Associated Arles 2025 / SORTILÈGES / Manuel Rivera-Ortiz Foundation

 SORTILÈGES 
7 luglio – 5 ottobre 2025
July 7th – October 5 th, 2025

Questo programma invita i visitatori a varcare la soglia dell’invisibile, a immergersi nell’ignoto e a mettere in discussione credenze che sfidano la ragione. Ogni mostra diventa un passaggio, un’eco di tradizioni nascoste, un’immersione nell’inafferrabile.
Lontano dalle certezze, questo viaggio sensoriale apre le porte dell’immaginazione e rivela l’aura del mistero.
Attraverso la figura della Madonna Nera, Santa Sara, il programma esamina credenze popolari che, tra devozione e trasgressione, trascendono culture ed epoche. Fotohaus amplifica questo programma con il tema Controversia e Paradosso, invitando a esplorare le tensioni e le contraddizioni che emergono quando le credenze si scontrano con la realtà. In una società francese ed europea plasmata dal razionalismo, la spiritualità è spesso relegata ai margini del discorso dominante, oscillando tra fascinazione e rifiuto.

Con i lavori di Joan Alvado (1979, Spagna), Ian Cheibub (1999, Brasile), Maja Daniels (1985, Svezia), Alexandre Dupeyron (1983, Francia), Weronika Gęsicka (1984, Polonia), Jann Höfer (1986, Germania), Martin Lamberty (1991, Germania), Laura Lafon Cadilhac (1989, Francia), Silvia Prió (1972, Spagna), Virginie Rebetez (1979, Svizzera), Wlad Simitch (1982, franco-serbo) e Ann-Christine Woehrl (1975, Germania) e dei collettivi: FREELENS, INLAND, Laif e The Reporters con fotografi taiwanesi.

Sotto la direzione artistica di Florent Basiletti e curata da Anne-Marie Beckmann, Christel Boget, Gilles Cargueray, Emmanuelle Hascoët, Klaus Kehrer, David Kern, Gilles Massot, Heike Ollertz, Hildesheim Pirot Ziegler e Cornelia Siebert, Sortilèges fa parte del programma associato dei Rencontres.

In 2025, the Manuel Rivera Ortiz Foundation celebrates its 10th anniversary at Hôtel Blain with a captivating exploration of mystery, magic, and occult worlds

This program invites visitors to cross the threshold of the invisible, delve into the unknown, and question beliefs that defy reason. Each exhibition becomes a passage, an echo of hidden traditions, an immersion into the elusive.

Far from certainties, this sensory journey opens the doors of imagination and reveals the aura of mystery.

Through the figure of the Black Madonna, Saint Sarah, the program examines popular beliefs that, between devotion and transgression, transcend cultures and eras. Fotohaus amplifies this program with the theme Controversy and Paradox, inviting an exploration of the tensions and contradictions that arise when beliefs collide with reality. In a French and European society shaped by rationalism, spirituality is often relegated to the periphery of dominant discourse, oscillating between fascination and rejection.

With the work of  Joan Alvado (1979, Spain), Ian Cheibub (1999, Brazil), Maja Daniels (1985, Sweden), Alexandre Dupeyron (1983, France), Weronika Gęsicka (1984, Poland), Jann Höfer (1986, Germany), Martin Lamberty (1991, Germany), Laura Lafon Cadilhac (1989, France), Silvia Prió (1972, Spain), Virginie Rebetez (1979, Switzerland), Wlad Simitch (1982, Franco-Serbian) et Ann-Christine Woehrl (1975, Germany) and collectives: FREELENS, INLAND, Laif and The Reporters with with Taiwanese photographers.

Under the artistic direction of Florent Basiletti and curated by Anne-Marie Beckmann, Christel Boget, Gilles Cargueray, Emmanuelle Hascoët, Klaus Kehrer, David Kern, Gilles Massot, Heike Ollertz, Hildesheim Pirot Ziegler and Cornelia Siebert, Sortilèges is part of the associated program of the Rencontres.


mrofoundation.org
rencontres-arles.com
visuals and press kit
 
Press contact: Nathalie Dran 
nathaliepresse.dran@gmail.com

OPENING on Wednesday, July 9 from 7 p.m. at 18 rue de la Calade in Arles
Da Nathalie Dran RP <nathalierp@nathalierp.com>

Il Rito della Luce quest’anno è dedicato all’Incanto dell’Invisibile

Il Rito della Luce pensato e voluto da Antonio Presti ritorna a Motta d’Affermo per l’apertura straordinaria della Piramide 38º Parallelo, opera monumentale simbolo della Fiumara d’arte. L’esperienza, gratuita e immersiva, consentirà ai visitatori di sperimentare il Rito della Luce, attraverso l’unico punto d’accesso alla Piramide. Si attraverserà un lungo cunicolo scuro, illuminato soltanto dalla luce che filtra dall’accesso. Poi il buio, lo stesso che Dante descrive nel mezzo del cammin di nostra vita. Il visitatore procederà così a tentoni, potendo contare soltanto sui propri passi. Fino all’accesso alla Piramide, al solstizio d’estate, alla luce nuova che torna a indicare la strada. Tra canti, danze e musiche, il Rito della Luce quest’anno è dedicato all’Incanto dell’Invisibile, “perché la rigenerazione della bellezza è rigenerazione dell’anima – dice Antonio Presti – Stiamo ripartendo da questo, dall’urgenza di un’eresia della coerenza, del coraggio, della gratuità, della responsabilità, dell’impegno e dell’esempio di ognuno di noi”.

Sabato 21 e domenica 22 giugno, dalle 11 sarà possibile assistere alle visite guidate delle nuove opere dell’Atelier sul mare – asteroide 20049 antoniopresti a Villa Margi, frazione marinara di Reitano. Un tour guidato direttamente dal maestro e mecenate alla scoperta del Monumento per un poeta morto (Finestra sul Mare) di Tano Festa, del “Cavallo Eretico: Guardiano di Luce” di Antonello Bonanno Conti, della “Ammonite: Gli scudi ribelli – omaggio a Giusto Sucato” di Pablo Sucato e Giacomo Noyà. Nel corso del tour sarà possibile assistere anche alla visita guidata delle Suite D’Autore – Atelier sul Mare, mentre dalle 16.30 fino al tramonto appuntamento a Motta d’Affermo per il Rito della Luce.

A curare la direzione artistica del Rito sarà Lucina Lanzara, cantautrice e produttrice siciliana, che osserva «La Piramide 38° Parallelo è rinascita a partire dall’utero materno, il posto in cui qualsiasi essere vivente sperimenta il battito, l’energia vitale, ove inizia a vivere, inconsapevole e inebriato, l’Incanto dell’Invisibile».
La lettura delle poesie sarà invece a cura di Pietro Russo, mentre i poeti che si alterneranno sono Emiliano Zappalà, Giambattista Rosso, Rosa Maria Di Natale, Rita Ligresti, Giuseppe Condorelli, Salvatore Vecchio, Angelo Santangelo. «Invisibile – spiega Russo – è la parola che genera l’incanto del mondo, un prodigio di immortalità svincolata dalla materia eppure dentro il mondo. Invisibile è il canto che crea e rinnova e trasforma lo spazio e il tempo che abitiamo. La poesia è un fatto creaturale che apre gli occhi di fronte al mistero dell’Essere. Per questo motivo, rispondendo all’appello di Antonio Presti, i poeti alla Piramide di Motta d’Affermo – luogo apicale di bellezza e in-canto – sono chiamati a dare testimonianza del valore di un messaggio che ha radice nell’universo, di un’energia potentissima che lega tutti gli esseri a un comune destino: un respiro che ogni volta riscopre lo stupore e la vertigine di una creazione infinita che la parola svela e ri-vela allo stesso tempo».

«L’arrivo dell’atelier di Antonio Presti a Villa Margi – sottolinea il sindaco di Reitano Salvatore Salvaggio – ha portato una ventata d’aria di futuro all’intera frazione. Le prime opere inaugurate hanno già attirato migliaia di turisti incuriositi dal nuovo progetto, mentre siamo pronti ad approvare una convenzione con la Fiumara d’arte per realizzare opere sul terreno adiacente all’Atelier: saranno 20 opere in tutto, realizzate con la collaborazione di diverse Università. Per noi è motivo d’orgoglio, è una visione destinata a costruire futuro».
«Un ringraziamento speciale e affettuoso – conclude Antonio Presti – al presidente della Regione, Renato Schifani, che ha condiviso e contribuito alla nascita della Triennale della Contemporaneità».

Sabato 21, ore 11 Villa Margi – Reitano
Visita delle sculture:
“Monumento per un poeta morto (Finestra sul Mare)” di Tano Festa;
“Cavallo Eretico : Guardiano di Luce” di Antonello Bonanno Conti;
“Ammonite: Gli scudi ribelli – omaggio a Giusto Sucato” di Pablo Sucato e Giacomo Noya;
Ore 16.30 apertura straordinaria della Piramide fino al tramonto.
Domenica 22 ore 11 visite guidate a Villa Margi, dalle ore 16:30 al tramonto rito della Luce alla la Piramide 38° Parallelo, scultura di Mauro Staccioli, alla presenza degli artisti coinvolti nelle performance. –  c.da Belvedere Motta D’Affermo.
Raduno dei partecipanti ore 16:00 nel piazzale antistante la scultura “Energia Mediterranea” di Antonio Di Palma, comune di Motta D’Affermo.
Arrivare alla Piramide 38° Parallelo sarà esclusivamente possibile utilizzando il servizio continuo di navette gratuito dal punto di raduno di Motta D’Affermo alla Piramide, o percorrendo la strada a piedi (3km dal punto di raduno).
Info 349 2231802 | Atelier sul Mare Suite d’Autore 0921 334295 | Info@ateliersulmare.it

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Contovello / Kontovel: Un dialogo con gli spazi naturali e quelli creati dalla presenza umana

Un dialogo con gli spazi naturali e quelli creati dalla presenza umana, nel segno dellibridazione tra discipline diverse, tra suono e parola, tra natura e paesaggio, tra Carso e mare

Con l’evento speciale Na pragu (sulla soglia/ all’inizio) pensato per il borgo storico di Contovello / Kontovel e i suoi spazi naturali, si apre sabato 21 giugno – giornata della Festa della Musica – e prosegue domenica 22 giugno Teatri del suono®festival transdisciplinare di musica e culture contemporanee. Aperture – questo il titolo della sesta edizione – è concepito come una mappa risonante e pensante che attraversa i labili confini tra spazio, tempo, discipline e culture, iniziando nuove vie, collaborando, accogliendo, sperimentando, affrontando in modo originale e coinvolgente temi e interrogativi del presente. Il festival, inserito negli eventi del programma nazionale della Festa della Musica, è curato da Stefania Amisano e organizzato da cantierezero, un collettivo formato da musicisti, artisti, ricercatori e studiosi nel campo della musica classica, contemporanea, del sound design, delle arti performative, visive e digitali, delle discipline umanistiche e scientifiche, attivo come spazio di ricerca e produzione per la musica del nostro tempo e come ensemble.

TEATRI DEL SUONO® / APERTURE
Il programma del Festival di musica e culture contemporanee che animerà il Borgo storico di Contovello / Starodavno naselje Kontovel (Trieste)
sabato 21 e domenica 22 giugno 2025

“Il progetto intende creare un nuovo pubblico per la musica colta e le arti del nostro tempo” – sottolinea Stefania Amisano, presente anche Stefano Bonetti per il Conservatorio Tartini – Dipartimento di Musica e Nuove Tecnologie – “svelando le molteplici relazioni tra arti e pensiero, attraverso proposte originali, di alto profilo artistico, dal format innovativo e inclusivo, aperte al dialogo generazionale. Il festival dialoga con gli spazi naturali e quelli creati dalla presenza umana – continua la curatrice – con contenuti prevalentemente pensati per gli spazi aperti del Park Miru o realizzati in edifici storici normalmente poco accessibili per il pubblico, come la quattrocentesca Chiesetta di S. Maria della Salvia e la Chiesa di S. Gerolamo, raggiungibili tra loro con brevi e piacevoli passeggiate. Nel segno dell‘ibridazione tra discipline diverse, tra suono e parola, tra natura e paesaggio umano, tra Carso e mare, la programmazione” – afferma Stefania Amisano, sottolineando che è stata concepita per essere sperimentata nella sua interezza, seguendo il flusso degli eventi, dal tardo pomeriggio a sera” – offre ai partecipanti non solo una rara occasione di incontro con nuovi, intensi repertori musicali e forme espressive e inconsuete modalità di ascolto, ma conduce a una diversa percezione del luogo, inteso come sistema vivente, scoprendone bellezza e fragilità”.

La programmazione e gli artisti di sabato 21 e domenica 22 giugno

Ben interpretando gli obiettivi e lo spirito della Festa della Musica, che si diffonde su strade, piazze, cortili, chiostri e anche luoghi solitamente non adibiti allo spettacolo, in una celebrazione di ogni genere musicale – sabato 21 giugno (giorno del solstizio d’estate) e domenica 22 giugno, il borgo sarà animato da installazioni sonore e multimediali site specific (collettivo cantierezero / Stefania Amisano, Giovanni Asquini, Tiziana Bertoncini, Clémence Martel; Punctum collective/Nava Hemyari; Conservatorio Tartini / Katarina Vuletic),  incontri con il pubblico e concerti (Punctum collective, collettivo cantierezero/Clémence Martel, Alessandro Ratoci) e live performance (Andrej Kobal) a cura di cantierezero e dei suoi ospiti, tra cui eventi speciali in occasione della Festa della Musica (collettivo cantierezero e Marko Jugovic, 21.06.25) con il coinvolgimento dei residenti e di altre associazioni del territorio. L’ingresso a tutti gli eventi artistici è libero e gratuito.

Tra i numerosi artisti ospiti, il percussionista Marko Jugovic, che aprirà il festival per celebrare la giornata della Festa della Musica sabato 21 giugno dalle 17.30 al Park MIru,  con una “conversazione sonora” a cura di collettivo cantierezero, con la partecipazione di Andrea Zanettovich, medico psicoterapeuta. Punctum collective, ensemble austriaco di giovani musicisti internazionali, presenta un concerto che riunisce voci nuove e affermate della musica contemporanea, con prime assolute e nazionali, alternando brani acustici, elettroacustici, elettronica dal vivo e performance, si propone di creare un mosaico sonoro ipnotico per stimolare la curiosità, coinvolgere emotivamente, sfidando le convenzioni (sabato 21 giugno, Chiesa di S. Girolamo, ore 18.00 circa).  Il compositore, performer e artista multimediale sloveno Andrej Kobal che ritorna al festival conuna performance di elettronica dal vivo site specific – Odprto / Aperture – al tramonto, immersa nel suggestivo spazio naturale e acustico di Park Miru (sabato 21 giugno, ore 20.45 circa). Domenica 22 giugno saranno presenti Mittelvox ensemble, diretto da Mateja Černic, con la partecipazione di Ester Pavlic (arpa) darà vita con Clémence Martel (voce) e Alessandro Ratoci (live electronics) – componenti del collettivo cantierezero – a un particolare, inconsueto concerto – AN(AMOR)FOSI – che affianca generi, stili ed estetiche differenti, con lo scopo di trasformare la performance musicale in «un esperimento vivente, capace di rimettere in discussione il modo in cui il pubblico pensa, sente e interagisce» (Chiesa di S. Girolamo, ore 18.00 circa).

L’istallazione sonora intermediale Quartet

Il 21 giugno dalle 17.00 alle 20.00 e il 22 giugno dalle 11.00 alle 18.00 sarà fruibile, negli spazi di Park Miru, l’installazione sonora intermediale Quartet, di collettivo cantierezero (Stefania Amisano, Giovanni Asquini, Tiziana Bertoncini, Clémence Martel/ suono, Riccardo Sellan, dispositivi). Opera collettiva site specific per l’ambiente di Park Miru, basata sulla simbologia del numero quattro, l’installazione propone un’esperienza di ascolto profondo in cui suoni ambientali  e suoni artificiali, generati, objets trouvées, interagiscono in uno spazio comune condiviso e le cui peculiarità, pur singolari, diventano parte di un tutto. L’ascoltatore muovendosi tra le quattro postazioni sonore, percepisce ogni singola voce e, al tempo stesso, l’interconnessione che le unisce a una presenza invisibile ma risuonante: lo spazio sonoro, spesso inascoltato, di ciò che ci circonda.

L’installazione interattiva multimediale Echi sonori di KatarinaVuletic.

In collaborazione con il Dipartimento di Musica e Nuovi Linguaggi del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste, partner dell’evento, il festival presenta opere e progetti di giovani artisti proseguendo il dialogo tra generazioni diverse, come spazio fertile di confronto e creatività, già iniziato nelle precedenti edizioni. Sabato 21 giugno dalle 17.00 alle 18.00 e domenica 22 giugno dalle 10.30 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 18.00, nella suggestiva Chiesetta di S. Maria della salvia (Strada del Friuli) sarà possibile visitare l‘installazione interattiva multimediale Echi sonori di KatarinaVuletic.

Le conversazioni con il pubblico e gli eventi conviviali

Come di consueto, il festival propone una cornice di conversazioni con il pubblico che accompagneranno gli eventi musicali e artistici durante i quali sarà possibile incontrare i musicisti e gli ospiti del festival, a cura di collettivo cantierezero e Philosophy Kitchen, rivista online di filosofia contemporanea.

Grazie al supporto della comunità slovena, di associazioni e piccole imprese locali, l’evento Na pragu èanche un momento di riflessione sul nostro rapporto con l’ambiente, l’ecosistema, con contenuti specifici per la valorizzazione di una cultura del territorio capace di sviluppare un rapporto virtuoso tra arte, natura, piccola imprenditoria locale e turismo sostenibile. In questo contesto, il festival propone quest’anno due momenti dedicati alla convivialitàpensaticome occasioni di incontro e condivisione per il pubblico e di valorizzazione di produzioni enogastronomiche legate al pratiche tradizionali del territorio.

Gli appuntamenti, riservati solo ai partecipanti degli eventi pomeridiani e serali del festival sono su prenotazione (info@teatridelsuonofestival.eu) e a pagamento; si terranno sabato 21.6.25, ore 19-20.30 (degustazione e apericena nei pastini con Miloš Škabar) e domenica 22.6.25 ore 19.30 – 22.00 (degustazione e apericena presso Osmica Štoka con i viticultori del territorio).

I partner e le collaborazioni
Il festival Teatri del suono / Aperture è realizzato grazie al contributo di Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, con il sostegno di Le Fondazioni Casali, Forum di cultura austriaco di Milano, ZKB Credito Cooperativo del Carso e Trieste, in collaborazione con Comune di Trieste, I circoscrizione, Casa della Musica – Trieste, in partenariato con Conservatorio di Musica Giuseppe Tartini Trieste, ETIS – (Information Processing and System Teams) Université Cergy / Paris (F), Philosophy Kitchen rivista online di filosofia contemporanea, La Cappella Underground / TSFF, Kairos Arte e Spettacolo. Un particolare ringraziamento va a Jus Kontovel, Parrocchia di S. Girolamo, Miloš Škabar, Društvo Prosekar / Associazione Prosekar, SŠD Kontovel, Erica Štoka.
 
Il festival proseguirà dal 17 al 26 ottobre 2025 a Trieste con l’evento – il festival in città –  che presenterà un intenso e coinvolgente programma di eventi musicali, artistici e culturali, workshop e altre attività collaterali, con nomi importanti della scena musicale contemporanea internazionale e numerosi ospiti.
 
Il programma dettagliato del festival, orari e informazioni sono disponibili sul sito del festival www.teatridelsuonofestival.eu o sulle pagine facebook e instagram dell’evento.
 
Come raggiungere il borgo storico di Contovello
Linea 44 – 42 fermata 531 Strada del Friuli – Contovello Scuola
https://www.triestetrasporti.it/it/linee-orari
 
In caso di maltempo
> l’installazione sonora QUARTETT e i talk si terranno nella chiesa di S. Girolamo / Kontovel prima e dopo i concerti
> il concerto di Andrej Kobal verrà rimandato ad altra data
> gli eventi conviviali con Miloš Škabar e Osmica Štoka saranno annullati


INFO E CONTATTI
 
Stefania Amisano / direzione artistica
direzione@teatridelsuonofestival.eu 
Media relations Aps comunicazione 040/410910 Federica Zar / zar@apscom.it
 
Aps comunicazione
Snc di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax  +39 040 410.910
zar@apscom.it
Da Federica Zar <zar@apscom.it> 

Rubano PD, Galleria VINCIARTE: un evento speciale che inaugura la nuova sede della galleria

La Galleria VINCIARTE celebra la sua lunga e profonda collaborazione con l’artista padovana Sandra Bertocco con un evento speciale che inaugura la nuova sede della galleria e rende omaggio a un percorso condiviso iniziato nel 2018. 

Il cuore dell’iniziativa sarà venerdì 20 giugno 2025, un evento aperto al pubblico e agli appassionati, pensato come momento d’incontro, racconto e festa. Per l’occasione, saranno esposte alcune delle opere più rappresentative di Sandra Bertocco, scelte per restituire la forza e l’evoluzione della sua ricerca visiva.

In concomitanza sarà presentata anche un’anteprima del catalogo completo dedicato all’opera di Sandra Bertocco: un volume che raccoglie dipinti, eventi e mostre realizzati insieme a VINCIARTE dal 2018 a oggi. L’anteprima conterrà per l’occasione i testi inediti di Roberta Melasecca, del curatore Matteo Merlin e dalla stessa artista.

SANDRA BERTOCCO
SEVEN YEARS TOGETHER


A cura di Matteo Merlin

Opening
20 giugno 2025 ore 18.00

Galleria VINCIARTE
Via della Provvidenza 88 – Rubano (Padova) PD

Dalla presentazione di Vito Vinci, titolare della galleria: «Quando, nel novembre del 2017, ho incontrato per la prima volta un’opera dell’artista Sandra Bertocco, stavo esponendo insieme ad una casa editrice di Bologna al Cat di Padova, fiera d’arte contemporanea […] L’incontro con l’opera esposta fu folgorante! “INTERFERENZE” Lo stesso titolo suggeriva sensazioni forti, un subbuglio di emozioni, minuziose percezioni. L’opera era un divenire, flusso di colori, tagli, multi piani prospettici, cattura dello sguardo. Prima l’opera, poi l’artista. Inevitabile che coltivai da subito l’idea di promuovere le sue opere per immaginarmi descriverle e per immaginarle vivere in più ambienti, vite quotidiane, zone di comfort. Apparenti stati confusionali, voglie di evasioni.  [… ] Dopo quasi otto anni e un centinaio di opere che sono nate durante la nostra collaborazione, l’ultima realizzata è “PRECIPITANDO”‘: ancora colate di terra e fuoco, la luce del sole, purezza ombre e intrighi. E la voglia di precipitare tra i suoi colori e le forme sorridenti e misteriose.»

Dal testo in catalogo di Roberta Melasecca: «Sandra Bertocco dipinge paesaggi del silenzio e li genera con una ingenuità ancestrale, primigenia. La muove il desiderio dell’immanenza, rifuggendo dalla volontà di creare mondi altri. Il silenzio informa il tutto e solleva l’insondato racchiuso in ognuno. Non c’è premeditazione. È un semplice contatto tra due solitudini silenti che attiva i sensori stanchi, assopiti, adagiati nel ritmo dell’iper-azione. 

Le opere di Sandra non sono via di fuga dal contingente. Sono manufatti transizionali che possiedono contemporaneamente il carattere oggettivo e quello soggettivo e concedono la differenziazione tra le diverse conformazioni dell’Io. Nel mentre rilasciano un’area di riposo, attivano gli strati interni, in tensione, labili, fragili, sui quali alberga l’anima, e strutturano il pensiero.»

Sandra Bertocco (Padova 1968) dopo essersi diplomata nel 1988 all’Istituto Statale d’Arte “Pietro Selvatico” di Padova, nella sezione di Decorazione Pittorica, prosegue la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove consegue il diploma in Pittura nel 1992. Parallelamente alla sua attività artistica, Bertocco svolge da molti anni la professione di docente di Discipline Pittoriche, con particolare attenzione al disegno dal vero, all’educazione visiva e alla progettazione. Attualmente è titolare di cattedra presso il liceo artistico “Pietro Selvatico”, lo stesso istituto dove si era formata negli anni della sua giovinezza. La sua ricerca pittorica si orienta prevalentemente verso l’astrazione, pur mantenendo frequenti riferimenti alla figurazione, attraverso l’inserimento di elementi materici e tecniche di collage. Predilige l’uso dell’acrilico, sperimentando modalità personali e originali di stesura del colore, che conferiscono alle sue tele una cifra stilistica inconfondibile. Dopo numerose mostre personali e collaborazioni con diverse istituzioni, nel 2017 inizia il suo sodalizio con VINCIARTE, segnando una nuova fase creativa caratterizzata da una produzione intensa e coerente, presentata in questa pubblicazione attraverso una selezione significativa del suo percorso recente.


INFO
Sandra Bertocco
Seven Years Together

A cura di Matteo Merlin
 
Inaugurazione venerdì 20 giugno 2025 ore 18.00
Galleria VINCIARTE
Via della Provvidenza, 88 – 35030 Rubano PD
 
Ufficio Comunicazione
VINCIARTE
www.vinciarte.it

Per informazioni o contatti stampa:
www.vinciarte.it | @vinci_arte | arte.vvinci@gmail.com
Da Roberta Melasecca <info@melaseccapressoffice.it>

Un percorso visionario che sfida i confini fra la tradizione e il digitale

In questo tempo di incessante produzione di immagini digitali, anche incontrollate, le opere di Matteo Mauro costruiscono una traiettoria originale che attraversa tecnologia, materia e gesto umano. La sua ricerca, iniziata nel 2016 con l’uso di processi generativi e strumenti computazionali, è da sempre fortemente influenzata dalla tecnologia, un interesse nato dalla fascinazione dell’artista nei confronti dei sistemi, sia artificiali sia spontanei. 

L’arte al confine tra l’umano e la macchina: il percorso di Matteo Mauro

Un percorso visionario che sfida i confini fra la tradizione e il digitale, raccontando il presente e immaginando il futuro

Fin dagli esordi nel 2016, Matteo Mauro ha indagato i limiti e le potenzialità degli strumenti digitali, considerandoli non solo come mezzi espressivi, ma come veri e propri strumenti che possono arrivare ad estendere la mano dell’artista, diventando coautori del processo creativo che diviene allo stesso tempo caotico e controllato, formando “un linguaggio che permette di esplorare nuovi alfabeti visivi, dal pixel al pigmento, dall’algoritmo al gesto”.

Questa riflessione si intreccia con le sue opere legate alle prime fasi della tokenizzazione artistica su blockchain, in particolare con gli NFT che hanno portato insieme a una messa in discussione e a una riflessione profonda sui concetti cardine dell’arte come l’autenticità, la riproducibilità, il valore e la proprietà dell’opera d’arte, elementi che sono stati ri-indagati a livello artistico, filosofico, estetico, commerciale ed espositivo. 

Il digitale non rappresenta però per Mauro l’unico campo in cui indagare e fare ricerca. L’artista di origine siciliana ha infatti sempre scelto di confrontarsi anche con i mezzi più tradizionali della storia dell’arte: l’uso di tela, olio e bronzo che non sono visti come un passatista ritorno a qualcosa ma come un ampliamento, un’espansione della propria ricerca. “Non ho abbandonato la tradizione, né il mondo virtuale. Piuttosto ho sempre cercato di favorire e indagare il dialogo tra i due aspetti. Anche le mie opere digitali fanno riferimento all’incisione barocca o all’ornamentazione rococò. Serie come Bronze on Canvas non sono un atto nostalgico ma una prosecuzione, rappresentano l’integrazione del pensiero digitale in materiali tattili e senza tempo”.

E proprio Bronze on Canvas è una sintesi audace e originale tra pittura e scultura. In queste opere, il bronzo colato sulla tela non è mero materiale, ma diventa linguaggioforma autonoma e gesto radicale“Il bronzo si comporta come un colpo di pennello. Si solidifica dove la mano lo lascia cadere. È pittura che ha peso, volume, resistenza”. In queste opere la classicità materica incontra la logica del segno contemporaneo, dando vita a una terza via che è al contempo concettuale e sensoriale.

Il tema del segno attraversa gran parte della produzione di Mauro, in particolare nella serie più giovanili come Micromegalic Insciptions e nelle più recenti Raw InscriptionsInscriptions on Canvas. Al di là delle differenze estetiche e quasi ontologiche che caratterizzano ciascuno di questi tre percorsi di ricerca, nelle inscriptions, il segno si fa arcaico, essenziale, originario: è la traccia di un passaggio, l’affermazione della consapevolezza del sé. È memoria preverbale, un gesto che precede il linguaggio e gli sopravvive, perché, come dice l’artista, “la linea è origine ed eco. È il bisogno primitivo di lasciare un’impronta. Le mie iscrizioni non sono decorazioni, ma registrazioni grezze, necessarie che appartengono tanto al passato quanto al presente digitale, rappresentando una linea che inizia in una caverna e finisce nel codice”

Nel suo impegno con la tecnologia, Mauro riflette anche sul ruolo dell’intelligenza artificiale nell’arte, interrogandosi su cosa significhi creare e cosa costituisca un’opera d’arte in un mondo dove anche le macchine sono in grado di creare contenuti: “La risposta sta nel comprendere la differenza tra contenuto visivo e opera d’arte”. L’IA, per Mauro, non è un nemico né un oracolo, ma un nuovo specchio che obbliga a ripensare l’autorialità e la creatività.

Dopo aver trascorso tanti anni a Londra, città fertile per la sperimentazione digitale e la ricerca accademica in cui l’artista si è formato e ha lavorato, Mauro ha scelto di tornare in Italia e stabilirsi a Milano, attratto dalla capacità del capoluogo lombardo di coniugare avanguardia e profondità storica“Milano è il luogo in cui posso far dialogare il pensiero digitale con le radici dell’arte. Qui si trovano artigianato, concettualismo e memoria.”

Oggi, a livello artistico, Mauro è impegnato in nuovi progetti, tra cui l’evoluzione delle serie Raw Inscriptions e Inscriptions on Canvas, la realizzazione di sculture tratte dal ciclo Atoms, che rilegge la forma atomica non come minaccia ma come origine. Dal punto di vista espositivo invece, si preannuncia un periodo piuttosto impegnativo tra collaborazioni internazionali con gallerie e istituzioni di tutto il mondo, sulle quali però, mantiene ancora il massimo riserbo.

Nel futuro prossimo, Mauro dice di voler esplorare il silenzio inteso “non solo come assenza di suono, ma come forma: velata, nascosta, frammentata. Voglio esplorare come lo spazio negativo possa essere scolpito emotivamente, e come i segni possano essere vuoti tanto quanto tracciati“. Non solo silenzio ma anche una riflessione sull’entropia, sulla decadenza e sulla disintegrazione, su come il tempo inscriva la propria linea. “E, naturalmente, continuo a coltivare il dialogo tra i gesti antichi e gli strumenti contemporanei“.

Con un linguaggio che unisce gesto arcaico e codice digitale, Matteo Mauro continua a interrogare la natura stessa dell’arte nel nostro tempo. Il suo lavoro è, più che una sintesi, una frizione costante tra mondi. E proprio in questa tensione nasce un’arte radicale, necessaria, profondamente contemporanea.


Informazioni di contatto
Alessandro Maola
info@alessandromaola.it
Da Alessandro Maola <alessandromaola@onclusivenews.com>

Von Buren Contemporary è lieta di presentare ANIMAL HOUSE

Von Buren Contemporary è lieta di presentare ANIMAL HOUSE, una mostra collettiva estiva che celebra il mondo animale attraverso lo sguardo giocoso e sorprendente di nove artisti italiani contemporanei.

Von Buren Contemporary presenta
 
ANIMAL HOUSE
 
con le opere di
Andrea Barzini
Bato

Giuseppe Gallace
Gianlorenzo Gasperini
Maiti
Moreno Pette
Irene Rossetti
Beppe Stasi
Luca Zarattini
 
Vernissage
Giovedì 26 giugno 2025
18:00 – 22:00
 
Curatrice e organizzazione: Michele von Büren
 
la mostra resterà aperta fino al 22 luglio 2025
orari: lunedì-sabato 11:00-13:30 e 15:30-19:30
 
Von Buren Contemporary
Via Giulia 13, 00186 Roma

Tra pittura, scultura e disegni, le opere in mostra trasformano la galleria in uno spazio vivace, abitato da creature selvatiche, domestiche, fantastiche o immaginate.

Colori vivaci, forme inaspettate e suggestioni visive guidano il visitatore in un viaggio che mescola l’incanto dell’infanzia con l’ironia dell’età adulta. Gli animali – protagonisti assoluti – diventano simboli, compagni di avventura o semplici presenze da osservare con stupore.

Andrea Barzini presenta un serie di piccoli quadri dove i suoi animali spesso assumano un atteggiamento, e a volte anche un vestito, umano. L’artista romano Bato invece svela le sue ultime sculture in bronzo e un unico dipinto, con la balena che prende il centro della scena.

Il giovane artista calabrese Giuseppe Gallace si concentra sul cane come soggetto, con 5 tele dove l’animale è ritratto in un ambiente selvaggio, mentre lo scultore romano Gianlorenzo Gasperini presenterà la sua nuova scultura in resina che figura un gatto enorme, in piedi, dall’aria altezzosa.

L’artista piacentina Maiti ci immerge in un turbinio divertente di cavalli, cani e topi realizzati con cartapesta o fil di ferro; e il romano Moreno Pette ci trasporta in un mondo primordiale popolato da creature strane, selvatiche e perfino estinte.

Il tocco leggero e umoristico della giovane pittrice e disegnatrice Irene Rossetti ci regala un carnevale di animali fantastici, dove la realtà del disegno si mescola a fantasiose aggiunte di ali e colori brillanti. Il giovane acquarellista Beppe Stasi adopera la sua sorprendente tecnica per creare cavalli, cani e tori di sobria eleganza e potenza, mentre Luca Zarattini, nato a Codigoro (Ferrara), si concentra sulla figura del gatto con due disegni di grandi dimensioni create con carbone e fusaggine, dove il gioco visivo sta nell’individuare il felino.


TITOLO: Animal House
ARTISTI: Andrea Barzini | Bato | Giuseppe Gallace | Gianlorenzo Gasperini | Maiti | Moreno Pette | Irene Rossetti | Beppe Stasi | Luca Zarattini
A CURA DI: Michele von Büren
INAUGURAZIONE: giovedì 26 giugno dalle 18.00 alle 22.00
DATE: dal 26 giugno al 22 luglio 2025
ORARI: lunedì – sabato 11:00 – 13:30 e 15:30 – 19:30
DOVE: Von Buren Contemporary | Via Giulia, 13 – 00186 Roma
CONTATTI: info@vonburencontemporary.com 
https://vonburencontemporary.com

Ufficio stampa
Alessandra Lenzi | alessandralenzi.press@gmail.com
Da Alessandra lenzi <alessandralenzi.press@gmail.com>

Gli appuntamenti di Trieste Estate dal 20 al 23 giugno

I passaggi fondamentali dei dodici libri dell’Eneide in forma di affabulazione, in un racconto per il quale non è necessario essere colti e letterati, ma basta lasciarsi trasportare dal fascino di una storia epica, tragica e spesso anche comica. Lo propone la rassegna Let’s Play dei Teatri Contrada, Sloveno e Miela nell’ambito di Trieste Estate con lo spettacolo L’Eneide – Ovvero siamo tutti figli di Troia – in programma venerdì 20 e sabato 21 giugno (alle 21.00, a pagamento) al giardino del Museo Sartorio, di e con Michele Bottini, regia di Massimo Navone, musiche di Roberto Di Bitonto, coro del laboratorio teatrale Gli Eneadi. Una produzione di Bonawentura, capace di trasmettere al pubblico, attraverso le tecniche di narrazione del teatro popolare, l’umanità, la bellezza e l’attualità dell’avventura straordinaria del poema di Virgilio.

PER IL TEATRO, NELLE SUE DIVERSE FORME
Gli appuntamenti di Trieste Estate dal 20 al 23 giugno

Anche uno degli eventi di punta del Premio Internazionale per la Sceneggiatura Mattador, dedicato a Matteo Caenazzo – la presentazione della Giuria del 16° edizione con l’annuncio dei vincitori della Borsa di formazione Mattador – viene organizzato nell’ambito di Trieste Estate, sabato 21 giugno (alle 11.30) al Circolo della Stampa, a cura dell’Associazione culturale Mattador. La giuria, che sceglie e premia i migliori lavori in concorso, è composta da sceneggiatori, registi e esperti del settore: presidente di giuria Federica Pontemoli, sceneggiatrice e regista; Roland Sejko, regista – Archivio Luce Cinecittà; Graziella Bildesheim, produttrice e presidente EWA European Women’s Audiovisual Network; Marta Maffucci, scenografa e Lorenzo Bagnatori, sceneggiatore – vincitore del Premio Mattador 2017.


Per trascorrere Una serata di ordinaria ironia, Let’s Play dei Teatri Contrada, Sloveno e Miela propone domenica 22 giugno (alle 21.00 a pagamento) al giardino del Museo Sartorio per il cartellone di Trieste Estate lo spettacolo di e con Enrico Bertolino, scrittore e conduttore di programmi radiofonici e televisivi tra i più amati della scena nazionale, con la regia di Massimo Navone, collaborazione ai testi a cura di Stefano Dongetti, al pianoforte Tiziano Cannas Aghedu. Una produzione di Bonawentura. Quasi un vademecum su come guardare, con la lente del paradosso e della comicità, un panorama fatto di politicamente corretto, automatizzazione e digitalizzazione sfrenata, azzeramento dei rapporti umani. È un mondo distorto cui non ci si riesce a rassegnare ma che, in un irresistibile one man show, Bertolino ci insegna ad affrontare con gli unici antidoti possibili per sopravvivere: la risata e l’ironia.
Un mondo che deve imparare a riflettere anche su altre tematiche: migrare, includere ed escludere sono al centro di Eine posto keine platz, prima drammaturgia di Diego Marani scritta insieme a Elke Burul, in scena al giardino del Museo Sartorio lunedì 23 giugno (alle 21.00, a ingresso libero), a cura dell’Associazione culturale Teatro Immagine Suono, produzione ACTIS Trieste.

I due autori si interrogano su cosa succede quando una persona fortemente radicata nella sua cultura ne incontra una che, obbligata dallo sradicamento, ha dovuto inventare un nuovo linguaggio: l’Europanto, la lingua anarchica ed effimera inventata da Diego Marani. È possibile che questi due mondi trovino la volontà di ascoltarsi e dialogare?
Ambientato in un ufficio passaporti di una città italiana, lo spettacolo narra di un poliziotto preposto al rilascio dei visti che si trova di fronte una signora che, nel richiedere un visto di passaggio, si rifiuta di dichiarare la sua provenienza. La donna parla una lingua strana, benché in fondo comprensibile (anche dal pubblico), somma di tutte le lingue che ha conosciuto nel suo viaggiare. Con Valentino Pagliei, Elke Burul e Giovanni Battista Boni e la partecipazione di Pietro Spirito. Regia e scenografia di Giovanni Battista Boni, assistente alla regia Raffaele Tarditi.

La rassegna Trieste Estate è organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, il supporto di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau.

Diego Marani
È nato a Ferrara, interprete di formazione, già Direttore dell’Istituto italiano di cultura di Parigi. Al servizio dell’Unione Europea fino al 2021, ha ricoperto incarichi prima al Consiglio dei Ministri poi alla Direzione generale “Cultura” della Commissione europea e infine al Servizio europeo di azione esterna. Si è occupato di politica del multilinguismo e di diplomazia culturale. Scrittore eclettico e raffinato, i suoi romanzi sono tradotti in più di 15 lingue. Con Nuova grammatica finlandese (2000) ha vinto il Premio Grinzane Cavour e con L’ultimo dei Vostiachi (2002) il Premio Selezione Campiello. Il romanzo, La città celeste uscito nel 2021 è dedicato a Trieste. È l’inventore della lingua-gioco Europanto, in cui ha tenuto per anni una rubrica in diversi giornali europei, collabora con diverse testate italiane, con il supplemento culturale de Il Sole 24 e tiene un blog sul sito di informazione europea eunews.it.

Elke Burul
Triestina, laureata in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Trieste, si diploma alla Scuola di Teatro Galante Garrone dove si forma, tra gli altri, con registi come Nanni Garella, Walter Pagliaro, Vittorio Franceschi, Francesco Macedonio. A Trieste lavora con numerose realtà indipendenti, il Teatro Sloveno di Trieste, il Teatro Lirico G. Verdi, oltre che con il Dramma italiano di Fiume e il Teatro di Capodistria. Da molti anni collabora con il Teatro Stabile la Contrada, partecipando a numerose produzioni, e con le stagioni del Teatro a Leggìo fin dai suoi esordi, rassegna per la quale da diversi anni cura anche regie e riduzioni dei testi. Attrice radiofonica presso la sede Rai del FVG, conduce anche programmi radiofonici di cultura e attualità. È inoltre autrice di numerosi sceneggiati radiofonici e di testi teatrali. Da molti anni si dedica all’insegnamento, ed è attualmente docente presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine.

Giovanni Boni
Si diploma alla Civica Scuola del Piccolo Teatro di Milano nel 1974. Dal 1975 è socio de “Il Gruppo della Rocca” ininterrottamente fino al 1990 e partecipa, in qualità di attore e regista, alla creazione degli spettacoli prodotti, tra cui “Notte all’italiana”, “Il mandato”, “Pulcinella capitano del popolo”, “Arden of Feversham”, “A. Beolco detto il Ruzante”, “Josef K., fu Prometeo”, “Il Maestro e Margherita”, “Anfitrione”, “Echi di Babele”, “L’Uomo, la Bestia e la Virtù”. Ha lavorato con E. Marcucci, N. Piovani, R. Guicciardini, G. de Bosio, G. De Monticelli, A. Piccardi. E’ poi in tournée con la “Compagnia della Rancia” nei Musical “West Side Story”, “Cantando sotto la pioggia”, “Tutti insieme appassionatamente”, “Happy Days”, con la regia di S. Marconi. Dal 1994 è protagonista di alcuni spettacoli prodotti da “Assemblea Teatro” tra cui: “Fuochi” di M. Jarre, “Il deserto dei tartari” di D. Buzzati, “L’ultima notte di Giordano Bruno” di R. Sicco, “Suor Transito e gli arcangeli” di L. Pariani, “Il funerale di Neruda” di R. Sicco e Luis Sepulveda con regie curate da R. Sicco e L. Spadaro. Nel 2011 cura la regia de “Viva la vida!” di P. Cacucci. Nello stesso periodo collabora anche con La Contrada e il Centro Servizi e Spettacoli di Udine. Ha presentato spettacoli in Francia, Spagna, Portogallo, Messico, Argentina, Uruguay e Cile.

Valentino Pagliei
Attore e musicista, nato a Terracina (LT), dopo la maturità classica e gli studi di Giurisprudenza si diploma in Recitazione presso la Civica Accademia d’Arte Drammatica Nico Pepe di Udine formandosi con G. Ferzetti, J. Alschitz, D. Manfredini, G. Battiston. Studia danza classica e contemporanea (M. Abbondanza, V. Sieni), violino e contrabbasso. Dal 2001 collabora con La Contrada di Trieste. In teatro è stato diretto da F. Macedonio, al cinema da Pupi Avati. Si è occupato a lungo di teatro antropologico nel Parco del Gran Sasso. È speaker di Radio Magica, radio inclusiva, con cui sviluppa narrazioni itineranti di “archeo-teatro”. È membro del Playback Theatre FVG gruppo di improvvisazione teatrale di ri-narrazione. Ha danzato con la compagnia Arearèa di Udine. È stato contrabbassista in varie tournèe europee della Maxmaber Orkestar (repertorio klezmer, balkan e gitano), ha fondato il Trio Caterina (crossover fra musica barocca, circense e folk) con cui approda su Radio Rai Tre. Ha all’attivo 3 CD musicali.


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di Aldo Poduie e Federica Zar
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A Montebelluna la Festa della Musica omaggia Gastone Limarilli

Sabato 21 giugno la serata inaugurale della ventunesima edizione del festival “Gioie Musicali” festeggia la musica con un concerto lirico sinfonico in memoria di un grande tenore “di casa”, due giovani cantanti una dei quali selezionata dal Concorso “Toti dal Monte” di Treviso e l’orchestra giovanile LaRé nel suo assetto Under 35 riuniti sotto la guida di un’autorevole direttrice in uno dei luoghi più rappresentativi del paesaggio culturale montelliano.

GIOIE MUSICALI – Tutti all’Opera.- Musica, giovani e territorio: torna Gioie Musicali, in alcuni dei luoghi più suggestivi del Veneto, tra Asolo e Montebelluna.

A Montebelluna la Festa della Musica sarà un grande evento per l’anteprima di Gioie Musicali. Il festival musicale internazionale giovanileinaugura la sua ventunesima edizione sabato 21 giugno alle ore 21.00 nel giardino di Villa Correr Pisani di Biadene a Montebelluna (TV) con un concerto lirico sinfonico dedicato alla memoria di Gastone Limarilli, un doveroso e reiterato omaggio al tenore montebellunese che fu protagonista sui principali palcoscenici italiani e internazionali con la sua voce sicura e squillante.

Sul palco le preziose voci di Vittoria Brugnolo, soprano, e Paolo Nevi, tenore, la prima vincitrice del ruolo di Prima Dama de “ll Flauto Magico” del Concorso Toti Dal Monte di Treviso 51° edizione, il secondo un giovane artista all’inizio di una brillante carriera. Ad accompagnarli: LaRé-Orchestra Giovanile La Réjouissance sotto la bacchetta e il progetto artistico di Elisabetta Maschio.

Anche quest’anno l’Assessorato alla Cultura del Comune di Montebelluna assieme all’Associazione Musikdrama APS organizzano per il 21 giugno l’appuntamento che si celebra in simultanea in tutta Europa per sottolineare valori e bellezza della musica dal vivo. E anche questa volta Musikdrama APS, di cui Maschio è direttrice artistica, ha realizzato uno dei suoi tanti progetti di ampio respiro e innovativa compartecipazione coinvolgendo la famiglia di Gastone Limarilli nella realizzazione dell’appuntamento. Sul palco i giovani musicisti dell’orchestra giovanile LaRé il più longevo e importante progetto Musikdrama, attivo dal 2002, orchestra testimonial Unicef e nucleo del Sistema delle orchestre e cori giovanili e infantili in Italia) con due promettenti ed applauditi cantanti lirici emergenti sul palcoscenico e un articolato programma che alternerà sinfonie e ouverture operistiche ad arie e duetti di Bizet, Donizetti, Puccini, Verdi, la serata si preannuncia una vera festa della grande musica. 

«Anche quest’anno è per noi un grande piacere e onore poter aprire Gioie Musicali con un evento che celebra la musica come linguaggio universale e la memoria di un artista che ha dato lustro a Montebelluna – dichiara l’assessore alla Cultura, Maria Bortoletto –. Siamo orgogliosi di sostenere un festival che dà spazio ai giovani, promuove l’eccellenza artistica e crea comunità attraverso la cultura.»

Gioie Musicali: un impegno continuo per la cultura musicale

La Festa della Musica, come oramai da tradizione è l’evento inaugurale di Gioie Musicali, Festival Musicale Internazionale Giovanile che si svolgerà ad Asolo e non solo, in luglio, con altri quattordici eventi tutti dedicati ai giovani musicisti e concepiti per promuovere una formazione musicale inclusiva e senza pregiudizi di genere. Un’occasione unica per suscitare idee, formare nuove generazioni di musicisti, e coltivare una comunità musicale ricca e diversificata.

«Il festival Gioie Musicali è un’occasione di incontri sempre nuovi e attesi, dedicati ai giovani musicisti al fine di suscitare idee per formare, per cambiare, per crescere, per ritornare» spiega Elisabetta Maschio, direttrice artistica del festival. «La musica è anche forse una scusa per creare un ambiente e uno stile, sicuramente una comunità musicale. Vogliamo ancora che la musica rimanga sempre con noi a farci sentire ciò che mille parole non possono esprimere».

Gioie musicali è sostenuto dal Comune di Montebelluna, patrocinato da Regione Veneto, Reteventi, Comune di Montebelluna, Comune di Asolo, Sistema, Esta, Festa della Musica, Unicef, Montegrappa riserva della Biosfera Mab Unesco. Pensato anche con: LaRé, Fondazione centro studi Malipiero, Fondazione Efesto, Conservatorio statale di musica “F. Venezze” di Rovigo.

Grazie a: G&G srl, Distline,Bacchin e associati, Assicurazioni Generali Montebelluna; Banca Generali, Banca della Marca, Banca Prealpi San Biagio, Scandiuzzi steel constructions s.p.a., Infotre srl, GTOG SRLS, Cosmo impianti, Vini Graziani, Spaksupermercati, CNA.


PROFILI


L’ORCHESTRA LARÉ L’Orchestra Giovanile La Réjouissance fondata nel 2002, testimonial UNICEF dal 2005 è affiliata al Sistema nazionale delle orchestre e dei cori infantili e giovanili in Italia, organismo fondato da C. Abbado con A. Abreu nel 2010. Per questo programma l’orchestra è nel suo assetto Under 35 che raccoglie giovani musicisti verso la fine del percorso didattico nei conservatori e diplomati.

Tale progetto più che ventennale con le sue numerose produzioni è un punto di riferimento sul territorio e fa dei giovani musicisti i testimoni di valori educativi e aggregativi.

VITTORIA BRUGNOLO

Nata a Vicenza nel 2002, Vittoria intraprende lo studio del canto in giovanissima età.
Consegue la laurea in canto lirico con il massimo dei voti e la lode, sotto la guida del soprano Nemi Bertagni. presso il Conservatorio L. Cherubini di Firenze dove ora frequenta il primo anno del biennio in canto lirico seguita dal soprano Donatella Debolini.
Frequenta inoltre il corso di laurea in Storia e tutela dei beni artistici presso l’Università di Firenze.

Nel maggio 2024 risulta vincitrice del 51° Concorso Internazionale per cantanti lirici Toti dal Monte di Treviso, con il ruolo di Erste Dame da Die Zauberflöte di W. A. Mozart.

Nel gennaio 2025 risulta inoltre finalista del 76° Concorso Internazionale AsLiCo per giovani cantanti lirici con il ruolo di Nannetta nel Falstaff di G. Verdi.

Debutta come Susanna ne Le Nozze di Figaro di W. A. MozartErste Dame ne Die Zauberflöte presso il Teatro Mario Del Monaco di Treviso, Adina nell’Elisir d’amore in una produzione del Conservatorio di Firenze in collaborazione con il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, Giannetta nell’Elisir d’amore e Clotilde nella Norma di V. Bellini per il Teatro Comunale di Ferrara.
A partire da luglio sarà impegnata nell’Accademia Rossiniana “Alberto Zedda” 2025 di Pesaro, diretta da Ernesto Palacio.

PAOLO NEVI

Tenore, nato a Narni nel 1997, si diploma presso il Conservatorio di Parma, sotto la guida di Nemi Bertagni, con il massimo dei voti nel 2019. Nello stesso anno, entra all’Accademia del Teatro alla Scala. Ha vinto importanti premi, tra cui il Premio della Fondazione Pavarotti e il Premio Miglior Under 25 al Concorso Internazionale Clip di Portofino (2019). Ha debuttato in ruoli prestigiosi come Nemorino ne L’elisir d’amore e Don Ramiro in La Cenerentola Tamino in Die Zauberflöte, Cavalier Belfiore in Il viaggio a Reims e Paolino in Il matrimonio segreto calcando palcoscenici rinomati come il Teatro alla Scala e il Teatro Rossini di Pesaro, il Teatro Verdi di Trieste e cantato presso rinomati festival, tra cui il Rossini Opera Festival e il Festival di Cartagena e il Wexford Festival. Tra i prossimi impegni: Dorvil in La scala di Seta al Teatro Coccia di Novara, Zelmira al Rossini Opera Festival, Il barbiere di Siviglia con l’ensemble barocco Stella Matutina ed Ernesto in Don Pasquale al Teatro di Nizza.

ELISABETTA MASCHIO 

Diplomata in pianoforte sotto la guida di Riccardo Risaliti, Elisabetta Maschio è stata maestro sostituto con Laurence Foster a Parigi e in vari Teatri in Italia e all’ estero. Ha studiato direzione d’orchestra prima con Edoardo Muller e poi con Gustav Kuhn, di cui è assistente dal 1989 al 1992. Ha debuttato sul podio nel 1991 e ha poi diretto repertorio operistico e sinfonico in teatri italiani e internazionali ed ha accompagnato anche spettacoli di balletto con étoiles internazionali. Nel 2002 ha fondato LaRé – Orchestra Giovanile la Réjouissance e nel 2005 ha ideato il Festival Internazionale Gioie Musicali di cui è direttore artistico. Nel 2021 è nominata presidente della Fondazione Teatro di Montebelluna. È docente di esercitazioni orchestrali al Conservatorio F. Venezze di Rovigo.



INFORMAZIONI
Sabato 21 giugno ore 21.00 
Parco di Villa Correr- Pisani, Montebelluna (TV) (in caso di maltempo al Palamazzalovo)
FESTA DELLA MUSICA -EVENTO INAUGURALE DI GIOIE MUSICALI
Concerto lirico-sinfonico
in collaborazione con il Concorso internazionale per cantanti lirici “Toti dal Monte” 51° edizione
Orchestra Giovanile LaRé
VITTORIA BRUGNOLO
, soprano
PAOLO NEVI, tenore
Elisabetta Maschio, direttore
 
Biglietti: €10 intero; €5 studenti; gratis per minori accompagnati da due adulti.
Vendita in loco 30′ prima dell’inizio. Vendite online sul sito evients.com
Link diretto per acquisto biglietti: clicca qui
 
GIOIE MUSICALI – XXI EDIZIONE. FESTIVAL MUSICALE INTERNAZIONALE GIOVANILE
Asolo (TV)
Organizzazione: Associazione Musicale Musikdrama APS
Per informazioni e approfondimenti: https://musikdrama.it/

Ufficio Stampa
Studio Pierrepi 
Alessandra Canella
canella@studiopierrepi.it
Da Studio Pierrepi <canella@studiopierrepi.it>

Roma, Camera dei Deputati – Complesso Vicolo Valdina

L’associazione culturale Neoartgallery è lieta di presentare, negli spazi della Sala del Cenacolo del Complesso di Palazzo Valdina/Vicolo Valdina – Camera dei Deputati, il progetto Italia, passato e futuro. Le arti come ponte tra memoria e innovazione, con le sculture e installazioni di Saverio Marrocco, a cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi. 

L’evento si avvale del patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Marino e del CNA Roma ed è realizzato in collaborazione con l’associazione culturale MegaArt. Apertura 17 giugno 2025 ore 11.30. Inaugurazione 18 giugno 2025 ore 11.30.

Saverio Marrocco – Italia, passato e futuro

Inaugurazione 18 giugno 2025 ore 11.30

Camera dei Deputati – Complesso Vicolo Valdina | Roma

Come scrive il curatore Ferdan Yusufi, nel testo di presentazione: «L’Italia, grazie al suo ricchissimo patrimonio artistico e culturale, è, nel mondo,  il ponte tra il passato e il futuro. Le arti, nelle loro molteplici espressioni, non solo raccontano la storia del nostro Paese, ma offrono anche la chiave per immaginare e costruire un futuro condiviso. In questa prospettiva si collocano le sculture di Saverio Marrocco, la cui poetica artistica amalgama materiali, simboli e forme per stimolare una riflessione profonda sull’identità italiana e sulle sue radici. Le opere in metallo di Marrocco evocano un dialogo tra la solidità della memoria e la dinamicità dell’interpretazione contemporanea. L’installazione dell’Italia tricolore, con uno sfondo a specchio, invita ogni individuo a riconoscersi come cittadino attivo e parte integrante della nazione. Nello specchio, il pubblico si identifica, si immedesima e ritrova lo slancio per affrontare il presente, riscoprendo un senso di appartenenza spesso trascurato. Le sagome metalliche, piegate o distese, rappresentano simbolicamente il cittadino, molte volte anonimo e silenzioso, ma sempre portatore di una forza interiore capace di migliorare le sorti del Paese. La maestosa aquila in bronzo con le ali spiegate, richiamo evidente a uno degli emblemi della civiltà romana, richiama il passato glorioso che ha lasciato un’eredità di architetture, reti stradali, codici e modelli organizzativi che ancora oggi sono alla base e plasmano  il vivere comune. Una delle opere più suggestive e ricche di simbolismi è la scultura rotante del DNA, dove l’artista celebra l’inclinazione innata degli italiani verso il bello e il meglio. Questa tendenza, radicata nel profondo, ha generato un patrimonio artistico e culturale che ha reso il “Made in Italy” sinonimo di eccellenza ovunque. Simbolica e di forte impatto è anche la grande sfera che abbatte il muro, metafora delle difficoltà e delle divisioni che il popolo italiano ha saputo affrontare e superare. In questa scultura si legge la generosa e innata forza  degli italiani davanti alle grandi sfide e la loro capacità di mantenere vivo il sogno, simboleggiato nella riproduzione del palloncino a forma di cuore del celebre murale di Banksy. A chiudere questo viaggio artistico è la grande sagoma, in stile cubista, un volto di oltre due metri, realizzato in lucido acciaio e vetro di Murano. Con i suoi colori scintillanti, quest’opera è un omaggio alla bellezza radiosa dell’arte italiana, celebrata da secoli attraverso i volti femminili. Da Monna Lisa di Leonardo alla Primavera di Botticelli, dalla Fornarina di Raffaello alle donne ritratte da Boldini, Corcos e Modigliani oltre alla fotografia di Federico Patellani che con un volto di donna ha dato corpo all’immagine della nascente Repubblica italiana. Per Marrocco le donne hanno incarnato l’essenza di un’estetica che parla al cuore del mondo, per questo le sue proposte offrono una narrazione profonda e simbolica dell’Italia, intrecciando storia, identità e aspirazione. Nelle opere risuona un messaggio universale: il passato non è un semplice bagaglio da custodire, ma un trampolino per slanciarsi verso il futuro. L’arte, con la sua capacità di unire bellezza e pensiero, diventa quindi il filo conduttore che ci ricorda chi siamo stati e ci ispira a immaginare chi potremo diventare. L’Italia, con le sue infinite risorse culturali e la sua capacità di trasformare le difficoltà in opportunità, rimane un faro di innovazione, memoria e creatività nel panorama globale».

Giorgio Bertozzi, invece, precisa: «Il fabbro è un artigiano che possiede maestria tecnica nella lavorazione dei metalli, specialmente del ferro. Tuttavia, alcuni fabbri trascendono la mera funzionalità del loro lavoro per creare opere d’arte che vanno oltre la semplice utilità pratica. I fabbri sono sia artigiani che artisti, poiché uniscono competenze manuali e tecniche con una visione creativa e estetica, la quale,  per essere fruibile sempre degli arti, che “concretizzano”, ha necessità. La vera distinzione tra un fabbro artigiano e un fabbro artista sta nella creatività e nell’originalità della sua produzione. L’arte e l’artigianato spesso si intrecciano, creando opere che richiedono sia la creatività e la visione dell’artista, sia la maestria tecnica e la precisione dell’artigiano. In molti casi, per realizzare opere d’arte di grande impatto e significato, è necessario essere grandi artigiani, capaci di unire competenze manuali e artistiche in un’unica creazione. Michelangelo Buonarroti, celebre, immenso e imparagonabile artista del Rinascimento italiano, è noto per la sua straordinaria abilità sia come scultore che come pittore. Le sue sculture in marmo, come il Mosè, il David e le “Pietà”, sono esempi eclatanti di come l’arte e l’artigianato si fondono insieme. Michelangelo non solo aveva una visione artistica straordinaria, ma possedeva anche una padronanza tecnica  degli strumenti per la lavorazione del marmo di  cui era anche assoluto conoscitore,  che gli permetteva di trasformare blocchi grezzi in opere d’arte senza pari. La sua abilità artigianale era essenziale per portare alla vita le sue visioni scultoree. Allo stesso modo Frank Lloyd Wright, famoso architetto americano del XX secolo, è noto per la sua visione innovativa e organica dell’architettura. Le sue opere, come la Fallingwater in Pennsylvania – la casa sulla cascata -, sono esempi di come l’arte e l’artigianato si fondono per creare architetture iconiche. Wright non solo aveva una visione artistica unica, ma era anche un maestro dell’ingegneria e della costruzione, aveva capacità manuali/pratiche indispensabili per realizzare le sue visioni architettoniche con una precisione e una bellezza straordinarie. Essere grandi artigiani è spesso una condizione necessaria per realizzare opere d’arte che lascino un’impronta duratura nella storia e nella cultura umana. Con l’esposizione “Italia, passato e futuro”, Marrocco invita a riflettere sul significato e sull’importanza del lavoro, dell’artigianato e dell’arte nel contesto nella nostra Italia. La sua opera non solo celebra la Repubblica italiana ma ne suggerisce, come gli artisti sanno fare, anche un profondo pensiero sul suo ruolo attuale e futuro nella geopolitica europea e internazionale».

Saverio Marrocco (Roma, 1971), vive e lavora a Marino. Ha sviluppato negli oltre 30 anni di professione una profonda passione per l’arte e per la lavorazione artigianale del ferro battuto. Allievo del padre, fabbro esperto che gli ha trasmesso tutti i segreti del mestiere, e dotato di un talento raffinato sia come fabbro che come artista, Saverio Marrocco trasforma il ferro battuto in opere d’arte sofisticate e complesse. La sua arte mira a raccontare la natura e a trasmettere il rispetto che le dobbiamo, influenzato anche dal territorio in cui vive, immerso nel verde del Parco dei Castelli Romani. Le sue opere sono state esposte in musei e gallerie. Nel 2019, in collaborazione con il CNA, ha presentato le sue opere alla Fiera di Roma. Nel 2022, presso la galleria d’arte MegaArt a Corchiano, ha ricevuto il premio “Corchiano L’Antica Fescennium”. Nel 2023 ha esposto presso il Museo del Tuscolo Scuderie Aldobrandini di Frascati in occasione della Mostra “Tra ferro e fuoco”. Tra le sue opere, spicca “Lazio”, rappresentazione artistica della regione italiana a cui è dedicata: realizzata con tecnica laser, è stata esposta nell’ottobre 2023 e nel 2024 presso il Museo Mastroianni di Marino e poi donata alla Regione Lazio. Nel 2025, la sua realizzazione “Italia I”, in acciaio inox super mirror, è stata donata al Ministro degli Esteri Antonio Tajani. Negli anni Saverio Marrocco è stato presente anche a mostre collettive e fiere: 2021 Museo Crocetti SINTESI; 2025 EuroExpoArt di Neoartgallery presso Vernice Art Fair Forlì. 


Palazzo Valdina. Il Complesso di vicolo Valdina, a poche decine di metri da palazzo Montecitorio, ha una storia ormai millenaria: è sorto, infatti in epoca paleocristiana nel cuore del Campo Marzio come piccolo convento di monache raccolte intorno all’oratorio di S. Gregorio Nazianzeno. Esso ha subito attraverso i secoli notevoli trasformazioni, dal nucleo altomedievale sovrastato dal campanile romanico, alle sovrapposizioni tardo rinascimentali e barocche, fino ai restauri ottocenteschi. Nel 1870, quando gran parte degli edifici degli ordini religiosi passarono al demanio dello Stato, il convento venne parzialmente adibito a deposito dell’Archivio di Stato. Negli anni Settanta di questo secolo fu acquisito dalla Camera dei deputati, che con un radicale restauro ne ha ripristinato i volumi originari ed ha riportato alla luce affreschi di scuola bizantina e decori. La Sala del Cenacolo, originariamente sala del refettorio conventuale, oggi utilizzata prevalentemente per conferenze e mostre d’arte, è caratterizzata dall’ampia volta con cappuccine e stucchi, con una serie di affreschi settecenteschi e, sullo sfondo, la pittura del Cenacolo di origine cinquecentesca.

Comunicato già pubblicato il 13 Giugno ore 10:28


Italia, passato e futuro
le arti come ponte tra memoria e innovazione
Sculture e Installazioni di Saverio Marrocco
A cura di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi
Promossa dall’Associazione culturale Neoartgallery
In collaborazione con Associazione Culturale MegaArt – Claudio Giulianelli
Con il patrocinio della Regione Lazio, del Comune di Marino e del CNA Roma
Immagine coordinata: Stefano Ferracci – Tangram Gallery
Fotografie: Massimo Di Soccio
 
Apertura 17 giugno 2025 ore 11.30
Inaugurazione 18 giugno 2025 ore 11.30
L’ingresso è consentito entro le ore 11:15 fino a capienza della sala con obbligo di giacca per i signori
Nel giorno dell’inaugurazione del 18 giugno, sarà offerto un cocktail accompagnato da prodotti tipici dei castelli romani
Fino al 21 giugno 2025
Orari
: dalle ore 11.00 alle ore 19.30
 
Camera dei Deputati
Sala del Cenacolo Complesso di Palazzo Valdina – Vicolo Valdina
Vicolo Valdina 3/a – Roma
www.camera.it
 
Neoartgallery
Giorgio Bertozzi
tel. +39 3485103480 – www.neoartgallery.it
 
Ufficio Stampa
Roberta Melasecca_Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it
Da Melasecca PressOffice <info@melaseccapressoffice.it>

DELTABLUES FESTIVAL 2025: al via la 38ma edizione

DELTABLUES FESTIVAL 2025:
AL VIA LA 38ma EDIZIONE DEL BLUES FESTIVAL NEL POLESINE 

Al via la trentottesima edizione del Festival Deltablues, un cartellone con oltre trenta concerti che spaziano dal Blues al Soul, dal Folk al Jazz e al Rock & Roll con inizio il 19 giugno nel Comune capoluogo e poi nei Comuni di Adria, Lendinara, Rosolina, Arquà Polesine e S. Martino di Venezze.

Venerdì 11 e sabato 12 hanno chiuso il Festival a Rovigo due Band di primissimo piano del panorama internazionale: The King ok Blues “superband” con Kenny Wayne, Vasti Jackson, Waldo Weathers, Russell Jackson, Tony Coleman e The Cinelli Brothers esplosiva band rivelazione del “British Blues” capitanata dai fratelli Marco (chitarrista e voce) e Alessandro (batteria) Cinelli, italiani di nascita ma trasferitesi all’estero (prima in Francia e Olanda, poi dal 2018 in Inghilterra) per esprimere il loro genio musicale.

Il primo appuntamento giovedì 19 giugno a Rovigo: “Deltablues on the Road” con ben otto gruppi che dalle 20,30 alle 23,00 riempiranno le piazze e vie del centro storico con la loro musica Blues, Jazz, R ‘n B, Soul, Folk, country rock. 

Tra questi alcuni nomi di rilievo: Crowsroads duo (Matteo Corvaglia, voce e chitarra / Andrea Corvaglia, voce e armonica), Alice Violato & Paolo Bacco Blues duo (voce e chitarra/voce), My Soul Trio (Ilaria Mandruzzato, voce / Emanuele Ruggiero, chitarra / Federico Alvino, contrabbasso), Sylvie Trio (Silvia Belluco, voce / Mary Tracanna, chitarra / Claudio Ursino, basso).

Tutti i concerti sono ad ingresso libero.

Il secondo evento del Festival domenica 22 giugno unisce la musica con la visitazione del Polesine e alla degustazione dei suoi prodotti di qualità.  

Si parte dal pontile dell’Ostello Canalbianco di Arqua Polesine (però a poche centinaia di metri dal centro di Bosaro) alle ore 14,00 con la Blues Cruise sul “Fiume di Mezzo” il Canalbianco per arrivare ad Adria e visitare il Museo Archeologico Nazionale, nel tragitto di ritorno concerto a bordo dei Wild Tales duo (Andrea Boschetti, chitarra e Uliana Fila, voce).  

Al termine della Blues Cruise previsto ore 19,30 aperitivo e degustazione prodotti Polesani curata da Slow Food e alle ore 20,00 concerto che vedrà protagonisti Stephanie Océan Ghizzoni Quartet. 

  • Blues Cuise + visita Museo Archeologico Nazionale di Adria + ingresso concerto con aperitivo / buffet € 45,00 (Info e prenotazioni per la Blues Cruise ARCI Rovigo: 0425 094943 / 349 4955818)
  • Ingresso concerto Stephanie Océan Ghizzoni Quartet con aperitivo e buffet € 15,00 (previa prenotazione al tel 351 3732657 oppure alla mail info@deltablues.it)
  • Ingresso solo concerto Stephanie Océan Ghizzoni Quartet € 5,00 

WEB: www.deltablues.it
FACEBOOK: deltablues.it
INSTAGRAM: deltabluesrovigo
EMAIL: info@deltablues.it


Deltablues è organizzato da Ente Rovigo Festival, grazie all’importante sostegno economico della Fondazione della Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, con il patrocinio e il sostegno della Provincia di Rovigo, della Regione del Veneto, dei Comuni di Rovigo, Adria, Rosolina, Lendinara, il patrocinio dei Comuni di Arqua Polesine e S. Martino di Venezze. 

Partner di questa trentaottesima edizione del Festival sono: l’Ass. Delta Foggy Rokets, Rovigo Jazz Club, Assonautica Veneto Emilia, Slow Food Rovigo, ARCI Rovigo, il magazine Il Blues, A- Blues e Rootsway. Si ringraziano COOP Alleanza 3.0 main sponsor del Festival, NEBULA Birrificio Rodigino. 

Per informazioni consultare il sito internet www.deltablues.it, spedire una mail a info@deltablues.it, telefonare al 346 6028609, visitare le pagine Facebook Deltablues.it e Instagram DeltabluesRovigo. 

Tutti i concerti con ingresso a pagamento prevedono la riduzione sul costo dei biglietti del 20% per i minori anni 18, i soci Rovigo Jazz Club e Slow Food Rovigo, i soci COOP Alleanza 3.0


Ufficio Stampa A-Z Press
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