Trieste: Soffia il vento del divertimento e della cultura – Gli eventi dal 13 al 16 giugno

Soffia il vento del divertimento: a Trieste la decima edizione di Boramata – da venerdì 13 a domenica 15 giugno – ripropone piazza dell’Unità d’Italia quale suggestiva location per le decine di girandole capaci di visualizzare e fotografare il vento (nel BoraBox è possibile fotografarsi tra i refoli come in una giornata di Bora e guardare i video di Bora d’altri tempi concessi dalla sede regionale RAI FVG).

Organizzata dall’Associazione Museo della Bora e PrandiCom nell’ambito della rassegna Trieste Estate 2025, si apre alle venerdì 13 giugno alle 10.00 con l’inaugurazione dell’allestimento del giardino delle girandole insieme ai bambini della scuola per l’infanzia “Istituto Beata Vergine”. A seguire, le girandole spuntano anche a Opicina, in Piazzale Monte Re. Sabato 14 giugno, alle 8.45 appuntamento con lo Yoga in piazza a cura di Sati Studio e  alle ore 11.00 e 16.30, esibizione di Sara Rizzetto, vicecampionessa europea di aquilonismo acrobatico. Domenica 15 giugno, ore 10.00, le girandole possono essere acquistate con offerta libera e il ricavato sarà devoluto alla Fondazione Monticolo&Foti.

SOFFIA IL VENTO DEL DIVERTIMENTO E DELLA CULTURA
Boramata e festival Bloomsday nella programmazione di Trieste Estate 2025
GLI EVENTI DAL 13 AL 16 GIUGNO

Dal divertimento alla cultura, con lo sguardo orientato alla tradizione letteraria della città, Trieste Estate ospita, sabato 14 giugno (dalle ore 18.00), al giardino del Museo Sartorio, alcuni degli appuntamenti della sedicesima edizione del festival BloomsdayEumeo il diritto al vuoto.

Un gruppo di giovani si ritrovano costretti a lavorare sul capitolo “Eumeo” dell’Ulisse di Joyce. Non ne hanno voglia, ma nonostante il tedio, il loro essere costantemente in hangover e la pesantezza del momento, riusciranno a confezionare un elaborato che a parer loro possa convincere l’Adulto, visto ai loro occhi come “il Censore”. L’adulto ne casserà il lavoro e ciò farà scaturire in questi una voglia di rivalsa che li porterà a combattere per poter esercitare il loro Diritto al Vuoto. Appuntamento in collaborazione con ALT associazione cittadini e familiari per la prevenzione e il contrasto alle dipendenze.
Sempre sabato (alle 21.00), va in scena al giardino del Museo Sartorio lo spettacolo Eumeo: Leopold Bloom torna a casa, drammaturgia e regia di Gioia Battista, con Fulvio Falzarano e Nicola Ciaffoni, Gabriele De Leporini alla chitarra; una produzione Caraboa Teatro per Bloomsday Trieste.

Una compagnia teatrale davanti al capitolo più inutile di tutto l’Ulisse di James Joyce: Eumeo, il primo dei tre episodi che formano il Nostos, la parte finale, il ritorno a casa del protagonista: Leopold Bloom. Allestito in occasione del centenario dalla pubblicazione del capolavoro joyciano e andato in scena nel corso della lunga “maratona” joyciana del Bloomsday triestino 2022, in cui ha incontrato un pronto e caldo successo di pubblico, lo spettacolo cerca di venire a capo di quello che lo stesso Joyce ha definito “un limbo di tedio e inconcludenza” infondendo guittesca energia in questa rappresentazione metateatrale e semiseria: tra scambi di persona – e scambi di personaggi – due attori e due personaggi si avviano verso Itaca, verso casa.

Domenica 15 giugno (sempre al giardino del Sartorio dalle 18.00), Nora and Jim, un potente atto unico in lingua inglese che esplora la relazione appassionata e complessa tra James Joyce e la sua musa Nora Barnacle. Scritto da Nora Connolly, diretto da Ronan Wilmot e prodotto da Kevin Cronin per Dublin Theatre Production, lo spettacolo, della durata di 55 minuti, ripercorre il lungo rapporto fra Joyce e la sua compagna dalla fuga d’amore nel 1904, che li conduce a Trieste, ai lunghi anni, a volte difficili a volte esaltanti, che seguono. Interpretato da Julie Hale nel ruolo di Nora e da Ruaidhri Conroy nel ruolo di Joyce, con l’accompagnamento musicale di Fiachra White, lo spettacolo offre uno sguardo poetico, spiritoso e di grande impatto emotivo, che ha coinvolto e commosso il pubblico da Dublino a Londra a Los Angeles al Fringe Festival di Edimburgo.

Lunedì 16 giugno, al giardino del Museo Sartorio, alle 18.00, viene proposta la rappresentazione Il rifugio di Eumeo, Con Roberto Eramo: Leopold Bloom; Marco Danuzzo: Stephen Dedalus; Roberto Vidach: John Corley; Livio Soldini: il custode; Maurizio Latin: un marinaio; Paolo Prelog: un marinaio; Leonardo Zannier: Murphy; Lucia Gigli, una prostituta; danza irlandese eseguita da Lucia Gigli; Roberto Vidach alla fisarmonica; scene e costumi di Giuliana Artico; testo e regia di Giuliano Zannier.

Organizzato a Trieste fra il 13 e il 16 giugno dal Museo Joyce il festival Bloomsday è gestito dal Comune di Trieste in collaborazione con il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, con il sostegno della Promozione turistica regionale e del Convention and Visitors Bureau, per la direzione amministrativa di Gloria Deotto e Paolo Quazzolo, la direzione scientifica di Laura Pelaschiar e la direzione artistica di Riccardo Cepach.

Trieste Estate fuoricentro

Ad aprire il programma di Trieste Estate Fuoricentro gli eventi a cura di Hangar Teatri che animano il campo di San Giacomo nella giornata di sabato 14 giugno. Si inizia alle ore 17.00 con un laboratorio di teatro per bambini condotto da Emiliano Troiano, attore e insegnante dei corsi di Hangar Teatri. Alle ore 18.00, segue una lettura per bambini a cura di LibRibelli, una libreria “libera” dove i libri non si comprano e non si vendono, ma vengono regalati. Accanto alla libreria, il progetto itinerante della biblioteca-furgone Drago Zio Giò-LibRibelli, che porta la passione per la lettura in piazze, fiere e biblioteche di tutta Italia.

Dalle 19.30 alle 21.00, il momento del ballo con il concerto del duo Magma – folk project con Lara Ferrari al violino e Jasper Stewart all’organetto diatonico, evento organizzato in collaborazione con Trieste Folk. A seguire, alle ore 21.00, sul palco Diplomatico e il Collettivo Ninco Nanco, formazione nata a Venezia nel 2018, che mescola sonorità del Sud Italia con funk e world music.

Il programma di Trieste Estate Fuoricentro continua domenica 15 giugno a Basovizza: alle ore 17.00 il laboratorio di pittura su ceramica a cura di Little Beetle, un’attività creativa adatta a tutta la famiglia (massimo 13 partecipanti) e, sempre alle ore 17.00, prende il via anche Body Music Lab, il laboratorio di body percussion condotto da Lorenzo Gileno, musicista, didatta e musicoterapeuta.  Alle ore 19.00 è la volta dell’esibizione della Società Bandistica Viktor Parma di Trebiciano, parte della sezione triestina della rassegna ANBIMA. Alle ore 20.00 conclusione con lo spettacolo di giocoleria e circo contemporaneo Barba Fantasy Show, ideato e interpretato da Edoardo Nardin. Un personaggio eccentrico e poetico, nascosto dietro una lunga barba, guiderà il pubblico in un viaggio immaginifico tra equilibrismi, illustrazione e clownerie.

La rassegna Trieste Estate è organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, il supporto di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it
Da Federica Zar <zar@apscom.it> 

Un bando da Fondazione IPDB, Casa degli Artisti, Robilant, Spaghetti Boost 

Dalla collaborazione tra Fondazione Italia Patria della Bellezza, il branding atelier Robilant, Casa degli Artisti e Spaghetti Boost nasce ITALIA PAZZA, un progetto culturale innovativo pensato per sostenere artisti emergenti e promuovere una nuova visione dell’arte: radicata nel quotidiano, capace di farsi simbolo.

Un progetto culturale innovativo pensato per sostenere artisti emergenti e promuovere una nuova visione dell’arte, radicata nel quotidiano e capace di farsi simbolo.

Al centro del progetto, una Artist Open Call che invita alla creazione di un nuovo oggetto di merchandising d’artista. Protagonista: una borsa, trasformata in una “canvas à porter” su cui imprimere ricerca, sperimentazione e visione.

L’obiettivo? Rimettere l’arte al centro del discorso pubblico, esplorando il legame tra estetica e funzione, produzione seriale e unicità. Un percorso ispirato a un principio chiave della Fondazione: l’identità italiana è bellezza, come forza creativa, immaginazione, etica… e anche follia.

ITALIA PAZZA esplora un’idea di bellezza profonda e non convenzionale, che supera l’estetica per abbracciare etica, immaginazione, territorio e cura. Una bellezza fatta di pazzia creativa, di quella scintilla tutta italiana capace di andare “oltre il tracciato”.

Una commissione di esperti ha selezionato tre progetti vincitori, scelti per originalità, coerenza con il tema e potenziale impatto creativo.
I tre artisti parteciperanno a residenze di 40 giorni presso Spaghetti Hub, Robilant e Casa degli Artisti, ricevendo un contributo di 3.000 euro ciascuno.

Le loro creazioni entreranno a far parte di una collezione in edizione limitata: ogni artista realizzerà 50 pezzi unici touchée, seguiti da una tiratura serigrafica (1/300) disponibile in pre-order. Il ricavato sarà destinato a sostenere le attività filantropiche della Fondazione.

Mariangela Bombardieri 

Artista multidisciplinare, Mariangela Bombardieri crea dispositivi futuribili per valorizzare e potenziare le imperfezioni del corpo umano, trasformando i gesti quotidiani in atti consapevoli e gentili.
In questo caso il suo progetto CABALA-BAG, che svilupperà durante la residenza presso il branding atelier Robilant, reinterpreta la tradizione scaramantica italiana trasformando una borsa in un amuleto onirico. Ispirata alle cabale regionali del lotto, da quella genovese alla smorfia napoletana, C-BAG diventa uno strumento magico per leggere sogni e futuro, fondendo folklore e contemporaneità.

“CABALA-bag vuole essere un portafortuna differente”, spiega Mariangela Bombardieri, “una rappresentazione del legame fra culture regionali diverse ma con simboli e desideri simili che hanno portato poi alla nascita della ‘smorfia’ e del lotto, giuoco legato a doppio filo alla Cabala. Creatività e speranza di una vita migliore per sé e per i propri cari creano un credo scaramantico tutto italiano, che ognuno di noi vive a suo modo nella propria quotidianità.” 

Sara Ricciardi 

Designer & Creative Director, Sara Ricciardi è stata selezionata per la residenza da Spaghetti Boost. Il suo approccio è modellato da una profonda esplorazione narrativa: ogni estetica nasce da una storia specifica. In collaborazione con Sara Ricciardi Studio, lo studio multidisciplinare che ha fondato nel 2016, durante la residenza svilupperà il progetto Italia Cosmica, che vuole trasformare gli stereotipi italiani in emoji e icone componendo un ritmo cosmatesco unico.

“Il progetto Italia Cosmica trasforma gli stereotipi dell’Italia in emoji e icone che si compongono in un ritmo cosmatesco”, precisa Sara Ricciardi, “restituendo un’intricata pavimentazione unica che unisce tradizione e contemporaneità, riflettendo la nostra identità fatta di santi, tradizioni e contraddizioni.”

Mattia Sugamiele 

Classe 1984, siciliano, Mattia Sugamiele è un artista multidisciplinare che lavora con installazioni, pittura, scultura, nuove tecnologie e video. La sua ricerca indaga il rapporto tra mondo digitale e reale, ispirandosi alla teoria del filosofo Floridi e all’habitat delle mangrovie, metafora di un equilibrio fluido tra realtà e virtualità. Le sue opere incarnano un paradosso fisico e ibrido, indagando la relazione in continua trasformazione tra umanità e tecnologia.
Durante la residenza a Casa degli Artisti, svilupperà un progetto che reinterpreta il souvenir italiano come simbolo di identità, equilibrio tra tradizione e innovazione.

“Lavoro molto con le memorie e con il riuso di cose che ormai riteniamo di poco valore. Ho pensato che il souvenir italiano potesse essere un oggetto curioso da utilizzare per questo progetto, emblema della nostra identità. La mia opera cerca di restituire questa complessità”, precisa Mattia Sugamiele, “non come nostalgia, ma come slancio creativo. È un invito a riscoprire la bellezza italiana non solo come qualcosa da contemplare, ma da abitare, trasformare e custodire. La bellezza italiana, per me, è un equilibrio sottile tra armonia e imperfezione, tra classicità e sperimentazione.”

A novembre, a conclusione delle residenze, si terrà un evento pop-up per presentare al pubblico le opere realizzate.


Fondazione Italia Patria della Bellezza è la fondazione che promuove e mette al centro il valore della bellezza, vero talento dell’Italia, nella sua accezione più ampia e universale. Nata nel 2014 per sostenere e promuovere realtà e iniziative su tutto il territorio italiano, si avvale di un Advisory Board di esperti provenienti da mondi ed esperienze differenti e da un Comitato per le Relazioni Istituzionali. “Aiutiamo i progetti a comunicare quello che fanno sul territorio: dai musei ai progetti sociali nei quartieri, dagli archivi storici ai piccoli borghi, dai teatri all’arte contemporanea, dalle scuole ai parchi archeologici”, sottolinea Maurizio di Robilant, presidente della Fondazione. “Lo facciamo attraverso un programma di sostegno rivolto alle attività di comunicazione, con un bando annuale e una serie di iniziative e attività per promuovere la diffusione della consapevolezza del valore competitivo e del ruolo strategico della bellezza.”

Robilant — il branding atelier milanese tra i più autorevoli e riconosciuti a livello internazionale — è ideatore e promotore di Italia Pazza, in partnership con la Fondazione Italia Patria della Bellezza e sotto la curatela di Spaghetti Boost. “Da sempre, Robilant affonda le proprie radici nella matrice più autentica del pensiero italiano: quella capacità unica di intrecciare arte e industria, visione e materia, sogno e progetto”, afferma Roger Botti, AD di Robilant. “Per questo, il coinvolgimento in Italia Pazza non è semplice mecenatismo, ma espressione di una volontà precisa: abitare lo spazio della ‘creazione delle idee’, quel momento fragile e intenso in cui l’intuizione prende forma, ancora libera da vincoli, pronta a trasformarsi in racconto, identità, icona. È qui che Robilant sceglie di stare, aprendo al tempo stesso la propria casa e ospitando uno degli artisti al lavoro, per farne terreno d’incontro tra arte e impresa, tra talento creativo e cultura del prodotto. Perché è da questo dialogo vivo, brillante e potente che nasce l’innovazione capace di disegnare futuro.” 

Casa degli Artisti è un centro di residenza, produzione e fruizione con base a Milano che pone al centro della sua attività la ricerca e il lavoro delle artiste e degli artisti nell’ambito di tutte le arti. “È un luogo a vocazione interdisciplinare e internazionale, con uno sguardo aperto alla città, alla sfera pubblica e allo spazio urbano”, precisa Mariavera Chiari, membro del direttivo di Casa degli Artisti, “per connettere l’arte e la società e mantenere la sua funzione di bene pubblico.”

Spaghetti Boost è una art e media factory che facilita sinergie tra artisti e nuove committenze mediante l’attivazione di collaborazioni valoriali. “Attualizziamo con new media e social network la comunicazione e divulgazione dell’arte attraverso le tecniche narrative attuali fatte da digital content creators. La nostra missione è rendere l’arte accessibile a tutti”, sottolinea Christian Gangitano, direttore artistico di Spaghetti Boost. 


Anna Nosari
info@annanosari.com

Federica Camilla Quaglia
fcquaglia@gmail.com
Da Fondazione Italia Patria della Bellezza – Anna Nosari Ufficio Stampa <info@annanosari.com>

Forlì: atti di memoria, in cui ogni oggetto diventa una testimonianza

Il giorno 13 giugno 2025 alle ore 19.00, la Fondazione Dino Zoli inaugura Limes: frammenti di realtà, mostra personale di Alice Padovani, artista modenese in residenza, vincitrice del “Premio Dino Zoli Textile“, in occasione dell’edizione 2023 di Arteam Cup, il concorso artistico nazionale promosso dall’Associazione Culturale Arteam, con consolidato supporto di Dino Zoli Group.

Alice Padovani
Limes: frammenti di realtà 
A cura di Nadia Stefanel

Inaugurazione 13 giugno 2025 ore 19.00

Fondazione Dino Zoli
Viale Bologna 288 – Forlì (FC)

Fino al 31 luglio 2025

Nel corso delle prime visite all’azienda tessile, nata nel 1972, è emerso immediatamente l’interesse dell’artista per le collezioni tessili per arredamento, prodotte e commercializzate nel corso di più di 50 anni di attività. Dal generoso archivio aziendale, composto di articoli entrati in collezione, campioni e studi, sono state estrapolate 1900 referenze affidate all’artista come un pezzo prezioso di memoria da elaborare.

Uno degli aspetti più affascinanti e ricorrenti nella poetica di Alice Padovani è la sua profonda esplorazione dell’idea di raccolta e conservazione come mezzi per sondare le memorie individuali e collettive. Questo impulso innato verso l’archiviazione va oltre il semplice accumulo di oggetti: è una manifestazione di un collezionismo ossessivo e metodico che trova la sua espressione nella pratica del recupero, della catalogazione e dell’ordinamento. Tali azioni si trasformano in veri e propri atti di memoria, in cui ogni oggetto diventa una testimonianza di un passato vissuto o di una storia da raccontare.

Nel contesto specifico della Dino Zoli Textile, questo concetto trova una dimensione particolarmente interessante. La sfida è stata quella di interfacciarsi con un vasto insieme di referenze, passate e presenti, che l’azienda ha saputo realizzare, e proporre al mercato, nel corso degli anni, sempre con un occhio di riguardo per l’ambiente, un’inclinazione all’innovazione tecnologica e di stile nel tessile contemporaneo. La DZT, oltre a servire il mercato interno, esporta con successo il suo Made in Italy in oltre 60 paesi fra i quali si distingue il Brasile, presidiato dalla partecipata Dino Zoli Brasil che quest’anno festeggia i 30 anni di attività. L’artista, immersa in questo processo, ha cercato di stabilire un sistema ordinato e rigoroso, conferendo all’opera d’arte la funzione di misura del passato, quasi come se fosse un’ideale bilancia tra ciò che è stato e ciò che si conserva.

Tuttavia, nel processo creativo di Alice Padovani, l’immaginazione ha un ruolo predominante rispetto al rigore scientifico. La sua pratica artistica si arricchisce di una serie di abbinamenti inaspettati e, in questo contesto, di accostamenti materici che sovvertono le aspettative tradizionali. La classificazione diventa così un’esperienza poetica ed emozionale, dove la logica dell’archivio si trasforma in un viaggio sensoriale, capace di evocare emozioni e riflessioni profonde. L’opera d’arte non è più solo un contenitore di memorie, diventa invece una porta aperta verso nuove interpretazioni e significati.

«È un approccio che sentiamo nostro in Dino Zoli Textile» racconta Monica Zoli «dove le performance tecniche, come la resistenza all’uso e la praticità nella manutenzione, si integrano costantemente con l’attenzione per gli aspetti sensoriali. Colore, texture e tocco diventano elementi chiave per generare benessere e appagamento in chi sceglie di vivere un rapporto autentico e personale con i nostri tessuti.»

Nel contesto della sua residenza presso l’azienda tessile, Alice Padovani sviluppa un nucleo inedito di opere site-specific, pensato in dialogo diretto con i materiali forniti dall’azienda. L’intervento artistico si articola in tre progetti distinti, a cura di Nadia Stefanel, ma concettualmente intrecciati, che riflettono, ciascuno secondo una propria grammatica visiva, il tema della classificazione e della raccolta.

La prima opera, un’installazione di grandi dimensioni, si presenta come una struttura composta da gabbie metalliche, che contengono una moltitudine di tessuti, e un tappeto sonoro registrato,  composto dai nomi dei tessuti stessi: un organismo molteplice che evoca insieme l’idea di contenimento e dispersione. Qui, l’atto del raccogliere si materializza come gesto spaziale, quasi performativo, dove ogni elemento diventa frammento di un catalogo immaginario. L’intento è stato quello di rappresentare, all’interno di un unico ambiente, la complessità e la densità della produzione industriale della Dino Zoli Textile, racchiudendo l’essenza stessa della ricerca insieme alla memoria storica che collega materia e tempo, trasformando questa vasta classificazione di idee e tessuti in un’espressione poetica.

Segue un lavoro a parete, simile a un arazzo scomposto, in cui i tessuti si sovrappongono, si disgregano e si riconfigurano in una tessitura discontinua. Quest’opera, più silenziosa, ma non meno perturbante, richiama le tassonomie visive dei campionari industriali o degli erbari, ma ne sovverte la logica ordinatrice attraverso un linguaggio frammentato.

Infine, un’opera composta da ampolle di vetro, contenenti ritagli di stoffa, agisce come un archivio poetico e criptico. Ogni ampolla diventa un microcosmo: oggetto di studio, reliquia e contenitore del tempo. L’atto della raccolta qui si fa intimo e quasi rituale, trasformando il materiale in segno, in traccia, in memoria sedimentata.

Con questo trittico, Padovani restituisce una riflessione stratificata sul concetto di raccolta, mettendo in tensione il rigore dell’archiviazione con l’instabilità della materia e della memoria. Un’indagine che si muove tra ordine e disordine, tra metodo e perdita, tra oggetto e narrazione. A completamento delle installazioni site-specific, sarà presente una selezione di opere dell’artista che esplorano il tema della classificazione nei suoi molteplici aspetti. Saranno incluse teche entomologiche e opere composte da frammenti, offrendo così un ricco panorama delle diverse declinazioni del tema della catalogazione.

Alice Padovani. Laureata in Filosofia e in Arti visive, dopo aver lavorato per diversi anni nell’ambito del teatro contemporaneo, sviluppa il proprio percorso di artista visiva che la porta a esporre in mostre personali, collettive, fiere d’arte e a ricevere numerosi premi e riconoscimenti a carattere nazionale e internazionale. I suoi lavori fanno parte di alcune importanti collezioni in Italia e all’estero, private e pubbliche. Attraversando differenti tecniche, materiali e linguaggi espressivi e con uno spirito classificatorio simile a quello neo-settecentesco, Padovani unisce alla spontaneità dell’impulso creativo il rigore del metodo scientifico. Passando attraverso installazioni, scultura, disegni e performance, nelle sue opere propone frammenti di una natura decontestualizzata e crea collezioni che sono, al contempo, cumuli e tracce, dove le memorie si fondono.


INFO
Alice Padovani
Limes: frammenti di realtà 
A cura di Nadia Stefanel
Nell’ambito di Arteam Cup
Con il patrocinio del Comune di Forlì
Con il patrocinio di Confindustria Romagna
Nell’ambito del Festival dell’Industria e dei Valori d’Impresa

Inaugurazione 13 giugno 2025 ore 19.00
Fino al 31 luglio 2025

Orari: da martedì a giovedì 9.30-12.30, venerdì, sabato e domenica 9.30-12.30 / 16.30-19.30, chiuso lunedì e festivi. Ingresso libero
Fondazione Dino Zoli
Viale Bologna 288 – Forlì (FC)
T. +39 0543 755770 | info@fondazionedinozoli.com | www.fondazionedinozoli.com
https://www.facebook.com/fondazionedinozoli/ –  https://www.instagram.com/fondazionedinozoli/

Ufficio Stampa
Roberta Melasecca_Melasecca PressOffice – blowart
roberta.melasecca@gmail.cominfo@melaseccapressoffice.it
Da Melasecca PressOffice <info@melaseccapressoffice.it>

Biblioteca Regionale di Messina: esposizione bibliografico-iconografica

Si aprirà sabato 14 giugno 2025, alle ore 17:00, con l’Inaugurazione della Esposizione bibliografico-iconografica nel Salone Eventi d’Istituto, la manifestazione di elevato spessore “Identità musicali siciliane, storia, cultura, società. Dall’età greca alla contemporaneità”.

In sinergia con l’ “Associazione Kiklos” e l’Istituto culturale “Museo Cultura e Musica Popolare dei Peloritani”, la Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” ha approntato un ricco palinsesto che include, oltre che alla Esposizione di preziosi volumi estrapolati dai Fondi d’Istituto e di foto tematiche messe a disposizione per l’occasione dall’Artista Dott.ssa Manuela Martines, tre Incontri tematici di grande interesse (14 e 21 giugno) con la partecipazione di Relatori di levatura e, in chiusura, un Momento performativo con esecuzioni di brani in lingua dialettale siciliana da parte di Artisti contemporanei.

La Mostra resterà fruibile fino al 27 giugno 2025, durante gli orari di apertura dell’Istituto.

L’iniziativa si innesta nell’ambito della trentunesima edizione della “Festa della Musica”. L’Assessorato Regionale dei BB.CC. e I.S. ha assicurato supporto anche finanziario alla manifestazione con stanziamento di Fondi su Capitolo dedicato.


Post dell’evento saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte alle iniziative in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere ai Relatori.

Nei giorni a seguire le date degli eventi in programma saranno disponibili i video.

Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico
tel. 090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it.


Da urpbibliome@regione.sicilia.it

Paul Gilbert, il chitarrista fondatore dei Mr. Big

Per chi ama l’hard rock e l’heavy metal il nome di Paul Gilbert è uno di quelli che contano e, a luglio, ecco la ghiotta occasione di vederlo in azione sul suolo italiano con il suo power trio. Martedì 1 Luglio al Bilbao di San Polo d’Enza (RE) e Mercoledì 2 Luglio al Phenomenon a Fontaneto d’Agogna (NO).

PAUL GILBERT: A LUGLIO DUE CONCERTI IN ITALIA PER IL GRANDE GUITAR HERO FONDATORE DEI MR. BIG

Il virtuoso guitar hero – considerato dalle riviste Guitar World e Guitar One tra i 50 chitarristi più veloci di tutti i tempi e uno dei principali shredders – sarà accompagnato per l’occasione dalla sezione ritmica che vede Roberto Porta alla batteria e Marco Galiero al basso.

Virtuoso guitar-hero con un personale sound che fa della plettrata alternata, dei fraseggi barocchi, sweep picking, tapping, dive bombs e molto altro un vero marchio di fabbrica capace di far “parlare” la propria chitarra come pochi al mondo.

La carriera di Paul Gilbert che lo ha visto collaborare con una miriade di artisti, incidendo 18 album solisti senza dimenticare quelli con le band con le quali ha iniziato: Racer X nel 1985 e, soprattutto, Mr. Big due anni dopo, che lo hanno reso celebre in tutto il mondo.

Dal 2003 inizia una serie di collaborazioni con grandi nomi del panorama rock ed Heavy mondiale, tra cui Mike Portnoy (Dream Theater), Neal Morse (anche lui in Italia al Phenomenon il 15 giugno), Matt Bissonette (Satriani, Lee Roth) tra i più famosi.

I due concerti in Italia saranno quindi imperdibili occasioni per ammirare Paul Gilbert e le sue chitarre Ibanez PGM signature series nell’interpretazione di brani storici alternati a composizioni più recenti che regaleranno al pubblico un evento difficilmente dimenticabile.

Ad aprire il concerto del 1° luglio al Bilbao di San Polo d’Enza (RE) saranno i Mississippi Supercult, un nome che racchiude inequivocabilmente le sonorità di questo rovente ensemble blues’n’roll denso e graffiante, che – come il sole della Louisiana – saprà scaldare a puntino il pubblico.

Ad aprire il concerto del 2 luglio al Phenomenon di Fontaneto d’Agogna (NO) saranno invece i Never Obey Again autori di un solidissimo ‘modern metal straight outta pizza’, a far tremare le assi del palco, con una setlist ad hoc che preparerà al meglio i fans di Gilbert al secondo round, non senza qualche livido!

COME ARRIVARE E BIGLIETTI

MARTEDI’ 1 LUGLIO
BILBAO | San Polo d’Enza (RE) 
Biglietti a questo link

MERCOLEDI’ 2 LUGLIO
PHENOMENON | Fontaneto d’Agogna (NO) 
Biglietti a questo link


Per informazioni: info@bam-booking.com

Ufficio Stampa A-Z Press
info@a-zpress.com
Da A-Z Press <info@a-zpress.com> 

Milano: Lucio Forte – Recent works

Milano, Loreto. Martedì 10 Giugno si inaugura presso iKonica Art Gallery la mostra personale di Lucio Forte dal titolo ‘Recent works’. Sono visibili circa 30 opere, tra oli, acquerelli, disegni a china e tecniche miste. Il tema predominante è il paesaggio urbano con viste di Milano, New York e Boston. Di questa sezione sono in esposizione dipinti ad olio di grande formato, acquerelli ed edizioni in serie limitata. Ampio spazio è lasciato inoltre alla sezione dedicata ai disegni realizzati con pennino a china su carta Fabriano, opere prevalentemente in bianco e nero. Alcuni titoli sono: Segesta temple, Lighthouse, Palladio, Frederick Rihel. Soggetti storici, architettonici e anche fantascientifici. Di questa sezione è presente anche un piccolo Bestiarium.

Didascalie, dall’alto in senso orario: Untitled 70, mista, 17 x 14 cm; Manhattan aerial 4, olio su tela, 100 x150 cm; Velasca 3, stampa digitale, 21 x 30 cm; Villa Godi second view b; Segesta temple, china su carta, 21 x 30 cm

Opening Martedì 10 Giugno ore 18:30 – 21:30, Via Porpora 16A, Milano.
La mostra è visitabile fino al 14 Giugno, tutti i giorni dalle 16:30 alle 19:30.

info@lucioforte.com


Da Arch.LucioLarsForte <jhonnylars@yahoo.it>

Roma, Piano Terra, Francesco Bartoli

Piano Terra presenta un’anteprima della prossima mostra di Francesco Bartoli all’Orto Botanico di Roma

Il 17 giugno, alle ore 19.00, Piano Terra ospita Ascoltare il paesaggio: dialoghi dall’Orto Botanico al Villaggio Olimpico, un intervento inedito di Francesco Bartoli a cura di Marta Blanchietti e dello stessoartista, come anticipazione del progetto espositivo che aprirà il 26 giugno presso la serra espositiva del Museo Orto Botanico di Roma, e che sarà visitabile fino al 31 luglio 2025.

L’anteprima del 17 giugno inaugura il quarto intervento della vetrina di Project Window di Piano Terra. Attraverso lavori di frottage, scultura, fotografia, l’artista esplora la relazione tra l’essere umano e l’albero, trasformando la corteccia in superficie sensibile e viva.

Ascoltare il paesaggio:
dialoghi dall’Orto Botanico al Villaggio Olimpico
Francesco Bartoli
a cura di Marta Blanchietti e Francesco Bartoli
 
Opening: martedì 17 giugno 2025
ore 19.00 – 21.30
18 giugno – 18 luglio 2025
Workshop: lunedì 16 giugno
ore 10.00 – 13.00
Piazza Grecia, 18 – 00196 Roma

Cosa avviene quando un quartiere è invitato a riflettere su un tema comune attraverso il linguaggio dell’arte? Cosa rimane e cosa scompare delle vite arboree che ci circondano? E come ci rapportiamo a qualcosa che finisce?

Piano Terra, in linea con il proprio percorso espositivo attorno al paesaggio urbano e alle sue trasformazioni, si fa spazio di connessione: un luogo dove l’opera si manifesta non solo come oggetto estetico, ma come attivatore di relazione, ascolto e cura.

Questa tappa in anteprima nasce dalla volontà di portare un frammento della ricerca di Bartoli nel cuore del Villaggio Olimpico, in un dialogo diretto con il quartiere e i suoi abitanti. In mostra opere delicate, lavori che uniscono frottage e segni realizzati dall’artista, nati sulla corteccia del Platano Orientale conservato all’Orto Botanico. Da questo processo di impressione fisica su carta guidato dall’albero e dalle sue forme sono nati lavori vibranti, custodi della storia più “esterna” dell’albero, che si ritrova anche nella parte inferiore della vetrina, nella sua più completa materialità.

Accompagnano i lavori su carta, alcune fotografie che mostrano la connessione tra l’artista e l’albero, in un continuo scambio performativo tra interno ed esterno, orizzontale e verticale. Sono dei fotogrammi onirici. La narrazione è circolare, continua, fluida. La scelta del bianco e del nero rende l’atmosfera più ambigua, rarefatta. C’è un continuo rimando a un ipotetico altro.

All’interno dello spazio, in loop, è visibile un video di documentazione del processo creativo del lavoro dell’artista. Il tutto costruisce un ecosistema visivo e sonoro che invita a riconsiderare la relazione con l’ambiente e con il tempo.

Il progetto prevede il giorno prima dell’inaugurazione, lunedì 16 giugno, alle ore 10.00 un workhop condotto dall’artista  aperto alla comunità, un momento di contatto e restituzione con il pubblico. La collaborazione con Piano Terra è in linea con la volontà di Bartoli di entrare in relazione con luoghi differenti della città, in questo caso un contesto metropolitano quale quello del Villaggio Olimpico, con l’obiettivo di realizzare una mappatura visiva e materica delle aree presenti all’interno del quartiere. Il desiderio è quello di attivare un processo virtuoso di osservazione con le tecniche del disegno dal vero e del frottage, per rendere più consapevoli i partecipanti al workshop dello spazio verde che li circonda quotidianamente. Un’occasione per restituire, attraverso lo sguardo artistico, la bellezza e il potenziale di quest’area, nella speranza che questa attenzione possa diffondersi e coinvolgere sempre più persone.

Francesco Bartoli (Velletri, 1978) si diploma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. La sua ricerca fonde disegno, frottage, video, animazione e performance. Bartoli ha esposto in musei nazionali e internazionali. Ha partecipato al progetto della 54. Biennale di Venezia “Padiglione Italia nel Mondo” con una sua personale. Vincitore della X edzione Italian Council e PAC2021 del Ministero della Cultura, del premio Aiuti all’Arte Contemporanea del Ministero della Cultura spagnolo.Tra i suoi progetti più recenti, la mostra Ecos: la fuerza de los fragmentos al museo EAC – Espacio de Arte Contemporáneo di Montevideo (2024), e Scolpire il vento al mudaC – Museo delle Arti Carrara (2023) a cura di Laura Barreca.


Opening: martedì 17 giugno 2025, ore 19.00 – 21.30
Ascoltare il paesaggio: dialoghi dall’Orto Botanico al Villaggio Olimpico
18 giugno – 18 luglio 2025
Orari di apertura: visibile h24 dall’esterno
Indirizzo: Piano Terra | Piazza Grecia, 18 – Roma
Contatti: info@pianoterrastudio.it
Ufficio stampa: Manuela Ruggeri
Da Piano Terra <info@pianoterrastudio.it> 

Gli appuntamenti di Trieste Estate da lunedì 9 a giovedì 12 giugno

Un concerto per unire tematiche che possono sembrare lontane, ma che a Trieste – da sempre porta dell’Est – si trasformano in una ricetta capace di abbattere i confini fisici e ideologico: con “Bordeless“, primo appuntamento musicale della rassegna Trieste Estate 2025, la Civica Orchestra di fiati “G. Verdi” – Città di Trieste propone, lunedì 9 giugno, alle ore 21.00 (ingresso gratuito), al giardino del Museo Sartorio (Largo Papa Giovanni XXIII, 1) un confronto tra un repertorio solistico e musica originale, tra pop e musica classica. Sul palco, a esibirsi, l’ensemble di fiati e a seguire l’orchestra di fisarmoniche GM Synthesis 4 della Glasbena Matica di Trieste. In programma, tra gli altri, composizioni di Sparke, Cesarini, Keetelbey, Piazzolla, Navarro.

TRIESTE_CONCERTI E SPETTACOLI AL GIARDINO DEL MUSEO SARTORIO
Gli appuntamenti di Trieste Estate da lunedì 9 a giovedì 12 giugno.

Si prosegue in musica, martedì 10 giugno, alle 21.00, al giardino del Museo Sartorio (a pagamento) con la produzione di Hangar Teatri “JMB – Il Beat che rivoluzionò il Mondo”, un viaggio nella musica giamaicana attraverso la sua storia dagli anni ’50 ai giorni nostri. La band, composta da Roberto Amadeo al basso, Paolo Paron alla tastiera, Matteo Pinna alla chitarra e Alan Liberale alla batteria, ripercorrerà gli ultimi settant’anni della storia musicale dell’isola. Brani riarrangiati e composizioni inedite ispirati al Calypso per arrivare fino allo Ska, al Rocksteady e al Reggae, raccontano l’evoluzione musicale e culturale di una terra unica.
La musica si intreccerà con una voce narrante che guiderà il pubblico alla scoperta delle origini e dello sviluppo dei ritmi giamaicani, attraverso racconti, aneddoti e avvenimenti che hanno segnato la storia della Giamaica e contribuito alla diffusione mondiale del suo folklore musicale.
Da un’idea di Roberto Amadeo e Alan Liberale con Roberto Amadeo al basso, Paolo Paron alla tastiera, chitarra Matteo Pinna, batteria Alan Liberale. Voce narrante di Marco Palazzoni, drammaturgia di Valentina F. Milan, messa in scena di Elena Delithanassis.

Mercoledì 11 giugno, alle 21.00, al giardino del Museo Sartorio, va in scena “1932 – La “vera” storia dell’Omo Vespa” (ingresso gratuito), un musical noir con testi e musiche originali Ideato da Raffaele Prestinenzi, su una storia che ancora oggi affascina, regalandole un finale che la vicenda reale non ha mai avuto. Una produzione della Civica Orchestra di fiati “G. Verdi” – Città di Trieste, con Elisa Colummi, Leonardo Zannier, Anna Viola, Raffaele Prestinenzi, Daniele Trip Tripaldi e Julian Sgherla, accompagnati da La Band con Elenora Lana, Lucy Passante Spaccapietra e Francesco Vattovaz.

Infine, giovedì 12 giugno, alle 21.00, il giardino del Museo Sartorio si animerà con la musica di Fabrizio De Andrè in “Faber: storie di donne, di ultimi e di noi” (ingresso gratuito): uno spettacolo a cura dell’Associazione Collettivo Terzo Teatro Aps in cui le canzoni ormai entrate nella leggenda e arricchite da nuovi arrangiamenti sono accompagnate dai suoi pensieri sull’essere umano e in particolare sull’universo femminile.

La rassegna Trieste Estate è organizzata dal Comune di Trieste – Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo, con la collaborazione dell’Assessorato alle Politiche dell’Educazione e della Famiglia e dell’Assessorato alle Politiche del Territorio, il supporto di PromoTurismoFVG e la collaborazione del Trieste Convention & Visitors Bureau.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135
Trieste Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it
Da Federica Zar <zar@apscom.it> 

Genova: teatro, musica, danze, incontri, workshop, bazar dei popoli, cucine dal mondo

Al Suq Festival – Didascalie in senso orario dall’alto: angolo del mercato, laboratorio food, cucina indiana (Ph Max Valle), Artigianato Marocchino (Ph Luca Anrtonucci), Chef Kumalè al SUQ 2019 (Ph Cavallo)

Il 27° Suq Festival – Teatro del Dialogo si svolgerà dal 12 al 22 giugno 2025 al Porto Antico di Genova e in altri luoghi della città, con uno spettacolo il 27 giugno al Museo Preistorico dei Balzi Rossi di Ventimiglia. Il tema è Destini in movimento, con cui si inaugura la proposta triennale 2025/27 presentata al Ministero della Cultura che dal 2014 sostiene il Suq Festival. Per l’edizione 2025 confermati sia il Patrocinio di UNESCO Commissione Nazionale Italiana che quello del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il Festival è stato tra i primi Festival in Italia a diventare #plasticfree e a porre in primo piano le tematiche ambientali con le iniziative di EcoSuq.

Multisensoriale e partecipato, festival di teatro e spazio scenico esteso, dove “confondersi con gli altri” è “fare umanità” (cit. Marco Aime), riconosciuto come best practice per il dialogo tra culture dalla Commissione Europea, è premiato da grande popolarità: oltre 75.000 le presenze nel 2024.

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito a parte gli spettacoli teatrali.

27° SUQ FEST
Al Porto Antico di Genova e in altri luoghi
dal 12 al 22 giugno 2025 con uno spettacolo il 27 giugno a Ventimiglia, Museo Preistorico dei Balzi Rossi
Teatro, musica, danze, incontri, workshop, bazar dei popoli, cucine dal mondo, buone pratiche di EcoSuq
#suqfest25 #plasticfree
Il tema: Destini in movimento
Ideazione Valentina Arcuri e Carla Peirolero – Direzione artistica Carla Peirolero con Alberto Lasso

Il Festival si apre il 12 con una anteprima teatrale a bazar chiuso per una raccolta fondi a sostegno di Gaza e di una crisi umanitaria che non può lasciare insensibile il Suq. Mi chiamo Omar , performance di teatro cucina, sarà preceduta da un messaggio di dialogo e di pace con Assopace Palestina e il Laboratorio Ebraico Antirazzista di Milano. 

Segue un programma con oltre 100 ospiti, 60 appuntamenti, che spaziano da spettacoli teatrali – 12 titoli di cui 3 prime nazionali – a concerti, da incontri a presentazioni di libri, da workshop a showcooking a buone pratiche e iniziative di Eco Suq; senza tralasciare la grande attrazione della scenografia che trasforma Piazza delle Feste in un suq (mercato in arabo) animato da artigiani e ristoratori con sapori, profumi, colori, oggetti, spezie e cucine provenienti da tutto il mondo.

Il focus ricade su tematiche femminili, migrazioni, ambiente, per proposte artistiche che in molti casi partono da spunti autobiograficiMi chiamo Omar, Poemi focomelici, Abdoulaye e Mamadou non sono morti, Nel nome una storia, per il teatro.

INCONTRI E LIBRI

Tra i principali va segnalato quello con la scrittrice PAOLA CARIDI (il 16) e il suo libro “Il gelso di Gerusalemme” (Feltrinelli), mentre il 17, in occasione dello spettacolo serale Stai zitta!,  al Suq arriva CHIARA TAGLIAFERRI per uno speciale omaggio a Michela Murgia; il 18 si presenta la graphic novel Lumumba. Eroe africano (Becco Giallo) che racconta la lotta per l’indipendenza del Congo dal Belgio, con l’autore Luca Catalano.

Tra gli incontri a più voci, A teatro nessuno è straniero(il 15) una esperienza che è diventata un libro, per raccontare una buona pratica inclusiva realizzata dall’Associazione Ateatro insieme alla Comunità di Sant’Egidio (Milano) Partecipano Mimma Gallina, Giulia Tollis, Marzia Pontone. Conduce Oliviero Ponte di Pino. Il 17, prima dell’omaggio a Murgia, un incontro dal titolo Oltre la soglia: uscire dalla violenza di genere, con la presentazione di due libri”Violenza maschile sulle donne” e “Cohousing e coworking per donne vittime di violenza e soggetti fragili” e del progetto “Dire Fare Amare”.

Partecipano Daniela Bagattini, Linda Buondonno, Andrea Giachetta e Tiziana Cattani. Conduce Silvia Isola Il secolo XIX. In collaborazione con Unige Sostenibile e Coop Liguria

Si preannuncia curioso e intrigante, Sconfinato Poetry Slam (il 19):  quattro slammer da diversi continenti saliranno sul palco  per portarci il loro mondo in poesia.

MUSICA e DANZE:

La tradizione e l’innovazione si incontrano per una fusione unica di stili e linguaggi. L’inaugurazione del bazar vedrà il 13 l’arrivo di Nubras Ensemble, originale mix di musica da camera e folk del Sud Italia e dei Balcani.  Di segno tutto femminile, con una fusione di rap e R&B sarà la performance di Adriana (il 18)artista indipendente, cantautrice e ballerina, rappresentante di una nuova generazione musicaleNaim Abid porta al Suq – il 20, Giornata mondiale del Rifugiato – un concerto che rilegge l’antica storia persiana di Layla e Majnun, creando un ponte ideale tra Iran e Occidente nel segno della pace e del dialogo tra culture. KULIMA è la nuova proposta di Jo Choneca (il 21) che insieme al suo gruppo unisce suoni e parole per raccontare l‘Africa.

Programma ricco anche per le danze, si comincia con le danze ucraine (il 16) e si chiude (il 22) con quelle greche, passando attraverso la danza Dakbe, che si balla in tutto il Medioriente, a cura di Hania, la performance di Mame Ale (il 20), con le percussioni a segnare i ritmi africani, e ancora il Lindy Hop e lo Swing. In collaborazione con la comunità dell’Ecuador arriva l’esibizione Que viva el Ecuador(il 22)

Novità legata alla danza, ispirata al film “Ballando Ballando”, approda al Suq la BALERA FILOSOFICA, (il 22) uno spazio dove parole e gesti diventano parte di una coreografia condivisa. Acura di Gaia Giovine Proietti e Emanuele Enria.

SHOWCOOKING E CUCINE

Chef Kumalé sarà al 27 Suq Festivalsabato 14 e sabato 21(h.19) con i suoi seguitissimi showcooking dedicati, rispettivamente, alle tradizioni di Ucraina e dell’Ecuador. Al termine degustazioni per il pubblico.   

Nell’edizione 2025 il pubblico potrà gustare 10 cucine dal mondogreca, indiana, mediorientale, messicana, senegalese, siriano libanese, sud americana, sud est asiatica, tunisina, vegana. E inoltre caffè arabo, the e l’aperitivo del Café Refugees.

IL TEATRO E  L’INIZIATIVA SOLIDALE #ILTEATROFABENE

Il teatro è il cuore del Festival, per questa edizione sono 12 titoli di cui 3 prime nazionali: “Il mare nel cassetto. In viaggio con Franco Battiato” di e con Silvia Boschero, “Poemi focomelici” con Daniele Timpano e la nuova produzione della Compagnia Suq “Nel nome una storia. Di adozioni felici, segreti e speranze”

Il 12 giugno alle 21 è prevista sul palco di Piazza delle Feste, un’anteprima teatrale a bazar chiuso, Mi chiamo Omarperformance di teatro e cucina il cui ricavato sarà devoluto a sostegno dell’emergenza umanitaria a Gaza. Protagonisti saranno Omar Suleiman, attore e cuoco d’origine palestinese, che vive a Napoli, e Samer Harb, musicista, rifugiato siriano, residente a Genova. La rappresentazione sarà preceduta da un appello alla pace da parte di Assopace Palestina e del Laboratorio Ebraico Antirazzista. Il 14 giugno alle 21 va in scena KARAOKE FEMMINISTA di Monica Nappo, in scena con Silvia Gallerano, una produzione Teatro di Dioniso nata per analizzare come la musica pop abbia forgiato l’identità delle donne, in un excursus che parte dagli anni ’70 e arriva alla trap. Si canta come nel karaoke, tra ironia e sfida agli stereotipi.

Il 15 giugno alle 16 si prosegue con THIORO. UN CAPPUCCETTO ROSSO SENEGALESE con Fallou Diop e Adama Gueye, una produzione Teatro delle Albe – Ravenna Teatro, Accademia Perduta – Romagna Teatro, Kër Théâtre Mandiaye Ndiaye (sarà in replica anche alle 10.30 del 16). Lo spettacolo nasce in Senegal e reinterpreta la celebre fiaba europea attraverso l’immaginario africano: qui non c’è il bosco, ma la savana; non il lupo, ma Buky la iena. Attraverso un intreccio di lingue, strumenti e ritmi, il pubblico vive un viaggio immersivo nell’Africa nera, tra tradizione orale e nuove contaminazioni. Domenica 15 giugno alle 21, all’Isola delle Chiatte – altro spazio teatrale del Festival – Saverio La Ruina è in scena con il pluripremiato ITALIANESI, su una storia italiana dimenticata. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania, dove si è insediata la dittatura. Molti di loro rimangono per quarant’anni internati nei campi di prigionia, in alloggi circondati da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli quotidiani, lavori forzati e torture. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma paradossalmente condannati ad essere italiani in Albania e albanesi in Italia. Prodotto da Scena Verticale.

Il 16 giugno alle 19.30, alle Chiatte, Laura Nardinocchi e Niccolò Matcovich sono i giovani protagonisti di STRADA MAESTRA, una riflessione su come l’uomo interagisce con la natura. Insieme, hanno viaggiato tra Emilia Romagna, Umbria, Puglia, Lombardia, Piemonte e Toscana, incontrando contadini, apicoltori, pescatori, guide escursionistiche per imparare dal presente e immaginare una strada verso un futuro in equilibrio con l’ambiente. Prima nazionale il 16 giugno alle 21, sul Palco di Piazza delle Feste, per IL MARE NEL CASSETTO. IN VIAGGIO CON FRANCO BATTIATO di e con Silvia Boschero, in scena con Anaïs Drago al violino ed elettronica e Giua alla voce, alla chitarra e al basso. Una produzione Nidodiragno/Soc. Cooperativa C.M.C., dedicata alla musica e alla poetica di Franco Battiato a partire da “Chi sono io?”, immancabile domanda esistenziale che l’autore di Centro di gravità permanente si è posto a 8 anni, definendo l’inizio della propria ricerca.

Il 17 giugno, alle 21 Antonella QuestaValentina Melis e Lisa Galantini portano in scena STAI ZITTA!, dall’omonimo libro di Michela Murgia, uno spettacolo comico e dissacrante su quanto la discriminazione di genere passi spesso dal linguaggio. Verrà ospitato alla Sala Trionfo del Teatro della Tosse ed è prodotto da Gli Scarti Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, LaQ-Prod e Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano con il sostegno di Armunia. Il 18 giugno, all’Isola delle Chiatte, si parla di immigrazione e speranza in ABDOULAYE E MAMADOU NON SONO MORTI, con Abdoulaye Ba, Siaka Conde, Dario Villa, la danzatrice Bintou Ouattara e la cantante Camilla Barbarito. Lo spettacolo ha inizio dal momento in cui Abdoulaye, giovane senegalese in fuga da Dakar si trova su un gommone alla deriva nel Mar Mediterraneo in cerca di un futuro migliore in Europa. Produzione Teatro Periferico di Cassano Valcuvia.

Il 19 giugno, alle 21 sempre all’Isola delle Chiatte, prima nazionale di POEMI FOCOMELICI, con i versi, la gesticolazione e la voce di Daniele Timpano, un’autobiografia in versi, quel che resta del mezzo secolo di vita del suo autore e di oltre quarant’anni di scrittura compulsiva. Produzione Gli Scarti Centro di Produzione Teatrale di Innovazione, Kataklisma Teatro. Venerdì 20 giugno, il teatro entra alla Chiesa di San Pietro in Banchi, e va in scena PICCOLO CANTO DI RESURREZIONE di e con Francesca Cecala, Miriam Gotti, Barbara Menegardo, Ilaria Pezzera e Swewa Schneider, cinque donne per descrivere la Loba, una vecchia, figura ancestrale di donna selvatica fa da confine e tramite tra ciò che è vivo e ciò che è morto, tra ciò che è desueto e ciò che anela alla Resurrezione. Produzione Compagnia Piccolo Canto, I Teatri del Sacro, Associazione Musicali Si Cresce.

La Rassegna ispirata al Teatro del Dialogo si conclude a Genova il 21 e 22 giugno, alla Chiesa di San Pietro in Banchi, con il nuovo spettacolo di Suq Genova Festival e Teatro, presentato in prima nazionale NEL NOME UNA STORIA – Di adozioni felici, segreti e speranze, ispirato al libro Ti racconto com’ero di Emilia Marasco (Il Canneto). Lo interpretano Irene Lamponi e Carla Peirolero per la regia di Marcela Serli. Scorrono in parallelo due storie vere, quella di una bambina arrivata in anni recenti dall’Etiopia, a 5 anni, lasciando un paese in povertà e in guerra, per trovare in Italia una madre, un padre, un fratello, una casa. E quella di Maria, una bambina abbandonata in un brefotrofio di Savona, nel 1925, che viene adottata da una famiglia di contadini, ma non riuscirà mai ad acquisirne il cognome e a scuola sarà sempre la figlia di N.N. Il racconto di due donne, la madre di Saba e la figlia di Maria (in scena e nella realtà Carla Peirolero), abbraccia altre storie, anche quelle vicine a noi, di minori di origine straniera che nell’affido e nell’adozione possono trovare un riscatto e un approdo.

La rassegna il 27 giugno si conclude al Museo Preistorico dei Balzi Rossi di Ventimiglia con OGNI LUOGO È UN DOVE di e con Marco Aime, antropologo, in scena con Eleni Molos al canto e Massimo Germini alla chitarra e al canto. Un viaggio nello spazio per raccontare quanta strada calpestano gli uomini per attraversare cieli, muri, deserti e mari, per affermare il proprio diritto e il desiderio di vita; in un luogo simbolico, alla frontiera con Francia, dove ogni giorno migranti tentano di attraversare un confine, spesso a rischio della vita.

INIZIATIVA SOLIDALE

Coop Liguria e Suq per Assopace Palestina

Anche per questa edizione si conferma l’iniziativa che attribuisce alla partecipazione del pubblico agli eventi teatrali – unici a pagamento – un doppio valore. Si sostiene la cultura e si pratica la solidarietà. Chi acquista un biglietto degli spettacoli del 27° Suq Festival riceverà infatti un coupon che vale una donazione diCoop Liguria a Assopace Palestina
#ilteatrofabene

Prezzi biglietti teatro:
€10, ridotto €7;
Spettacolo Stai Zitta! €15, ridotto €12;
ThioroCappuccetto rosso senegalese €5.
I biglietti per gli spettacoli serali sono acquistabili online su Vivaticket o presso la biglietteria al Festival. Per informazioni e prenotazioni: tel.+39  329 2054579

Programma completo in aggiornamento day by day su www.suqgenova.it

SUQ GENOVA FESTIVAL E TEATRO Impresa sociale ETS

Il Suq di Genova è un esperimento artistico e sociale unico nel suo genere, un nuovo modo di pensare il teatro e le sue funzioni (Dal libro Le voci del Suq Altreconomia)

Dal 1999 l’esperienza del Suq rappresenta un’eccellenza in campo interculturale grazie a una coerente ricerca artistica che si sviluppa soprattutto in ambito teatrale. Suq è una parola araba che significa mercato, quindi luogo di convergenza e di scambio; per incontrare, riconoscersi nell’Altro è indispensabile conoscerne la loro cultura, le tradizioni, assaggiare cibi diversi e condividere emozioni intorno a un tavolo, insieme. Questa è l’idea che ha ispirato le fondatrici Carla Peirolero e Valentina Arcuri nel 1999. La scenografia di Luca Antonucci riproduce un grande bazar dei popoli, con al centro il palcoscenico per gli eventi e tutto intorno spazi per artigianato dal mondo, cucine dal mondo, progetti solidali.

Le cucine presenti al 27° Suq Festival sono:

  • greca
  • indiana
  • mediorientale
  • messicana
  • senegalese
  • siriano libanese
  • sud americana
  • sud-est asiatica
  • tunisina
  • vegana.

sabato 14 giugno h. 19
SHOWCOOKING: LA CUCINA TRADIZIONALE UCRAINA  
Chef Kumalè ci guiderà alla scoperta delle tradizioni culinarie dell’Ucraina.
Al termine, degustazioni per il pubblico.  
A cura di Chef Kumalè.

martedì 17 giugno h. 20
BOCCAMATTA
Presentazione e degustazione di pesto con una nuova “macchina” studiata e costruita da Boccamatta, startup di due giovani genovesi di nuova generazione.

Sabato 21 giugno h. 17
LE SPEZIE DEL MAROCCO
Un laboratorio per immergersi in un viaggio multisensoriale alla scoperta delle spezie utilizzate nella cucina marocchina.
A cura di Co.Ci.Ma. Coordinamento Cittadini ItaloMarocchini.

lunedì 14 giugno h. 16 
INTESTINI IN MOVIMENTO: MANGIAR SANO E VIVERE MEGLIO
Un laboratorio per imparare come una corretta alimentazione favorisca sia la salute fisica che mentale, costruendo insieme il Gioco dell’oca delle buone abitudini alimentari e dello stile di vita.
Con Pasquale Striano IRCCS Istituto Giannina Gaslini e Greta Volpedo DINOGMI.
A cura di Unige Sostenibile.

mercoledì 18 giugno h. 16
IMPARARE CON GUSTO: IL CIOCCOLATO SPIEGATO
Un laboratorio interattivo e sensoriale per scoprire di più sulla coltivazione e lavorazione del cacao. Il Viaggio del Cioccolato, dal frutto alla tavoletta.
A cura di La Bottega Solidale (Centro Nazionale Educazione Altromercato).

Giovedì 12 giugno h. 21
Mi CHIAMO OMAR
Spettacolo di teatro e cucina
Il racconto di Omar sulla sua terra di origine, la Palestina, emerge dai gesti semplici e quotidiani del cucinare. Accompagnato dalle note dell’oud, ripercorre la storia della sua famiglia, i luoghi d’infanzia, tra passato e presente, vicinanza e lontananza. Noto per essere stato protagonista di serate e spettacoli in cui la narrazione avviene mentre prepara una ricetta tradizionale, Omar Suleiman al termine dello spettacolo offrirà al pubblico un assaggio del suo tabulè.
Lo spettacolo sarà preceduto da un messaggio di dialogo e di pace con Maria di Pietro Assopace Palestina e Daniel Levi Laboratorio Ebraico Antirazzista (Ləa).



Melina Cavallaro 
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Valerio De Luca resp. addetto stampa cell. 393 9482876  
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A Gorizia, interazione fra elementi biologici, ambientali, culturali e tecnologici

L’associazione culturale QuiAltrove ETS è lieta di presentare Processo Osmotico, progetto espositivo di Enzo e Barbara, a cura di Vincenzo Alessandria, che si terrà dall’8 al 22 giugno 2025 presso The Circle, Via Rastello 91, Gorizia.

Dopo una prima presentazione a Bologna in occasione di Art City 25, La mostra approda a Gorizia con una nuova articolazione, che integra la dimensione installativa con un ampio programma pubblico pensato per coinvolgere artisti, studiosi, studenti e comunità locali. Il programma, organizzato e promosso dall’associazione culturale Qui Altrove ETS e curato da Vincenzo Alessandria, mira a riflettere sulla condizione dell’acqua e sul suo rapporto con le tecnologie di depurazione, aprendo a nuovi possibili scenari futuri. Processo Osmotico si presenta come un progetto interdisciplinare e partecipativo, incentrato sull’interazione tra elementi biologici, ambientali, culturali e tecnologici, intesa come un processo osmotico in senso ampio. 

Enzo e Barbara 
PROCESSO OSMOTICO


a cura di Vincenzo Alessandria 
08.06 > 22.06.25

The Circle
Via Rastello 91,  Gorizia 

Il cuore del progetto è l’installazione Depuratore 2, realizzata da Enzo e Barbara in collaborazione con Marco Selmin. Si tratta di un congegno ibrido, frutto della fusione tra elementi meccanici e organici, che allude alle potenzialità di collaborazioni interspecie e invita a riflettere sulle possibilità di rigenerazione della materia. L’opera è concepita come evoluzione di un modello precedente e nasce da una ricerca sull’inquinamento idrico causato da sostanze difficili da eliminare – PFAS, metalli pesanti, diserbanti, microplastiche – che persistono anche dopo i trattamenti più avanzati.

Depuratore 2 si concentra proprio su queste percentuali residue, mettendo in discussione i limiti attuali della tecnologia e suggerendo nuove prospettive di intervento. Il dispositivo, automatizzato tramite Arduino, simula un ciclo continuo di depurazione: il trasferimento ciclico del liquido tra due contenitori evoca un processo reale, invitando a ripensare il ruolo dell’essere umano all’interno di futuri sostenibili e in armonia con altre forme di vita.

La mostra propone un’esperienza che combina installazione, biotecnologia e arte generativa, e si configura come un laboratorio di dialogo tra pratiche artistiche, ricerca scientifica e attivazione collettiva. L’intento è stimolare una riflessione critica sul rapporto tra organismo umano e ambiente, generando immaginari alternativi capaci di orientare la trasformazione ecologica e sociale.

All’interno del programma, il 12 giugno si terranno due incontri pubblici dedicati all’approfondimento dei temi della mostra, in particolare la condizione dell’acqua e il potenziale rigenerativo delle tecnologie di depurazione.

L’intero progetto si rivolge a un pubblico ampio: professionisti del settore culturale, curatori, artisti, ricercatori, studenti, istituzioni e cittadini interessati al ruolo dell’arte come strumento di trasformazione e consapevolezza ecologica.

8 giugno | ore 18:00 – Inaugurazione ufficiale con la presenza degli artisti e del curatore e incontro con la cittadinanza sul ruolo dell’arte nei processi di rigenerazione urbana ed ecologica

9 giugno | ore 10:30 – Incontro con gli studenti delle scuole di Gorizia

12 giugno | ore 10:30 – Lecture di Simone Di Piazza su mico-remediation e tecnologie ambientali

12 giugno | ore 14:30 – Workshop “Organic Growth Simulation” con Basic e Simone Di Piazza

EVENTI
LA LECTURE DI SIMONE DI PIAZZA E IL WORKSHOP ORGANIC GROWTH SIMULATION
I due appuntamenti, in programma per la giornata del 12 giugno, avranno come tema centrale
la biologia dei funghi, analizzando il loro potenziale biotecnologico nell’ambito del biorisanamento
ambientale ed esplorando modelli matematici impiegati per la rappresentazione della crescita organica collegando così biologia, ecologia e creative coding in un percorso interdisciplinare.
Gli incontri saranno sviluppati come segue:
FUNGHI E COLLEZIONI MICROBICHE: RISORSE PER LA SOSTENIBILITÀ E L’INNOVAZIONE
SIMONE DI PIAZZA – LECTURE – 10:00-11:30
 
Nell’intervento, il ricercatore Simone Di Piazza esplorerà il potenziale biotecnologico dei funghi come risposta alle sfide ambientali future. Verranno presentate le loro straordinarie capacità ecologiche, particolarmente rilevanti nei processi di biorisanamento di suoli e acque contaminate, nella lotta biologica in agricoltura e nella produzione di biomateriali ecocompatibili.

ORGANIC GROWTH SIMULATION
Marco Selmin – Workshop – 16:30-18:30
Questo workshop, per cui è previsto l’accesso tramite open call, nasce in connessione con la lecture di Simone Di Piazza ed esplorerà l’intersezione tra biologia e programmazione, concentrandosi sulla simulazione digitale della crescita di organismi viventi. I partecipanti scopriranno come tradurre in codice i modelli di crescita organica in codice e in visual che simulano il micelio fungino, utilizzando Processing (una libreria grafica basata su Java e un editor di codice).
 
Il workshop sarà suddiviso in due parti:
 
Fondamenti Teorici: introduzione a Processing e al creative coding, esplorazione degli
algoritmi che simulano la crescita organica, analisi dei pattern di crescita del micelio e
loro interpretazione algoritmica.
 
Laboratorio Pratico: implementazione guidata di un algoritmo di simulazione della
crescita, personalizzazione dei parametri per ottenere diverse strutture e
comportamenti, integrazione di elementi interattivi e variabili ambientali, condivisione
dei risultati.

MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE
I workshop prevedono un numero limitato di posti. La partecipazione è gratuita, ma è necessaria
la prenotazione anticipata.
Per informazioni e iscrizioni: info@quialtrove.it in CC enzoebarbara@gmail.com

QuiAltrove ETS è un’associazione culturale con sede a Gorizia che promuove e valorizza il territorio del Friuli Venezia Giulia, interpretandone la vocazione di crocevia transfrontaliero.
Operando tra cultura e turismo, Qui Altrove sviluppa progetti che mirano alla formazione, all’inclusione sociale e all’innovazione, favorendo il dialogo tra identità locali e scenari contemporanei. Attraverso iniziative che spaziano dall’arte contemporanea alla rigenerazione urbana, l’associazione si impegna a costruire ponti tra comunità diverse, stimolando nuove visioni per il futuro della regione.
Instagram @quialtrove_associazione
Enzo e Barbara è un progetto artistico creato nel 2022 da Riccardo Lodi e da Greta Fabrizio che mira ad esplorare tramite installazioni ed interventi site-specific il tema dello sviluppo umano, soprattutto tecnologico ed industriale e le modalità con cui queste dinamiche di progresso entrano in contatto con gli equilibri naturali e le realtà sociali.Instagram @enzoebarbara

Basic è un progetto fondato da Marco Selmin che si muove tra creative coding e digital design e si concentra sull’applicazione delle tecnologie in ambito artistico e culturale.

Esplora linguaggi visivi e applicazioni interattive attraverso strumenti fisici e virtuali, spaziando tra installazioni, animazioni e simulazioni di sistemi reali. Instagram @basic_vision

Vincenzo Alessandria (1995) è un designer e curatore con una formazione nelle arti visive e nella comunicazione. Dopo il diploma triennale presso l’Accademia di Belle Arti di Perugia, ha proseguito gli studi all’Accademia di Belle Arti di Venezia, sviluppando un approccio multidisciplinare che attraversa il graphic design, la progettazione e la curatela.
La sua ricerca si concentra sulle trasformazioni del fare umano, con un’attenzione particolare ai processi di cambiamento nel tempo e nello spazio.
Ha collaborato con istituzioni come Palazzo Collicola, Fondazione Progetti Beverly Pepper, Fondazione Perugia ed Edizione Nazionale Cesare Brandi, curando progetti grafici ed editoriali per artisti di rilievo, tra cui Maurizio Cannavacciuolo, Mark di Suvero, Mark Francis, Giorgio Griffa, Nancy Genn, Ugo La Pietra, Claudio Massini, Vittorio Messina, Matteo Montani, Fabrizio Plessi.

Contatti Stampa
 CRISTINA GATTI PRESS & PR | press@cristinagatti.it | mob.338 6950929

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QuiAltrove  |  +39 328 663 0311 | info@quialtrove.it
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