Roma: La nuova linea di Ceramiche Assemblea

ASSEMBLEA lancia la sua prima linea di ceramiche ispirata alla tradizione artigiana italiana. Con un pizzico di magia. L’8 novembre a Roma, nella sede del noto spazio votato al design e all’artigianato esclusivi.

Venerdì 8 novembre 2024 nella sede di via Alessandro Volta 22 a Roma dalle ore 18.00 l’inaugurazione del progetto. In esposizione una collezione di sei servizi di piatti realizzati in sottile terraglia bianca con la tecnica della colatura in calchi fatti a mano.

Inaugurazione Linea “Ceramiche ASSEMBLEA” |
Venerdì 8 novembre 2024 dalle ore 18.00Assemblea – Via Alessandro Volta n. 22 | T. 339-2033161 | Ingresso libero

Presidio culturale sul manufatto, come ama definirlo la sua fondatrice, Monica POLLEDRI – nel cuore di Testaccio, area commerciale già ai tempi degli antichi romani, dove oggi resistono botteghe storiche accanto a luoghi della modernità –, Assemblea è una realtà che da otto anni racchiude un racconto artistico. Un racconto che interseca la storia degli antichi mestieri con lo sguardo e il pensiero degli artigiani-artisti italiani contemporanei.  È un progetto dedicato alla valorizzazione di creazioni artistiche ‘fatte a mano’, uniche.

Con la sua neonata produzione, Assemblea fa un passo in più e propone al mercato la sua, personalissima, idea estetica, destinata ad armonizzare l’artigianato artistico con una produzione commerciale rispecchiando così la visione di Monica Polledri di una “quotidianità fatta di oggetti d’uso e tuttavia decorativi e gioiosi“. A cominciare dal piatto. Oggetto d’uso quotidiano per eccellenza, e tuttavia simbolo primo del concetto di convivialità oggi racchiuso nell’immagine dello stare insieme a tavola, come luogo dell’umanizzazione per eccellenza, di ascolto reciproco, di condivisione, di scambio della parola. “Avevo voglia di chiudere il cerchio, avevo voglia di fare una proposta anche io, di presentare qualcosa che mi rappresentasse profondamente“, commenta Monica Polledri. E il progetto è nato spontaneamente, dal fortunato incontro con una artigiana-artista e grazie al rapporto di condivisione e fiducia che ne è nato.

La ceramica perché per Assemblea è un amore che parte da lontano, in ceramica gran parte dell’oggettistica proposta nel tempo, accanto a creazioni di vetro, legno, carta, stoffe, metalli pregiati. I piatti dei primi sei servizi mostrati al pubblico (“Brillante”, “Insieme”, “Eden”, “Favola”, “Sorgente”, “Picnic”), autentico omaggio alla maestria degli artigiani italiani, in bilico tra l’eleganza della ceramica tradizionale e la bellezza della ceramica decorativa, possono essere ordinati anche singolarmente, come pezzi unici, privilegiando quindi una funzione di ornamento, oppure appunto in servizi e con ciò destinati al loro scopo originario. La base di sottile terraglia bianca è interrotta da applicazioni e decori in ceramica colorata, talvolta bordi, allusioni alla volta celeste, disegni mai uguali, una parete di cerchi magici per portare, con i piatti della linea “Assemblea”, il gioco e il sogno nelle case.



Da Diana Daneluz dianadaneluz410@gmail.com

Roma, Villa Altieri: catalogo e mostra di Leonella Masella “Pavoni reali e altre ibride creature”

Mercoledì 6 novembre 2024 alle ore 17.30, presso la Sala Conferenze di Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica, si svolgerà la presentazione del catalogo e della mostra Pavoni reali e altre ibride creature di Leonella Masella, a cura di Anna Maria Corbi, Roberta Melasecca e Enzo Francesco Testa, accompagnata dai testi critici di Anna Maria Corbi e Simona Antonacci, promossa dall’associazione culturale blowart e con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale e di Roma Capitale Assessorato alla Cultura. La mostra, inaugurata il 16 ottobre, sarà visitabile fino all’11 novembre 2024. 

Presentazione catalogo e mostra
Leonella Masella 
Pavoni reali e altre ibride creature

Tavola Rotonda
La linea immaginaria

6 novembre 2024 ore 17.30

Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica 
Viale Manzoni 47 – Roma
Mostra visitabile fino all’11 novembre 2024

Per l’occasione, i temi trattati dall’artista saranno ripresi ed ampliati in una Tavola Rotonda dal titolo La linea immaginaria, alla quale interverranno Cristina Michetelli-Consigliera Delegata al Bilancio e Patrimonio di Città Metropolitana di Roma Capitale, Marco Ferrazzoli-Giornalista, Dirigente tecnologo CNR, Domenico Patella-Professore Ordinario di Fisica, Università Federico II di Napoli, Leonella Masella-Artista, Enzo Francesco Testa-Filmmaker e Curatore. Modera l’incontro Roberta Melasecca, Curatrice e Scrittrice. 

Il progetto Pavoni reali e altre ibride creature si incentra, infatti, sul concetto di ambivalenza di ciò che chiamiamo progresso e sviluppo e sull’inquietudine che da essi deriva, non solo per la degenerazione nella qualità dei rapporti umani e sociali ma anche per la devastazione dell’ambiente a livello planetario. Da qui la visione di un mondo alternativo che emerge dagli scarti: paesaggi scaturiti da un misterioso processo di trasformazione in cui i rifiuti urbani si riorganizzano in nuovi agglomerati, popolati da esseri ibridi umani e del mondo animale. Tra pavoni reali e altre ibride creature, il visitatore potrà partecipare ad un processo di resistenza e opposizione alla realtà contemporanea per trovare una nuova forma di vita, per immaginare, e un giorno costruire, nuove città, nuove realtà urbane in grado, se necessario, di migrare verso altre galassie dell’Universo. 

Leonella Masella. Nata a Taranto, trascorre l’infanzia e l’adolescenza fra Italia e varie località estere in Europa, Asia, ed Estremo Oriente. Si laurea in Scienze politiche e lavora per le Nazioni Unite in paesi difficili come Mozambico, Sudan, Cambogia, Angola, a stretto contatto con i drammatici problemi di popolazioni in lotta non tanto per lo sviluppo quanto per la stessa sopravvivenza. Dal 1990 al 1995 ha vissuto e lavorato in Namibia dove nel 1993 ha iniziato la sua formazione accademica in materia artistica conseguendo nel 2001 il Diploma di Laurea Triennale in Arti Visive e Storia dell’Arte (Intermediate Degree Certificate) presso la Facoltà dell’Università del Sudafrica, Pretoria (UNISA). Dal 1989 al 2000 segue corsi di tecniche di incisione e stampa, di pittura e disegno in Italia e all’estero. Nel 2003 vince il Premio della Critica al Concorso Internazionale ESPOARTE, ARTEAM, Albissola Marina (SV) Nel 2014 il Premio della Critica alla Biennale d’Arte Contemporanea Anagni- Frosinone (FR). Tra le mostre recenti: 2024 Riscarti Festival XI Edizione, Roma;  2023  Dei in Terra, La Rocca di Umbertide; 2022 Fontane – installazione permanente sulla Terrazza del Nuovo Mercato Trionfale, Roma; 2021 Stati d’Arte V Edizione collettiva Villa Fidelia, Spello (PG); 2021 Maker Faire Rome, The Europea Edition (IX Edizione) – Gazometro Ostiense, Roma; 2021 Drap Art, Barcellona, Spagna; 2021 Riscarti Festival, Terrazza del Nuovo Mercato Trionfale, Roma; 2021 Miami New Media Festival (MNMF) DorCAM Doral Contemporary Art Museum, Miami, Florida, USA; 2021 Hortus conclusus – Museo diffuso Acqualagna (PU); 2020 I Edizione Festival del tempo – Sermoneta, LT; 2019 Miami New Media Festival (MNMF) DorCAM Doral Contemporary Art Museum, Miami, Florida, USA 2019 Macro Asilo 22-23 ottobre, Roma; 2018 Stend/Art – 27 Stendardi d’artista sotto i Portici di Piazza Vittorio, Roma- collettiva di Arco di Gallieno; 2018 Bestiario – Nuovo Mercato Esquilino, Padiglione Merci varie, Roma; 2017 Fontane al Mercato Esquilino Piazzetta Centrale del Nuovo Mercato Esquilino per il Natale di Roma. (www.leonellamasella.com)


INFO
Leonella Masella
Pavoni reali e altre ibride creature
A cura di Anna Maria Corbi, Roberta Melasecca, Enzo Francesco Testa
Testi critici di Annamaria Corbi, Simona Antonacci, Roberta Melasecca
Con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale
Con il patrocinio di Roma Capitale Assessorato alla Cultura
Organizzazione: associazione culturale blowart
Progetto grafico e catalogo: Enzo Francesco Testa, Mariana Veri

Inaugurazione 16 ottobre 2024 ore 17.00
Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica
Viale Manzoni 47 – Roma
Fino all’11 novembre 2024
Orari
: dal lunedì al giovedì 8.00 – 18.30; venerdì 8.00 – 15.00; sabato e domenica chiuso
Ingresso libero

Ufficio stampa
Roberta Melasecca – Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it

Centenario della scomparsa di Giacomo Puccini e 165 anni di fondazione del giornale La Nazione

In occasione di una doppia ricorrenza — il centenario della scomparsa di Giacomo Puccini e il 165° anniversario della fondazione de La Nazione — inaugura la mostra “La Nazione di Puccini: Immagini, Luoghi e Suggerimenti di un Compositore di Genio”, un viaggio unico che ripercorre la vita, le passioni e la creatività di uno dei più grandi compositori italiani. L’inaugurazione, su invito, è fissata per il 5 novembre 2024 alle ore 17.00, presso la prestigiosa Sala del Cenacolo, nel Complesso di Vicolo Valdina alla Camera dei Deputati – Piazza in Campo Marzio, 42, Roma -, e sarà presieduta dal Vicepresidente della Camera dei Deputati, Giorgio Mulé, dalla Direttrice di QN Quotidiano Nazionale, La Nazione, il Resto del Carlino, il Giorno e Luce!, Agnese Pini e dal Maestro Alberto Veronesi, Presidente del Comitato Celebrazioni Pucciniane. 

La mostra rimarrà aperta fino al 14 novembre 2024, con ingresso gratuito.

LA NAZIONE DI PUCCINI:
Immagini, luoghi e suggestioni di un compositore di genio
 
L’inaugurazione della mostra il 5 novembre sarà presieduta
dall’On. Giorgio Mulé, Vicepresidente della Camera dei Deputati
da Agnese Pini,  Direttrice di QN Quotidiano Nazionale, La Nazione, il Resto del Carlino, il Giorno e Luce!, e dal Maestro Alberto Veronesi, Presidente del Comitato Celebrazioni Pucciniane.

L’evento, inserito nel programma delle iniziative del 165° anniversario del quotidiano La Nazione, rappresenta un’occasione imperdibile per immergersi nelle suggestioni visive e storiche che accompagnarono la vita e l’opera del Maestro,
nel contesto delle celebrazioni che onorano la sua figura e l’eredità culturale lasciata al mondo intero. 

L’inaugurazione si terrà martedì 5 novembre 2024 alle ore 17.00 presso la Sala del Cenacolo, nel Complesso di Vicolo Valdina alla Camera dei Deputati 

Questa esposizione, curata dal giornalista e studioso pucciniano Maurizio Sessa, è stata allestita con particolare attenzione ai dettagli per offrire al pubblico uno sguardo profondo e intimo sulla vicenda umana e artistica di Puccini. Attraverso 36 pannelli espositivi la mostra traccia un percorso iconografico e documentario dalla giovinezza del Maestro fino alla sua ultima opera, restituendo al visitatore non solo le tappe fondamentali della sua carriera, ma anche frammenti della sua vita privata.

Ogni pannello raccoglie riproduzioni di materiali d’epoca provenienti dall’archivio storico de La Nazione: articoli, ritagli, immagini, locandine e documenti. Questi materiali narrano l’evoluzione artistica e professionale del compositore dal 1894, anno della rappresentazione di Manon Lescaut al Teatro Pagliano – oggi Teatro Verdi – di Firenze, fino al 1927, anno in cui, al Teatro Politeama Fiorentino, fu rappresentata postuma Turandot, la sua ultima opera. Completa il percorso una cronologia dettagliata della vita e delle opere di Puccini, permettendo così al pubblico di orientarsi attraverso gli eventi chiave della carriera del Maestro.

Tra i documenti più preziosi esposti figurano riproduzioni delle lettere autografe che Puccini inviò a due dei suoi più cari amici, i nobili toscani Marchese Piero Antinori e Conte Giuseppe della Gherardesca. Queste missive, conservate nell’Archivio della Famiglia Antinori a Firenze, rivelano aspetti della vita privata del compositore, in particolare la passione per le battute di caccia nelle campagne maremmane. Accanto a queste, la mostra presenta fotografie rare e inedite, che lo ritraggono in contesti informali e familiari, appunto durante i soggiorni in campagna.

 Forte il richiamo a Lucca, dove è stato possibile reperire il certificato di battesimo di Giacomo (22 dicembre 1858). Inoltre alla Biblioteca Statale di Lucca sono state consultate altre testate  locali dell’epoca, che documentano l’attività del futuro compositore quando muoveva i primi passi nel mondo delle note musicali nonché il successivo periodo di studi al Conservatorio di Milano 

Altri pannelli sono dedicati alle passioni di Puccini per il caffè e le automobili, per le quali nutriva un interesse quasi ossessivo, e includono anche materiale messo a disposizione dal Conservatorio Giacomo Puccini di La Spezia e dal Museo del Tessuto di Prato. Le tue tavole conclusive tracciano le mappe dei movimenti del compositore, che da Lucca lo portarono in Italia  epoi in tutto il mondo, offrendo un quadro completo della vita   cosmopolita dell’artista.

La mostra offre al visitatore la possibilità di esplorare contenuti tradotti in lingua inglese tramite QrCode È prevista anche un’attività interattiva basata su alcuni semplici rebus nascosti in una delle lettere esposte, per coinvolgere il pubblico in un gioco di scoperta.

Dopo la tappa romana la mostra proseguirà il suo percorso nelle città (a partire da Lucca e Firenze) che hanno segnato la crescita artistica e personale del Maestro Giacomo Puccini


LA NAZIONE DI PUCCINI:
IMMAGINI, LUOGHI E SUGGESTIONI DI UN COMPOSITORE DI GENIO
 
Inaugurazione su invito: 5 novembre 2024, ore 17.00
Luogo: Sala del Cenacolo, Complesso di Vicolo Valdina, Camera dei Deputati, Piazza in Campo Marzio, 42, Roma
Apertura al Pubblico: fino al 14 novembre 2024, ingresso gratuito
 
Per ulteriori informazioni:
Stefania Dal Rio
Direttore Immagine e Comunicazione
Monrif Group
ufficio 051 6006075 cellulare 348 7109919
relazioni.esterne@monrif.net
 
Mariangela fratini
Ufficio immagine e comunicazione 
Monrif group
Ufficio 051 6006109
relazioni.esterne@monrif.net

Da Diana Daneluz dianadaneluz410@gmail.com
 

AMART inaugura a Milano, Museo della Permanente

A Milano, al Museo della Permanente, è in programma un viaggio nel tempo attraverso l’arte di varie epoche. 

63 gallerie da Italia ed estero, di cui sei nuove partecipazioni, specializzate in diverse aree artistiche, dall’antico al contemporaneo, clicca qui per vedere l’elenco. Un’esposizione straordinaria con un nuovo allestimento curato da Pelizzari Studio, che porterà alla scoperta di capolavori di pittura che spaziano dal Rinascimento al Contemporaneo. Ammirerete opere di maestri come: Sassoferrato, Guercino, Baschenis, Camillo Procaccini con la sua intensa “Tentazioni di Sant’Antonio”. Importanti scoperte come la “Giovane donna con cordoncino di rose in mano”, opera della più stretta cerchia della bottega di Tiziano. Per la grafica sono annunciate preziose silografie di Paul Gauguin. Opere che piaceranno ai collezionisti appassionati della bella Milano, come “Il Teatro alla Scala” di Carlo Bossoli e come “la Processione del Corpus Domini nel Duomo di Milano” di Luigi Bisi (Milano 1816 – 1886). E per gli amanti del “contemporaneo storicizzato” saranno proposti i maestri italiani, Carlo Carrà, De Chirico e Carla Accardi.

AMART 
Milano, Museo della Permanente
6 – 10 novembre 2024

Non mancheranno sculture di pregio, come il rilievo “Madonna col Bambino” di Gregorio di Lorenzo (Firenze 1436 ca. – Forlì 1504 ca), la celebre “Testa di acquaiolo” di Vincenzo Gemito. Un viaggio tra culture e epoche diverse con le meravigliose creazioni provenienti dalle Isole Nukuoro, Micronesia, inizio XX secolo; i preziosi tappeti caucasici del XIX secolo e ancora le Terrecotte dipinte, cinesi della Dinastia Han Occidentali (206 a.C.-24 d.C.).

Le Arti Decorative nella capitale italiana del design saranno rappresentate da un piccolo mobile, una ventola da tavola, apparentemente una specchiera, in realtà una lampada da tavolo, importante per la storia del mobile d’arte italiano poiché si va ad aggiungere agli unici due mobili sino ad oggi considerati opera certa di Piranesi e ancora, dei Fratelli Cassina, un Tavolo scrittoio da centro (provenienza Milano). Da segnalare anche di Mathieu le Jeune, la bella Pendola francese modello “lira oscillante” 1780 marmo bronzo.

Da non perdete l’occasione per arricchire una collezione o semplicemente per lasciarsi incantare dalla bellezza dell’arte.

Partner dell’edizione 2024: Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza, Promo.ter Unione; Museo Poldi Pezzoli; FAI; Museo Bagatti Valsecchi; MuseoCity.

Sponsor: Pelizzari Studio; Ciaccio Broker; Fratelli Ingegnoli Milano.

Con il Patrocinio di: FIMA, Regione Lombardia, Città Metropolitana di Milano, Comune di Milano.


INFORMAZIONI UTILI
Museo della Permanente
via Filippo Turati 34, Milano
amart-milano.com
 
Mercoledì-sabato: ore 11.00 – 20.30
Domenica: ore 11.00 – 19.30
 
I biglietti sono acquistabili online su Ticket.it
Intero 11,50€
Ridotto 6,50€
 
PER INFORMAZIONI
Email: antiquari@unione.milano.it
Telefono: 02.7750447

Ufficio stampa
Studio ESSECI, Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro, roberta@studioesseci.net
Tel. 049 663499, www.studioesseci.net

Castello di Rivoli: il grande progetto espositivo dedicato alla visione multispecie

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea presenta Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura, il grande progetto espositivo dedicato alla visione multispecie a cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio che apre al pubblico da giovedì 31 ottobre 2024 a domenica 23 marzo 2025.

Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
presenta
 
Mutual Aid
Arte in collaborazione con la natura
A cura di Francesco Manacorda e Marianna Vecellio
 
31 ottobre 2024 – 23 marzo 2025
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea

La mostra, ideata appositamente per lo spazio della Manica Lunga, esplora il concetto di mutuo appoggio approfondendo la collaborazione creativa tra esseri umani e natura, in un’inedita riflessione restituita al pubblico attraverso le esperienze di oltre venti artisti e i loro collaboratori non umani che hanno affrontato il tema dagli anni Sessanta a oggi: Maria Thereza Alves, Michel Blazy, Bianca Bondi & Guillaume Bouisset, Andrea Caretto & Raffaella Spagna, Castor fiber, Agnes Denes, Hubert Duprat, EchinoideaFraxinus, Henrik Håkansson, HalobacteriumHeliconius dorisHelix pomatia, Tamara Henderson, Hypolimnas bolina, Aki Inomata, Renato Leotta, Lumbricus terrestris, Nicholas Mangan, Yiannis Maniatakos, Myscelia cyaniris, Nour Mobarak, Morpho MenelausNephila senegalensisNerium oleander, Precious Okoyomon, Plankton, Giuseppe Penone, Tomás Saraceno, Robert Smithson, Vivian Suter, Trametes versicolorTrichoptera, Natsuko Uchino e altri.

Il titolo della mostra trae origine dalle tesi del filosofo russo Pëtr Kropotkin (18421921) sintetizzate nel suo saggio Il mutuo appoggio. Un fattore dell’evoluzione. In opposizione alle teorie del contemporaneo Charles Darwin, che vedeva nella competizione l’innesco fondamentale all’evoluzione, Kropotkin ipotizza che, in uno scenario instabile e con risorse limitate, la migliore opzione di sopravvivenza sia la collaborazione tra specie. Il “mutuo appoggio” tra i diversi elementi in gioco diviene quindi il fattore chiave dell’evoluzione e il cuore pulsante della mostra che si sviluppa negli spazi del Castello di Rivoli, dove ogni opera presentata è completata o co-realizzata grazie al contributo di elementi o agenti non umani.
 
L’esposizione invita a rimettere in discussione la divisione tra cultura e natura, tra ambiente ed essere umano. Attingendo a diversi linguaggi espositivi come il video, la pittura, il suono, l’installazione e la scultura, Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura esplora visioni che cercano nuove modalità di collaborazione con altre specie, trasformando la Manica Lunga del Castello di Rivoli in un organismo “vivente” dove opere e processi naturali cooperano alla realizzazione di una vera e propria mostra vivente.

LA MOSTRA
Il percorso espositivo si apre con le imponenti tele di Vivian Suter (Buenos Aires, 1949), realizzate nel cuore della foresta pluviale guatemalteca. Le sue opere, sospese nello spazio della Manica Lunga, portano con sé tracce visibili della natura, dalle piogge tropicali ai segni lasciati da animali. Suter affida il processo creativo all’ambiente circostante, creando un dialogo tra opera d’arte e natura che sfida il concetto di autorialità esclusivamente umana.
 
Seguono due nuclei storici concepiti come omaggio alle pratiche anticipatorie di Giuseppe Penone (Garessio, 1947) e Agnes Denes (Budapest, 1931). Tra i pionieri dell’arte in dialogo con la natura, Giuseppe Penone espone le opere della serie Alpi Marittime, frutto delle sue azioni artistiche nei boschi di Garessio. La scultura Trattenere 24 anni di crescita (Continuerà a crescere tranne che in quel punto), 1986–2010, realizzata con un tronco di albero di noce, documenta la collaborazione dell’artista con l’albero, esemplificando il suo concetto di “tempo biologico” dove processi umani e naturali si fondono. Agnes Denes, pioniera della Land Art, presenta due progetti storici: Rice/Tree/Burial (Riso/Albero/Sepoltura), 1977-2012, che indaga la connessione tra azione umana e paesaggio attraverso rituali agricoli e di sepoltura, e la serie Tree Mountain  A Living Time Capsule (Montagna di alberi – Una capsula del tempo vivente), iniziata nel 1992, un monumentale progetto di riforestazione che coinvolse la piantagione di 11.000 alberi in uno schema matematico, riflettendo sulla resilienza del paesaggio e sul concetto di “tempo vivente”.
 
La pratica di Tomás Saraceno (San Miguel de Tucumán, Argentina, 1973) esplora da anni la collaborazione interspecie. In mostra per l’occasione una selezione di opere mai esposte prima e realizzate da varie specie di ragni nel suo studio. Le ragnatele, cosparse di polvere di grafite, non sono solo elementi scultorei, ma anche strumenti percettivi che invitano il visitatore a riflettere sulla silenziosa coesistenza tra creature umane e non umane.
 
Il tema della co-abitazione tra specie è al centro del lavoro di artisti come Maria Thereza Alves (San Paolo, Brasile, 1961), che si propone di realizzare spazi di rappresentanza per voci e comunità umane e non umane oppresse. In questo ambito si inserisce la serie di acquerelli esposta in mostra, frutto di un’indagine attivata dall’artista sulle specie a rischio del paesaggio piemontese. L’idea di rifugio è centrale anche nella poetica di Hubert Duprat (Nérac in Lot-et-Garonne, Francia, 1957), dove l’interazione con il mondo non umano si concretizza nella collaborazione con i tricotteri, insetti che costruiscono astucci protettivi utilizzando materiali preziosi forniti dall’artista quali perle, oro e pietre.
 
Il percorso prosegue con Nour Mobarak (Cairo, 1985) e la sua serie di sculture Gods’ Facsimiles (Facsimili degli dei), 2023, in cui il micelio del fungo Trametes versicolor interviene direttamente sulla materia, trasformando le sculture in organismi viventi che mutano, decompongono e si ricompongono. L’opera rievoca il mito della ninfa Dafne per indagare la transitorietà della materia e il ciclo naturale di vita e morte.
 
Al contempo l’artista giapponese Aki Inomata (Giappone, 1983) con l’opera How to Carve a Sculpture (Come scolpire una scultura), 2018in corso, esplora la relazione tra natura e tecnologia, a partire dal comportamento del castoro eurasiatico. Traendo ispirazione dalle modalità di costruzione di dighe tipiche dell’animale, Inomata presenta una serie di sculture realizzate a mano e da una macchina da taglio automatica, che riprendono le complesse architetture lignee di quelle prodotte dagli animali. Anche Tamara Henderson (New Brunswick, Canada, 1982) punta i riflettori sui processi naturali generalmente silenziosi e nascosti. Con l’opera Worm Affair (Affare di vermi), 2023, i visitatori possono ascoltare i suoni prodotti dai Lumbricus terrestris mentre scavano e trasformano la materia, in un richiamo ai cicli di decomposizione e rigenerazione che sostengono la vita.
 
La tappa successiva vede il duo Andrea Caretto & Raffaella Spagna (attivo dal 2002) esporre l’opera Être galet (Essere ciottolo), 2011, frutto di un’indagine sul fiume Rodano dove gli artisti raccolgono materiali sintetici e naturali trasformati dalla corrente. Questi “ciottoli artificiali” raccontano la tensione tra l’intervento umano e la forza naturale del fiume, mentre l’installazione interattiva Sensitive Stones. Progetto per una Litoteca Esperienziale, 2023–in corso, invita il pubblico a prendere una pietra levigata dagli artisti presso la Biblioteca del museo.
 
Si prosegue con la pratica dell’artista Michel Blazy (Monaco, 1966), che si focalizza sull’esplorazione di processi come il decadimento e la metamorfosi della materia organica. Al Castello di Rivoli porta Le lâcher d’escargots (Il rilascio delle lumache), 2009, installazione ambientale in cui l’artista coinvolge delle lumache che percorrono un tappeto lasciando scie che ricordano le intersezioni della pittura astratta.
 
Il tema della sostenibilità e della resilienza degli ecosistemi è fondamentale nel lavoro di Nicholas Mangan (Geelong, Australia, 1979), che esplora l’impatto del cambiamento climatico sulla Grande Barriera Corallina. Nell’opera Core-Coralations, 2022-2023, Mangan riflette sulle trasformazioni subite dai coralli a causa dell’innalzamento delle temperature oceaniche, mentre la scultura Sarcophagi (Sarcofagi), 2023, simula un ossario costruito con scheletri di coralli sbiancati, emblema della fragilità degli ecosistemi marini.
 
Il percorso espositivo prosegue con una riflessione sulle interazioni tra natura e processo creativo, a partire dai lavori pittorici di Yiannis Maniatakos (Flomochori Mani, 1935 – Atene, 2017). L’artista inaugura dal 1967 una pratica che prevede sessioni di pittura subacquea nelle profondità del Mar Egeo, in una forma di collaborazione tra pittura e mare. La relazione tra espressione artistica e processi chimici è al centro di Source and Origin, Lecce Stone (Sorgente e origine, Pietra di Lecce), 2024, di Bianca Bondi & Guillaume Bouisset (Johannesburg, 1986; Madrid, 1990), un’installazione realizzata con terra, sale e alobatteri provenienti dalle saline della Camargue. Gli alobatteri, noti per il loro ruolo nella progressiva decontaminazione dell’ambiente tramite degradazione dei metalli pesanti, trasformano l’opera in un organismo vivente in continua evoluzione, il cui colore e composizione mutano nel tempo.
 
Renato Leotta (Torino, 1982), con la serie Gipsoteca, 2012–in corso, presenta calchi in gesso che registrano i movimenti del mare sulle coste del Mediterraneo, creando una mappatura sensibile delle forze naturali. Nell’opera Autoritratto del plancton, 2023, Leotta sfrutta la bioluminescenza emessa da microorganismi marini per produrre una traccia fotografica, intrecciando arte e fenomeni naturali in un dialogo tra luce e acqua.
 
I processi di partecipazione e sostenibilità sono alla base della pratica di Natsuko Uchino (Kumamoto, Giappone, 1983), che presenta un ambiente realizzato appositamente per questa mostra con materiali naturali come terra, sterpaglie, porzioni di albero e cera d’api per ospitare momenti di incontro con il pubblico, dedicati alla condivisione del kefir e altre forme di ritualità condivisa. Anche Henrik Håkansson (Helsingborg, Svezia, 1968) si propone di ridurre le distanze tra essere umano e natura, proponendo una nuova commissione che reinterpreta il Corridoio di Bruce Nauman. Il percorso di Håkansson è reso inaccessibile all’uomo e attivato invece dalla presenza di vegetazione, che diviene protagonista dell’opera, riflessa all’infinito.
 
Un focus è dedicato al lavoro di Robert Smithson (Passaic, New Jersey, 1938 – Amarillo, Texas, 1973), incentrato su tematiche quali l’entropia, il tempo e l’interazione tra forze umane e non umane. In mostra per l’occasione la serie di fotografie Overgrown Structure (Struttura cresciuta troppo), 1971, scattata dall’artista in Florida negli anni Settanta e mai esposta prima in Europa, che ritrae la pratica tipica delle popolazioni di quelle zone di proteggere le piante dal caldo estremo tramite l’uso di reti e tendaggi.
 
Il percorso culmina con l’installazione immersiva the sun eats her children (il sole mangia i suoi figli), 2023, di Precious Okoyomon (Londra, 1993), in cui una serra tropicale accoglie farfalle e piante velenose in un paesaggio surreale. L’opera, che richiama le storie di schiavitù e resistenza, trasforma l’ambiente naturale in un potente simbolo di forza e rigenerazione, mescolando elementi distopici e storici.
 
Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura si estende anche alla Collezione Cerruti che ospiterà il primo episodio della serie Interferenze, in cui il programma del Castello di Rivoli si inserisce nel tessuto di Villa Cerruti in un collegamento ipertestuale che ne evidenzia tanto l’interdipendenza quanto le affinità e differenze. Opere di Henrik Håkansson, Renato Leotta e Natsuko Uchino si infiltreranno negli ambienti preziosi e raffinati della Collezione Cerruti, gettando luce su alcuni aspetti ancora poco indagati della stessa.
 
Mutual Aid – Arte in collaborazione con la natura è anche una mostra sostenibile poiché, per ridurre al massimo l’impatto ambientale del progetto, il museo ha privilegiato soluzioni di trasporto delle opere che non contemplassero quello per via aerea. Per questa ragione l’opera scultorea di Nicholas Mangan sarà allestita successivamente, a mostra inaugurata, avendo il museo con l’artista scelto il trasporto marittimo che ha subito gravi ritardi. Per l’allestimento del progetto si è inoltre fatto ricorso a copie mostra prodotte in loco, utilizzando materiali ed energia riciclati e riciclabili e consultando esperti per il benessere di tutte le specie coinvolte.


Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino
Info: +39 0119565222
come arrivare

Le attività del Castello di Rivoli sono realizzate primariamente grazie al contributo della Regione Piemonte.
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Ufficio Stampa Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Manuela Vasco | press@castellodirivoli.org | tel. 011.9565209
 
Consulenza Stampa
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PARATISSIMA VENTI si conferma tra gli eventi più amati dell’Art Week torinese

Si conclude facendo registrare più di 20.000 visitatori la XX edizione di Paratissima, la fiera d’arte contemporanea dedicata agli artisti e ai creativi emergenti. Paratissima si conferma uno degli eventi più amati e apprezzati dal pubblico nel ricco calendario dell’Art Week torinese.

PARATISSIMA VENTI: Oltre 20.000 i visitatori agli Uffici | SNOS per la XX edizione della fiera d’arte contemporanea, che si conferma tra gli eventi più amati dell’Art Week torinese

Ad accogliere la manifestazione quest’anno la nuova location degli Uffici | SNOS, in Corso Mortara, uno spazio, già sede degli Uffici Seat Pagine Gialle e concesso temporaneamente da Intesa Sanpaolo S.p.a., che Paratissima ha saputo riqualificare ripensando modalità allestitive e progettuali e generando così un linguaggio espositivo inesplorato ed inaspettato, trasformandolo in un luogo di incontro culturale, in cui il pubblico ha potuto condividere esperienze, emozioni e confronti, creando un nuovo senso di comunità, un legame tra visitatori e artisti che è andato oltre le pareti fisiche.

“Usciti dalla Cavallerizza era importante in questa ventesima edizione sondare l’interessamento del pubblico a quella che sarà una zona che nel prossimo futuro ospiterà la sede fissa di Paratissima” – spiega Matteo Scavetta, project manager di Paratissima. “Grazie ad un’edizione dinamica, ricca di contenuti artistici, di performance e live talk che hanno animato non solo le due palazzine ma anche la manica commerciale di SNOS possiamo ritenerci soddisfatti dell’affluenza e della risposta del territorio. È per noi un punto di arrivo ma allo stesso tempo di ripartenza che apre le porte ad un nuovo decennio di lavoro nell’innovazione e nello sviluppo per la promozione di artisti emergenti”.

Sono oltre 350 gli artisti che, spaziando dalle arti visive alle nuove forme di espressione digitale, hanno presentato i propri lavori all’interno dell’ampio palinsesto della manifestazione. I tre piani degli Uffici | SNOS occupati da Paratissima hanno visto la compresenza di diversi percorsi espositivi, tra mostre collettive, progetti speciali, installazioni di singoli artisti e gallerie d’arte contemporanea, senza mancare di citare il ricco calendario di Paratissima LIVE che ha visto succedersi incontri, talk e performance, che hanno accompagnato il pubblico per tutta la durata della manifestazione.

Paratissima VENTI è stata realizzata grazie a:
Il contributo di: Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte.
Il patrocinio di: Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Circoscrizione 5 di Torino.
Il supporto di: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Torino, Skyline Amministrazioni Immobiliari, Compagnia Dei Caraibi S.p.A.
Energy Partner: Eredi Campidonico S.p.a.
Live Events Partner: Officine S
Official Automotive Partner: Gino Spa, OMODA&JAECOO Italia
Media Partner: Juliet Art Magazine, Artsupp, Visit Torino
Cultural Partner: Wired Production, Azimut
Technical Partner: Gruppo Per, IDG 01 S.p.A, Promos Comunicazione, Fast Events Srl
Lounge Partner: Maestri del Gusto di Torino e Provincia e Consorzio Maestri del Gusto
Powered by: PRS Srl Impresa Sociale, Associazione Ylda

CONTATTI:
www.paratissima.it
www.instagram.com/paratissima | www.facebook.com/Paratissima

UFFICIO STAMPA:
Daccapo Comunicazione | info@daccapocomunicazione.it

I Musei di Bologna in Musica: ART BEATS all’insegna della creatività

Dopo il successo della prima edizione organizzata nel 2023, nei due fine settimana consecutivi del 9/10 e 16/17 novembre 2024 torna a Bologna il progetto ART BEATS – I Musei di Bologna in Musica promosso da Settore Musei Civici Bologna e dB Technologies.
L’edizione di quest’anno è all’insegna della creatività e della sperimentazione nell’ambito della musica elettronica, che sotto le due Torri ha avuto uno sviluppo storicamente caratterizzato dall’alta qualità e dalla ricerca, proponendo un’esperienza immersiva con l’ascolto di installazioni sonore site-specific e performance live inedite in cinque sedi museali di Bologna, aperte con ingresso eccezionalmente gratuito per tutti i visitatori.

ART BEATS – I Musei di Bologna in Musica

Un progetto diffuso che unisce arte e musica all’insegna della creatività promosso da Settore Musei Civici Bologna e dB Technologies
con la collaborazione del Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna e Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna

9/10 e 16/17 novembre 2024 Bologna, varie sedi www.artbeats.it 

ART BEATS nasce da una fertile co-progettazione culturale tra Settore Musei Civici Bologna e dB Technologies – marchio di AEB Industriale, azienda leader internazionale nel settore dell’audio professionale, che nel 2023 ha celebrato i 50 anni di attività – per offrire al pubblico una diversa esperienza di fruizione del patrimonio museale attraverso il linguaggio della creatività musicale contemporanea.

Novità di questa seconda edizione è la collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna, che ha aperto alla musica le sale del Museo di Palazzo Poggi, e con il Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” di Bologna, una delle principali scuole di musica elettronica e musica applicata in Italia, per il coinvolgimento di 12 allievi, tutti già attivi a livello internazionale, con il coordinamento artistico del direttore Aurelio Zarrelli e del compositore e docente di Composizione Musicale Elettroacustica FrancescoGiomi.

Ai giovani talenti selezionati è stata commissionata la composizione di brani originali per dare voce alla poliedricità dell’approccio bolognese alla musica elettronica, che ha sviluppato negli anni due anime differenti: un percorso formativo di elettronica pura e uno di musica applicata alle arti. Da qui è nata l’idea di creare sei installazioni sonore originali ispirate a cinque musei della città che conservano collezioni permanenti di tipologia differente: Museo Civico ArcheologicoMuseo Civico MedievaleCollezioni Comunali d’ArteMuseo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini e Museo di Palazzo Poggi.

I brani sono frutto della ricerca che Jacopo CasasolaLorenza Ceregini, Fulvio DaviddiJakob GilleFrancesco Interlandi e Riccardo Tesorini hanno elaborato lasciandosi suggestionare da un particolare, da una sala, da un oggetto identificativo di ogni museo, in grado di raccontarne l’unicità.
Jacopo Casasola, nell’installazione sonora La nascita della tragedia, si confronta con il tempo, descrivendo la gioia, lo stupore e lo sgomento del passaggio dalla luce al buio nella sala di ostetricia del Museo di Palazzo Poggi. Lorenza Ceregini, lasciandosi ispirare dalle atmosfere barocche della Galleria Vidoniana all’interno delle Collezioni Comunali d’Arte, con Oltre esplora il tema dell’illusione e dell’illusorio invitando l’ascoltatore a riflettere su ciò che si cela al di là della superficie delle cose. Fulvio Daviddi, nelle sale del Museo Civico Medievale, con Wertod accompagna il visitatore in un Viaggio Sonoro attraverso il Conflitto e le Armi, intrecciando suoni che evocano la tensione, il caos e la desolazione per poi lasciare emergere echi di speranza e riflessione. Jakob Gille, con la composizione La Carrozza, conduce all’interno del Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini un viaggio nel tempo in cui il veicolo, così sorprendentemente collocato nella stanza, attraversa diversi mondi sonori passando dallo sferragliare degli zoccoli ai silenziosi motori elettrici dei giorni nostri. Francesco Interlandi, tra gli oggetti della collezione cinquecentesca del grande naturalista Ulisse Aldrovandi nel Museo di Palazzo Poggi, compone un inno a Ganesha-Liotru, dio della civiltà e della siccità, figura centrale di diversi contesti storici riuniti nella figura dell’elefante. Riccardo Tesorini evoca il paesaggio sonoro dell’antica Etruria nelle sale del Museo Civico Archeologico con l’installazione Ars Verse – letteralmente “Allontana il fuoco” -, formula magica che gli Etruschi incidevano sulle porte delle abitazioni per proteggersi dagli eventi infausti.

Il programma di ART BEATS quest’anno si arricchisce delle performance live a cui il pubblico potrà assistere gratuitamente durante i fine settimana del 9/10 e del 16/17 novembre. Sono previste 2 esecuzioni per ciascuna performance nel pomeriggio del sabato (alle ore 16.00 e alle ore 17.00) e durante la mattina della domenica (alle ore 11.00 e alle ore 12.00), in modo da agevolare la visita in tutti e cinque i musei.

Le performance live spaziano dai duo per strumento e live electronics alle improvvisazioni di singoli artisti che mescolano suono acustico e digitale. Al Museo Civico Archeologico, Anna Balestrieri con Alberto Bonora conduce l’ascoltatore grazie al suo flauto in un’emozionante esperienza immersiva; al Museo Civico Medievale, Dario Boccato con Erica Rondelli si avvale del clarinetto per esplorare i confini dell’improvvisazione di uno strumento acustico all’interno di un sistema di sintesi; al Museo Civico d’Arte Industriale e Galleria Davia Bargellini, Tommaso Michelini con Alberto Bonora studia il rapporto tra spazio e musica frammentando la linearità melodica del suo flauto; al Museo Civico Archeologico, Chiara Todeschi con Erica Rondelli espande lo spazio attraverso la voce, il suono del clarinetto e l’uso del sintetizzatore. Al Museo di Palazzo Poggi, Andrea Fabris punta sull’improvvisazione e sul dialogo fra uomo e macchina alternando un solo per grancassa preparata e live electronics. Alle Collezioni Comunali d’Arte, Biagio Cavallo con il suo solo per sassofono contralto, sensori e live electronics raggiunge un equilibrio elettroacustico in continua evoluzione.

Il programma completo delle esecuzioni è disponibile su: www.artbeats.it/artbeats-24/edizione-2024/calendario/ e www.museibologna.it.

Quest’anno ART BEATS vuole inoltre contribuire ad avvicinare i giovani e le scuole al mondo della musica nel segno di Bologna Città Creativa della Musica UNESCO. Con questo obiettivo verrà offerta alle scuole secondarie dell’area metropolitana di Bologna la possibilità di partecipare gratuitamente ad un workshop condotto dai musicisti aderenti al progetto, insieme agli educatori museali, per entrare in contatto diretto con il panorama della musica contemporanea ed elettronica, della composizione e della realizzazione di performance sonore e installazioni site-specific.
Le attività educative si svolgeranno nelle mattine da martedì 12 a venerdì 15 novembre 2024, nelle sedi dei cinque musei interessati dal progetto, per un totale di 10 laboratori e circa 250 studenti coinvolti.
Per prenotazioni: edumuseicivicibologna@comune.bologna.it

Attraverso la creazione di un QR code, ogni installazione sonora resterà a disposizione del museo associato in via permanente, per permettere a tutti gli interessati di scaricarle in occasione della loro visita.

Il progetto ART BEATS – I Musei di Bologna in Musica è sviluppato con il supporto di Laboratorio delle Idee, agenzia di comunicazione specializzata in consulenza strategica e progetti culturali.



Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna, dichiara: “Siamo molto felici di proseguire questo importante progetto culturale con dB Technologies e avere da quest’anno la collaborazione scientifico-culturale e artistica, oltre che la partecipazione, del prestigioso Sistema Museale di Ateneo con il Museo di Palazzo Poggi, e del Conservatorio di Musica “G.B. Martini” anche grazie al coinvolgimento dei dodici allievi, valorizzando i contenuti di ricerca, di sperimentazione artistico-creativa dei compositori e degli allievi e di innovazione di ART BEATS. Inoltre, la sinergia con lo SMA è un contributo importante al progetto di creazione del sistema museale integrato cittadino posto alla base del piano strategico del Settore Musei Civici Bologna”.

Arturo Vicari
, amministratore delegato di AEB Industriale, commenta: “Siamo orgogliosi di celebrare il nostro legame con Bologna attraverso un evento culturale che rende omaggio alla città che ha dato vita alla nostra azienda. Nato in occasione del nostro cinquantesimo anniversario, questo progetto rappresenta il nostro impegno a offrire cultura gratuita e a valorizzare spazi museali, musica e artisti. Crediamo fermamente nel valore di questa iniziativa, che portiamo avanti con passione e che, nata quasi per gioco, è giunta alla sua seconda edizione continuando a esprimere ciò che siamo e ciò che è Bologna”.

Giuliana Benvenuti, presidente del Sistema Museale di Ateneo – Università di Bologna, afferma: “Abbiamo aderito con grande entusiasmo ad ART BEATS, un progetto innovativo che unisce il patrimonio museale e la musica in un dialogo coinvolgente. Questa iniziativa rappresenta un’opportunità straordinaria per valorizzare le collezioni del Museo di Palazzo Poggi, trasformando la visita in un’esperienza multisensoriale. Il progetto promosso da dB Technologies, che ringrazio, ha fornito una ulteriore occasione di consolidamento della rete tra le istituzioni museali cittadine. La collaborazione con il Settore Musei Civici Bologna e il Conservatorio di Musica “Giovan Battista Martini” conferma la qualità dell’offerta culturale cittadina e mostra quanto sia importante creare sinergie tra istituzioni e aziende per renderla sempre più inclusiva e porla al servizio della cittadinanza”.

Francesco Giomi, docente di Composizione Musicale Elettroacustica al Conservatorio di Musica “G.B. Martini” di Bologna, sottolinea: “Il Conservatorio di Bologna mette in campo le sue migliori energie creative partecipando in forma ampia e articolata a un progetto che si connette a importanti luoghi della cultura cittadina. Dodici giovani compositori e performer interpretano i temi e gli spazi suggeriti da ART BEATS, grazie a una lettura moderna e sorprendente del rapporto tra suono e tecnologie elettroacustiche: esperienze di sound design, musica dal vivo e improvvisazione si alternano, accomunate da un approccio dove i concetti di profondità e diversità sembrano funzionare da tratto comune”.


Informazioni
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www.museibologna.it 

Settore Musei Civici Bologna
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Ufficio Stampa
Settore Musei Civici Bologna
Silvia Tonelli – Elisabetta Severino
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Laboratorio delle Idee
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Simona Poli
 

Al teatro di Fiesole il viaggio di Moreno il Biondo nella musica popolare

IL VIAGGIO DI MORENO IL BIONDO NELLA MUSICA POPOLARE AL TEATRO DI FIESOLE

Moreno Conficconi, conosciuto come Moreno Il Biondo, è un musicista che calca i palchi da quando aveva 14 anni. Nella sua lunga e importante carriera, ha sempre lavorato per elevare la musica popolare italiana, superando i confini della tradizione e aprendo dialoghi musicali innovativi. Con il progetto “Viaggio nella musica popolare”, Moreno si propone di esplorare e reinterpretare non solo il Liscio romagnolo, ma anche altre tradizioni musicali italiane, creando un percorso musicale che attraversa generi e confini regionali.

Clarinettista e frontman dell’Orchestra di Raoul Casadei, Moreno Il Biondo sta vivendo una rinascita artistica. Dopo l’esperienza con gli Extraliscio, ha avviato un progetto che mira a preservare e valorizzare la musica popolare in tutte le sue forme, cercando nuove strade per farla conoscere sia in Italia che all’estero. Questo viaggio musicale non si limita alla riscoperta del Liscio, ma coinvolge anche altre tradizioni popolari, come la Taranta, con l’obiettivo di creare uno scambio culturale con musicisti di diversa estrazione e ampliare i confini della World Music.

“Viaggio nella musica popolare”, con il contributo degli E-Wired Empathy, è una rilettura contemporanea di diversi generi musicali folclorici italiani, che valorizza l’importanza storica, culturale e sociale della musica popolare. Attraverso questo progetto, Moreno Il Biondo porta avanti la sua missione di far evolvere la musica tradizionale, aprendola a nuovi orizzonti. 

Moreno è accompagnato in questo viaggio musicale da una straordinaria formazione di musicisti, tra cui spicca la voce della cantante salentina Stefania Morciano.

Nota per la sua partecipazione alla Notte della Taranta e riconosciuta per il suo timbro vocale inconfondibile e profondo, Stefania è uno dei cuori pulsanti del progetto. Con la sua intensa interpretazione, riesce a trasportare il pubblico attraverso le tradizioni del Sud Italia, in particolare del Salento, rendendo la musica popolare vibrante e sorprendente.

Accanto a Stefania, il progetto vede la partecipazione di musicisti di altissimo livello:

  • Roberto Gualdi, batterista di lunga esperienza noto per il suo lavoro con PFM, Lucio Dalla e Roberto Vecchioni, porta solidità ritmica e versatilità alla performance.
  • Luca Nobis, chitarrista e direttore didattico del prestigioso CPM di Milano, arricchisce il progetto con la sua visione musicale e virtuosismi.
  • Giovanni Amighetti, produttore di artisti internazionali spesso con Realworld Records, è il motore creativo dietro la produzione musicale, riuscendo a far dialogare tradizione e modernità in modo armonioso utilizzando alla bisogna vecchi synths analogici.

Il progetto vede anche la partecipazione di giovani talenti quali 

  • Fabio Barbero, fiati e fisarmonica, che aggiunge freschezza e dinamismo con i suoi virtuosismi strumentali e
  • Alberto Pantaleo, al basso, che offre una base solida su cui si costruisce l’intera struttura sonora.

I visuals che accompagnano il concerto sono parte integrante dell’esperienza, amplificando l’impatto emotivo dello spettacolo e trasportando il pubblico in un viaggio visivo e sonoro unico.

Musicalmente il progetto spazia attraverso un ampio ventaglio di generi: dal folk romagnolo al ritmo ipnotico della Taranta salentina, passando per la sperimentazione contemporanea e la musica popolare siciliana, in un connubio che celebra la diversità delle tradizioni popolari italiane. Grazie alla varietà delle influenze e al talento dei protagonisti, il “Viaggio nella musica popolare” di Moreno Il Biondo offre una reinterpretazione contemporanea della musica popolare italiana, riuscendo a emozionare e coinvolgere il pubblico di tutte le età.

È lo stesso Moreno Il Biondo ad annunciare la via del cambiamento: «La contaminazione è già un ricordo, è stata una fase del percorso che da Raoul Casadei, agli Extraliscio e alla mia orchestra Grande Evento ho vissuto, costruito e interpretato. Con David Rhodes e gli E-Wired Empathy arriva l’occasione di elevare e fare crescere la musica romagnola, il liscio, come una delle massime espressioni anche contemporanee della musica popolare italiana.  

Siamo alla sua evoluzione, in questo modo il mio clarinetto in DO e la mia musica entrano nella World Music internazionale».

Giovanni Amighetti, producer e tastierista degli E-Wired Empathy, nonché direttore musicale del concerto-evento ‘La Notte del Liscio, dichiara: «Mi sembra che il liscio negli ultimi anni con l’eccezione di qualche progetto meritevole si sia arenato tentando di divenire una generica cover band per arrivare ad un pubblico appena più giovane o mera riproposizione di una tradizione cristallizzata. 

È invece grazie a musicisti di assoluto rilievo quali Moreno Il Biondo che stiamo assistendo a spinte evolutive per una nuova musica da ballo completamente suonata dal vivo che possa ritornare a dar lustro alla Romagna ed all’Italia anche all’estero. 

Siamo quindi felici con E-Wired Empathy ed i nostri collaboratori di partecipare a questa evoluzione.»

BIGLIETTI
Posto unico numerato: € 6,00
Biglietti disponibili online su TicketOne o presso i punti vendita Boxoffice Toscana.
Biglietteria del Teatro, aperta un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.

Spettacolo all’interno della rassegna Autunno Fiesolano 2024, che si svolgerà dal 31 ottobre al 16 novembre al Teatro di Fiesole.

Link: https://teatrodifiesole.it/class/moreno-il-biondo/

Il progetto di Moreno il Biondo “Viaggio nella musica popolare” riceve il sostegno della Regione Emilia-Romagna nell’ambito della legge musica L.R. 2/2018

Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Moreno_Conficconi 
Facebook: www.facebook.com/morenoilbiondo58 
Instagram: www.instagram.com/moreno_il_biondo 


Ufficio Stampa A-Z Press
info@a-zpress.com

Torino, Palazzo Falletti di Barolo: AMAZING. 80 (e più) anni di supereroi Marvel

  • A 85 anni dalla fondazione della Marvel (1939), la mostra celebra la casa editrice che ha cambiato la storia del fumetto mondiale.
  • Oltre 80 tavole originali – di autori come Jack Kirby, John Romita Jr., Steve Ditko, Alex Ross, John Buscema – raccontano la rivoluzione che Marvel ha portato nel mondo dei supereroi.
  • Poster, oggettistica e altro materiale da collezione testimoniano l’impatto globale che i suoi personaggi hanno avuto sull’immaginario collettivo.
TORINO
PALAZZO FALLETTI DI BAROLO
 
AMAZING
80 (e più) anni di supereroi Marvel

A cura di Luca Bertuzzi
Prodotta da ARES Torino in collaborazione con WOW Spazio Fumetto
6 dicembre 2024 – 9 marzo 2025

Palazzo Falletti di Barolo di Torino ospita, dal 6 dicembre 2024 al 9 marzo 2025, la mostra AMAZING. 80 (e più) anni di supereroi Marvel, che celebra, a 85 anni dalla nascita, una delle più importanti case editrici al mondo, fondata nel 1939 da Martin Goodman. Curata da Luca Bertuzzi e prodotta da ARES Torino, in collaborazione con WOW Spazio Fumetto, Museo del Fumetto, dell’Illustrazione e dell’Immagine animata di Milano, l’esposizione si concentra sul percorso artistico, dagli anni quaranta al 2023, che ha dato vita a personaggi indimenticabili quali Spider-Man, Hulk, Thor, Capitan America, i Fantastici Quattro e tantissimi altri, sotto la guida di sceneggiatori innovativi e la punta della matita di grandi maestri.

Tavole originali, manifesti, poster, memorabilia, oggettistica, giocattoli e ingrandimenti scenografici dedicati alle vignette più conosciute compongono il racconto visivo di un’evoluzione ancora in atto, che ha portato le creazioni di Marvel a ispirare film e serie televisive di enorme successo, con il supporto di pannelli esplicativi e timeline che riassumono, decennio per decennio, le tappe principali della sua storia.

Punto di forza di AMAZING. 80 (e più) anni di supereroi Marvel è la presenza di oltre 80 tavole originali di autori come Jack Kirby, John Romita Jr., Steve Ditko, Alex Ross, John Buscema e tanti altri, selezionate tra i vari decenni di pubblicazione per raccontare i cambiamenti vissuti dalla casa editrice, l’impatto che ha avuto sul genere del fumetto supereroistico e lo stile artistico e narrativo che Marvel ha saputo creare.

Un universo fantastico ma allo stesso tempo vicino a noi, con i personaggi calati in un contesto di vita ricco di riferimenti a luoghi esistenti, con esperienze e problemi simili a quelli di chiunque, chiamati a confrontarsi con una continuità narrativa, tra un episodio e l’altro, che la tradizione dei super eroi non aveva mai affrontato prima. Una sfida vinta da Marvel, che grazie a scelte coraggiose e strutturalmente complesse ha generato un mondo ampio, aperto e in continua espansione, dove gli eroi si incontrano, interagiscono e hanno un effetto anche sulle vicende di altri personaggi. Un approccio inedito, che attraverso la creazione di universi narrativi accurati, ha portato nei decenni alla realizzazione di saghe crossover sempre più strutturate, fino al trionfale successo del Marvel Cinematic Universe, che adatta per il cinema un modo di costruire storie in uso nei fumetti da anni.


AMAZING. 80 (e più) anni di supereroi Marvel
Torino, Palazzo Falletti di Barolo (via delle Orfane 7/A)Dal 6 dicembre 2024 al 9 marzo 2025
 
Biglietti
Intero: € 12
Ridotto: € 10
Ridotto ragazzi: € 6
Ridotto invalidità € 2
 
Orari
martedì – domenica
dalle 10.00 alle 19.00 (ultimo ingresso un’ora prima della chiusura)
Chiuso il lunedì
 
Informazioni:
info@mostraamazingtorino.it
mostraamazingtorino.it
M +39 338 169 1652
Ares Torino
arestorino.it
IG ares.torino
FB Ares srl
 
Ufficio stampa
Anna Defrancesco comunicazione
Via Madre Cabrini 10 – 20122 Milano
press@annadefrancesco.com
annadefrancesco.com

* Al MAN di Nuoro quattro mostre da El Greco al contemporaneo

Autunno al MAN
Quattro nuove mostre, fra linguaggi sperimentali e maestri del passato, mondo naturale e Rinascimento
Nuoro, Museo MAN
22 novembre 2024 – 9 marzo 2025

MUSEO MAN, NUORO
Inaugurazione venerdì 22 Novembre 2024 ore 19,00

per il ciclo “Essenze naturali”

Tre mostre personali per tre artisti che raccontano il mondo naturale attraverso punti di vista differenti: l’astrazione delle forme, la memoria della terra, il ciclo della materia.

Dopo il successo della mostra “Diorama. Generation Earth”, progetto inedito dedicato a temi di grande attualità come la crisi ambientale globale, il nostro rapporto con le altre specie viventi, il rispetto delle risorse, il museo MAN di Nuoro invita tre artisti a sviluppare una narrazione personale, condotta attraverso il filtro poetico dell’arte, del mondo naturale, delle sue metamorfosi, della sua resistenza sullo sfondo della transizione ecologica che sta animando il dibattito internazionale.

Christiane Löhr_Accumuli

a cura di Chiara Gatti con un testo critico di Bruno Corà

Architetture di natura. Cupole di semi e cattedrali di fili d’erba. L’artista tedesca, toscana d’adozione, presenta al MAN una ampia installazione che punteggia il piano nobile del museo di sculture leggere e impalpabili, un inno alla levità della natura e, insieme, alla sua complessità. Abilissime nell’issare sculture fatte di soffioni, steli, baccelli o crini di cavallo, le mani di Christiane Löhr issano nello spazio sottili strutture arboree, edificano paesaggi minimi. A nuove forme astratte per piccoli templi silvestri si aggiunge, per l’occasione, un omaggio alla Sardegna, che vede l’autrice presentare piccoli accumuli di chicchi o sementi, a evocare torri e costruzioni nuragiche. L’ispirazione naturale non diventa tuttavia, nella ricerca di Löhr, una testimonianza didascalica della vegetazione e delle sue specie. La sua riflessione sublima la materia in una dimensione di astrazione radicale e di forma assoluta, fatta di equilibrio e proporzione fra gli elementi, senso dello spazio e valore del vuoto. Il percorso della mostra conta anche una scelta di disegni su carta, realizzati con pastello a olio, grafite o inchiostro, frutto di un analogo processo scultoreo, in cui le fibre della carta sono sfregate e graffiate come materia plastica.

Christiane Löhr, (Wiesbaden, Germania, 1965) vive e lavora tra Prato e Colonia. Si laurea alla Kunstakademie di Düsseldorf con Jannis Kounellis (1994) con il quale poi completa un Master of Arts (1996). Ha esposto a Chaumont-sur-Loire, Haus am Waldsee, Museo e Real Bosco di Capodimonte, Museo San Fedele di Milano, Wuppertal, Kunsthaus Baselland, Muttenz, MART di Rovereto, Villa Panza, Varese, Centro Pecci, Prato. Nel 2001 ha preso parte alla 49° Biennale di Venezia curata da Harald Szeemann e nel 2016 è stata insignita del Premio Pino Pascali.

Una Szeemann_Scenafenomenica

a cura di Elisabetta Masala con un testo critico di Juliette Desorgues

Il magico e la mitologia, la tradizione classica e la cultura arcaica si mescolano nella ricerca dell’artista svizzera che sperimenta materiali dal valore fortemente espressivo in un racconto corale dalle sfumature epiche. Divinità della terra e della notte, simbologie arcane, proprietà benefiche delle piante e antiche sapienze botaniche permeano l’opera di Una Szeemann di mistero e, insieme, di memorie ataviche, mentre il sentimento selvatico dei boschi prende corpo in forme astratte ma potentemente evocative. Il progetto per il MAN si presenta connesso al territorio della Sardegna, alle sue asperità, alla leggenda delle Janas e alla persistenza archeologica nel paesaggio, laddove la natura stessa pare talora fossilizzarsi, mimetizzarsi con le pietre e con le creste del Supramonte.

Una Szeemann (Locarno, CH, 1975) vive e lavora a Zurigo e Tegna. Ha completato gli studi di recitazione a Milano. Le sue opere sono state esposte in numerose mostre internazionali, tra cui al Kunsthaus Zürich, alla Kunsthalle Winterthur, al Museo Cantonale d’Arte di Lugano, al Kunstmuseum Luzern, al Kunstverein Hamburg, al Belvedere 21 di Vienna, alla Biennale di Venezia, alla Biennale di Busan, alla Biennale di Lione e alla Manifesta 11 di Zurigo. Insegna presso istituti accademici come la Zürcher Hochschule der Künste (ZHdK), la Haute École d’Art et de Design di Ginevra (HEAD) e altre università.

Alessandro Biggio_Filira

a cura di Chiara Gatti con un testo critico di Caterina Riva

Il progetto inedito Filira presenta un ciclo nuovo di opere che l’artista cagliaritano in una mostra personale concepita come un unico lavoro, un ambiente totale dove tele e sculture sono connesse fra loro in una visione d’insieme organica ma unitaria. Noto per le sue ricerche sulla cenere generata dalla combustione delle essenze del suo giardino di Calasetta, quale strumento plastico per realizzare sculture dalla materia fragile, Biggio ha sperimentato in tempi recenti una forma di pittura usando il succo delle bacche di fillirea che spremute producono un colore ocra scuro, dalle sfumature violacee. Così, come il ciclo delle sue sculture di cenere, frutto di una riflessione autentica sul ciclo della vita e degli elementi, allo stesso modo la pittura trascrive impronte di natura, nella sua metamorfosi e consunzione. Sullo sfondo, aleggia la citazione di un mito greco. Filira, ninfa figlia di Oceano e di Teti, era amata da Cronos cui tentò di sfuggire mutandosi in giumenta. Ma Cronos, trasformandosi in stallone la raggiunse e si unì a lei. Filira diede alla luce un figlio, una creatura ibrida, il centauro Chirone. Sconvolta alla vista del figlio, chiese a Zeus di essere trasformata in un arbusto che prenderà il suo nome, fillirea. Con l’estratto delle bacche di questa pianta, Biggio traccia sulla tela vestigia di una vegetazione effimera.

Alessandro Biggio (Cagliari, 1975), vive e lavora fra Cagliari e Calasetta. Laureato in economia, si dedica oggi alla ricerca estetica. Nella sua pratica artistica, il processo di esplorazione e sperimentazione sulla materia riveste un ruolo fondamentale. Le sue sculture, installazioni e monotipi sono sempre frutto di stratificazioni di gesti e di fasi il cui risultato finale rappresenta un possibile momento di equilibrio, tra governo e perdita di controllo del processo, tra disfacimento e forma. Ha partecipato a mostre personali e collettive in spazi pubblici e privati tra cui: Biennale d’arte contemporanea Gherdëina, Museo MAN Nuoro, Museo Marino Marini Firenze, Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Cagliari, Galerie Stadtpark Krems, Galleria Michela Rizzo Venezia, CLER Milano, Fondazione Bartoli-Felter Cagliari. Nel 2020 è tra gli assegnatari del Pollock-Krasner Foundation Grant.

EL GRECO

Dialogo tra due capolavori

In collaborazione con: Accademia Nazionale di San Luca, Roma. Presidente Marco Tirelli, Segretario Generale Claudio Strinati.

Musei Civici di Reggio Emilia.

Dopo il successo della mostra dello scorso anno dedicata al dialogo ideale fra Giotto e Lucio Fontana nel segno dell’oro e della sua simbologia quale luogo del sacro e dell’infinito, il museo MAN propone, per Natale 2024, un nuovo progetto inedito dedicato al dialogo fra due capolavori di El Greco, al secolo Domínikos Theotokópoulos (1541-1614), celebre maestro del Siglo de Oro, il secolo dell’oro spagnolo, noto per l’esasperazione delle sue forme allungate nello spazio, i toni luminescenti del colore, il forte ritmo delle linee e del gesto sulla tela. Definito il “Delacroix del Rinascimento”, “il Nabi delle belle icone”, amato da Cézanne e da Picasso che dichiarava il suo debito ripetendo «Yo soy El Greco!», El Greco è uno fra i massimi rappresentanti della pittura europea del tardo rinascimento. Nato a Creta nella prima metà del Cinquecento, all’epoca parte della Repubblica di Venezia, si trasferì in Laguna nel 1567. Alla ricerca di un nuovo modo di dipingere, di una dimensione dinamica, che si allontanasse dall’universo bidimensionale, astratto e immobile della tradizione d’oriente, operò nella bottega dell’anziano Tiziano, da cui imparò l’uso espressivo del colore, violento, totale, pastoso, luminoso, spirituale. A Venezia rimase folgorato dal senso del movimento e dall’utilizzo drammatico della luce di Tintoretto; da Jacopo Bassano apprese gli elementi formali della narrazione pittorica, l’uso della prospettiva e degli sfondi architettonici. Dopo un breve e burrascoso soggiorno a Roma, ospite del cardinale Alessandro Farnese, si trasferì a Toledo, col sogno di conquistare i favori del re Felipe II ed essere nominato pittore ufficiale della cattedrale. Onore che non ottenne, pur trovando nella città spagnola blasonate committenze che gli permisero di sviluppare il suo concitato linguaggio pittorico, fatto di bagliori improvvisi, torsioni audaci dei corpi liquidi, che conferiscono alle figure una acuta manifestazione dei loro sentimenti e dei moti dell’animo.

Il MAN, grazie a un accordo di collaborazione con l’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, presenta per l’occasione il ritrovamento di un capolavoro di El Greco, L’Adorazione dei Magi, rimasta per secoli ignota alle cronache e restituita solo di recente alla paternità del genio cretese, complice un accurato restauro e una campagna di studi scientifici che ne hanno riportata alla luce la storia travagliata. Un film documentario, prodotto dal MAN e realizzato dal regista Stefano Conca Bonizzoni con gli interventi di Claudio Strinati, Fabrizio Biferali e Fabio Porzio, introduce la visita alla mostra che contempla altresì un secondo capolavoro, il Salvatore benedicente dei Musei Civici di Reggio Emilia, reduce dalla importante antologica del maestro al Palazzo Reale di Milano.


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(Lunedì chiuso)
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