CASTELLO DI RIVOLI: Hackathon @Scuola Holden

Nell’ambito delle celebrazioni relative ai 40 anni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, il CRRI – Centro di Ricerca del Castello ha avviato una speciale collaborazione con Scuola Holden di Torino, eccellenza nell’ambito della formazione e sviluppo di giovani talenti nell’ambito delle contemporary humanities, che a sua volta ha appena celebrato i propri 30 anni.

Hackathon
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
@ Scuola Holden

 
Da venerdì 28 marzo 2025
 Un progetto in collaborazione tra
CRRI – Centro di Ricerca del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino e Scuola Holden, Torino

Il progetto, che rinnova la missione del CRRI quale ente di ricerca e formazione, mira a valorizzare il Castello e il Museo d’Arte Contemporanea quali fonti di ispirazione creativa per giovani talenti, aprendo il sito a nuove letture, interpretazioni e narrazioni. Rivolto agli studenti della Scuola Holden, sia agli iscritti al corso di laurea triennale “Academy” sia al master biennale “Daimon”, il progetto si articola in tre fasi, a partire dalla primavera 2025.
 
La prima fase avverrà il 28 e 29 marzo e consisterà in un Hackathon: un’intensa notte dedicata a incontri, sessioni di brainstorming, condivisione e progettazione. Innesco creativo, all’incrocio tra differenti discipline e lavoro in gruppo, l’Hackathon si svolgerà nello spazio suggestivo del General Store della Scuola Holden. In quest’occasione, Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli e Marcella Beccaria, Vicedirettrice, Capo curatrice e Responsabile del CRRI racconteranno il Castello e il Museo approfondendone alcuni aspetti, tra cui il sito storico, la collezione permanente e il programma espositivo. Gli scrittori Lorenza Ghinelli e Gianluigi Ricuperati, e il semiologo Nicola Zengiaro, docenti alla Scuola Holden, condurranno brevi lezioni volte a stimolare la creatività degli studenti e la potenziale progettazione e sviluppo di diversi formati di narrazione, spaziando dal racconto breve alla campagna pubblicitaria al cortometraggio. A partire da queste suggestioni, gli studenti inizieranno a lavorare in gruppo e a immaginare percorsi possibili per il Museo.

Nel cuore della notte, l’Hackathon includerà un evento performativo di Ramona Ponzini, artista che lavora con il suono e la cui produzione si è più volte ispirata agli ambienti e alle opere permanenti del Castello di Rivoli. Al termine della nottata, nel corso della quale gli studenti, in gruppi, lavoreranno sull’elaborazione delle proposte, una giuria composta dai referenti del Castello e della Scuola Holden individuerà un progetto vincitore.
 
Nella seconda fase, che si svolgerà tra la primavera e l’estate del 2025, il progetto vincitore sarà al centro di un’esperienza didattico/laboratoriale che verrà sviluppata e realizzata da un gruppo di studenti nell’ambito di un “Gettone”, un percorso accompagnato dai docenti della Scuola Holden e inclusivo di visite e incontri presso il Castello per approfondire il luogo, le opere e le mostre in corso.
 
Nella terza fase del progetto, prevista per l’autunno del 2025, i contenuti elaborati durante il “Gettone” prenderanno la forma di un’antologia pubblicata dal CRRI che raccoglierà le nuove proposte di lettura del Castello e le storie e le narrazioni immaginate dagli studenti della Scuola Holden.



Il CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea è un Dipartimento nato nel 2017 all’interno del Museo la cui mission è la ricerca, raccolta e valorizzazione dei materiali d’archivio di artisti, architetti, curatori, galleristi e collezionisti italiani attivi in particolare dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Attraverso il CRRI, il Castello di Rivoli amplia la sua vocazione scientifica e accademica.
Dall’esordio, le attività del CRRI includono la realizzazione di workshop postlaurea finalizzati alla formazione di figure professionali nell’ambito dell’arte contemporanea, tra cui registrar, archivisti, esperti di provenienza, creatori di contenuti digitali, esperti in redazione di cataloghi e educatori museali. Altre attività comprendono l’organizzazione di giornate di studio, l’ideazione e produzione di mostre temporanee e la pubblicazione di libri, cataloghi e video documentari.
Dal 2017, il CRRI ha ideato e organizzato workshop per la formazione di archivisti d’arte contemporanea (2017 e 2021), per registrar (2018 e 2023), per esperti in studi sulla provenienza delle opere d’arte (2019), per creatori di contenuti digitali a ispirazione letteraria (2019), per esperti in redazione di cataloghi generali e pubblicazioni scientifiche sull’arte (2020), per educatori nelle istituzioni culturali (2022). Nel 2024 è stata inoltre inaugurata UNA SCUOLA AL CASTELLO DI RIVOLI, nuovo workshop di formazione artistica post-laurea a cadenza annuale, nell’ambito di Aperto, programma di formazione promosso dalla Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT.


Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino
Info: +39 0119565222
come arrivare

Le attività del Castello di Rivoli sono realizzate primariamente grazie al contributo della Regione Piemonte.
Facebook | Twitter | Instagram

Ufficio Stampa Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Manuela Vasco | press@castellodirivoli.org | tel. 011.9565209
 
PCM Studio di Paola C. Manfredi
Via Farini, 71 | 20159 Milano | www.paolamanfredi.com
Francesca Ceriani | francesca@paolamanfredi.com | T. +39 340 9182004
Federica Farci | federica@paolamanfredi.com | T. +39 342 0515787


Roma, Spazio Sette Libreria: Sipario su SCENE, la personale di Salvatore Pupillo

Aveva scelto le sale eleganti e il profumo dei libri di Spazio Sette Libreria, il pittore Salvatore Pupillo, attivo e apprezzato artista sulla scena romana e non solo dagli anni ’80, per la sua mostra di arte contemporanea SCENE, chiusa da pochi giorni a Roma. Due blocchi di opere raccolte in “SIPARI e “PIANI”, a coprire gli anni dal 1991 al 2020, capaci di rappresentare compiutamente l’intero suo percorso artistico fin qui. E la sua capacità di coniugare elementi espressionisti e informali in opere astratte e minimaliste che restituiscono la realtà – come è stato scritto – attraverso “il graffio netto, elemento chiave di ogni sua composizione cromatica e disegnativa“, e con “Segno e Campo quali dualità che lui mette in opera determinando una leggerezza, che è come un respiro dell’area senza perimetro…” (Francesco Gallo Mazzeo). Una leggerezza ben descritta anche da Giancarlino Benedetti Corcos, per il quale “Pupillo dipinge l’invisibile di ciò che la notte lascia al giorno“.

Si chiude il sipario su SCENE, la personale di Salvatore Pupillo
In corso la sua partecipazione alla Collettiva della Galleria Apollin

Nella mostra “Il profumo della Primavera“, invece, in corso a Roma fino al 30 aprile alla Galleria Apollina in Via Antonio Bertoloni 45, sulle pareti che condivide con le realizzazioni di sette Amici Artisti – Enzo Barchi, Adelaide Innocenti, Ria Lussi, Teresa Coratella, Albino Mattioli, Giancarlino Benedetti Corcos e Claudio Bianchi – Pupillo espone un’opera del 2010, “A strati”. Gli elementi che la compongono sono disposti sul muro come le lancette di un orologio fantastico e rivelano una delle diverse tecniche usate dall’artista e che riguarda la “stratificazione”, oltre che dei tessuti e dei colori, dei materiali, tra loro sovrapposti.

Della mostra appena conclusa, oltre al piacere di aver potuto mostrare i lavori di Pupillo all’ampio pubblico che l’ha visitata, resta anche la singolare collaborazione con Valerio Magrelli, che ha regalato all’esposizione una sua poesia, “La scena tecnologica”, in un dialogo, cercato da Pupillo come da molti artisti della sua generazione, dell’Immagine con la Parola. 

E resta un bellissimo Catalogo, dalla copertina essenziale in linea con lo stile “minimal” e lieve dell’Artista e dell’Uomo Salvatore Pupillo, realizzato con il progetto grafico di Andrea Tabrini e le foto di Massimiliano Ruta, e distribuito da Spazio Sette Libreria insieme al precedente volume dedicato all’artista, “Pictura”. Il Catalogo “Scene” ospita il commento critico di Francesco Gallo Mazzeo, i contributi di Silvana Baroni e Pippo Di Marca e, appunto, la poesia di Magrelli con il suo autocommento. 

Silvana BARONI, psichiatra, scrittrice, autrice per il Catalogo  del testo “La voliera e le quinte”, individuava nel percorso espositivo tre periodi: il primo è rappresentato dal trittico, in cui ai lati di ciascun quadro c’è come un affollamento di colore, “le quinte”, ed è il periodo in cui la sua parte ariosa di lavoro, quella centrale, appare appunto inquadrata, racchiusa. Un successivo periodo cui il tratto non prevede più le quinte, dove il quadro è uno spazio totale, pieno di suggestione, di emozione direi, emozione dovuta a piccoli filamenti di realtà, piccoli perché il rapporto di Pupillo con la realtà, quello che lo rende grande, è proprio questo: la realtà c’è, ma sempre a piccole dosi e quindi è sempre rappresentata in modo fiabesco, anche ludico. E poi l’ultimo periodo in cui è come se ricomparisse, vagamente è sempre un astratto, la forma: il colore ritorna ad essere protagonista e cerca di dialogare con altri colori e anche con delle linee, dove c’è un’idea di costruzione”. Per Pippo DI MARCA, quella di Pupillo “è una pittura che risale in qualche modo all’astrattismo, e al suo mondo che è un mondo di leggerezza, di camminare, alla Baudelaire, lungo la vita, per le strade… pittura astratta e nello stesso tempo profonda, lineare, anche cromaticamente chiara, e nello stesso tempo, in ogni quadro grande o piccolo, c’è un vulnus, il mistero della sua arte, come in generale è il mistero di qualunque espressione artistica. È la ferita: in ogni suo quadro c’è una ferita profonda, una specie di meteora, che non si capisce se parte dal centro per andare fuori dal quadro, o piuttosto da fuori per arrivare al suo centro. E lì c’è anche una sorta di lato oscuro, proprio di ogni gesto poetico, e particolarmente di ogni gesto pittorico. Perché nella pittura la poesia dell’artista è visibile, più ancora che nella scrittura”. 

Nato a Roma nel 1956, di origini siracusane, ascendenza molto sentita, Salvatore Pupillo sperimenta l’arte fin da bambino e, da autodidatta, diventa esponente di rilievo della pittura italiana emersa a partire dagli anni ’80. La sua carriera artistica inizia ufficialmente nel 1985 con una mostra a Villa Corsini a Roma. Nel corso degli anni partecipa a numerose esposizioni sia in Italia sia all’estero, consolidando la sua reputazione nella scena artistica contemporanea con la sua ricerca che punta a ridurre e astrarre – e in alcuni esiti a stratificare – i dati sensibili, portando la realtà osservata ad una sintesi estrema che ne rivela la sua essenza più profonda. Un taccuino per catturarne i momenti, camminando, decine di schizzi per tradurli in ispirazioni e infine il dipinto, che poco o niente conserverà, però, di quei disegni. Leggerezza e sospensione è ciò che ama negli artisti che segue e che in qualche modo lo hanno ispirato o lo ispirano tuttora, mentre il dualismo astratto–figurativo non sembra toccarlo, convinto che arte sia “quella che ti trafigge… altrimenti è piatta“. Altro dualismo che il pittore sperimenta è quello tra colore e supporto, in osmotico scambio, facendosi sorprendere dalle rese sempre diverse a seconda della superficie su cui lavora. La sua tecnica punta all’astratto, o meglio ancora al “minimal”, nutrito di luce: immagini sospese in (possibile) espansione. Che se c’è, se percepita da chi guarda, è però appena accennata, “un filo di fumo che fa pensare alla pipa di Magritte” (Enrica Torelli Landini). 

Pupillo vive e lavora a Roma, nel suo studio nel cuore di Trastevere.


Da Diana Daneluz <dianadaneluz410@gmail.com> 

Il Teatro Regina Margherita di Caltanissetta compie 150 anni

Il Teatro Regina Margherita di Caltanissetta celebra quest’anno il suo 150° anniversario, essendo stato inaugurato nel 1875. Questo Teatro storico, situato nel cuore della Sicilia, è uno dei più antichi d’Italia e rappresenta un gioiello culturale della Regione.

In memoria di Luigi Cornia, in occasione del 150° anniversario del Teatro Margherita di Caltanissetta

Il Teatro Regina Margherita di Caltanissetta, all’epoca di fine ‘800 rifletteva i gusti musicali e teatrali. Durante quel periodo, si suonavano principalmente opere liriche e musica classica, con compositori come Giacomo Puccini, Giuseppe Verdi e Vincenzo Bellini che dominavano le scene italiane. L’opera Macbeth di Verdi, ad esempio, fu una delle prime rappresentazioni messe in scena al Teatro.

Inoltre, il Teatro ospitava spettacoli teatrali e concerti orchestrali, che erano molto apprezzati dalla società dell’epoca. La musica ed il teatro erano considerati strumenti di elevazione culturale e sociale, ed il Teatro Margherita divenne un punto di riferimento della Sicilia.

L’arte ha sempre rivestito un ruolo fondamentale nella cultura di Caltanissetta, fungendo da veicolo per preservare e raccontare la storia, le tradizioni e l’identità della città. Attraverso espressioni artistiche come la pittura, la scultura, la musica e il teatro, Caltanissetta ha mantenuto vive le sue radici culturali, promuovendo al contempo il dialogo tra passato e presente.

Caltanissetta ha dato i natali a diversi artisti influenti che hanno lasciato un segno nella cultura e nell’arte. Tra questi spiccano per talento e affinità culturale che lega i tre artisti nisseni: Michele Tripisciano e Francesco Guadagnuolo che si sono trasferiti a Roma per esigenze artistiche, mentre Giuseppe Frattallone a Firenze.  

Ad oggi Francesco Guadagnuolo ha contribuito significativamente a questa eredità, immortalando figure e luoghi che definiscono lo spirito della comunità nissena. Inoltre, eventi culturali e spazi come il Teatro Regina Margherita ed i Musei cittadini offrono opportunità per celebrare e apprezzare l’arte in tutte le sue forme. L’arte non è solo una celebrazione estetica, ma anche un mezzo per connettere le generazioni e rafforzare il senso di appartenenza alla cittadinanza. Di fatto, Francesco Guadagnuolo ha realizzato la collezione Uomini Illustri di Caltanissetta come omaggio alla sua terra natale, dimostrando un profondo legame affettivo ed un grande rispetto per la storia e la cultura della città di Caltanissetta. Questa raccolta celebra figure che hanno dato lustro alla comunità, perpetuandone il ricordo attraverso l’arte.

Uomini Illustri di Caltanissetta di Guadagnuolo rappresenta un omaggio artistico e culturale ai personaggi storici di Caltanissetta che hanno contribuito a plasmare l’identità della città. Attraverso questa serie di opere, Guadagnuolo celebra le vite, i successi e l’eredità di figure significative, mettendo in luce il loro impatto sociale, culturale e intellettuale.

Parlando di preservazione della memoria storica: attraverso opere come Uomini Illustri di Caltanissetta di Guadagnuolo, l’arte celebra il passato e perpetua il ricordo di figure ed eventi significativi, mantenendo vive le radici culturali della città.

Guadagnuolo ha avuto nella persona del suo bisnonno, Luigi Cornia, nato a Rubiera (Reggio Emilia) nel 1882, il quale ha mostrato fin da giovane una grande predisposizione per la musica, vinse un Concorso e si trasferì a Caltanissetta, dove trascorse gran parte della sua vita e dov’è deceduto nel 1927, all’età di 45 anni. È stato un eccellente musicista, compositore, operista.

Durante il periodo in cui Luigi Cornia visse e compose (fine XIX secolo e inizio XX secolo), è affascinante immaginare che potesse incantare il pubblico del Teatro Margherita con il suo talento musicale. La tromba, con il suo suono potente e brillante, era uno strumento molto apprezzato per esecuzioni solistiche e orchestrali, specialmente in opere e concerti dell’epoca.

Cornia, visse in un periodo di grandi cambiamenti storici e culturali, che influenzarono profondamente la sua musica. Durante questo periodo, il movimento del Verismo ebbe un impatto significativo sulla musica italiana. Questo stile, che cercava di rappresentare la realtà quotidiana e le emozioni umane in modo diretto e sincero, potrebbe aver influenzato le composizioni di Cornia. Inoltre, l’industrializzazione e i cambiamenti sociali dell’epoca portarono ad una maggiore diffusione della musica tra le classi popolari, rendendo la musica un mezzo di espressione e di coesione sociale.

L’opera pittorica di Guadagnuolo “In memoria di Luigi Cornia in occasione dei 150 anni del Teatro Margherita” rappresenta una scena notturna catturando l’atmosfera della vita di Caltanissetta, con un’attenzione particolare ai dettagli e alle emozioni. Nella facciata nel balcone centrale sventola la bandiera italiana e sottostante l’entrata del Teatro illuminato in occasione delle celebrazioni dell’anniversario dei 150 anni. Ai lati il ricordo del musicista Luigi Cornia mentre suona la tromba, a destra suona il pianoforte, nonostante la sua breve vita è stato un protagonista della vita musicale di Caltanissetta. É un chiaro esempio di come Guadagnuolo utilizza la sua maestria artistica per raccontare storie e valorizzare le radici del territorio.

Il musicista Luigi Cornia fa parte della serie Uomini illustri di Caltanissetta del rinomato artista Guadagnuolo che oggi vive tra Roma e New York, che ha creato la collezione. Questa raccolta onora personaggi illustri celebrando le loro vite ed i loro contributi al patrimonio culturale della città e l’inclusione di Cornia evidenza lo sforzo per preservare e mettere in luce la memoria di queste influenti personalità in tutta la Regione Sicilia.

Il progetto dell’opera pittorica “In memoria di Luigi Cornia in occasione dei 150 anni del Teatro Margherita” ha un duplice significato. Da un lato, rappresenta un gesto d’amore per la sua città natale, riaffermando il valore delle radici e della memoria storica. Dall’altro, serve come strumento educativo ed ispirazione, avvicinando le nuove generazioni alla ricchezza del patrimonio culturale di Caltanissetta ed ai suoi protagonisti.

È un esempio di come l’arte possa essere un ponte tra passato e futuro, mantenendo viva l’eredità di una comunità.


Da critica.artecontemp@libero.it 

Se amare di meno di Roberta Melasecca, in occasione della Giornata Mondiale della Poesia

Dal 21 marzo 2025, Giornata Mondiale della Poesia, è in prevendita la silloge di poesie Se amare di meno di Roberta Melasecca edita da Impremix Edizioni, disponibile dal 7 aprile non solo sul sito web della casa editrice ma anche nelle librerie e nei principali store online.

La pubblicazione è la seconda raccolta poetica dell’autrice: è preceduta da una prefazione a cura di Michela Becchis ed è presentata da una copertina realizzata dall’artista Alessandra Di Francescocon il dittico dal titolo Cielo aperto.

Giornata Mondiale della Poesia
Dal 21 marzo 2025 in prevendita
Dal 7 aprile 2025 in libreria

Se amare di meno di Roberta Melasecca
Impremix Edizioni

Se amare di meno è una raccolta di testi poetici che appaiono permeati da una malinconia lieve, da una desolazione chiara e sottile, uniti dalla musicalità dolente dell’amore, nelle diverse espressioni dell’anima, e dall’abbandono inevitabile alla vita, sia essa benigna o crudele. Il linguaggio utilizzato, con la ricorrenza di alcune precise e determinate parole, asseconda le narrazioni e le sonorità insite nelle liriche, le quali, come afferma il filosofo Andrea Emo, per quanto tristi, per quanto rassegnate, rimangono sempre un atto di fede.

Architetta, curatrice indipendente, progettista culturale ed esperta in comunicazione per l’arte e l’architettura. Segue il lavoro e le ricerche di numerosi artisti, scrivendo testi critici e promuovendo progetti curatoriali in Italia e all’estero, collaborando con diverse realtà culturali. È attivamente coinvolta nell’editoria d’arte, contribuendo a pubblicazioni e cataloghi, e si dedica allo sviluppo di pratiche performative innovative. Per cinque anni ha diretto lo spazio indipendente Interno 14 a Roma. Con il suo studio di mecenatismo interdisciplinare Interno 14 next è stata selezionata dalla Fondazione MAXXI per il progetto The Indipendent che raccoglie i principali spazi indipendenti in Italia. È ambasciatrice di Cittadellarte-Fondazione Pistoletto ONLUS e presidente dell’associazione culturale blowart. Da cinque anni promuove il progetto del Festival del Tempo con il quale lavora su alcuni degli Obiettivi dell’Agenda 2030. Collabora con la rivista Art a part of culture; è responsabile della Sezione arte di VulnerarTe Magazine e dei Progetti Speciali e Comunicazione del Movimento VulnerarTe APS. Scrive testi poetici, racconti e saggi: di ultima pubblicazione il volume Attraversamenti. Un racconto in prosa e in poesia (Eretica Edizioni, gennaio 2023). 

dryapple.wordpress.com
melaseccapressoffice.it
festivaldeltempo.it
micropoetiche.it
vulnerartemagazine.com

Alessandra Di Francesco nasce a Roma nel 1965, si diploma presso l’Accademia di Belle Arti nel 1988. La prima mostra personale in Germania, a Wuppertal, la città che ospita il Tanz-Theater di Pina Bausch, segna in modo imprescindibile il suo legame con questa artista. Seguono numerose esposizioni, personali e collettive, in Italia e all’estero. La mostra Imbastire legami crea trame del 2001 (Galleria Maniero, Roma) costituisce un punto X del percorso artistico: da una pittura di matrice espressionista Alessandra approda all’idea, al concetto, al processo logico che procede per nessi. Dipingere diventa l’azione di connettere qualcosa di antico con qualcosa di presente e di assolutamente nuovo. Introduce, di volta in volta, i codici, dal morse al braille, usati come supportanti di un messaggio che andava svelato ed insieme protetto: le trame, desunte dai merletti e dalla tradizione decorativa, accompagnano i ritratti, i soggetti come una vera e propria scrittura da decodificare. L’indagine si dipana nel cercare i nessi tra il merletto di filo e le reti neuronali, tra l’imbastitura e il codice morse, tra la sezione del DNA e il centrino della nonna. 

Tra le principali mostre personali: 2023, Cieli aperti, Kou Gallery Roma; 2018, Bianche rose, Sede CGM Roma; 2018, Nel mezzo, Interno 14 Roma; 2016-2017, Residenza artistica Bocs Art Cosenza; 2015, Stich and Pierce, Galleria Sinopia Roma; 2015, Quattro Tempi, Spazio Foldes (Ex Lanificio Pietralata) Roma; 2013, Il fior fiore, 3B Gallery Roma; 2012, Mit Ihnen “come un vento che soffia senza fine”, Spazio le cinque lune Roma; 2011, Defrente-detras, Centro Cultutal Inboccalupo Buenos Aires; 2010, In-vestiti, Galleria Maniero Roma; 2007, Stars, Horti Lamiani, Bettivò Roma; 2003, Pas de bourrée, Galleria Maniero Roma; 2001, Imbastire legami crea trame segui il filo, Galleria Maniero Roma; 1996, Vocazione, Bachstubengalerie, Wuppertal (Germania) doppia personale con Elena Pinzuti; 1993, Rievocando affermando, Stanze indipendenti Roma; 1989, Ohne Titel, Bachstubengalerie, Wuppertal Germania. 

alessandradifrancesco.com 

Michela Becchis nasce a Roma e qui si laurea in Storia dell’arte medievale. Storica e critica d’arte, ha insegnato nelle Università dell’Aquila, di Chieti, di Roma “Tor Vergata” e all’Istituto Universitario “Suor Orsola Benincasa” di Napoli. Ha collaborato con l’Istituto Universitario Internazionale di Fiesole, con la Scuola di Studi Superiori “Giacomo Leopardi” (Università di Macerata), con la sede italiana del RISD (Rhode Island School of Design). Ha sempre diviso i suoi studi e le sue ricerche tra l’arte medievale e quella contemporanea dando vita a un curriculum volutamente eterogeneo. Intesse rapporti con artiste e artisti che segue nel loro processo ideativo in modo continuo. In tutti i casi, nutre particolare interesse al rapporto tra arte, storia, genere e movimenti politici e alla circolazione dei modelli figurativi e linguistici inter e transculturali. Con l’Associazione Officina delle Culture, vincendo i bandi per Estate Romana, Notte dei Musei, Contemporaneamente, Eureka!, cura rassegne che contaminano generi diversi e culture artistiche differenti unendo, in sperimentazioni visive, teatrali, performative, musicali, artiste e artisti provenienti da diverse parti del mondo. È co-direttrice, con Elisabetta Portoghese, del Festival Internazionale di Fotografia di Castelnuovo di Porto. Scrive per Il Manifesto, S-Definizioni e art a part of culture.

officinadelleculture.org




Impremix Edizioni Visual Grafika, fondata nel 2010, nasce dall’evoluzione di una precedente realtà editoriale, con l’obiettivo di dar voce a una crescente creatività e di affrontare nuove sfide. Si distingue per l’attenzione verso l’evoluzione della società, l’interesse per la tecnologia e la valorizzazione dell’arte e della storia, con un forte legame con il territorio piemontese. Impremix Edizioni Visual Grafika aderisce al Comitato Editori Piemonte, ne adotta il codice etico e partecipa con i propri titoli alle manifestazioni organizzate per la diffusione dei libri prodotti dagli editori piemontesi. I titoli pubblicati sono suddivisi in tre collane principali: narrativa, saggistica e poesia. impremix.it


Se amare di meno
di Roberta Melasecca
Prefazione di: Michela Becchis
Copertina di: Alessandra Di Francesco
Fronte: Cielo aperto, olio su tela, 180×130 cm, 2023, collezione privata courtesy Giuliano Giunci.
Retro: Cielo aperto, olio su tela, 180×130 cm, 2023
Editore: Impremix Edizioni
Collana: Poesia
Pagine: 78 pp.
Formato:13.5×21 – brossura
Pubblicazione: aprile 2025
ISBN: ISBN 979-12-5656-043-1
Prezzo di copertina: 12 euro
www.impremix.it/prodotto/se-amare-di-meno
Contatti
Impremix Edizioni srl
Via Postumia 55 – Torino (TO)
tel. 011.723069 – impremix.it

Ufficio stampa Impremix
Rosanna Caraci
edizioni@impremix.itrosanna.caraci@impremix.it – Mob. 340/3508632
Distribuito in Italia da
Diest distribuzioni
Via S. Cognetti de Martiis 39/A Torino (TO)
tel. 0118981164 – posta@diestlibri.it
Per info e presentazioni
Roberta Melasecca
roberta.melasecca@gmail.com
dryapple.wordpress.commicropoetiche.it

Giovanni Boldini a Palazzo dei Diamanti di Ferrara

Palazzo dei Diamanti di Ferraradal 22 marzo al 20 luglio 2025, aprono al pubblico due mostre straordinarie: una monografica su Alphonse Mucha, uno dei padri dell’Art Nouveau, nelle 11 sale dell’ala Rossetti, e una mostra-dossier su Giovanni Boldini, dedicata al tema del ritratto femminile, nelle 3 sale dell’ala Tisi.

Sia il ceco Alphonse Mucha (Ivančice, 1860 – Praga, 1939), sia il ferrarese Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) si affermarono nella Parigi della Belle Époque ottenendo un successo di portata internazionale. Mucha giunse nella capitale francese nell’autunno del 1887, quando il ferrarese era già molto famoso e stava maturando l’intenzione di dedicarsi prevalentemente al genere del ritratto. Mucha ammirò certamente le opere di Boldini presenti all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, dove fu a sua volta coinvolto in mostre e progetti, tra cui la decorazione del padiglione della Bosnia- Erzegovina commissionatagli dal governo austriaco. Entrambi furono straordinari cantori della bellezza e del fascino della donna e riuscirono a dar forma, ognuno a proprio modo, all’ideale femminile del tempo presentandoci figure attraenti e seducenti, eleganti e energiche, emancipate e padrone del proprio destino.

Mucha e Boldini: arriva la primavera a Palazzo dei Diamanti

Nelle sale dell’ala Tisi di Palazzo dei Diamanti, oltre 40 opere di Giovanni Boldini – tra dipinti ad olio, pastelli, acquerelli, disegni e incisioni – selezionate fra quelle custodite nel Museo a lui intitolato raccontano il suo talento di pittore della “donna moderna” e del suo fascino. La mostra approfondisce, infatti, il tema del ritratto femminile, cui il pittore ferrarese si dedicò in maniera quasi esclusiva, e con successo, nella Parigi fin de siècle. Ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale, Boldini fu capace di restituire, come pochi altri, la viva concretezza, il carattere e lo status dei suoi modelli, che consegnò alla storia come icone di un’epoca. Il pubblico e la critica, in Europa come in America, apprezzarono soprattutto l’innovativa formula stilistica con la quale diede forma all’ideale femminile del tempo: elegante, spigliato, colto, emancipato, inquieto, talvolta eccentrico. Lo dimostrano i ritratti a figura intera per i quali divenne celebre in tutto il mondo, come quelli della contessa Berthier de Leusse, della principessa Eulalia di Spagna, della misteriosa protagonista di Fuoco d’artificio, e di Olivia Concha de Fontecilla, detto La signora in rosa. Accanto a questi capolavori, contraddistinti da quella peculiare scrittura rapidissima e insieme controllata che rende inconfondibile e unico il suo stile, saranno presenti altri esemplari a mezza figura a olio e a pastello, due straordinari ritratti di Boldini (il bronzo realizzato da Vincenzo Gemito e il famoso Autoritratto a sessantanove anni), alcuni interni dell’atelier, un genere dalla forte valenza autobiografica a cui si dedicò dalla fine degli anni Ottanta, e altri lavori, vitali e vibranti, concepiti come studi, tra cui il Nudino scattante e la tela intitolata Ninfe al chiaro di luna. Completano il percorso espositivo una selezione di disegni che dimostrano il suo rapporto iperattivo con la realtà circostante e una serie di mirabili incisioni che documentano un aspetto della sua produzione assai significativo ma meno conosciuto.

La mostra, curata da Pietro Di Natale, è organizzata da Fondazione Ferrara Arte Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara.

Il catalogo è edito da Fondazione Ferrara Arte editore



Date al pubblico
22 marzo – 20 luglio 2025
 
Orario apertura
Tutti i giorni, feriali e festivi, 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
 
Biglietti
Intero € 15,00 (audioguida inclusa) Ridotto € 13,00 (audioguida inclusa)
 
Informazioni e prenotazioni
+39 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it | www.palazzodiamanti.it
 
Informazioni
info@arthemisia.it
 
Social e Hashtag ufficiali
#palazzodiamanti #MuchaFerrara #BoldiniFerrara @palazzodiamanti @arthemisiaarte
 
Sito
www.palazzodiamanti.it
www.arthemisia.it
 
Uffici Stampa
Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it | M. +39 392 4325883
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306
 
Relazioni esterne e Ufficio stampa
Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it
+39 335 7316687 | +39 345 7503572
 
Studio Esseci
Simone Raddi | simone@studioesseci.net
+39 049 663499 | M. +39 347 0481694
 
Fondazione Ferrara Arte
comunicazione.ferrararte@comune.fe.it

Alphonse Mucha a Palazzo dei Diamanti di Ferrara

Palazzo dei Diamanti di Ferraradal 22 marzo al 20 luglio 2025, aprono al pubblico due mostre straordinarie: una monografica su Alphonse Mucha, uno dei padri dell’Art Nouveau, nelle 11 sale dell’ala Rossetti, e una mostra-dossier su Giovanni Boldini, dedicata al tema del ritratto femminile, nelle 3 sale dell’ala Tisi.

Sia il ceco Alphonse Mucha (Ivančice, 1860 – Praga, 1939), sia il ferrarese Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) si affermarono nella Parigi della Belle Époque ottenendo un successo di portata internazionale. Mucha giunse nella capitale francese nell’autunno del 1887, quando il ferrarese era già molto famoso e stava maturando l’intenzione di dedicarsi prevalentemente al genere del ritratto. Mucha ammirò certamente le opere di Boldini presenti all’Esposizione Universale di Parigi del 1900, dove fu a sua volta coinvolto in mostre e progetti, tra cui la decorazione del padiglione della Bosnia- Erzegovina commissionatagli dal governo austriaco. Entrambi furono straordinari cantori della bellezza e del fascino della donna e riuscirono a dar forma, ognuno a proprio modo, all’ideale femminile del tempo presentandoci figure attraenti e seducenti, eleganti e energiche, emancipate e padrone del proprio destino.

Mucha e Boldini: arriva la primavera a Palazzo dei Diamanti

La retrospettiva racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Alphonse Mucha, che, nato nel 1860 nella piccola città morava di Ivančice, raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle grazie ai manifesti per gli spettacoli teatrali della celebre attrice Sarah Bernhardt e a pannelli decorativi raffiguranti donne attraenti e raffinate. Queste opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente, subito ribattezzato “Le style Mucha”. Quando nel 1900 venne inaugurata l’Esposizione Universale di Parigi, il grafico ceco era già considerato una delle figure di spicco di questo nuovo movimento artistico. Nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti e la stampa lo definì «il più grande artista decorativo del mondo». Sebbene sia noto principalmente per i manifesti eseguiti nella ville lumiere, Mucha fu straordinariamente poliedrico e versatile: oltre che illustratore, grafico e pittore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d ‘interni, creatore di gioielli, packaging designer. Fu anche un brillante insegnante, un filosofo e un pensatore politico: era convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e la pace; inoltre credeva fermamente nell’indipendenza della sua patria dall’Impero asburgico e seppe esprimere con forza il sogno di unità dei popoli slavi.

La mostra di Palazzo dei Diamanti illustra attraverso circa 150 opere – tra dipinti, disegni, fotografie, manifesti, oggetti – l’intera vicenda biografica e artistica di Mucha: dal decisivo incontro a Parigi con la “divina Sarah” all’affermazione del suo linguaggio attraverso i manifesti pubblicitari; dai progetti in occasione dell’Esposizione Universale di Parigi del 1900 ai soggiorni negli Stati Uniti, sino alla produzione degli anni maturi trascorsi in Cecoslovacchia, dove rientrò nel 1910 con l’obiettivo di mettere la propria arte al servizio del paese, specialmente attraverso la creazione del monumentale ciclo di dipinti dell’Epopea slava, il suo indiscutibile capolavoro.

L’esposizione, con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, è organizzata da Fondazione Ferrara ArteServizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara Arthemisia, in collaborazione con la Mucha Foundation ed è curata da Tomoko Sato con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti.

La mostra vede come technical support Mucha Museum Prague City Tourism e come mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale.

Il catalogo è edito da Moebius



Date al pubblico
22 marzo – 20 luglio 2025
 
Orario apertura
Tutti i giorni, feriali e festivi, 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
 
Biglietti
Intero € 15,00 (audioguida inclusa) Ridotto € 13,00 (audioguida inclusa)
 
Informazioni e prenotazioni
+39 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it | www.palazzodiamanti.it
 
Informazioni
info@arthemisia.it
 
Social e Hashtag ufficiali
#palazzodiamanti #MuchaFerrara #BoldiniFerrara @palazzodiamanti @arthemisiaarte
 
Sito
www.palazzodiamanti.it
www.arthemisia.it
 
Uffici Stampa
Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it | M. +39 392 4325883
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306
 
Relazioni esterne e Ufficio stampa
Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it
+39 335 7316687 | +39 345 7503572
 
Studio Esseci
Simone Raddi | simone@studioesseci.net
+39 049 663499 | M. +39 347 0481694
 
Fondazione Ferrara Arte
comunicazione.ferrararte@comune.fe.it

Polo Museale – Castello Aragonese, Conversano: Apre la mostra “M.C. ESCHER”

“M.C. ESCHER”
Polo Museale – Castello Conti Acquaviva d’Aragona
Conversano – Bari
28 marzo – 28 settembre 2025

Dal 28 marzo al 28 settembre 2025 le sale espositive del Polo Museale – Castello Conti Acquaviva d’Aragona di Conversano accoglieranno le opere di Escher,artista geniale e visionario, amatissimo dal grande pubblico in tutto il mondo, artista iconico per gli amanti dell’arte ma anche per matematici, designer e grafici, per le sue creazioni uniche in grado di coniugare l’arte con l’universo infinito dei numeri, la scienza con la natura, la realtà con l’immaginazione, generando invenzioni fantasiose e paradossi magici.

Maurits Cornelis Escher (Olanda, 1898 – 1972) ha sviluppato uno stile unico e inconfondibile grazie alla sua straordinaria capacità di trasportare i visitatori all’interno di mondi immaginifici e apparentemente impossibili.

Nelle creazioni del grande maestro olandese, che ha anche vissuto e viaggiato in ltalia fra le due guerre, confluiscono innumerevoli temi e suggestioni: dai teoremi geometrici alle intuizioni matematiche, dalle riflessioni filosofiche ai paradossi della logica.
Le sue inconfondibili opere, che hanno influenzato anche il mondo del design e della pubblicità, sono una sfida alla percezione e rappresentano un unicum nel panorama della storia dell’arte di tutti i tempi.

A Conversano, attraverso l’esposizione di circa 80 opere, corredato da approfondimenti didattici, video e sale immersive, viene presentato l’intero percorso artistico di Escher, dagli inizi ai viaggi in Italia alle varie tecniche artistiche che lo videro impegnato per tutta la vita e che lo hanno reso un artista unico.
Tra tassellature, metamorfosi, strutture dello spazio e paradossi geometrici, fino alle opere che dagli anni ’50 ne hanno accresciuto la popolarità tanto da poter parlare oggi di una vera e propria Eschermania, in mostra vengono presentati alcuni i lavori tra più noti dell’artista olandese come Cascata (1961), Belvedere (1958), Relatività (1953), Giorno e notte (1938) Galleria di stampe (1956) e tante altre.

‟Escher rappresenta una nuova intrigante scommessa culturale per la nostra città d’arte che vuole proporsi con sempre maggiore vigore quale punto di riferimento per gli esperti, gli appassionati e per gli studenti di ogni stato e grado”, afferma il Sindaco di Conversano Giuseppe Lovascio.

‟Con lo sguardo verso l’orizzonte abbiamo sempre immaginato questa Città, che oggi, ancora una volta, dimostra di essere all’altezza delle aspettative, pianificando un’offerta culturale senza rivali”, dichiara l’Assessore alla Cultura Katia Sportelli.

Conversano è ormai diventato un caso di studio: portare grandi mostre e numeri importanti in un centro geograficamente piccolo non era un’impresa scontata, ma grazie alla collaborazione tra Arthemisia e l’Amministrazione illuminata del Sindaco Lovascio, abbiamo ottenuto un risultato che oggi è di esempio per centinaia di cittadine in Italia. È motivo di grande orgoglio, per noi, aver partecipato a questo bellissimo progetto, e con Escher alziamo l’asticella” dichiara Iole Siena, Presidente di Arthemisia.

La mostra M.C.ESCHER, promossa e sostenuta dal Comune di Conversano Città d’Arte Museco – Musei in Conversano e Regione Puglia, con il patrocinio del Ministero della Cultura, dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, della Città Metropolitana di Bari, di Puglia Promozione ed ENIT – Agenzia nazionale del turismo, è prodotta e organizzata da Arthemisia in collaborazione con la M.C. Escher Foundation e Maurits ed è a cura di Federico Giudiceandrea, uno dei più importanti esperti al mondo dell’artista.

La mostra vede come sponsor SIECO Sistemi integrati per l’ecologiamobility partner Ferrotramviariapartner plus BCC ConversanoCestaro Rossi & C.Replan ESG e UpsystemspartnerVetrerie meridionaliBdM Banca e GVM Care & Research.
Il catalogo è edito da Moebius.


Sede

Polo Museale – Castello Conti Acquaviva d’Aragona
Piazza Conciliazione (Arco monumentale)
Conversano – Bari

Date al pubblico
28 marzo – 28 settembre 2025

Orario apertura
Dal martedì al venerdì 10.00 – 13.30 | 15.30 – 19.00
Sabato e domenica 10.00 – 13.30 | 15.30 – 20.30
(la biglietteria chiude un’ora prima)
Lunedì chiuso

Biglietti
Intero € 16,00
Ridotto € 14,00

Informazioni e prenotazioni
T. +39 080 99 52 31

Sito
www.arthemisia.it

Hashtag ufficiale
#EscherConversano

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

La Fondazione Sassi rinnova l’impegno per l’arte e avvia importanti collaborazioni

Con l’apertura al pubblico di tre mostre, organizzate e coordinate dalla direttrice Patrizia Minardi e realizzate in collaborazione con Soroptimist International d’Italia, Soroptimist Club Matera e Associazione Maria SS. della Bruna, prende concretezza il piano di rilancio della Fondazione Sassi. Intitolato Curiamo Matera e redatto dalla direttrice Minardi e dalla Presidente Maria Giovanna Salerno, il programma di azioni della Fondazione Sassi è stato presentato il 17 gennaio 2025 e fra le linee guida presenta l’arte come strumento di benessere psicologico e sociale.

Su questo cardine la Fondazione apre i suoi spazi nei giorni di sabato 29 e domenica 30 marzo 2025, presentando le personali degli artisti Pino Oliva e Daniela Madeddu e l’anteprima – visitabile in notturna sin dalle 22 di venerdì 28 marzo – della mostra a cura dell’Associazione Maria SS. della Bruna Ave Mundi Spes Maria. I carri giubilari della Madonna della Bruna 1925–2025.

LA FONDAZIONE SASSI RINNOVA L’IMPEGNO PER L’ARTE
E AVVIA IMPORTANTI COLLABORAZIONI CON SOROPTIMIST, ASSOCIAZIONE MARIA SS. DELLA BRUNA E ASSOCIAZIONE VOLONTARI OPEN CULTURE 2019

Le tre mostre sono a ingresso gratuito e saranno visitabili sabato 29 e domenica 30 marzo dalle ore 10:00 alle 20:00.

Al pubblico viene così offerta un’esperienza artistica immersiva negli spazi storici della Fondazione Sassi: gli ipogei, le cisterne e la Sala Mostre di via San Giovanni Vecchio n.7. L’iniziativa si inserisce nel programma del convegno di Soroptimist International d’Italia e Soroptimist Club Matera Le imprese culturali e creative, un’occasione di confronto sul valore della cultura come strumento di cura e rigenerazione sociale e al ruolo femminile nelle istituzioni e nelle organizzazioni culturali.

La Sala Mostre della Fondazione Sassi, con la sua particolare struttura fra costruito e scavato, ha consentito di realizzare due mostre temporanee che, grazie all’articolazione degli spazi, si offrono al pubblico come due personali. In esposizione le opere pittoriche di Daniela Madeddu e di Pino Oliva.

L’artista e scenografa Daniela Madeddu presenta le sue Donne Madonne, una visione contemporanea della figura femminile inserita nel paesaggio delle chiese rupestri lucane. Attraverso tecniche miste su ceramica, tela, legno e stoffa, le sue opere sperimentano nuovi linguaggi artistici.

La pittura evocativa e dal forte impatto cromatico di Pino Oliva invita a un’esplorazione del sacro e del profano attraverso opere in cui le “madonne laiche” diventano simbolo di riflessione culturale e identitaria. L’esposizione invita a un viaggio nell’immaginario sospeso dell’artista, tra realtà e astrazione.

Negli ipogei della Fondazione Sassi, via San Giovanni Vecchio, è allestita Ave Mundi Spes Maria. I carri giubilari della Madonna della Bruna 1925–2025. Un’esposizione che celebra il legame tra arte, tradizione e devozione, raccontando la storia dei carri giubilari della Madonna della Bruna. Un viaggio tra cartapesta e memoria collettiva, che segna l’inizio di una preziosa collaborazione tra Fondazione Sassi e Associazione Maria SS. della Bruna, unite nella valorizzazione di cultura, territorio e comunità.

La mostra Ave Mundi Spes Maria regala un’emozione in più al pubblico: sarà aperta in anteprima notturna venerdì 28 marzo dalle ore 22:00, consentendo una visita dal forte impatto emozionale.

Fra le iniziative del convegno Le imprese culturali e creative, sabato 29 marzo dalle 15:30 alle 18, alla Fondazione Sassi si terrà l’incontro tematico: “La cartapesta e la sacralità intrinseca: Ave Mundi Spes Maria. I carri giubilari della Madonna della Bruna”. InterverrannoMaria Giovanna Salerno, Presidente Fondazione Sassi, Fabrizio Perrone, storico dell’arte, e Franco Moliterni, delegato attività culturali Associazione Madonna della Bruna.

“Nei prossimi giorni, 29 e 30 marzo, la Fondazione Sassi apre le sue porte ad esperienze sinestetiche grazie ad una serie di mostre, pezzi teatrali e installazioni, queste ultime curate dal comitato Madonna della Bruna, che renderanno il suggestivo contenitore un amplificatore di bellezza – afferma la Presidente Salerno – Prezioso link fra Soroptimist e Fondazione Sassi è la nostra direttrice Patrizia Minardi che all’interno della prestigiosa associazione internazionale impegnata nella valorizzazione delle donne è componente del Comitato pari opportunità Soroptimist International. Sono onorata e felice di aprire i nostri spazi alle donne che con professionalità e sensibilità affrontano i temi legati alla difficoltà di affermarsi nei ruoli apicali della società. La Fondazione accoglie le donne Soroptimiste per dare vita ad un dialogo costruttivo e costante nel segno di una crescita culturale e sociale della nostra comunità”.

“L’intenso lavoro di questi mesi alla direzione della Fondazione Sassi e l’impegno di anni come Soroptimista confluiscono in questa prima grande iniziativa realizzata in Fondazione – illustra la Direttrice Minardi – i dibattiti con e fra donne di rilievo nazionale che hanno dato un forte contributo all’affrancamento da vecchi cliché, con imprenditrici e animatrici della vita culturale cittadina, avranno come obiettivo la valorizzazione della filiera delle professioni culturali al femminile. A questi incontri ho voluto fortemente affiancare esposizioni di artisti. Con la presidente Salerno a
bbiamo selezionato artisti locali che espongono a livello nazionale che hanno interpretato il tema la cultura come cura. Ognuno di loro ci offre una lettura della libertà e della emancipazione della donna attraverso l’arte”.

L’accoglienza alle mostre sarà curata dai volontari l’Associazione Volontari Open Culture 2019, nell’ambito della recente intesa di collaborazione fra la Fondazione e l’Associazione, contribuendo a valorizzare l’esperienza dei visitatori ea favorire il coinvolgimento della comunità locale.


Info e contatti:
Fondazione Sassi – Via San Giovanni Vecchio n.24/27, Matera
Email: info@fondazionesassi.it
Sito web: www.fondazionesassi.it
                                                                                                                                                                                                           
Sissi Ruggi
per la Fondazione Sassi
Per contatti e ulteriori informazioni
ufficiostampa@sissiruggi.com

Manca poco al Festival “Bizet, l’amore ribelle” | Venezia, Palazzetto Bru Zane

Nel 150° anniversario della prima di Carmen e della morte del suo autore, il Festival Bizetl’amore ribelle propone un programma di 7 concerti e una conferenza concepito a immagine del compositore che si divideva tra opera, mélodie e pezzi per pianoforte (il suo strumento). Il pubblico potrà così accedere a un ritratto di Bizet che va oltre il capolavoro che ha consacrato il suo successo.

FESTIVAL “BIZET, L’AMORE RIBELLE”
Venezia, Palazzetto Bru Zane
29 marzo – 16 maggio 2025

Dal 29 marzo al 16 maggio 2025
 
Programma completo al sito: bru-zane.com

Georges Bizet (1838-1875) è l’autore dell’opera francese oggi più rappresentata al mondo, ma nonostante la sua prematura scomparsa a soli 36 anni, ha lasciato ai posteri una ricca eredità di opere liriche, opera- comique, melodies e ha segnato la sua epoca con una produzione musicale d’avanguardia. Il suo retaggio va ben oltre il successo di Carmen: il festival veneziano approfondirà questi aspetti poco noti al pubblico italiano.

Il concerto di inaugurazione sabato 29 marzo metterà in luce le qualità di trascrittore di Bizet, che in gioventù si guadagnava da vivere lavorando per altri compositori come Charles Gounod o Camille Saint-Saëns. Il pianista Nathanaël Gouin interpreterà una serie di queste composizioni, completate dalle sue trascrizioni di opere di Bizet.

Domenica 30 marzo, ritroveremo un Bizet giovane con Le Docteur Miracle, deliziosa opéra-comique in un atto con cui vinse (ex-aequo con Charles Lecocq) un concorso organizzato da Offenbach. Presentata in versione concerto alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista, l’opera rivela il naturale talento comico del compositore. Per favorire la fruizione da parte del pubblico, l’attore Vincenzo Tosetto interverrà raccontando, in italiano, gli sviluppi della trama di questa opera che vede come protagonista il Podestà di Padova.

Il festival proseguirà mercoledì 2 aprile con un altro genere caro a Bizet: la mélodie, tanto abbondante quanto poco conosciuta nel suo catalogo. Il tenore Reinoud Van Mechelen, accompagnato da Anthony Romaniuk al pianoforte, svelerà alcune di queste gemme – composte, tra l’altro, su testi di Victor Hugo o Pierre de Ronsard – pur lasciando spazio ai contemporanei di Bizet.

Martedì 8 aprile, Monique Ciola terrà una conferenza sul legame di Bizet con il suo strumento prediletto: il pianoforte. 

Torneremo, appunto, al pianoforte martedì 15 aprile, questa volta a quattro mani con il Duo Spina & Benignetti. Oltre a opere e trascrizioni dei suoi contemporanei, il Duo eseguirà l’unica raccolta a quattro mani di Bizet, Jeux d’enfants, composta mentre si apprestava a diventare padre.

Martedì 6 maggio segnerà il ritorno al Palazzetto Bru Zane di Roberto Prosseda che ha già contribuito a rivalorizzare il repertorio romantico francese a Venezia e in CD. Interpreterà opere di Bizet in alternanza con pezzi di Gounod e Farrenc, tra la poesia di un Nocturne e il virtuosismo delle Variations Chromatiques.  

Inserito all’interno della coproduzione con Asolo Musica che prosegue per la seconda stagione, il concerto successivo si terrà presso l’Auditorium Lo Squero sull’Isola di San Giorgio sabato 10 maggio. Gli artisti dell’Académie de l’Opéra national de Paris eseguiranno mélodies e duetti di Bizet, Massenet, Gounod e Saint-Saëns.

Venerdì 16 maggio, il festival si concluderà con un concerto in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala, con la quale il Palazzetto Bru Zane collabora per la quinta stagione. Gli artisti interpreteranno una selezione di arie di Bizet e dei suoi contemporanei tra i più affascinanti dell’epoca.

TUTTI GLI EVENTI
 
GIOVEDÌ 20 MARZO
ORE 18
PALAZZETTO BRU ZANE
Presentazione del festival
Adèle Charvet mezzosoprano
Florian Caroubi pianoforte
Mélodies et pezzi per pianoforte di BIZET
ingresso gratuito
 
SABATO 29 MARZO
ORE 19.30
PALAZZETTO BRU ZANE
Il giovane Bizet
Nathanaël Gouin pianoforte
Opere composte o trascritte per pianoforte di GOUNOD, BIZET e SAINT-SAËNS
 
DOMENICA 30 MARZO
ORE 17
SCUOLA GRANDE SAN GIOVANNI EVANGELISTA
Le Docteur Miracle
Dima Bawab Laurette / soprano
Marie Kalinine Véronique / mezzosoprano
Marc Mauillon Le Capitaine Silvio / tenore
Thomas Dolié Le Podestat / baritono
Vincenzo Tosetto voce recitante
Thomas Tacquet pianoforte
Le Docteur Miracle di BIZET
Opéra-comique in un atto di Georges Bizet su un libretto di Léon Battu e Ludovic Halévy, rappresentato per la prima volta al Théâtre des Bouffes-Parisiens il 9 aprile 1857.
 
MERCOLEDÌ 2 APRILE
ORE 19.30
PALAZZETTO BRU ZANE
Amore e sogni
Reinoud Van Mechelen tenore
Anthony Romaniuk pianoforte
Mélodies e pezzi per pianoforte di BIZET, LASSEN, LISZT, VIARDOT CHOPIN
 
MARTEDÌ 8 APRILE
ORE 18
PALAZZETTO BRU ZANE
Bizet in bianco e nero
Monique Ciola relatrice
 
MARTEDÌ 15 APRILE
ORE 19.30
PALAZZETTO BRU ZANE
La grande sfida
SPINA & BENIGNETTI PIANO DUO
Eleonora Spina e
Michele Benignetti pianoforte a quattro mani
opere per pianoforte a quattro mani di BIZET, GOUNOD, GOUVY e BILLEMA
 
MARTEDÌ 6 MAGGIO
ORE 19.30
PALAZZETTO BRU ZANE
Bizet segreto  
Roberto Prosseda pianoforte
opere per pianoforte di BIZET, GOUNOD e FARRENC
 
SABATO 10 MAGGIO
ORE 16.30
AUDITORIUM LO SQUERO
Nuovi romantici
Artisti dell’Académie de l’Opéra national de Paris
Mélodies e duetti di BIZET, MASSENET, GOUNOD SAINT-SAËNS
In collaborazione con l’Académie de l’Opéra national de Paris
Coproduzione Asolo Musica / Palazzetto Bru Zane
Concerto fuori abbonamento. Tariffe e prenotazioni: boxol.it/auditoriumlosquero
Concerto proposto il 14 maggio 2025 all’Amphithéâtre Olivier Messiaen dell’Opéra Bastille,
Parigi (Francia)
 
VENERDÌ 16 MAGGIO
ORE 19.30
PALAZZETTO BRU ZANE
Il pescatore di perle
Artisti dell’Accademia Teatro alla Scala
Brani da opere liriche di BIZET e dei suoi contemporanei
In collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala
Concerto proposto in maggio 2025 al Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini” del Teatro alla Scala, Milano

INDIRIZZO
Palazzetto Bru Zane
Venezia, San Polo 2368
 
Contatti per la Stampa
contact@bru-zane.com
 
In collaborazione con Studio ESSECI – Sergio Campagnolo
Ref. Roberta Barbaro roberta@studioesseci.net Tel. 049 663499
 

Mostra collettiva alla Borgo Pio Art Gallery

L’Associazione Culturale Borgo Pio Art Gallery, in collaborazione con la curatrice di eventi Barbara Filippi e con il patrocinio della Regione Lazio e della Croce Rossa Italiana – Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale, presenta, in occasione del Giubileo 2025, una mostra collettiva di arte contemporanea dal titolo “Uniti per Dare una Mano – Una Tela per la Pace”.

Giubileo: “Uniti per Dare una Mano – Una Tela per la Pace”

Mostra collettiva dal 29 marzo al 12 aprile 2025 alla Borgo Pio Art Gallery

La mostra verrà inaugurata il 29 marzo alle 17:30 presso la sede della Borgo Pio Art Gallery, in via degli Ombrellari 2, Roma, e durerà fino al 12 aprile 2025.

Parteciperanno alla mostra pittori, scultori e fotografi la cui arte, intesa come strumento di unione, desidera trasmettere un messaggio di speranza in un momento storico segnato da conflitti e divisioni. Gli artisti esporranno opere caratterizzate da stili, tecniche, forme e contenuti dei più disparati, ma con un intento comune: promuovere la pace attraverso l’arte, comunicando l’importanza di azioni individuali e collettive per il suo raggiungimento e invitando i visitatori a partecipare attivamente all’evento, creando un senso di appartenenza e responsabilità condivisa.

La parola “Mano”, nel titolo della mostra, rappresenta il legame tra idea e azione. La mano può essere strumento di guerra, ma in questo contesto simboleggia l’importanza di contribuire, anche con piccoli gesti, alla costruzione di un mondo migliore.

Durante le giornate del 4 e 5 aprile, gli artisti saranno coinvolti nella realizzazione di un’opera d’arte collettiva attraverso un live painting, in cui i loro colori, segni, impronte e visioni si uniranno in un unico messaggio di pace. Una volta completata la tela, il ricavato della vendita sarà destinato al Comitato Area Metropolitana di Roma Capitale della Croce Rossa Italiana, per la quale verrà effettuata una raccolta fondi per tutta la durata dell’esposizione, come riconoscimento per l’impegno che essa svolge quotidianamente.

Alla serata d’inaugurazione, sabato 29 marzo, sarà presente Daniele Nicosia, conduttore del programma televisivo “Arte24 – Il viaggio nella cultura”, in onda su Rete Oro. Sarà inoltre disponibile un banco d’assaggio dei vini del Casale del Giglio, sponsor dell’evento, e sarà presente Teresa Ingrosso, fondatrice di Endless by Teresa Roma e Italian Culture Collection, nonché licenziataria ufficiale del logo del Giubileo 2025. Teresa Ingrosso crea gioielli pensati per ispirare forza alle donne, poiché non sono solo belli, ma racchiudono emozioni e legami profondi.

“Uniti per Dare una Mano – Una Tela per la Pace” rappresenta un’opportunità unica per riflettere insieme sul potere dell’arte e sull’importanza di agire per la pace. In questa importante riflessione, verranno coinvolti cittadini, turisti e pellegrini. Con la partecipazione attiva di artisti e visitatori, si spera che questo evento memorabile possa ispirare un cambiamento positivo grazie all’arte, quale importante mezzo di comunicazione e cambiamento sociale.

Artisti partecipanti: Antonella Argiroffo, Luca Aiello, Claudia Artuso, Francesco Barnabei, Andrèe Bollella, Silvia Castaldo, Massimo Ceccaccio, Luisa Ciampi, Alessandro Croce, Antonio Di Bianca, Silvano Fabrizio, Fernanda Faggian, Vito Fulgione, Valeria Galasso, Gemma Garofalo, Daniela Giovannini, Teresa Ingrosso, Gloria Leonardi, Paolo Mariani, Michel Oz, Nino Palmieri, Paolo Pardi, Pia Parodi, Pietro Plutino, Alessandra Schaffer, Emanuela Tomassi, Andrea Trisciuzzi.


Borgo Pio Art Gallery 
Via degli Ombrellari 2, 00193 Roma 
borgoart2.0@gmail.com 
www.borgopioartgallery.com

Da sirenzi@libero.it