIA
JAZZ OFF THE WALL – NEW ORLEANS JOURNEY

A cura di Ursina Fasani e Michela Zucconi-Poncini

In occasione del 40° anniversario di JazzAscona, uno dei più importanti festival musicali dedicato al jazz e al New Orleans Beat, il Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona ospita, fino al 1° settembre 2024, la personale di Yuri Catania, dal titolo Jazz off the Wall – New Orleans Journey.

La mostra, curata da Ursina Fasani e Michela Zucconi-Poncini, organizzata dal Museo Comunale d’Arte Moderna, in collaborazione con JazzAscona, presenta una serie di fotografie e fotocomposizioni dell’artista italo svizzero ed è parte del progetto Jazz off the Wall, ideato dallo stesso Yuri Catania, che porta tra le vie del centro storico di Ascona una quarantina di opere di medie e grandi dimensioni stampate su supporto cartaceo e applicate sui muri di edifici pubblici e privati.

New Orleans Journey documenta l’esperienza vissuta da Yuri Catania nella città della Louisiana, dove ha saputo cogliere l’essenza della cultura del jazz, focalizzandosi in modo particolare su quegli artisti che nel corso degli ultimi quattro decenni hanno animato i palchi di JazzAscona. Il risultato di questa sua ricerca è una serie di fotografie e fotocomposizioni, in cui l’artista, a partire dagli scatti in bianco e nero, attraverso luce, tagli, contrasti, restituisce l’anima delle persone e della città e ne racconta le storie, i sogni, le gioie, le paure.

Il percorso espositivo si apre con un omaggio alla figura della donna, dalle cantanti, da sempre figura di spicco nei gruppi jazz, alle musiciste che solo in anni più recenti si sono affermate in un contesto prevalentemente maschile, dalle baby dolls, apparenti femme fatale che però svelano un passato legato alla discriminazione, all’unica bambina bianca nel mezzo di un’orchestra di bambini e ragazzi di colore, fino al giovane trombettista che, in abiti femminili, esprime la sua identità transgender.

Accanto a questi scatti s’incontrano quelli dedicati alle architetture delle case e degli edifici storici, e ai tipici battelli a vapore di New Orleans.

La mostra prosegue esplorando il tema della formazione dei musicisti jazz: dagli esordi nel contesto di un’orchestra di giovanissimi come la Roots of Music – un doposcuola che oltre alla formazione musicale si prefigge l’obiettivo di tenere i bambini lontani dalle strade – alle prestigiose università, come la Loyola University New Orleans e la University of New Orleans.

Tra le fotografie di grande formato delle marching band, dei gruppi di ascendenza gospel e dei ritratti di famosi musicisti, il visitatore può farsi avvolgere nell’atmosfera suggestiva delle abitazioni private di alcuni artisti, o partecipare all’emozione che si respira sul palco di un concerto, o ancora immergersi nel clima elettrico delle strade festose e chiassose, dove concerti e sfilate raggiungono il loro culmine durante la celebrazione del Mardi Gras.

New Orleans Flowers Legacy è il titolo della sezione in cui si trovano le omonime fotocomposizioni, in cui l’artista dapprima frammenta le proprie fotografie originali, riprendendone degli elementi, quali i ritratti dei musicisti e le architetture; quindi, li combina con elementi della flora della Louisiana e ticinese, in un dialogo surreale su sfondi colorati che seguono la scala cromatica dell’arcobaleno.

Due opere di questo ciclo sono attualmente esposte nell’ufficio del sindaco di New Orleans e in una delle sale del Gallier Hall, sede del Dipartimento di Arte e Cultura della Città.

La rassegna si completa con un’opera site-specific. La sala è allestita come se ci si trovasse all’interno del laboratorio di Yuri Catania, con una grande opera di street art dedicata al progetto Jazz off the Wall, creata per l’occasione e lasciata intenzionalmente incompiuta per permettere ai visitatori di partecipare alla sua realizzazione.

Nella stessa stanza si trovano due quadri, dalla serie The Saints of Jazz, risultato di post-fotografie realizzate con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, stampate su tela e dipinte a mano con colori acrilici. Opere che trasportano l’osservatore in un mondo fantastico e che testimoniano di una nuova fase creativa dell’artista, interrogandosi allo stesso tempo sul futuro dell’arte.

Jazz off the Wall è un progetto di Yuri Catania che si prefigge di realizzare ad Ascona la più grande esposizione a cielo aperto dedicata al jazz, in occasione del 40esimo anniversario di JazzAscona, attraverso la tecnica della paste-up, ovvero applicando ai muri, con una colla vinilica, fotografie stampate su carta, in una forma di arte partecipativa che vede il coinvolgimento della popolazione, delle scuole e delle associazioni volontarie.

Grazie alla realtà aumentata, ogni opera prende vita regalando un’esperienza multisensoriale tramite brevi filmati realizzati dall’artista per svelare, come attraverso una finestra, la vita delle persone ritratte nella loro quotidianità. Scaricando l’applicazione gratuita Artivive sul proprio smartphone, ogni visitatore può scoprire i contenuti sottesi a ogni immagine, lasciandosi sorprendere. Allo stesso modo anche nelle sale del Museo Comunale musicisti, cantanti e ballerine, nelle strade della loro città, sui palchi dei locali e nell’intimità della loro casa, si animano sullo schermo.

Yuri Catania nasce a Milano nel 1975 e, dopo gli studi di Disegno Industriale al Politecnico di Milano, nel 2005 inizia la carriera di fotografo e regista professionista nel mondo della moda, realizzando servizi per prestigiose riviste come “Vogue”, “Numéro”, “Harper’s Bazaar”, “Love Magazine”, “Elle”, “MarieClaire”, “GQ”, “Flair” e molte altre.

Nel 2007 vince il Premio fotografico italiano, al quale seguiranno altri prestigiosi riconoscimenti, come il Cavallo di Leonardo per la migliore regia al MIFF Awards del 2014 e la Menzione d’Onore per l’opera American Flag da parte di ART.FAIR a Colonia.

Nel 2006 è fondatore di un’agenzia di comunicazione creativa leader nel settore della moda con sede a Milano e, nel 2012, apre uno studio a New York. Dal 2013 vive e lavora in Svizzera, stabilendo il suo atelier creativo a Rovio e aprendo, con sua moglie Silvia, la galleria d’arte CasaGalleria.ART.

Una svolta importante nella sua carriera avviene nel 2013, quando il curatore René-Julien Praz lo invita a esporre nella collettiva Art Is Hope al Palais de Tokyo e alla Galleria Perrotin di Parigi. In seguito, le sue opere fotografiche saranno esposte a New York, Milano, Venezia, Colonia, Basilea e Zurigo.

Dal 2018 inizia un percorso artistico in cui la sua fotografia esce dalle sale espositive per entrare in ambienti urbani e architettonici pubblici o privati, attraverso installazioni su larga scala con materiali sostenibili come la carta e la colla, coinvolgendo la popolazione nelle sue realizzazioni e creando dei ponti tra arte fisica e digitale con la realtà aumentata.

Tra i progetti più rilevanti si ricorda la mostra del 2015 No Fashion Places, esposta a Milano, Venezia, Parigi, Tokyo e Zurigo, e il suo primo libro di fotografia, una sorta di percorso interiore volto alla ricerca di tracce di umanità in spazi abbandonati, facendo emergere l’autentica bellezza lontano dal luccichio sfrenato del lusso.

Tra le sue opere e installazioni più recenti, nel 2021 realizza I Gatti di Rovio, la più grande mostra di paste-up della Svizzera italiana con oltre 120 installazioni fotografiche per il nucleo e le case del paese, diventando la più grande esposizione open-air ad opera di un unico artista.

Nel 2023 è protagonista di Moonlit Garden al Museo Erarta di San Pietroburgo, una mostra personale curata da Olga Daniele con cinquanta opere della serie Black Flowers Secret Garden, i fiori notturni di Rovio che simboleggiano la bellezza come strumento di rinascita attraverso il sogno e la speranza.

Realizza inoltre l’opera partecipativa Lvgaxy Astro Flowers sulla facciata del Palazzo dei Congressi a Lugano. Estendendosi per 40 metri, l’installazione instaura un dialogo tra la natura del Parco Ciani, la tecnologia e la rappresentazione dell’astronauta Claude Niccolier, raggiungendo un’altezza di 8 metri. Quest’opera crea un corto circuito di speranza tra la scienza che esplora pianeti avulsi dalla natura e la bellezza dei fiori, insieme all’importanza della biodiversità che caratterizza il pianeta Terra.

Lo stesso anno dà vita ad IMperfect, un’imponente opera di street art lunga 120 metri in uno spazio pubblico a Milano, in via Ventimiglia, per sostenere la ricerca sul cancro al seno, in collaborazione e a favore della Fondazione IEO-MONZINO.

Le sue opere fanno parte delle collezioni di Banca Stato e Migros Zurigo, e di numerosi collezionisti privati.


Dal 20 al 29 giugno 2024, Ascona accoglie la 40^ edizione di JazzAscona che proporrà una full immersion musicale di dieci giorni, una vera e propria maratona che, in un vortice gioioso di piccoli e grandi eventi, coinvolgerà tutto il pittoresco borgo del lago Maggiore. La formula immersiva e inclusiva delle ultime edizioni non verrà cambiata. Il festival sarà per il terzo anno di seguito interamente gratuito e proporrà non meno di 300 concerti, disseminati su tutto il territorio: sui palchi ufficiali in riva al lago, in una decina di esercizi pubblici della località e in situazioni (semi) acustiche, lungo le stradine e sulle piazze del centro.

In un cartellone confezionato dai responsabili musicali Matt Zschokke e Nolan Quinn, con il sostegno di Adonis Rose a New Orleans, ad Ascona si esibiranno oltre 350 artisti e una cinquantina di band, provenienti da New Orleans, dall’Europa e da tutta la Svizzera.

Informazioni e programma su www.jazzascona.ch.


YURI CATANIA.
JAZZ OFF THE WALL – NEW ORLEANS JOURNEY
Ascona (Svizzera), Museo Comunale d’Arte Moderna (via Borgo 34)
22 giugno – 1° settembre 2024
 
Inaugurazione: venerdì 21 giugno 2024, ore 18.00
 
Orari:
martedì-sabato, 10.00 – 12.00; 14.00 – 17.00
Domenica, 10.30 – 12.30
Lunedì chiuso
 
Biglietti:
Intero, 10.00 fr.sv./euro
Ridotto, 7.00 fr.sv./euro (studenti, AVS, pensionati, gruppi)
Gratuito, giovani fino a 18 anni
 
Informazioni:
tel. +41 (0)91 759 81 40; museo@ascona.ch
 
Sito internet: www.museoascona.ch
 
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Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti.
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Museo Luigi Bailo di Treviso: aperte sette nuove sale

Inaugura oggi “Donazioni e Donatori”, il percorso espositivo permanente che si sviluppa in sette nuove sale al Museo Luigi Bailo. Ad accogliere il pubblico saranno più di 100 nuove opere, frutto di notevoli lasciti ai musei civici.

MUSEO LUIGI BAILO: APERTE SETTE NUOVE SALE
Dal 17 luglio oltre 100 opere per il percorso espositivo “Donazioni e donatori”

Partendo dalla Galleria dell’Ottocento, allargata a un ulteriore grande salone, il visitatore incontrerà la preziosa raccolta di opere donate da Sante Giacomelli nel 1874. Qui, assieme a celebri esempi di romanticismo storico, spiccano i lavori di Vincenzo Abbati, Giuseppe Bernardino Bison, Ippolito Caffi, Natale e Felice Schiavoni, Rosa Bortolan, Pietro Paoletti ed Eugenio Moretti Larese. A fare da prezioso contesto, una serie di ceramiche artistiche realizzate nell”800 dalla manifattura trevigiana Fontebasso.

La seconda sala è dedicata ai ritratti dei donatori. L’omaggio a chi ha accresciuto generosamente il patrimonio civico raccoglie le raffigurazioni eseguite da Lino Selvatico e Guiscardo Sbrojavacca, quelle di Luigi Serena ai componenti delle famiglie Provera e Lorenzon, senza tralasciare quelle di Dario Gobbi.

Una saletta è poi riservata agli autoritratti di alcuni artisti protagonisti al Bailo. Tra questi, Luigi Serena, Guglielmo Ciardi, Antonio Carlini, Giovanni Apollonio, Guido Cadorin, Giovanni Barbisan, Renato Nesi, Sante Cancian, Aldo Voltolin, Toni Benetton, Renato de Giorgis e Juti Ravenna.

Tra gli ultimi ingressi, a cui sono rispettivamente destinate apposite sale, la selezione di ceramiche trevigiane di primo Novecento “Ceramiche E. Lazzar” di ascendenza Liberty e un nucleo di sculture giovanili di Arturo Martini.

Si prosegue quindi con la rappresentanza di una generazione di scultori del Novecento: Umberto Feltrin, Alfiero Nena, Toni Benetton, Augusto Murer, Gino Cortelazzo, Carlo Conte, Ugo Arvedi, Sergio Storel. E ancora, Giovanni Raffaelli, Ettore Calvelli, Marcello Mascherini e Gianni Aricò. Il percorso arricchisce le sezioni di artisti già testimoniati nelle permanenti, come Nino Springolo e Giovanni Barbisan, permettendo di conoscere le opere di Giovan Battista Canal e di altri artisti degli anni Trenta, inseriti nel contesto del “gigantismo dell’arte” (quello di Martini, Carrà, Campigli), ora testimoniato anche con le opere di Achille Funi, fino ai grandi bozzetti per il Monumento ai Caduti di Treviso.

Chiudono il percorso dipinti e opere (di Carmelo Zotti e Renato de Giorgis) giunti da recentissime donazioni alle collezioni cittadine.

«Sono la testimonianza concreta» sottolinea il Sindaco di Treviso, Mario Conte, «dell’amore che i trevigiani, ma non solo, hanno per i loro Musei e per la loro Città. Con queste sale diamo così conto alla comunità di una parte di questi tesori che fino ad oggi si trovavano nei depositi e mostriamo altresì alcuni pezzi delle recenti acquisizioni. Ultime in ordine di tempo quelle di Arturo Martini e Gino Rossi, o Carmelo Zotti e Gino Cortelazzo a cui futuri approfondimenti potranno meglio indagarne le figure».

«Dedicare queste nuove sale idealmente a “Donazioni e Donatori”» evidenzia Maria Teresa De Gregorio, assessore alla Cultura della Città di Treviso, «significa anche omaggiare la generosità dei collezionisti. Dietro ogni donazione sta la scelta, la volontà, la generosità di uno o più donatori con le loro famiglie che, con il loro gesto, hanno voluto consegnare alla memoria collettiva opere che hanno amato e a lungo conservato in famiglia e in casa. Opere, lo ricordiamo, che hanno anche un valore patrimoniale davvero significativo, e anche per questo il gesto di tanti donatori deve essere ancor più riconosciuto».

«La tradizione di destinare alle raccolte civiche i tesori artistici di famiglia» ricorda il direttore dei musei civici, Fabrizio Malachin, «è antica quanto il nostro Museo la cui data di nascita coincide proprio con la donazione della raccolta di Margherita Grimaldi Prati nel 1851. Sul suo esempio molti altri donatori hanno consentito che le collezioni pubbliche incrementassero fino alla consistenza attuale: una tradizione che non si è mai interrotta».


Museo Luigi Bailo
Dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 18.
 +39 0422 658951
 info@museicivicitreviso.it
 
Ufficio Stampa
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo
Tel. 049663499
Referente Roberta Barbaro: roberta@studioesseci.net

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Benedetta Paravia aka Princess Bee fa beneficenza con i ricavi dell’opera “Winners”

“Era il 2016 quando Sua Altezza lo Sceicco di Dubai Mohammed bin Rashid al Maktoum e suo figlio il Principe Ereditario Hamdan guardavano la Regina durante il Royal Ascot pochi secondi prima che il cavallo Portage della loro scuderia Godolphin fosse chiamato per il primo premio. Ero accanto a loro e fui veloce ad immortalare quel momento. La foto fu bellissima, con il profilo dello sceicco Mohammed che guardava dritto e il volto di suo figlio dietro di lui. Per la creazione dell’NFT sono intervenute le foto dei cavalli Godolphin, vincitori di varie competizioni, i cui pixel danno un effetto anni 2000”. 

Così Benedetta Paravia racconta la sua opera “Winners” che recentemente è stata acquistata da Caterina Bonora, Direttore di DFI CAPITAL SP per l’equivalente di 25.100 euro. L’opera è stata esposta da dicembre a gennaio nello spazio ftNFT Phygital Space a Dubai.

Benedetta Paravia aka Princess Bee tra gli artisti digital più quotati al mondo: “Winners” venduto a Dubai per 100.000 AED

Attraverso le sue opere Paravia finanzia i propri stimati progetti solidali. Da Marzo di quest’anno Intisar Almshalah, una ragazza di Gaza a cui era stato diagnosticato un cancro al fegato all’età di 5 anni, vive a Roma con la sua famiglia. Paravia, attraverso la onlus A.N.G.E.L.S. (Associazione Nazionale Giovani Energie Latrici di Solidarietà) aveva preso in carico il destino di questa bambina ottenendo per lei il trapianto di fegato che fu eseguito presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù. A seguito del trapianto furono necessari altri 3 complicati interventi nel corso degli anni. La ragazza ora sta bene, ha diciannove anni, è trilingue e molto studiosa. 

Vittima del conflitto israelo-palestinese, la sua casa è stata distrutta durante un bombardamento, spingendo Paravia ad un ulteriore intervento per portarla, insieme alla sua famiglia, fuori da Gaza e poi al sicuro a Roma.

Benedetta Paravia, in arte Princess Bee, artista, produttrice, consulente e filantropa vive dal 2002 tra l’Italia e gli Emirati dove è cittadina onoraria per essere “pioniera di talento” avendo contribuito positivamente allo sviluppo della società locale. 

L’artista non è nuova ad opere, mostre e performance eclatanti legate a interventi solidaristici. Nel 2022 presso Palazzo Bembo a Venezia ha inaugurato WOMEN IN LOVE: la potenza naturale del piacere femminile per denunciare le mutilazioni genitali femminili. Lo scopo centrale di questo progetto artistico-culturale-umanitario è attuare il cambiamento attraverso la sensibilizzazione di pubblico e critica sul tema delle MGF (clitoridectomia, escissione ed infibulazione) al fine di contribuire a porre fine a questa terribile violenza perpetrata su bambine e giovani donne.

Durante la mostra sono stati esposti i frames fotografici di 7 video NFT che ritraggono ognuno 7 donne volontarie di nazionalità diverse ed attraverso l’uso di un QR Code si visualizzavano i video dell’estasi che ognuna delle donne ha donato alla causa. Le immagini hanno suscitato un forte impatto emotivo attraverso la rappresentazione di un vero orgasmo, ossia la forza della natura femminile in contrapposizione alla violenza del crimine delle MGF.

WOMEN IN LOVE ha beneficiato del Patrocinio del Ministero della Cultura e della Città di Venezia, ed è stato premiato presso la Camera dei Lords a Londra, con decreto precedentemente firmato dalla Regina, con la motivazione “Best Project 2022 for Women Empowerment”. Un prestigioso premio per le persone leaders che hanno a cuore il bene della società in cui vivono e che è stato dedicato alla Regina stessa dopo la sua scomparsa.

Sono 125 milioni le donne nel mondo che convivono con una delle mutilazioni genitali esistenti, mentre sono 4 milioni le bambine che, ogni anno, rischiano di subirne una.

La spinta solidaristica e l’impegno sociale sono, dunque, gli elementi fortemente motivanti dell’arte e dell’impegno di Benedetta Paravia. Questa scelta artistico-culturale, che definisce anche quest’ultima opera della Paravia, continua con il Progetto WOMEN IN LOVE un’esperienza che è diventata un Progetto apprezzato e continuativo che si articolerà con nuove iniziative anche nel prossimo futuro. 


www.womeninlove.it
www.loveangels.it
@benedettaparavia 

UFFICIO STAMPA
Davide Federici info@davidefederici.it

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