Bologna: Erica Calardo e Bottega. Lacrime di Pietra al Museo civico del Risorgimento

Dal 28 settembre al 17 novembre 2024 il Museo civico del Risorgimento del Settore Musei Civici Bologna è lieto di accogliere la mostra collettiva di pittura Lacrime di Pietra, promossa da Associazione Culturale Felsina Pittrice nell’ambito della rassegna di eventi culturali Certosa di Bologna. Calendario estivo, in corso al Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna fino al 2 novembre 2024, promossa dal Museo civico del Risorgimento con il contributo di Bologna Servizi Cimiteriali.

L’inaugurazione si è svolta venerdì 27 settembre 2024 alle ore 18.00, presso la Sala Mostra del museo in Piazza Giosue Carducci 5, a Bologna.

Erica Calardo e Bottega
Lacrime di Pietra

28 settembre – 17 novembre 2024
Museo civico del Risorgimento
Piazza Giosue Carducci 5, Bologna
www.museibologna.it/risorgimento

Mostra promossa da Associazione Culturale Felsina Pittrice
In collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento

Inaugurazione
Venerdì 27 settembre 2024 ore 18.00

Fra i portici del Cimitero Monumentale della Certosa di Bologna, Patrimonio dell’Umanità UNESCO, è nata l’idea di rendere omaggio a opere che, oltre a testimoniare il ricordo e la lotta contro l’oblio, sono di per se splendidi esempi di un passato artistico di eccellenza. Fra fauni e leoni, personificazioni, allegorie, melograni e fiori, il progetto espositivo Lacrime di Pietra – ideato e curato da Erica Calardo, pittrice figurativa professionista che vive e lavora a Bologna, con il coinvolgimento di 30 suoi allievi – conduce in un percorso simbolico, ctonio, evocativo, che trasla nel contemporaneo il patrimonio artistico della città.

Oltre a Erica Calardo, le artiste e gli artisti partecipanti sono: Milena Arietano, Peter Asselbergs, Marina Baghic, Federica Baroncini, Mirco Brizi, Michela Burzo, Simona Candini, Martina Castelli, Letizia Catelan, Gianfranco Chirico, CiArA, Diana Colombini, Elisa D’Ambrosio, Alessandra Ferrari, Alessandra Fregonese, Federica Guagliardo, Magda Ialonardi, Irene Londino, Clelia Marrone, Matteo Medola, Neri Pensieri, Manuela Nogara, Enrico Pelino, Andrea Pelizzardi, Antonella Quaglia, Sara Sarti, Fabiana Sorrentino, The Virgin Virginia, Uyb, Rosamaria Vienibene.

Lacrime di Pietra è una riflessione visiva sull’arte nella sua veste consolatrice, elegiaca e a tratti catartica. Ogni artista si è confrontato con un’opera scultorea, cercando di coglierne l’essenza, dialogando idealmente con l’autore e la sua storia, con l’obiettivo di farne una sintesi personale nel pieno rispetto dell’originale.

Le 35 opere esposte sono realizzate a olio su tela in grisaille calda. Si tratta di una tecnica dicromica antica e di grande effetto: luci e ombre danzano insieme presentandosi come entità distinte e contrastanti, perdendosi le une nelle altre per creare l’illusione della tridimensionalità. Pochi colori, forti contrasti. Le luci stagliate, materiche, impastate, corpose, fredde nei mezzi toni di passaggio, creano un contrappunto alle zone d’ombra morbide, calde, vellutate, scure e avvolgenti. La Vita e l’Oblio, la Luce e le Tenebre. Le figure sembrano emergere dal buio, urlando la necessità che le si ricordi.

Con il suo sapore ottocentesco, questo percorso pittorico tra i sentieri della memoria di Bologna appare pienamente congruente con le atmosfere e con la storia stessa della Certosa. Per apprendere la buona pratica della pittura di ascendenza accademica, Erica Calardo e i suoi allievi sono infatti partiti dall’osservazione diretta dei monumenti dell’epoca, confrontandosi con la scuola dei grandi del passato e utilizzando una tecnica pittorica antica e con solide radici nella tradizione.
“Anche a chi non ha mai tenuto in mano un pennello – spiega Otello Sangiorgi, direttore del Museo civico del Risorgimento – può capitare, visitando la Certosa, di restare affascinati da un monumento, di tornare a vederlo, di volere saperne di più, di dialogare con esso, di averne idealmente cura. Può capitare e ci auguriamo che capiti sempre più spesso. Riteniamo infatti che questa dinamica sia importante, perché il fatto che tanti visitatori – bolognesi o turisti – sentano il cimitero come qualcosa di “proprio” è alla base di ogni progetto di valorizzazione, oltre che esserne un frutto. Questa mostra, tra le altre cose, evidenzia una modalità particolare attraverso le quali può avvenire questa riappropriazione”.

Visite guidate alla mostra sono in programma domenica 3 e 17 novembre 2024 alle ore 16.00.
La partecipazione è libera, con biglietto di ingresso al museo.

Grazie a una co-progettazione tra Azienda USL di Bologna (Dipartimento di Salute Mentale – Dipendenze Patologiche Centro di Salute Mentale Savena-Santo Stefano), il progetto M.I.A. Musei Innovativi Aperti del Settore Musei Civici Bologna e l’artista Erica Calardo, durante il mese di ottobre la mostra diventa inoltre uno spazio di formazione e condivisione con il corso Osservare, narrare, inventare. L’attività rientra nel Recovery college avviato nel marzo 2022 Azienda USL di Bologna, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Comune e Città Metropolitana di Bologna con il percorso partecipativo La salute mentale come bene comune…Perché ci vuole una città. Il percorso di Recovery college è un approccio innovativo dedicato alla salute del singolo e della comunità, fondato sulla valorizzazione delle opportunità sociali, culturali, relazionali, associative e sanitarie, in sinergia con il lavoro dei servizi sociali territoriali.

L’obiettivo dei tre incontri previsti nell’ambito della mostra – co-condotti da Erica Calardo, un facilitatore, un esperto nel supporto tra pari (ESP) e un mediatore di M.I.A. – Musei Innovativi Accessibili – è far vivere ai partecipanti il processo creativo che caratterizza la produzione artistica grazie allo svolgimento di attività laboratoriali che stimolano creatività, curiosità e meraviglia. 
Gli incontri si tengono martedì 1, 8 e 15 ottobre dalle ore 16.00 alle 18.00.
La partecipazione è gratuita (max 15 partecipanti).
Per iscrizioni: site.unibo.it/ci-vuole-una-citta/it/agenda/osservare-narrare-invenatare
Per informazioni: Elisabetta Bernardinello – e.bernardinello@ausl.bologna.it.

Il progetto espositivo Lacrime di Pietra è promosso da Associazione Culturale Felsina Pittrice in collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Museo civico del Risorgimento, con il contributo di Casa MiramonteBellearti.netStudio Fuoribordo.
Media partner: CO.TA.BOAsterisco.

Le opere esposte e i monumenti a cui sono ispirate

Milena Arietano
Oltre il Velo, 2024
Olio su tela, cm 35 x 70

Giovanni Putti (Bologna, 1771 – ivi, 1847)
Tomba di Innocenzo Rossi, 1816 ca.
Sala delle Tombe, ingresso est

*****

Peter Asselbergs
Tomba Maiani, 2024
Olio su tela, cm 50 x 70

Carlo Monari (Bologna, 1831 – ivi, 1918) 
Tomba Maiani
Galleria Tre Navate

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La seconda edizione del concerto in ricordo del musicista Daniele Begotti

Il 28 settembre 2024 amici musicisti e artisti acclamati, come il chitarrista Adriano Viterbini (Bud Spencer Blues Explosion, I Hate My Village) e Lorenzo Monguzzi leader dei Mercanti di Liquore, suoneranno sul palco del Bloom di Mezzago (MB) per celebrare la vita a ritmo di musica di Daniele Begotti, improvvisamente scomparso il 15 maggio 2023 all’età di 34 anni.

È stato annunciato per la sera di sabato 28 settembre 2024 presso lo storico live club Bloom di Mezzago (MB), il ritorno del Big Up di Dani Vol. 2: The Hero Editionconcerto tributo a ingresso libero e aperto a tutti per celebrare Daniele e le sue incredibili passioni: la musica, la condivisione e la partecipazione. Un’idea che è diventata realtà grazie alle donazioni ricevute lo scorso anno da parte di amici, familiari e colleghi, che ancora oggi lo vogliono ricordare con un grande abbraccio collettivo a ritmo di buona musica.

Storico Presidente dell’Associazione “Zona Played – Saiappave” di Mezzago (MB), Daniele Begotti aveva seguito lo spazio fino al 2020, garantendo sempre tariffe accessibili, pensate per rendere la musica fruibile a tutti coloro che volessero suonare e che hanno fatto di Daniele un vero punto di riferimento nel panorama musicale del Vimercatese.

Chitarrista, cantante, compositore e autore di testi nel panorama del rock indipendente e per i suoi gruppi (Big Lips e Rakuen), la passione di Daniele per la musica è passata anche per tanti altri progetti, sempre condivisi con gli amici, come Twelve bar’s, un blog sulla musica blues, e Wikipedals, una community online creata perchè gli utenti potessero recensire gli effetti dei pedali per chitarra elettrica.

Emanuele Noé, Presidente della Cooperativa Sociale “Il Visconte di Mezzago” che gestisce il Bloom, ha dichiarato: «La prima edizione del Big Up di Dani è stata una serata memorabile. Siamo felici di ospitare la sua seconda edizione e di continuare a ricordare Daniele con l’alto livello di buona musica che lui avrebbe amato».

La serata inizierà alle 21:00 aprendo il palco del Bloom ad amici di Daniele, che si esibiranno con cover o pezzi propri dedicati al ricordo dell’amico scomparso. 

A chiudere la prima parte della serata, Lorenzo Monguzzi dei Mercanti di Liquore: «Chi ama la musica, fa parte della stessa famiglia. E’ un onore ricordare Daniele ed esser parte di questa famiglia musicale che è la seconda edizione del Big Up di Dani».

Alle 23:00 lo spettacolo live continua con Adriano Viterbini, uno dei chitarristi più ispirati e acclamati della musica italiana contemporanea: «Non vedo l’ora di condividere questa serata speciale e di rendere omaggio a Daniele, con le sonorità distorte che amava tanto».

La locandina è firmata anche quest’anno dall’amico e designer Morgan Salvaggio, che si ispira a un’altra delle passioni del musicista: il mondo dei fumetti. Una band di supereroi punk e alternativi rappresentano il superpotere della serata: unire le persone attraverso la buona musica e la condivisione, proprio come faceva Daniele.

La locandina, come altri articoli di merchandise, saranno disponibili durante l’evento in edizione limitata per coloro che con una donazione vorranno tenere vivo il ricordo di Daniele e le prossime edizioni del Big Up di Dani.

Email: bigupdani@gmail.com
Instagram: http://www.instagram.com/bigupdidani
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Ufficio Stampa A-Z Press
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Fondazione Cariparma: Il Pinocchio d’Artista di Mimmo Paladino

In esposizione a Palazzo Bossi Bocchi, sede di Fondazione Cariparma, 26 tavole grafiche del libro d’artista di Mimmo Paladino della Collezione Mingardi, 30 edizioni italiane del libro di Carlo Lorenzini in arte Collodi e 70 sculture in legno del progetto “Pinocchio all’Opera” di Fondazione Nazionale Carlo Collodi in collaborazione con Sinapsi Group.

A Parma fino al 22 dicembre
Il Pinocchio d’Artista di Mimmo Paladino.
Tra schizzi, parole e note

A Palazzo Bossi Bocchi, sede di Fondazione Cariparma è visitabile fino al 22 dicembre l’esposizione “Il Pinocchio d’Artista di Mimmo Paladino. Tra schizzi, parole e note”, realizzata anche grazie al patrocinio di Fondazione Nazionale Carlo Collodi e alla collaborazione con Sinapsi group, corredata da 13 iniziative collaterali ideate sui temi della mostra.

Il burattino di legno, nato dalla penna di Carlo Lorenzini, alias Collodi, è un fulgido esempio del successo della letteratura italiana nel mondo. Capolavoro immortale, il romanzo per ragazzi è stato tradotto in 192 versioni tra lingue e dialetti ed è stato pubblicato con 669 traduzioni. Dopo la Bibbia è il volume più conosciuto al mondo e il suo protagonista è diventato un’icona universale, riuscendo ad affascinare lettori e lettrici di tutte le culture e di tutte le età.

L’esposizione vuole essere una contaminazione di generi e di esperienze diverse: letteratura, arte e musica che si intrecciano a più livelli, per dar vita ad identità più ricche e stratificate. L’obiettivo è coinvolgere un pubblico ampio e multigenerazionale e continuare sulla strada della valorizzazione di uno dei filoni principali delle Collezioni d’Arte di Fondazione Cariparma: il Libro d’Artista, appartenente alla Collezione Mingardi. Grazie alle generose donazioni di Corrado Mingardi, avvenute nel 2016 e nel 2018, oggi Fondazione Cariparma possiede la più importante collezione italiana di questi volumi: 200 opere conservate presso la Biblioteca di Busseto.

L’esposizione prende avvio dal libro d’artista Pinocchio, di Domenico Paladino – noto come Mimmo Paladino – uno tra i maggiori artisti della Transavanguardia. Due cofanetti in legno contengono le 26 grandi tavole sciolte, tutte stampate a tiratura limitata e firmate dall’artista.

Le tavole – create nel 2004 dal celebre artista, in una originale reinterpretazione della fiaba di Collodi – sono state realizzate secondo tecniche e stili differenti (acqueforti, acquetinte, serigrafie e collage di frammenti di legno e carta, oro e rame in foglia e acquerello) e risultano di eccezionale vivacità cromatica e compositiva. L’opera testimonia degli intensi rapporti che la ricerca di Paladino da sempre ha avuto con poesia e letteratura. L’insieme ripercorre i temi forti del racconto collodiano, in una ricerca visiva sospesa tra archetipo e simbolo contemporaneo.

In queste affascinanti carte, la vena poetica e la sottile sensibilità dell’artista uniscono caratteri della fantasia fanciullesca in cui bene e male, tristezza e gioia si avvicendano e scambiano in un girotondo di sogno e realtà.

In mostra, accanto alle tavole di Paladino sono esposte una trentina di edizioni del romanzo di Collodi stampate in Italia dall’inizio del ‘900 ai giorni nostri e conservate nella Biblioteca di Busseto di Fondazione Cariparma, a testimonianza della fortuna critica dell’edizione che uscì per la prima volta a puntate sul “Giornale per i bambini” nel 1881, dal 7 luglio al 27 ottobre, con il titolo Storia di un burattino e che terminava con la morte di Pinocchio impiccato alla quercia grande dagli assassini. L’insistenza di editore e piccoli lettori fece sì che il 16 febbraio 1882 Collodi ricominciasse a pubblicarne il seguito con il titolo le Avventure di Pinocchio che si conclusero il 25 gennaio 1883, quasi contemporaneamente all’uscita della prima edizione del volume Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino dell’editore Felice Paggi, con le illustrazioni di Enrico Mazzanti, che ebbe la primogenitura nella creazione dell’immagine di Pinocchio.

A completare l’allestimento sono infine le oltre 70 sculture in legno robotizzate di “Pinocchio all’opera”, un progetto ideato e promosso da Fondazione Nazionale Carlo Collodi in collaborazione con Sinapsi Group. Il progetto si propone di avvicinare il pubblico al teatro musicale attraverso un intermediario familiare: Pinocchio. Grazie al suo portato innovativo “Pinocchio all’Opera” è stato premiato dal Ministero della Cultura come uno dei migliori progetti dell’Anno Europeo del Patrimonio Culturale 2018. L’esposizione è composta da una serie di statue in legno realizzate dall’artista Mauro Olivotto, in arte “Lampo”, scultore delle Dolomiti bellunesi. I personaggi hanno le sembianze del burattino collodiano e rappresentano tutti gli elementi presenti in orchestra, ma anche le maestranze che lavorano dietro le quinte e 17 grandi personaggi che hanno fatto la storia della lirica italiana. Alcune delle sculture, robotizzate ad opera della Scuola di Robotica di Genova, si muovono e suonano arie tratte dalle più celebri opere del repertorio operistico. L’insieme è inoltre arricchita da 5 teatri d’opera riprodotti fedelmente in scala realizzati dall’artista Amedeo Piscino e da un pinocchio/Giuseppe Verdi, capace di rispondere alle domande del pubblico.

Nell’arco dell’esposizione, da settembre a dicembre 2024, la mostra sarà approfondita da percorsi didattici dedicati alle scuole (primarie e secondarie di primo grado) e da 13 appuntamenti collaterali.


PALAZZO BOSSI BOCCHI
Strada al Ponte Caprazucca, 4 – Parma
 
Giornate di apertura e orari:
martedì e giovedì 15.30/18.00sabato e domenica 10.00/12.30; 15.30/18.00
Info e prenotazioni: guide@fondazionecrp.it
www.fondazionecrp.it
 
tutti gli eventi sono a ingresso gratuito

Dott.ssa Chiara Alfieri
Area Comunicazione
alfieri@Fondazionecrp.it

Marino: il ciclo pittorico di Stefano Piali “Viaggio nella Storia dei Colonna”

Stefano Piali è un artista romano che, da oltre quarant’anni vive e opera a Marino, cittadina laziale scrigno dei Castelli Romani.

È a questo borgo, dagli scorci imperdibili, che lo scultore e pittore dedica una incredibile epopea pittorica fatta di tele e colori, un progetto iniziato tre anni fa e inserito nei Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento (PCTO)del Liceo Artistico Amari-Mercuri di Ciampino/Marino dove Piali ha insegnato fino al 2023 discipline plastiche e scultoree. Il titolo dell’intero progetto: “Viaggio nella Storia dei Colonna” rivela il nesso della cittadina laziale con alcuni episodi storici strettamente legati ai personaggi più illustri della famiglia Colonna, signori di Marino nel Cinquecento.

STEFANO PIALI
VIAGGIO NELLA STORIA DEI COLONNA
Il racconto fatto di tele e colori

Ciclo di opere pittoriche collocate nella Sala Consigliare di Palazzo Colonna, Marino (RM)
Inaugurazione Sabato 28.09.2024 ore 18:30.

L’evento si inserisce nell’ambito della centesima edizione della Sagra dell’Uva di Marino, uno degli appuntamenti più attesi d’autunno.

Le diciassette opere: nove quadri di dimensioni importanti (circa 190 x 120 cm) e otto tondi, tutti realizzati a olio, sono posizionati in forma permanente nella sala consiliare dell’antico palazzo cinquecentesco dove i Colonna vissero.

Stefano Piali, supportato dall’Amministrazione Comunale che ha fortemente voluto questo imponente intervento di riqualificazione della sala consiliare, è intervenuto con la forza dell’arte negli spazi dell’antico palazzo, sede del Comune, lasciando un segno non solo artistico ma un forte messaggio di pace.

Il colpo d’occhio è davvero incredibile perché le opere pittoriche non solo si calano perfettamente nel contesto ma sono state pensate dall’artista per raccontare le atmosfere epiche e i momenti salienti dei Colonna come frame di una sequenza di un film.

La cerimonia di inaugurazione, alla presenza delle più alte personalità istituzionali di Marino e dell’hinterland romano, è prevista per sabato 28 settembre alle ore 18:30 nella sala consiliare di Palazzo Colonna, nell’ambito dei festeggiamenti della centesima edizione della Sagra dell’Uva (27.09-07.10.2024).

Ma, facendo un forte salto indietro nel tempo, scopriamo una curiosità.

Quando nel 2000 Piali dipinse il primo imponente olio su tela (cm 400 x 200 cm) raffigurante il “Ritorno dalla battaglia di Lepanto” di Marcantonio II Colonna, episodio di straordinaria eco che, ancora oggi e da cento anni, si celebra durante la Sagra dell’Uva, non sapeva che stava già tracciando un percorso che avrebbe iniziato a intraprendere ben ventidue anni dopo e che oggi, finalmente, si svela al grande pubblico in tutti i suoi dettagli narrativi.

Entriamo ora nel dinamismo delle opere per scoprire i significati e gli archetipi che si celano.

PRIMA OPERA – BENEDIZIONE E COMANDO PER UNA GRANDE FLOTTA– Con il primo e spettacolare quadro (400 x 200 cm)) Stefano Piani inizia il suo viaggio così come Marcantonio Colonna, in quel lontano 11.06.1570,   spiegò le vele verso la città greca di Lepanto dopo aver ricevuto da Papa Pio V lo scettro del comando della flotta cristiana. L’opera raccoglie le emozioni di un momento solenne e fondamentale sia per la chiesa che per la storia della famiglia Colonna. La figura di Marcantonio e l’idea della futura battaglia diventano gli elementi cardine di tutto il progetto. Il tema qui è legato alla spiritualità, alla necessità dell’essere umano di guardare al divino come ispirazione e protezione.

SECONDA OPERA – LEPANTO: sguardo fiero su una battaglia epocale. In questa seconda opera il tema è quello della imprevedibilità della vita, della guerra che spesso incombe sull’uomo senza che questi possa ribellarsi. Lo scontro è sottolineato in modo suggestivo dall’irrompere dei colori del fuoco in quella che nella mente dell’artista è solo una visione onirica della battaglia di Lepanto che assume, dunque, il significato dell’ineluttabilità degli eventi storici e della paura di ciò che non conosciamo.

TERZA OPERA – LA DIGNITA’ DEL MORO PRIMA DELL’INEVITABILE EPILOGO. Piali cambia punto di vista e guarda la storia con gli occhi del moro, dell’avversario della lega cristiana, un nemico che Marcantonio considerava degno di rispetto perché fiero e leale. La chiave di lettura è quella costante, nelle opere di Piali, dell’eterno confronto tra materia e spiritualità.

QUARTA OPERA – ALLA CORTE DI VITTORIA COLONNA. Questa immagine di raffinata bellezza introduce la seconda protagonista della storia: Vittoria Colonna ritratta nell’ambiente a lei più caro: quello letterario e intellettuale rappresentato appunto dai poeti, dai filosofi che era solita convocare a Palazzo e che lei, musa della poesia, musa della scrittura (come la figura misteriosa che l’artista dipinge in un angolo) amava intrattenere con versi e letture. L’opera è un omaggio alla bellezza dell’arte in ogni sua forma.

QUINTA OPERA – DONO PER UNA SOLIDALE AMICIZIA. Pialisi ispira al disegno, il Crocifisso, che Michelangelo Buonarroti tracciò per Vittoria Colonna in segno di forte stima e amicizia.  Il tema di questa opera che l’artista romano riproduce fedelmente trasformandolo in dipinto è l’affinità elettiva, un sentimento tanto raro quanto prezioso che Michelangelo custodì fortemente. Un sentimento che unì Vittoria Colonna e Michelangelo e che, attraverso l’arte, si trasforma in forza per elevare lo spirito dalla materialità del presente.

SESTA OPERA – COLONNA E ORSINI: ologramma di un sodalizio. In questo quadro emerge il tema del potere, rappresentata dalle due casate che, unendosi, sugellano e rafforzano i loro imperi. L’ologramma è l’elemento di unione tra reale e virtuale, filo conduttore dell’intero progetto. Oltre ai protagonisti Marcantonio e la sua futura sposa Felice Orsini, spicca l’elemento spirituale, raffigurato dal volo di angeli che benedicono l’unione dei due personaggi ma che simboleggiano anche il mistero, l’imprevisto, il pericolo raffigurato anche dalla figura scura che scende le scale, lontano dallo spazio idilliaco dell’ologramma. Felicità e dolore, sentimenti costanti della realtà umana

SETTIMA OPERA- DINASTIE. Siamo di fronte a un quadro bucolico molto suggestivo che, in uno scorcio di campagna laziale, introduce il tema dell’acqua fonte di vita. Le due casate degli Orsini e dei Colonna sono sullo stesso piano su due sponde diverse pronte ad unirsi. Le figure sono immerse in un’atmosfera onirica. I temi sono quelli del sogno e del mistero, ma anche della condivisione, del rispetto e della pace simboleggiati dall’acqua e dal ponte.

OTTAVA OPERA – INVOCAZIONE E PROTEZIONE – Madonna del SS. Rosario. L’opera glorifica Marcantonio II Colonna, vincitore, grande condottiero, incorniciato in una nicchia marmorea come la statua presente nei giardini di Palazzo Colonna a Roma. Accanto a lui l’elemento spirituale, questa volta rappresentato dalla Madonna del Rosario. Piali raffigura il tema della stretta connessione tra storia, mistero e spiritualità che la città di Marino, rinnova ogni anno, durante la Sagra dell’Uva, nella solenne processione dedicata alla Madonna del Rosario. È il sacro e il profano che ritroviamo spesso nelle feste dedicate ai prodotti della terra.

NONA E ULTIMA OPERA – I PRIGIONI– Il non-finito e il dolore dell’uomo. Piali termina il suo ciclo pittorico connettendosi all’uomo, al suo dolore alla sua speranza di pace. Nel reinterpretare i ‘Prigioni’ michelangioleschi, l’artista svela il racconto dei Colonna estraendo tasselli da un mosaico antico riportando in vita le emozioni e i misteri che la storia, di per sé, già contiene, raffigurando il dolore umano degli schiavi e l’arte come conforto e forza vitale. È il tema della pace e della distensione che Piali sottolinea con le figure iconiche di Michelangelo e Vittoria Colonna, nutriti entrambi, come Piali stesso, dall’arte.

Mi auguro che queste opere possano essere non solo motivo di ammirazione e valutazione artistica ma fonte d’ispirazione, veicolo di scambio culturale anche con quei territori che, a diverso titolo, portano ancora vivo il ricordo dell’epopea storica così interessante e fervida come quella che ha visto protagonista la casata dei Colonna. La sfida è stata quella di partire da fatti storici, come la battaglia di Lepanto, evento certamente cruento, e arricchirli di significati positivi e distensivi con lo scopo di far riflettere sulla pace e sul significato stesso di umanità, perché attraverso l’arte è possibile combattere le divisioni di ogni genere”.

È da sottolineare come il racconto pittorico di Piali s’inserisca, a pieno titolo, non solo nel patrimonio culturale della Città di Marino ma consenta ai visitatori di ogni età di conoscere ed emozionarsi della sua storia proiettandola oltre il tempo del presente e creando, con il coinvolgimento che solo la bellezza dell’arte sa creare, un indissolubile legame del territorio con le sue radici.

Canale Youtube Stefano Piali


INFORMAZIONI EVENTO
CICLO DI OPERE PITTORICHE
Viaggio nella storia dei Colonna
ARTISTA
Stefano Piali
SITO WEB  www.stefanopiali.com
Canale YouTube https://www.youtube.com/channel/UCAmPdhz3BvOl6FeuilA98dQ
INAUGURAZIONE
Sabato 28.09.2024 ore 18:30
DOVE
Sala Consiliare Palazzo Colonna, Marino (RM)
INGRESSO
Gratuito
PERIODO ESPOSIZIONE
Le opere sono collocate in permanenza nella Sala Consiliare del Comune di Marino (RM) 

Per ogni ulteriore informazione:
Ufficio Stampa Stefano Piali
Loredana Gelli gelliloredana@gmail.com

Bologna, Giornate Europee del Patrimonio: Il programma delle iniziative

Musei, spazi espositivi e luoghi della cultura di Bologna e area metropolitana si animano con oltre 90 appuntamenti tra percorsi guidati, laboratori per bambine e bambini, iniziative per famiglie e attività speciali, sul tema “Patrimonio in cammino”.
Sabato 28 settembre aperture straordinarie serali con ingresso a € 1,00.

Programma completo delle attività: 

Giornate Europee del Patrimonio 2024 | “Patrimonio in cammino”
Sabato 28 e domenica 29 settembre 2024
Città metropolitana di Bologna

Dopo la prima positiva sperimentazione avviata nel 2023, sabato 28 e domenica 29 settembre 2024 numerosi musei, spazi espositivi e luoghi della cultura di Bologna e area metropolitana aderiscono alle Giornate Europee del Patrimonio con una progettualità e una comunicazione condivise.
L’attività è realizzata con il coordinamento del Settore Musei Civici Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna, in un’ottica di rafforzamento del sistema museale metropolitano e di integrazione tra le sue diverse articolazioni.

“Patrimonio in cammino” è il tema italiano scelto per l’edizione 2024 della più estesa e partecipata manifestazione culturale in Europa, che dal 1999 viene organizzata congiuntamente dal Consiglio d’Europa e dalla Commissione europea per celebrare la ricchezza e la diversità del patrimonio culturale europeo, promuovendo al contempo il dialogo, l’inclusione e la cooperazione transfrontaliera.

Spiega il Ministero della Cultura, che promuove e coordina l’organizzazione delle Giornate Europee del Patrimonio: “Il tema italiano riprende lo slogan europeo «Routes, Networks and Connections», scelto dal Consiglio d’Europa e condiviso dai Paesi aderenti alla manifestazione. È un invito a riflettere sul valore del patrimonio culturale in relazione a cammini, vie di comunicazione, connessioni e reti che, oggi o in passato, hanno reso possibili relazioni e scambi fra i popoli e le culture e contribuito alla formazione della nostra identità. Si invita dunque a prendere in considerazione il patrimonio culturale di ambito locale collocandolo in una dimensione più ampia, e a cercare in esso le tracce delle relazioni fra le genti che si sono mosse per terra e per mare, incontrandosi e condividendo conoscenze, pratiche culturali e artistiche, ma anche attività commerciali, credenze religiose, abilità artigianali e agricole, innovazioni tecniche. Se visto da vicino, tutto ciò che ci circonda può dirci qualcosa sul tema del «Patrimonio in cammino»: il paesaggio storico; le città e i villaggi, con le loro case, palazzi, edifici religiosi, spazi pubblici; le realtà rurali e gli stabilimenti produttivi; i luoghi di approdo, di sosta, di passaggio; le vie di comunicazione; i confini, i sistemi di difesa; la diffusione di costumi e tradizioni, pratiche agricole, tecniche artigianali e artistiche, nuove tecnologie, prodotti digitali. I manufatti e le opere d’arte conservati nei musei o presenti nella quotidianità sono testimoni di questi scambi e della circolazione di saperi”.
Il tema offre dunque l’opportunità di esplorare secondo molteplici prospettive l’evoluzione della nostra cultura e di come questa condizioni oggi il modo di vivere, lavorare, studiare, passare il tempo libero.

28 istituzioni aderenti, 45 sedi coinvolte, 96 attività proposte tra aperture straordinarie, visite guidate, itinerari all’aperto, incontri, degustazioni, laboratori per il pubblico più giovane e iniziative per famiglie, sono i numeri del programma 2024 nella Città metropolitana di Bologna.

Inoltre, sabato 28 settembre in 13 sedi sono previste aperture straordinarie in fascia serale con ingressi a tariffe agevolate, eccetto le gratuità previste per legge.
Dalle ore 20.00 alle 24.00 si accede con la tariffa speciale di € 1,00 nei Musei Civici (Collezioni Comunali d’Arte, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Civico Archeologico, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo civico del Risorgimento, Museo Civico Medievale, Museo del Patrimonio Industriale, Museo internazionale e biblioteca della musica e Museo Morandi) e, con ingresso gratuito, al Museo della Beata Vergine di San Luca.
Apertura straordinaria dalle ore 20.00 alle 23.00, con ingresso al costo simbolico a € 1,00, alla Pinacoteca nazionale di Bologna e al Museo di Palazzo Poggi. Orario di apertura prolungato fino alle ore 23.00 e ingresso gratuito a Casa Saraceni e alla Raccolta Lercaro. Apertura straordinaria dalle ore 20.30 alle 23.00 con ingresso speciale a € 1,00 al Museo Ebraico di Bologna. Infine, a Palazzo Boncompagni si accede con ingresso speciale a € 1,00 alle due visite guidate delle ore 20.00 e 21.00.

Tutte le informazioni sono disponibili sul sito web www.cittametropolitana.bo.it/cultura/giornate_europee_patrimonio_2024.

Debora Badiali, delegata per i Distretti culturali della Città metropolitana di Bologna, commenta: “Le Giornate Europee del Patrimonio rappresentano una preziosa opportunità per immergersi in un viaggio storico sulle meraviglie custodite nei nostri musei metropolitani, che quest’anno hanno aderito numerosi arrivando a 45 luoghi aperti al pubblico di cui 21 nella sola area fuori dal Comune di Bologna con itinerari e programmi dedicati sia agli adulti che ai più piccoli. Spaziando tra più ambiti riguardanti la nostra storia nazionale e internazionale queste due giornate offrono la possibilità di scoprire più da vicino la ricchezza culturale del nostro passato da cui partire per risvegliare in noi nuovi spunti, stimoli, riflessioni per vivere il presente e disegnare il futuro. Valorizzare il nostro patrimonio significa non solo tutelarlo e preservarlo come stanno facendo in modo straordinario i Musei del territorio metropolitano, ma anche saperlo diffondere, permettere alle persone di conoscerlo in modo sempre più accessibile, di scoprire le proprie radici attraverso iniziative coinvolgenti che entusiasmino le persone, le facciano innamorare dei nostri patrimoni materiali e immateriali. Dall’esplorazione della nostra rigogliosa natura in un intreccio con gli antichi saperi con l’itinerario agreste tra coltivi e antichi ricettari in Valsamoggia alla visita alla grotta della Spipola nel cuore del Parco regionale dei Gessi bolognesi a San Lazzaro di Savena o ai calanchi appenninici a Ozzano dell’Emilia. E ancora, dal Museo della Civiltà Contadina di Bentivoglio, che propone una visita guidata dedicata al ruolo del Canale Navile utilizzato come rotta commerciale e come via di comunicazione all’interno del contesto delle vie d’acqua bolognesi, al Museo di San Domenico a Imola, che per l’occasione apre in via straordinaria la sala villanoviana, al Museo del legno – Xiloteca e Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione con eventi per adulti e bambini. Ringrazio lo staff Musei del Comune di Bologna e Cultura della Città metropolitana di Bologna, i Distretti Culturali metropolitani e i Musei aderenti per tutto l’impegno e il lavoro svolto in sinergia per dare vita a questo programma così variegato e ricco di proposte”.

Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna, aggiunge: “Dopo la prima edizione dell’anno scorso, siamo molto felici della nuova edizione delle Giornate Europee del Patrimonio della città metropolitana di Bologna che contribuiscono al progetto di creazione del sistema museale bolognese e metropolitano. Questo ricco patrimonio culturale è valorizzato dai distretti culturali e dalla messa in rete del territorio grazie alle numerose e varie attività organizzate per le varie tipologie di pubblico e secondo percorsi tematici che permettono ricadute positive dirette sul territorio”.

Le istituzioni e le sedi aderenti a Bologna:
• Fondazione Cardinale Giacomo Lercaro 
(Raccolta Lercaro)
• Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Casa Saraceni)
• Fondazione Golinelli (Opificio Golinelli)
• FondazionePalazzo Boncompagni (Palazzo Boncompagni)
• La Quadreria di ASP Città di Bologna, Palazzo Rossi Poggi Marsili
• Museo della Beata Vergine di San Luca
• Museo Ebraico di Bologna
• Musei nazionali di Bologna (Pinacoteca nazionale di Bologna)
• Palazzo Magnani, UniCredit Art Collection
• Palazzo Pallavicini
• Settore Musei Civici Bologna (Cimitero Monumentale della Certosa, Collezioni Comunali d’Arte, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Museo Civico Archeologico, Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Museo civico del Risorgimento, Museo Civico Medievale, Museo del Patrimonio Industriale, Museo internazionale e biblioteca della musica)
• Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna (Collezione di Geologia “Museo Giovanni Capellini”, Collezione di Mineralogia “Museo Luigi Bombicci”, Museo di Palazzo Poggi, Orto Botanico ed Erbario, Palazzo Poggi).

Le istituzioni e le sedi aderenti nell’area metropolitana di Bologna:
• Archivio Museo Cesare Mattei APS, Grizzana Morandi
• Comune di Castenaso (MUV – Museo della Civiltà Villanoviana)
• Comune di Crevalcore (Museo dei Burattini “Leo Preti”, Museo della Pace “Guido Mattioli”)
• Comune di Galliera (Torre Medievale)
• Comune di Monghidoro (Museo della Civiltà contadina dell’Appennino bolognese, Piccolo museo dell’Emigrante – Centro di Documentazione)
• Comune di Ozzano dell’Emilia (Museo della Città romana di Claterna)
• Comune di Pieve di Cento (Pinacoteca Civica”Graziano Campanini”)
• Comune di San Lazzaro di Savena e Museo della Preistoria “Luigi Donini” (Dinosauri in Carne e Ossa – Il Parco)
• Comune di Sant’Agata Bolognese (Museo Archeologico)
• Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani
 (Carpigiani Gelato Museum), Anzola dell’Emilia
• Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (Museo del legno – Xiloteca e Castagneto didattico-sperimentale di Granaglione), Alto Reno Terme
• Fondazione Dozza Città d’Arte (Museo della Rocca), Dozza
• Fondazione Rocca dei Bentivoglio (Ecomuseo della Collina e del Vino, Museo Civico Archeologico “Arsenio Crespellani”), Valsamoggia
• Imola Musei (Museo San Domenico)
• Istituzione Villa Smeraldi (Museo della Civiltà Contadina), Bentivoglio
• Museo Archeologico Ambientale, Anzola dell’Emilia
• Unione Reno Galliera – Servizio Musei (Museo Casa Frabboni), San Pietro in Casale.

Lanciate in Francia dal Consiglio d’Europa nel 1985 e gestite come iniziativa congiunta della Commissione europea e del Consiglio d’Europa dal 1999, le Giornate Europee del Patrimonio hanno permesso ai cittadini di esplorare la cultura attraverso eventi a tema e hanno contribuito a far emergere storie di persone e luoghi che hanno contribuito a plasmare la cultura e il patrimonio dell’Europa.
Il loro obiettivo è aumentare la comprensione di un passato europeo condiviso, incoraggiare l’apprezzamento dei valori tradizionali e ispirare nuove pratiche di conservazione ed educazione del patrimonio. L’importanza del patrimonio culturale è un tema centrale nell’ambito di Europa Creativa, il programma dell’UE per i settori culturali e creativi, che sostiene il Quadro d’azione europeo per il patrimonio culturale, adottato nel dicembre 2018 per garantire l’impatto a lungo termine dell’Anno europeo del patrimonio culturale.

Hashtag ufficiali: #GEP2024 #EuropeanHeritageDays #MiC #museitaliani #EHDays #GiornateEuropeeDelPatrimonio #Patrimonioincammino.


Informazioni
Città metropolitana di Bologna
www.cittametropolitana.bo.it
Facebook: Città metropolitana di Bologna
Instagram: @bolognametropolitana
X: CittametroBologna

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
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Instagram: @bolognamusei
X: @bolognamusei

Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna
e-mail UfficioStampaBolognaMusei@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Tel. +39 051 2193469 e-mail silvia.tonelli@comune.bologna.it
Elisabetta Severino – Tel. +39 051 6496653 e-mail elisabetta.severino@comune.bologna.it

Ufficio stampa e comunicazione Città metropolitana di Bologna
e-mail stampa@cittametropolitana.bo.it
Tel. +39 051 6598340 

Pisa, Museo della Grafica: Il libro “Giulio Faldini” di Cesare Faldini

Il Museo della Grafica di Palazzo Lanfranchi (Comune di Pisa, Università di Pisa) è lieto di invitarvi alla presentazione del libro

Sabato 28 settembre ore 16:00

Pisa, Museo della Grafica – Palazzo Lanfranchi (Lungarno Galileo Galilei, 9) 

Intervengono:
Prof. Alessandro Tosi – Direttore del Museo della Grafica
Arch. Elena Del Rosso – Presidente del Museo della Grafica

Evento gratuito, ingresso libero.

Museo della Grafica – Lungarno Galilei, 9 – Pisa
Tel. 050/2216060 (62-67-59-70)
E-mail: museodellagrafica@adm.unipi.it
www.museodellagrafica.sma.unipi.it
www.facebook.com/museodellagrafica
www.instagram.com/museodellagrafica


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Orchestra Sinfonica di Matera – Questa sera il concerto “Puccini Forever”

Nel centenario della morte di Giacomo Puccini (4 novembre 1924 a Bruxelles), l’Orchestra Sinfonica di Matera celebra l’immortalità delle opere del compositore di Lucca con il concerto Puccini forever.

In programma giovedì 26 settembre con inizio alle 20:30 all’Auditorium Raffaele Gervasio – in piazza San Francesco d’Assisi a Matera – il concerto Puccini forever. Sul podio a dirigere l’Orchestra il Maestro Daniele Agiman, grande esperto della musica pucciniana. Le parti cantante sono affidate a Valentina Boi soprano e Ugo Tarquini tenore, due cantanti che calcano i palcoscenici più importanti del mondo proprio eseguendo le arie ed opere più famose di Puccini. Valentina Boi e Ugo Tarquini, accompagnati dall’Orchestra Sinfonica di Matera, porteranno in scena alcuni dei personaggi resi celebri e immortali dalle note di Puccini come Mimì e Rodolfo, Tosca e Mario Cavaradossi, Manon e Des Grieux e infine Cio Cio-san e Pinkerton.

Nel programma del concerto arie e duetti della Bohème, della Tosca, il quarto atto della Manon Lescaut e il duetto Viene la sera della Madama Butterfly.

STAGIONE CONCERTISTICA AUTUNNALE 2024
 
L’ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA IN PUCCINI FOREVER
 
GIOVEDI’ 26 SETTEMBRE
ORE 20:30
AUDITORIUM RAFFAELE GERVASIO

Diretta dal Maestro Agiman, l’Orchestra accompagnerà il soprano Valentina Boi e il tenore Ugo Tarquini nell’esecuzione di arie e duetti tratte da Bohème, Tosca, Manon Lescaut e Madama Butterfly.

Puccini forever, dopo il concerto che ha inaugurato la stagione sinfonica autunnale 2024 il 7 settembre e il concerto in collaborazione con il Fadiesis Accordion Festival del 14 settembre – afferma il Direttore artistico Saverio Vizziello – metterà in luce la capacità dell’Orchestra Sinfonica di Matera di affrontare oltre alla musica sinfonica anche quella operistica, in attesa di un Teatro a Matera nel quale poter finalmente allestire una stagione lirica degna di una città Capitale Europea della Cultura e Patrimonio dell’Umanità”.

La stagione concertistica autunnale 2024 dell’Orchestra Sinfonica di Matera proseguirà domenica 13 ottobre alle 20:30 all’Auditorium Gervasio a Matera con: IL FASCINO DI MOZART. Francesco Nicolosi al pianoforte e l’Orchestra Sinfonica di Matera, diretta daLuigi Piovano eseguiranno musiche di Wolfgang Amadeus Mozart.

La terza stagione concertistica dell’Orchestra Sinfonica di Matera ha in calendario undici appuntamenti fino al 30 dicembre 2024, tutti gli spettacoli si terranno all’Auditorium Raffaele Gervasio, la sala da concerti ipogea del Conservatorio Duni di Matera.

Il biglietto d’ingresso è di 10 € (per gli studenti di ogni ordine e grado ridotto di 5 €). E’ possibile acquistare l’abbonamento per 8 concerti a 50 euro. Per gli studenti l’abbonamento è di 30 euro. Si possono acquistare gli abbonamenti o i singoli titoli d’ingresso in prevendita alla biglietteria del Cineteatro Comunale Gerardo Guerrieri, in piazza Vittorio Veneto, 23 a Matera aperta tutti i giorni dalle 18 alle 21. O recandosi alla Cartolibreria Montemurro, in via delle Beccherie, 69 a Matera. La cartoleria è aperta dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20:30. Per ulteriori informazioni sugli spettacoli visitare il sito: https://orchestrasinfonicamatera.it/

Giovedì 26 settembre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
PUCCINI FOREVER
Valentina Boi – Soprano
Ugo Tarquini – Tenore
Musiche di: Giacomo Puccini
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Daniele Agiman
 
PROGRAMMA DI SALA:
da Bohème: Che gelida manina, aria di Rodolfo(quadro I); Sì, mi chiamano Mimì, aria di Mimì (quadro I);O soave fanciulladuetto tra Rodolfo e Mimì (quadro I)
da Tosca Aria di ToscaVissi d’arte;Aria di Cavaradossi E lucean le stelle;
Duetto atto primo Mario … Mario!;
da Manon Lescaut Atto Quarto;
da Madama Butterfly Duetto primo atto Pinkerton – Butterfly Viene la sera
CALENDARIO PROSSIMI APPUNTAMENTI STAGIONE CONCERTISTICA:
 
·      Giovedì 26 settembre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
PUCCINI FOREVER
Valentina Boi – Soprano
Ugo Tarquini – Tenore
Musiche di: Giacomo Puccini
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Daniele Agiman
 
·      Domenica 13 ottobre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
IL FASCINO DI MOZART
Francesco Nicolosi – Pianoforte
Musiche di: Wolfgang Amadeus Mozart
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Luigi Piovano
 
·      Giovedì 17 ottobre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
LA TROMPETTE VIRTUOSE
Lucienne Reaudin Vary – Tromba;
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Valentino Favoino
 
·      Sabato 26 ottobre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
DONNE IN MUSICA
In collaborazione con Soroptimist International – Club Matera
Veronica Iannella – Violoncello
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Grazia Giusto
 
·      Domenica 10 novembre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
STRAVINSKY NEOCLASSICO – PULCINELLA
In collaborazione con Festival Duni
Gianna Racamato – Mezzosoprano
Stefano Colucci – Tenore
Marcello Rosiello – Baritono
Musiche: Igor Stravinsky
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Saverio Vizziello
 
·      Giovedì 28 novembre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
IL 900 SINFONICO
Marcello Forte – Violoncello
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pasquale Corrado
 
·      Sabato 7 dicembre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
CUCCIARI, PIERINO E IL LUPO
Geppi Cucciari – Voce recitante
Musiche di: Sergej Prokof’ev
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Pietro Mianiti
 
·      Domenica 22 dicembre ore 20:30 – Cattedrale Maria SS. della Bruna – Matera (*)
ORATORIO DE NOËL
Musiche di: Camille Saint-Saëns
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Gianluigi Borrelli
(*) concerto fuori abbonamento
 
·      Lunedì 30 dicembre ore 20:30 – Auditorium Raffaele Gervasio – Matera
CONCERTO DI FINE ANNO
Giuseppe Gibboni – Violino
ORCHESTRA SINFONICA DI MATERA
Direttore: Michele Nitti

La Fondazione Orchestra Sinfonica di Matera organizza e promuove le attività dell’Orchestra Sinfonica di Matera. Partecipata da Comune di MateraProvincia di Matera e Conservatorio Egidio Romualdo Duni di Matera che ne sostengono le attività.

A queste istituzioni si aggiungono: il Ministero della Cultura che ha ammesso l’Orchestra al percorso per il riconoscimento quale ICO Istituzione Concertistica Orchestrale e la sostiene attraverso il Fondo Unico per lo Spettacolo (Fus), e la Regione Basilicata, che la sostiene con fondi regionali.

La stagione concertistica 2024, con la direzione artistica del Maestro Saverio Vizziello, è realizzata in collaborazione con: Curia Arcivescovile di Matera – Irsina, Fadiesis Accordion Festival, Festival Duni, Soroptimist Club Matera.


Informazioni su biglietti, prevendita e contatti:
 
Biglietti:
Ingresso singolo 10,00 €
Ingresso singolo ridotto studenti 5,00 €
 
Abbonamenti:
Posto singolo per 8 spettacoli:
Intero 50,00 €
Ridotto studenti 30,00 €
 
Come acquistare:
Biglietteria:
·      Cineteatro Comunale Gerardo Guerrieri, in piazza Vittorio Veneto, 23 a Matera. Tutti i giorni dalle 18 alle 21.
·      Cartolibreria Montemurro, in via delle Beccherie, 69 a Matera. Dal lunedì al sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 17:00 alle 20:30.
 
Per informazioni sulla programmazione degli spettacoli: https://orchestrasinfonicamatera.it/

Inaugurazione della mostra alla presenza degli artisti Bodanza e Cason

S’inaugura la mostra d’arte contemporanea “Da vicino nessuno è normale” al MuCa – Museo della Cantieristica di Monfalcone, venerdì 27 settembre alle ore 11.00, con un omaggio la fotografo olandese Erwin Olaf (deceduto nel 2023 a 64 anni), famoso a livello mondiale  per i suoi ritratti dalla composizione teatrale, spesso dal sapore nostalgico e surreale, e per quelli alla famiglia reale olandese. Le sue opere si trovano nelle collezioni dei Musei più importanti al mondo, Stadelijk Museum di Amsterdam, Ludwig di Colonia, Central Museum di Utrecht.

La mostra a Monfalcone costituisce – come ormai da tradizione – la seconda tappa di “Questa volta metti in scena… Le metamorfosi”, rassegna espositiva giunta quest’anno alla ventesima edizione, dedicata al processo di cambiamento, a quei “Travestimenti dell’era contemporanea” citati nel sottotitolo, che in una prospettiva futura, revisionano il concetto di uomo con l’impronta scientifica, i cambiamenti comportamentali e relazionali, ridisegnando un altro da sé.

“Il tema della trasformazione dell’individuo dal reale alla sua manipolazione, non solo visiva ma fantascientifica, per nuove personalità che nel “travestimento” ritrovano narrazioni complesse, è interpretato da cinque artisti: Erwin Olaf, il duo artistico CianographicSisters, Gaetano Bodanza, Debora Vrizzi e l’emergente Carlotta Cason ” – sottolinea Lorena Matic, ideatrice e Direttore artistico del progetto. “Le numerose opere in mostra esplorano le frontiere dell’arte, proponendo storie di un mondo possibile tra vero e fantastico, mise en scéne teatrali che coniugano storia e classicismo pittorico, travestimenti per metamorfosi che ridefiniscono il concetto stesso di identità”.

DA VICINO NESSUNO È NORMALE
Inaugurazione al MuCa di Monfalcone
venerdì 27 settembre

alle ore 11.00
alla presenza dell’artista Gaetano Bodanza e dell’emergente Carlotta Cason,
insieme alla curatrice Lorena Matic

La mostra, organizzata dall’Associazione culturale Opera Viva in collaborazione con il Comune di Monfalcone – visitabile fino al 28 ottobre, dal venerdì al lunedì, con orario 10.00-18.00 – promuove l’opera e il pensiero di queste grandi figure artistiche, che per la prima volta approdano a Monfalcone.

Il percorso espositivo è arricchito da audioguide con la voce dell’attore Marco Ghersetich, che offrono approfondimenti sugli artisti e sulle opere, garantendo accessibilità anche a un pubblico non vedente.

All’inaugurazione saranno presenti gli studenti dell’Istituto Deledda Fabiani di Trieste e del Liceo artistico Freudenberg di Zurigo, nell’ambito delle attività didattiche previste dal progetto “Questa volta metti in scena…” che è prodotto dall’Associazione Culturale Opera Viva, con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il contributo e la collaborazione del Comune di Monfalcone, della SISSA, delle Fondazioni Casali ETS, dell’Unione Italiana, della CAN di Pirano, della ZKB e la collaborazione del Comune di Trieste, del CRAF e del Kulturni dom Gorica.

Per ulteriori informazioni: www.assocoperaviva.it


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

VERDE GRAZZANO: un weekend tra natura, cultura e sostenibilità

Verde Grazzano vi invita a immergervi in un’esperienza unica dedicata ai giardini, alla sostenibilità e al patrimonio culturale. Tre giorni ricchi di incontri, mostre ed eventi per celebrare la bellezza e l’importanza dei giardini.

VERDE GRAZZANO 2024
Parco del Castello di Grazzano Visconti (Pc)
27 – 29 settembre 2024

Dal progetto al giardino: 
Scelte botaniche e buone pratiche per affrontare sfide e opportunità del nuovo clima

approfondimento sulle sfide e le opportunità legate alla creazione di giardini resilienti, con Emanuela Rosa Clot e Edoardo Cappellini. Scopri come trasformare il tuo spazio verde in un’oasi sostenibile. La creazione e la manutenzione di giardini non sono più semplici operazioni estetiche, ma devono tenere conto di molteplici fattori ambientali e climatici, che impongono una nuova consapevolezza e strategie adattative. Emanuela Rosa Clot, direttrice di Gardenia, insieme a Edoardo Cappellini della rinomata azienda Cappellini Giardinieri, vivaisti da tre generazioni e specialisti nella realizzazione e manutenzione di giardini, che collabora con i più importanti paesaggisti italiani, parleranno di come trasformare un semplice spazio verde in un giardino resiliente e sostenibile, capace di affrontare le sfide poste dal cambiamento climatico. 

INCONTRO SUL TEMA: I GIARDINI SONO PONTI TRA DIVERSE CULTURE

Difficile ricordare i molti racconti che da Oriente a Occidente fioriscono nei giardini, luoghi di pace e di ristoro dell’anima dove a nessuno si nega l’ascolto di una storia. Al loro interno culture diverse vi trovano accoglienza e dialogano fino a tessere trame immaginarie. Questo è il grande insegnamento che la letteratura ci consegna. Del resto, solo la curiosità spinge a domandarsi da quali Paesi provengano le differenti  specie vegetali che concorrono alla bellezza di un giardino.

Nell’ambito dell’iniziativa verrà presentato il romanzo Il giardino di Ali di Giuseppe Conti Calabrese. Interventi dell’autore e dell’architetto del paesaggio Carlo Contesso. Introduce Verde Visconti.

BIO GIUSEPPE CONTI CALABRESE

Nella sua carriera di scrittore Giuseppe Conti Calabrese si è occupato di diversi argomenti, spaziando dalla saggistica alla narrativa.

Nel 1994 pubblica per Jaca Book il saggio Pasolini e il sacro con la prefazione di Gianni Scalia;

il primo romanzo intitolato Nel Tuo vuoto esce nel 2003 edito da Moretti & Vitali;

in occasione di EXPO 2015 per il Comune di Milano cura il volume La cassina del duca di cui, tra diversi capitoli, scrive le biografie del duca Guido Visconti di Modrone e del figlio Giuseppe, duca di Grazzano Visconti.  

Presentazione del libro: Toto Bergamo Rossi autore con Marco Bay de “I giardini di Venezia”, racconta un affascinante viaggio alla scoperta dei giardini più segreti della Serenissima. Come sottolineato dagli autori, “La magia del giardino di Venezia è la sua segretezza”. Attraverso le splendide fotografie di Marco Valmarana, potremo ammirare la bellezza di questi luoghi unici, dove natura, arte e storia si intrecciano. Il volume costituisce un vero e proprio viaggio tra i giardini di Venezia, dai più sontuosi custoditi nei palazzi nobiliari affacciati sul Canal Grande a quelli più vernacolari delle isole della laguna, raccolti e presentati sistematicamente attraverso un’indicizzazione per sestieri. La fioritura primaverile, l’opulenza estiva, i colori dell’autunno, le nebbie e il gelo invernali vengono catturati in maniera inedita in una serie di foto ricche di dettagli e di emozioni, che svelano il verde segreto veneziano attraverso le stagioni.

Presentazione FRAGRANZA CULTI MILANO PER GRANDI GIARDINI ITALIANI

Culti Milano e Grandi Giardini Italiani creano una fragranza ispirata ai giardini italiani. Un’esperienza che unisce profumo e natura. Natura, cultura e profumo si fondono in un’esperienza unica. Culti Milano, marchio noto per le sue fragranze di design, e Grandi Giardini Italiani, network di giardini storici, collaborano per creare un’essenza che evoca la bellezza dei giardini italiani. La nuova fragranza, caratterizzata da note di cedro, giacinto e menta, sarà presentata in anteprima il 29 settembre al Castello di Grazzano Visconti, uno dei giardini del network. Questo evento segna l’unione tra l’eleganza delle fragranze Culti e l’autenticità dei giardini italiani, offrendo un’esperienza sensoriale indimenticabile. Un omaggio alla natura, alla cultura e al patrimonio italiano, racchiuso in una boccetta di profumo.

INCONTRO – RAIMONDA LANZA DI TRABIA RACCONTA RUSSELL PAGE E LA SUA VITA NEL GIARDINO DI SILVIO PELLICO CREATO NEGLI ANNI ’50

Raimonda Lanza di Trabia ci condurrà alla scoperta del giardino progettato da Russell Page negli anni Cinquanta a Villa Silvio Pellico a Moncalieri. Ci racconta dell’esperienza di vivere oggi in un giardino progettato da un mito del giardino contemporaneo. Abitare in uno spazio creato da Page significa vivere in un’opera d’arte vivente, dove ogni elemento è stato meticolosamente progettato per offrire un’esperienza estetica e sensoriale unica. I suoi giardini, che combinano natura, architettura e design con una maestria senza pari, offrono un equilibrio armonioso tra ordine e spontaneità. Russell Page (1906-1985), uno dei più grandi maestri del giardinaggio del XX secolo, ha lasciato un’impronta duratura con le sue opere in tutto il mondo, collaborando con clienti illustri. Tra i suoi progetti più celebri in Italia figura appunto il giardino di Villa Silvio Pellico, dove ha saputo integrare splendidamente architettura e paesaggio. Il suo libro The Education of a Gardener (1962) rimane un testo di riferimento essenziale nel design paesaggistico.

Verde Grazzano: molto più di un semplice evento, Verde Grazzano è un’occasione imperdibile per connettersi con la natura: Immergersi nella bellezza dei giardini di Grazzano Visconti e scoprire le ultime tendenze del giardinaggio sostenibile. Apprendere dagli esperti: Ascoltare le testimonianze di paesaggisti, botanici e storici dell’arte, e partecipare a workshop e seminari. Scoprire il patrimonio culturale: Esplorare la ricca storia dei giardini italiani e veneziani, e ammirare le opere di grandi maestri del paesaggio.

Gli incontri si tengono nel cortile del castello e sono gratuiti ma è necessario munirsi del biglietto di ingresso per Verde Grazzano.


Ufficio Stampa:
Studio ESSECI
Sergio Campagnolo +39 049 663499
Ref. Roberta Barbaro – roberta@studioesseci.net

Apertura speciale per SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori 2024

Veduta dell’allestimento

Fino al 29 settembre 2024 la Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre presenta la mostra Di sali d’argento e pixel. Venticinque anni di fotografia di Danilo Balducci, a cura di Antonio Di Cecco; e per SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori 2024, il 27 settembre 2024, aprirà le sue porte di Palazzo Cappa Cappelli per tutta la giornata, dalle 10.00 alle 22.00.

Danilo Balducci
Di sali d’argento e pixel
A cura di Antonio Di Cecco

27 settembre 2024
SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori 2024

apertura speciale dalle 10.00 alle 22.00


Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre 
Corso Vittorio Emanuele II, 23 – L’Aquila
Fino al 29 settembre 2024

In mostra una selezione degli ultimi lavori di Balducci, i quali conducono lo spettatore a scambiare quasi uno sguardo con i soggetti delle opere. 
Come recita il titolo dell’esposizione, i sali sono microscopici cristalli di argento sensibili alla luce che, mescolati con la gelatina e poi spalmati sulla pellicola – un sottile nastro di materiale trasparente – permettono di registrare le immagini fotografiche; i pixel del sensore della macchina fotografica digitale invece sono elementi in grado di convertire la luce di una immagine ottica in un segnale elettrico. Il fotografo, come i sali d’argento e i pixel, è sensibile alla luce ma altrettanto sensibile alle storie che decide di raccontare: le opere di Danilo Balducci, attraverso il linguaggio del reportage, offrono, da 25 anni, narrazioni di luoghi lontani dalla nostra quotidianità e contemporaneamente invitano il visitatore a cercare vicinanza ed empatia, a riconoscere gesti e azioni che documentano una memoria collettiva.

All’interno del percorso espositivo i visitatori troveranno uno spazio che richiama l’ambiente della camera oscura: un’occasione per immergersi nel mondo della fotografia e comprenderne tecniche e tecnologie.

Il progetto si avvale del patrocinio del Comune de L’Aquila – L’Aquila Capitale della Cultura 2026; è parte del programma degli eventi della 730° Perdonanza Celestiniana e di SHARPER – Notte Europea dei Ricercatori 2024 finanziato dalla Commissione Europea (GA 101162370).

Vedute dell’allestimento

La Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre viene istituita a L’Aquila nel 2004 allo scopo di conservare, tutelare e valorizzare il patrimonio documentario e librario raccolto dal professor Giorgio de Marchis nel corso della sua carriera di storico dell’arte. Manifesti, locandine, inviti e brossure sono solo alcuni esempi delle tipologie documentarie che caratterizzano l’archivio composto da quasi 200.000 pezzi. Cataloghi di mostre, monografie e saggi, che popolano la biblioteca, contribuiscono a restituire l’immagine di un periodo denso di cambiamenti non solo a livello sociale ma anche storico-artistico, quale gli anni Sessanta e Settanta in Europa. Dal 2018 abita gli spazi del primo piano del Palazzo Cappa Cappelli che apre costantemente per eventi, mostre e collaborazioni con artisti ed enti.

Danilo Balducci, nato a L’Aquila nel 1971, è sempre stato affascinato dalla fotografia e dal potere comunicativo delle immagini. Reportage e fotografia sociale sono i suoi interessi principali. Diplomato presso l’Istituto Superiore di Fotografia e comunicazione integrata di Roma è professionista dal 1998. Docente di fotografia e reportage presso l’Accademia di Belle Arti di L’Aquila. Fornisce regolarmente immagini ad agenzie fotografiche italiane ed estere. Le sue immagini e le sue storie sono state pubblicate su giornali e riviste nazionali ed internazionali: Time, Life, Denver Post, Internazionale, Der Spiegel, Daily News, L’Espresso, Repubblica, Panorama. Vincitore di diversi premi, nel 2002 è vincitore del primo premio Carla Mastropietro per il fotogiornalismo; nel 2005 vincitore del Premio per la pace e per la libertà ad Atri (TE); nel 2008 ha ricevuto 2 Bronze award dall’Orvieto International Photography Awards (sezioni reportage e portraits) e vari premi nazionali e internazionali; nel marzo 2009 vince il B.O.P. 2009 (Best of Photojournalism) indetto dalla NPPA (National Press Photographer Association) negli USA classificandosi terzo nella categoria “Non Traditional Photojournalism Publishing”. Un’immagine del terremoto in Abruzzo è inserita da LIFE Magazine tra le Pictures of the Year 2009. Nel 2015 è Absolute Winner nella categoria “People” al FIIPA (Fiof Italy International Photography Awards) e si classifica secondo nella stessa categoria. Riceve inoltre cinque Honorable Mention nelle categorie “Reportage”, “Portraits” e “People”. Nel 2016 è 1° classificato al MIFA (Moscow International Foto Awards) Categoria Edit e 2° classificato (Merit of Excellence) all’International Color Awards. Nel 2017 è fotografo dell’anno al concorso Spider award.


Danilo Balducci
Di sali d’argento e pixel
Venticinque anni di fotografia
A cura di Antonio Di Cecco

Inaugurazione 13 settembre 2024 ore 18.00
Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre – Palazzo Cappa Cappelli

Corso Vittorio Emanuele II, 23 – L’Aquila

Fino al 29 settembre 2024
Orari: giovedì 11.00-13.00 / 16.00 – 19.00; venerdì e sabato 16.00 – 19.00; domenica 11.00-13.00 / 16.00 – 19.00 –  Ingresso libero

Fondazione Giorgio de Marchis Bonanni d’Ocre
Corso Vittorio Emanuele II, 23 – L’Aquila (AQ)
www.fondazionedemarchis.it

Contatti
Diana Di Berardino
tel. 338458 1985
Barbara Olivieri
tel 3498832591
fondazione.demarchis@gmail.com

Ufficio stampa 
Roberta Melasecca_Melasecca PressOffice – blowart
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