Biblioteca Regionale di Messina: “Superserie Madonne”. Esposizione di 10 opere di Michel Oz

Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo”

“Superserie Madonne”
Esposizione di 10 opere di Michel OZ

dal 6 al 31 marzo 2023

(via I Settembre, 117-Palazzo Arcivescovile)

In occasione della “Giornata Internazionale della Donna”, venerdì 3 marzo 2023, alle ore 17, nella Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina avrà luogo il vernissage di 10 opere dell’Artista ItaloArgentino Michel Oz, titolato “Superserie Madonne”, con due pannelli esplicativi.

La mostra “Superserie Madonne”, grazie alla collaborazione con Pangea, è stata inserita all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne nel mondo.

Dopo l’inaugurazione, l’esposizione sarà fruibile fino al 31 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e il mercoledì anche di pomeriggio, dalle 15 alle 17:30. CHIUSO SABATO E FESTIVI.

Una delle opere di Michel OZ in mostra

La devozione alla Vergine Maria affonda le sue radici nella notte dei tempi e nella città di Messina, che la invoca come patrona col titolo di “Madre della Lettera”, le rappresentazioni sacre della Madre di Gesù, particolarmente care ai tanti devoti e apprezzate dagli appassionati d’arte, appaiono sovente nelle opere di artisti celebri e minori, che abbelliscono luoghi di culto, giardini, edifici pubblici e abitazioni private e, nelle immagini raffigurate sui testi antichi, costituiscono patrimonio culturale di alto valore.

Venerdì 3 marzo 2023, alle ore 17, nella Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “Giacomo Longo” di Messina avrà luogo il vernissage di 10 opere dell’Artista ItaloArgentino Michel Oz, titolato “Superserie Madonne”, con due pannelli esplicativi.

Il momento inaugurale si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Dott.ssa Tommasa Siragusa. Interverranno il Curatore e l’Artista.

“La rappresentazione di Maria, emblema della donna nella storia dell’arte occidentale, è stata soggetta a diverse interpretazioni da parte degli innumerevoli artisti che si sono cimentati nella sua riproduzione; questo ha lasciato una traccia indelebile che ci permette di seguire un vero percorso evolutivo dell’immagine della Vergine nel tempo. Arricchita di volta in volta di intenti e caratteristiche psico-fisiche sempre più complessi, la Madonna è passata da mera rappresentazione decorativa ad una più incarnata enfatizzazione umana, tramite cui è stato possibile mettere in luce gli aspetti psicologici ed emotivi della Vergine. Nonostante ci siano innumerevoli differenze tra le varie Madonne del mondo dell’arte, nella visione di Michel Oz, ogni rappresentazione della Madonna contiene in sé il centro della sua ricerca e del suo messaggio: la Donna. Simbolo di amore e carità, la Donna-Madonna di Michel Oz perde completamente la grazia e la bellezza delle ricche dame dei secoli passati per diventare, sotto le sue mani esperte, una Donna contemporanea, di strada, che non ha paura di sporcarsi e di lacerarsi le vesti; opere sacre prese in prestito dai grandi maestri del passato e mescolate a manifesti, cartelloni, “pornografia pubblicitaria” spesso in antitesi con l’immagine stessa della Vergine. Una Madonna delle Donne e per le Donne, capace di creare correlazioni metaforiche tra la dignità femminile e la corrente visione del mondo, sempre più sprezzante della vita e della dignità e costantemente dimenticata nell’indifferenza generale, come brandelli di un vecchio spettacolo che ormai non ci interessa più”. Per dirla con le parole del Curatore Scientifico d’Arte Carlo Ciuffo.

Ben si inserisce, pertanto, il momento culturale nella “Giornata Internazionale della Donna”, anticipando solo di pochi giorni la data ufficiale della ricorrenza annuale, sempre ricordata da questa Biblioteca, con il precipuo intento di captare l’attenzione degli Utenti su un tema purtroppo ancora scottante che investe la “vita” di tante donne, sulle efferate violenze, gli abusi, le ancora diffuse discriminazioni in ogni ambito, i regimi di sottomissione e di obbligata arretratezza in cui si trovano donne di molti paesi del mondo. La Biblioteca svolge un compito primario di formazione e di sensibilizzazione degli animi, specialmente dei giovani, affinchè sappiano amare e rispettare la Donna, qualsivoglia sia il rapporto che li lega ad essa: madre, sorella, fidanzata, sposa, amica, o semplice conoscente o mera sconosciuta. E’ imprescindibile, poi, riconoscere e valorizzare il femminile di per sé, al di là di appartenenze e contesti di riferimento.

La mostra “Superserie Madonne”, grazie alla collaborazione con Pangea, è stata inserita all’interno di un progetto filantropico destinato alla raccolta fondi in favore delle donne nel mondo; La Fondazione Pangea Onlus è un’organizzazione no profit istituita nel 2002 che lavora per favorire lo sviluppo economico e sociale delle donne, delle loro famiglie e delle comunità circostanti.

Michel Oz

Michel Oz realizza quadri di ispirazione pop sin dall’età di dieci anni. La sua ricerca si concentra sul recupero di frammenti dai manifesti affissi sulle pareti delle metropoli di tutto il mondo, che vengono poi mixati e reinterpretati su supporto di vecchie tele e cornici rigenerate. D’ispirazione avanguardista, l’osservazione attenta della vita raccontata sui muri delle varie città conduce l’artista a realizzare opere dal notevole impatto espressivo ed emotivo, che mettono in connessioni brandelli metropolitani eterogenei attraverso un ponte sensoriale capace di unire due o più culture sulla stessa tela. Maestro nella tecnica del “pasting” e del “collage”, Michel Oz ci invita attraverso la sua produzione di Arte visiva, ad interpretare un percorso immaginario solo apparentemente caotico, ove passato e presente si fondono in un luogo senza tempo, e i colori, gli strappi, i frammenti di messaggi divengono metafore dell’umana esistenza. Ogni elemento originario permane, intatto e fiero, integrandosi con il nuovo, e l’incessante processo degli eventi e del tempo che ha impresso nuove forme, modificato i contorni, talvolta ingrigito le immagini, non tradisce il miracolo della creazione artistica che si perpetua e si rinnova.


Dopo l’inaugurazione, l’esposizione sarà fruibile fino al 31 marzo, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 13 e il mercoledì anche di pomeriggio,dalle 15 alle 17:30. CHIUSO SABATO E FESTIVI.

L’ingresso è gratuito e non occorre prenotazione.
Post dell’iniziativa culturale saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte all’evento in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere all’Artista durante l’incontro.

Nei giorni a seguire sarà disponibile il video.
Per INFO: Ufficio Relazioni con il Pubblico tel.090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it

(A cura di Ufficio Relazioni con il Pubblico. Maria Rita Morgana)

Al PAFF! di Pordenone prorogata fino al 16 aprile la grande mostra “The Spirit of Will Eisner”

Alla luce del notevole successo di pubblico e gradimento riscontrato per l’esposizione dedicata a Will Eisner al PAFF! di Pordenone, la mostra The Spirit of Will Eisner viene prorogata fino al 16 aprile 2023 per permettere ai visitatori di ammirare le straordinarie opere nella più ricca mostra mai realizzata In Italia su questo gigante della nona arte, ispiratore di generazioni di fumettisti in tutto il mondo. L’esposizione è curata dal PAFF! in collaborazione con la galleria d’arte francese 9ème Art Références di Parigi e permette di esplorare, inserite in uno straordinario allestimento espositivo, le tappe più importanti della vita artistica di Will Eisner attraverso 180 originali, tra tavole definitive e schizzi, e 126 pubblicazioni d’epoca, dai fumetti pubblicati sui quotidiani ai più famosi Graphic Novel, di cui Eisner è stato indiscusso maestro e massimo esponente.

L’autore

Il grande fumettista e imprenditore americano William Erwin Eisner è stato uno dei più grandi artisti della storia del fumetto. Appassionato studioso del linguaggio, da lui ribattezzato “arte sequenziale” ha sviluppato fin da subito una tecnica espressionistica che, attraverso inquadrature e giochi di ombre, punta a creare la massima emozione della narrazione disegnata.

Nato a Brooklyn nel 1917, dimostra molto presto di avere grandi doti artistiche, che lo porteranno già da ragazzo a considerare l’idea di perseguire il lavoro di disegnatore.

Proviene da una condizione sociale non agiata, si appassiona da subito alla letteratura e all’arte (grazie anche al lavoro del padre, muralista).

Il PAFF! 

Il PAFF! è un innovativo contenitore culturale nato nel 2018 che usa lo strumento divulgativo del fumetto per coniugare cultura, formazione, educazione, didattica, ricerca e intrattenimento. Con sede a Pordenone nella storica Villa Galvani, è gestito da Associazione Vastagamma APS presieduta da Giulio De Vita, noto fumettista internazionale che ne è anche ideatore, fondatore e direttore artistico. Il PAFF! è sostenuto da Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e da Comune di Pordenone.

Particolarmente ricco e qualificato l’elenco degli artisti del fumetto che il PAFF! ha accolto nel corso della sua attività: Manara, Moebius, Marvel e DC Comics, Milton Caniff, Cavazzano, Guarnido, Tony Wolf, Will Eisner sono tra le star internazionali nelle grandi mostre finora proposte.

All’attività espositiva si affiancano corsi, conferenze, festival, eventi, progetti sociali per le imprese del territorio e per il turismo: attività integrate che il PAFF! propone 315 giorni l’anno, 6 giorni su 7, dalle ore 10 alle 20 con orario continuato.

A marzo 2023 il PAFF! diventa International Museum of Comic Art completando e arricchendo la già corposa offerta del contenitore culturale con l’esposizione permanente, l’archivio, il deposito climatizzato per la conservazione delle opere e la bibliomediateca consultabile nei propri spazi.

Il PAFF! si avvale di un team qualificato composto da quasi 40 collaboratori per conservare, gestire e valorizzare la collezione e le attività correlate.

La sede

Il PAFF! ha sede a Pordenone all’interno di Parco Galvani, in Viale Dante 33, a pochi minuti a piedi dalla stazione passando per il centro città. È facilmente raggiungibile in auto dalle principali arterie stradali e autostradali. La sede, di alto prestigio, è dotata di grandi spazi di forte impatto: una villa storica, una sontuosa galleria d’arte moderna, auditorium, sala didattica, ampia terrazza, bookshop, guardaroba, uffici, caveau e coffee point.

La villa, in stile veneto e risalente al 1850, era un tempo residenza della famiglia di imprenditori della ceramica Galvani. Con un radicale intervento di ristrutturazione portato a termine negli anni ’90 dopo decenni di abbandono, l’edificio è stato trasformato in spazio espositivo. Nel 2010 la struttura viene ulteriormente ampliata a circa 2000 metri quadrati, con un auditorium da 90 posti.

Il Parco Galvani in cui il PAFF! è immerso rappresenta un enorme valore aggiunto alla naturale espansione del percorso museale verso gli spazi esterni e rientra nel processo di riqualificazione dell’area, donando nuovamente unità allo spazio verde e a quello architettonico.


ITALIENSPR
Cecilia Sandroni
sandroni@italienspr.com

Milano Fabbrica del Vapore: Prorogata sino al 10 aprile la mostra “ANDY WARHOL La pubblicità della forma”

Andy Warhol
La pubblicità della forma

Milano, Fabbrica del Vapore

Una mostra imperdibile sul protagonista della pop art americana

PROROGATA SINO AL 10 aprile 2023

Con oltre trecento opere divise in sette aree tematiche e tredici sezioni la spettacolare mostra Andy Warhol. La pubblicità della forma, in corso dal 22 ottobre 2022 a Milano alla Fabbrica del Vapore, promossa e prodotta da Comune di Milano–Cultura e Navigare, curata da Achille Bonito Oliva con Edoardo Falcioni per Art Motors, Partner BMW e Hublot, è uno straordinario viaggio nell’universo artistico e umano di uno degli artisti che hanno maggiormente innovato la storia dell’arte mondiale.

Visitata ad oggi 1° marzo 2023 da oltre 60.000 persone e circa 5.000 studenti, recensita o segnalata da oltre 250 testate cartacee e circa 300 testate web, visto il grande successo di pubblico e critica, la mostra è stata prorogata sino al 10 aprile 2023.

“Warhol –haaffermato Bonito Oliva – è il Raffaello della società di massa americana che dà superficie ad ogni profondità dell’immagine rendendola in tal modo immediatamente fruibile, pronta al consumo come ogni prodotto che affolla il nostro vivere quotidiano. In tal modo sviluppa un’inedita classicità nella sua trasformazione estetica. Così la pubblicità della forma crea l’epifania, cioè l’apparizione, dell’immagine”.

Eugenio Falcioni, Responsabile di Art Motors e tra i massimi esperti di Andy Warhol, ha voluto omaggiare la sua città adottiva Milano con una esposizione con più di  200  opere uniche sulle 300 esposte. La maggior parte di provenienza dell’Estate Andy Warhol, due di Keith Haring e di altre prestigiose collezioni private. “Dai disegni degli anni 50 alle icone Liz, Jackie, Marilyn, Mao, Flowers, Mick Jagger ai ritratti ed ai suoi progetti personali come il fashion – dichiara Falcioni – sono presenti tele, carte, sete,  latte con le famose ed uniche Polaroid, per arrivare  agli acetati unici che fanno parte della seconda fase del suo lavoro altrettanto importante”.

La mostra milanese documenta questo avvincente percorso: dagli oggetti simboli del consumismo di massa, ai ritratti dello star system degli anni ’60; dalla serie Ladies & Gentlemen degli anni ’70 dedicata alle drag queen, i travestiti, simbolo di emarginazione per eccellenza e considerati alla pari di star come Marilyn, sino agli anni ’80 in cui diviene predominante il rapporto col sacro: cattolico praticante, ne era stato in realtà pervaso per tutta la vita.

Esposte 200 opere uniche come serigrafie su seta, cotone, carta, oltre a disegni, fotografie, dischi originali, T-shirt, il computer Commodore Amiga 1000 con le sue illustrazioni digitali, geniali antesignane degli NFT; la ricostruzione fedele della prima Factory e una parte multimediale con proiezioni di film da vedere con gli occhialini tridimensionali.

Per la prima volta, grazie a BMW Italia, è esposta l’Art Car più importante del mondo: la BMW M1 dipinta a mano da Andy Warhol, con tanto di filmato in HD della performance in cui venne realizzata.

Andy Warhol muore nel 1987. Le sue icone, i suoi personaggi, i suoi soggetti sono riprodotti ovunque, in tutto il mondo, su vestiti, matite, poster, piatti, zaini.

Ha anticipato i social network e la globalizzazione degli anni Duemila, ha cambiato per sempre la storia dell’arte, è ancora attualissimo e amato da un pubblico trasversale. 

La mostra rappresenta una occasione imperdibile per godere della sua arte unica, coraggiosa, innovativa e traboccante di idee.

Andy Warhol La pubblicità della forma
Fabbrica del Vapore | Via Procaccini 4, Milano
Fino al 10 aprile 2023

Orari apertura: dal lunedì al venerdì dalle ore 09.30 alle ore 19.30
sabato, domenica e festivi dalle ore 09.30 alle ore 20.30
Biglietteria mostra: tel. 351 9691 405


Lucia Crespi
Ufficio Stampa Mostra ANDY WARHOL La pubblicità della forma
Via F. Brioschi 21 – 20136 Milano
Tel. 02 89401645
Chiara Cereda chiara@luciacrespi.it

Città metropolitana di Bologna: Insediamento artiste/i e inizio residenze Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition: le artiste e gli artisti selezionati nella sede della Città metropolitana di Bologna.
Da sinistra a destra: Beatrice Favaretto, Davide Sgambaro, Lorena Bucur,  Giorgia Lolli, Valentina Furian, Lorenzo Modica.
Foto: Ornella De Carlo

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition: le artiste e gli artisti selezionati si insediano negli spazi dei sei Distretti culturali dell’area metropolitana di Bologna che li ospiteranno fino al 30 giugno 2023.

Sono arrivati e sono in fase di insediamento nelle rispettive sedi dei sei Distretti culturali dell’area metropolitana di Bologna le artiste e gli artisti selezionati con avviso pubblico per il Nuovo Forno del Pane Outdoor EditionLorena Bucur (Cremona, 1996), Distretto culturale Pianura Ovest, San Giovanni in Persiceto, Convento di San Francesco; Beatrice Favaretto (Venezia,1992), Distretto culturale Reno Lavino Samoggia, Casalecchio di Reno, Montagnola di Mezzo; Valentina Furian (Venezia,1989), Distretto culturale Savena – Idice, San Lazzaro di Savena, 10Lines e Kappa NÖUN; Giorgia Lolli (Reggio Emilia, 1996), Distretto culturale Pianura Est, Budrio, Le Torri dell’Acqua; Lorenzo Modica (Roma, 1988), Distretto culturale Appennino Bolognese, Castiglione dei Pepoli, Municipio di Castiglione dei Pepoli; Davide Sgambaro (Cittadella, Padova, 1989), Distretto culturale Imolese, Imola, Centro d’Arte Novella Guerra.

Il progetto è stato sviluppato su iniziativa e invito del Comune e della Città metropolitana di Bologna – sulla base dell’innovativa esperienza del Nuovo Forno del Pane, nata al MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna | Settore Musei Civici Bologna nel 2020 per far fronte all’emergenza Covid-19 e supportare gli artisti offrendo loro uno spazio di produzione – aprendosi al raggio più ampio dei sei Distretti culturali della Città metropolitana di Bologna, che diventa una diffusa città creativa e culturale.
La possibilità di vivere, lavorare, interagire con il territorio, dar vita a progetti artistici individuali e condivisi, è stata, infatti, estesa dall’ambito esclusivamente cittadino al raggio più ampio di sei Comuni degli altrettanti Distretti culturali pubblicando un avviso pubblico finalizzato alla selezione di sei artiste, artisti o collettivi artistici destinati a risiedere e lavorare in strutture messe a disposizione nei Comuni stessi.
Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition offre la possibilità di creare una rete in grado di valorizzare le ricerche artistiche più contemporanee e divenire il connettore tra le diverse realtà già attive sul territorio metropolitano e le artiste e gli artisti che operano in Italia.
I nomi dei 6 vincitori dell’avviso pubblico sono stati annunciati il 9 febbraio scorso e sono stati selezionati tra una rosa di 126 candidature provenienti da tutta Italia da una commissione presieduta dal direttore del MAMbo e composta da membri esperti interni allo staff del museo. Potranno soggiornare e lavorare negli spazi messi a disposizione fino al 30 giugno 2023.

Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana, commenta: La Città metropolitana di Bologna intende valorizzare il proprio protagonismo culturale contribuendo a realizzare un ricco e diversificato sistema culturale distribuito nel territorio e in stretta relazione con la città di Bologna. Il protagonismo dell’area metropolitana si accompagna alla volontà di valorizzare quello delle artiste e degli artisti. Questa edizione del Nuovo Forno del Pane,che abbiamo voluto metropolitana, muove un passo importante in tale direzione, coinvolgendo in prima persona i sei distretti culturali in cui è suddiviso il territorio metropolitano. Un o una artista e una residenza artistica per ciascun distretto. La risposta numerosa e qualitativamente rilevante, giunta da tutta Italia all’invito, sottolinea come sia presente nelle artiste e negli artisti contemporanei la volontà e il bisogno di portare avanti esperienze di vita e lavoro che interagiscano in maniera creativa con il territorio, rafforzando l’idea della Città metropolitana di Bologna quale città artistica e culturale diffusa”.

Giovanna Trombetti, dirigente Area Sviluppo Economico della Città metropolitana di Bologna, osserva: “Siamo nel quadro di una strategia complessiva per rendere il territorio metropolitano un luogo interessante per studiare, lavorare, sviluppare progetti, vivere. E in questo caso decliniamo in ambito culturale questa strategia, in un dialogo virtuoso tra eccellenze territoriali e giovani artisti”.

Per Eva Degl’Innocenti, direttrice del Settore Musei Civici Bologna: “La seconda edizione del Nuovo Forno del Pane che si diffonde nella Città metropolitana di Bologna costituisce un contributo molto importante anche per la creazione del sistema museale metropolitano oltre che per l’identità artistico-culturale e creativa del territorio”.

Aggiunge Lorenzo Balbi, direttore del MAMbo e curatore del progetto: “Parte la seconda edizione del Nuovo Forno del Pane e lo fa diffondendosi nella Città metropolitana di Bologna, mettendo in rete sei realtà attive nella ricerca e nella produzione artistica dei sei Distretti culturali del territorio. I sei artisti selezionati avranno il compito di interpretare con le loro opere le relazioni e le peculiarità di questi luoghi e l’opportunità unica di misurarsi con le eccellenze e le professionalità locali“.

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition rientra nelle azioni di Officina Creativa per Bologna, percorso di creazione del sistema culturale metropolitano promosso da Comune e Città metropolitana di Bologna, con il supporto di Fondazione Innovazione Urbana.
Il progetto è a cura di Lorenzo BalbiCaterina Molteni Sabrina Samorì ed è coordinato da Giulia Pezzoli.

Artiste ed artisti sono stati prescelti sulla base della documentazione presentata, tenendo in particolare conto il portfolio, la lettera motivazionale e l’idea progettuale, secondo parametri legati a fattibilità, originalità e impatto della proposta sul sistema culturale metropolitano.
Durante il periodo di residenza, saranno coinvolti in approfondimenti dedicati alle loro ricerche individuali, in un’ampia attività relazionale fatta di studio visit, conversazioni, open studio, relazioni pubbliche sui progetti realizzati, oltre a un programma pubblico di workshop e conferenze. Particolare attenzione sarà riservata alla creazione di un programma di auto-apprendimento, concepito dagli artisti insieme allo staff del museo, al fine di condividere collettivamente nuove pratiche, conoscenze e desideri.

Prima dell’inizio del periodo di permanenza, ai 6 vincitori viene offerta l’opportunità di conoscere i servizi e le vocazioni del territorio e dei sei Distretti culturali, grazie a un accompagnamento mirato realizzato in collaborazione con Bologna for Talent, il servizio della Città metropolitana di Bologna dedicato allo sviluppo di progetti per l’attrazione e la valorizzazione dei talenti.

Le attività saranno divulgate e promosse tramite i canali di comunicazione dei soggetti coinvolti nel Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition, mentre le opere e i progetti eventualmente prodotti da artiste e artisti rimarranno di loro proprietà. La rete dei Distretti culturali sarà parte attiva nel costruire occasioni di scambio e collegamento con il territorio cittadino e metropolitano.

In occasione del progetto è stata ideata una nuova identità visiva a cura di Giulio Ferrarella. A partire da una rielaborazione delle ciminiere del MAMbo, che avevano caratterizzato l’immagine creata da Aldo Giannotti per la prima edizione, è stato realizzato un nuovo logo lineare e tipografico che rafforza simbolicamente l’idea di produzione, alla base del Nuovo Forno del Pane.

Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition rinnova inoltre la collaborazione con la web radio Neu Radio, già partner della prima edizione del progetto, che diventerà megafono delle progettualità delle artiste e artisti in residenza. Oltre all’ideazione di un appuntamento fisso all’interno del palinsesto, Neu Radio dialogherà attivamente con le/i partecipanti nella creazione di contenuti inediti.

Cenni biografici artiste e artisti

Lorena Bucur (Cremona, 1996) vive e lavora a Bologna. Si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Académie Royale des Beaux-Arts de Bruxelles. Nel suo lavoro i temi di maggior interesse sono di carattere politico e sociale. Elemento e tecnica portante della sua visione artistica è la fotografia, per questa predilige l’utilizzo di macchine analogiche sovietiche, regali che ha ricevuto da parte della sua famiglia, nata e cresciuta in Romania. La sua ricerca nasce e prende forma nelle zone periferiche, per poi ricollegarsi al più movimentato spazio urbano, fatto di cemento, ferro, impalcature.
Tessuti industriali impressionati con scatti del limitrofo ambiente naturale, tondini di ferro, fotografie trasferite su cemento, lamiere di alluminio che fungono da supporto, diventando forme, architetture, basi per i suoi lavori. La restituzione di questo doppio paesaggio viene da lei portata a termine sotto forma di installazioni multimediali.

Beatrice Favaretto (Venezia, 1992) nel 2015 si Laurea presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, nel 2018 ottiene una laurea specialistica in Nuove Tecnologie per l’arte – Cinema e Video Arte presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Pur utilizzando il video come medium principale, la sua ricerca attraversa diversi linguaggi come editoria indipendente e fotografia d’archivio, ponendo particolare attenzione a tematiche legate alla caducità del corpo e all’esperienza della sessualità. Dal 2019 la sua ricerca si focalizza sulla rappresentazione della sessualità e della pornografia nel contemporaneo e sull’utilizzo del corpo come strumento di attivismo privato ed intimo. Le sue mostre recenti includono: Nel paese delle ultime cose, a cura di Caterina Taurelli Salimbeni, NAM – Not a museum, Firenze (2022); Poison Green, Gallerie di San Marco, Venezia (2022); Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund curato da Lo schermo dell’arte, GAMeC, Bergamo (2022); CLAMOR, Sala Santa Rita, Roma (2021); partecipazione ad ART CITY Bologna, a cura di Caterina Molteni e Lorenzo Balbi, Cassero LGTBI+, Bologna (2021); PRIME TIME, a cura di Adrienne Drake, Ilaria Gianni e Maria Alicata, Fondazione smART, Roma (2021); Indistinti Confini, Cinema Giorgione, Venezia (2019). Nel 2021 è tra i finalisti della prima edizione delle Biennale College Arte curata da Cecilia Alemani e Marta Papini. Nel 2020 ha vinto con The Pornographer il Premio Artists’ Film Italia Recovery Fund promosso da Lo schermo dell’arte; l’opera è entrata in collezione della GAMeC di Bergamo ed è stata finalista al Ducato Prize 2020.

Valentina Furian (Venezia, 1989) Artista visiva, si occupa principalmente di moving-images. La sua ricerca si concentra sulla relazione tra realtà e finzione posizionandosi sul margine di questa dualità. Il suo lavoro ha origine dal rapporto interspecifico tra essere umano ed essere naturale, esplora il valore del selvaggio nella quotidianità e l’addomesticamento animale e umano come forma di potere.
Il suo lavoro è stato presentato in mostre collettive e personali tra le quali: Night shade, Collezione Farnesina – MAECI con Fondazione VOLUME!, Roma (2021); Auroras, Goyki3 Art Incubator, Sopot (2021); Re-creatures, Mattatoio, Roma; Encounter of imagination, Pearl Art Museum, Shanghai (2021); Resisting the Trouble – Moving Images in Times of Crisis con Lo schermo dell’arte, Firenze (2020); Cari Cani, UNA galleria, Piacenza (2020).
Ha lavorato con realtà istituzionali e sperimentali tra le quali: Rencontres Internationales | Paris Berlin, IIC Paris (FR); Sunaparanta Center for Contemporary Art Goa, IIC Mumbai (IND); MAXXI- Museo nazionale delle arti del XXI secolo, Roma; MUSE – Museo delle scienze, Trento; MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; The Blank Contemporary Art, Bergamo; Fondazione Francesco Fabbri, Treviso; Casa Capra, Vicenza; Chez PLINIO, Case chiuse, Il Crepaccio, Careof , ViaFarini, Milano; Fondazione Bevilacqua La Masa, Microclima, Venezia; Cinema Visionario, Udine.

Giorgia Lolli (Reggio Emilia, 1996) si laurea in Danza Contemporanea presso Zürich University of the Arts e si sposta in Israele, completando la formazione con Kibbutz Contemporary Dance Company. Ha una collaborazione attiva come danzatrice in Finlandia per How the Land Lies, progetto di Bianca Hisse & Laura Cemin selezionato per Aerowaves 2023. Giorgia lavora con gruppi integrati ed è insegnante Dance Well, movement research for Parkinson’s in Triennale Milano, all’interno di un progetto Europeo 2022-24 coordinato da Operaestate. La sua pratica intreccia ricerca drammaturgico-coreografica e processi di comunità. Grazie alla collaborazione con Sophie Claire Annen e Vittoria Caneva nasce Eufemia, il suo primo progetto per la scena, selezionato per Anghiari Dance Hub 2020, Vetrina della Giovane Danza d’Autore 2021 e presentato negli ultimi anni in Italia, Svizzera, Portogallo e Germania.

Lorenzo Modica (Roma, 1988) ha conseguito il diploma e la specializzazione in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma e un MFA presso la Slade School of Fine Art di Londra. Oltre a mostre personali e collettive in Italia e all’estero (MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma, Fondazione Pastificio Cerere di Roma, Galleria il Ponte di Firenze, Institut français Centre Saint-Louis di Roma, ASC gallery e Spaceship/Dungeon/Zoo di Londra, Galleria Studio G7 di Bologna, Fondazione smArt di Roma) è attualmente docente di disegno e pittura presso la John Cabot University di Roma.
Tra il 2017 e il 2019 ha realizzato diversi progetti nel campo dell’educazione artistica nell’ambito delle istituzioni di salute mentale rivolte a giovani e adulti. Nel corso degli anni ha realizzato installazioni scultoree e sonore, progetti site-specific, stampe, libri d’artista, video, ponendo la pittura al centro della sua pratica e adottando un approccio sperimentale e installativo.

Davide Sgambaro (Cittadella, Padova, 1989) si è formato all’Università IUAV di Venezia, vive e lavora a Torino. Servendosi di differenti media l’artista esplora tematiche esistenziali relative alla condizione dell’individuo nel precariato contemporaneo. La sua pratica restituisce dinamiche irriverenti e di resistenza in risposta ai paradossi identitari e agli stereotipi insiti nell’ordine sociale e culturale.
Tra le mostre personali: Nope, Galerie Alberta Pane, Parigi (2022); Too much and not the mood, LOCALEDUE, Bologna (2022); Feeling Fractional, 9 FrenchPlace, Londra (2022); Kiss, kick, kiss, Istituto Italiano di Cultura, Colonia (2021); Paesaggi eterni, SpazioSiena, Siena (2019); White and black stripes and a red nose, Almanac Inn, Torino (2019). Ha partecipato a numerose residenze, collaborazioni e mostre collettive in istituzioni pubbliche e private come Fondazione Bevilacqua La Masa (2015); Fondazione Spinola Banna per l’Arte (2015, 2018); Q-Rated con la Quadriennale di Roma e Castello di Rivoli (2018); GAM Torino (2018); Fondazione Monte dei Paschi di Siena (2019); Cantica 21, Ministero dei Beni Culturali, Ministero degli Affari Esteri (2020-2021); SUPERBLAST II NAM Manifattura Tabacchi (2022).
Il suo lavoro è presente nelle collezioni permanenti di MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna; Fondazione CRT Arte di Torino per GAM Torino e Castello di Rivoli; Fondazione Monte dei Paschi di Siena; Manifattura Tabacchi Firenze.

Spazi residenza

Distretto culturale Appennino Bolognese
Località: Castiglione dei Pepoli
Nome struttura: Municipio di Castiglione dei Pepoli – Officina15
Indirizzo: Municipio, Piazza Guglielmo Marconi, 1; Officina15, via Aldo Moro 31, Castiglione dei Pepoli
Sito internet: https://www.comune.castiglionedeipepoli.bo.it/http://www.ofcn15.com/
Vi sono due aree a disposizione del progetto, entrambe dotate di connessione a internet e attrezzatura per la videoproiezione e situate nel centro storico di Castiglione dei Pepoli, quindi vicine a tutti i servizi commerciali e ai principali luoghi di ritrovo. Lo spazio di lavoro principale è una sala all’interno del palazzo comunale, sulla piazza del paese. Inoltre sono disponibili per sessioni di lavoro condivise i locali di Officina15, associazione culturale e circolo ARCI che gestisce uno spazio polifunzionale, attivo per il coworking, con laboratori già in uso ad artisti locali, sala prove, sala mostre e bar.
L’alloggio messo a disposizione si trova a meno di 300 metri da tutti i servizi sopra elencati.

Distretto culturale Pianura Est
Località: Budrio
Nome struttura: Comune di Budrio
Indirizzo: Le Torri dell’Acqua, Via Benni, 1; foresteria, via Giuseppe Garibaldi 39, Budrio
Sito internet: https://www.comune.budrio.bo.it/
Le Torri dell’Acqua
Lo spazio messo a disposizione è una sezione della Sala BIG del complesso delle Torri dell’Acqua di via Benni n.1, uno dei principali centri culturali del Comune di Budrio. Arredato con postazioni computer, tavoloni da studio, sedie, zona ristoro-relax fornita di distributori per cibi e bevande ed Internet Wi-Fi gratuito.
La Sala BIG è vicina alla sede del Comune Di Budrio, alla stazione ferroviaria Budrio Centro (linea Bologna – Portomaggiore), alla fermata autobus Budrio Pretura e alla stazione ferroviaria Budrio. La Sala BIG ha inoltre a disposizione, nel raggio di 300 m tutti i principali servizi commerciali e i luoghi della cultura, come il Teatro Consorziale e i Musei di Budrio.
L’alloggio messo a disposizione si trova nel centro di Budrio, a 350 metri dall’area di lavoro.

Distretto culturale Reno Lavino Samoggia
Località: Casalecchio di Reno
Nome struttura: Montagnola di Mezzo
Indirizzo: Via Panoramica 21, Casalecchio di Reno
Sito internet: http://lemontagnole.lapiccolacarovana.net/montagnola-di-mezzo/
L’area di lavoro è un ex fienile ristrutturato, situato sul sentiero delle Montagnole e immerso nel verde del parco della Chiusa: un territorio di 110 ettari tra Casalecchio di Reno, a nord, e il SIC-ZPS Contrafforte Pliocenico a sud. Pur essendo a ridosso di aree densamente antropizzate, il parco, incluso nel SIC, Sito di Importanza Comunitario – ZPS, Zona di Protezione Speciale denominato “Boschi di San Luca e del Reno”, si presenta come luogo ideale per la creazione artistica.
Il territorio, ricco di luoghi a valenza ambientale, storica e architettonica, comprende altresì una vasta gamma di ambienti naturali ancora abbastanza conservati, tipici della bassa collina bolognese che ospitano numerose specie animali e vegetali rare e minacciate. È anche parte della “Via degli Dei” e “Via della lana e della seta”.
L’alloggio messo a disposizione si trova nella stessa struttura.

Distretto culturale Pianura Ovest
Località: San Giovanni in Persiceto
Nome struttura: Comune di San Giovanni in Persiceto
Indirizzo: Piazza Giosuè Carducci, 40017 San Giovanni in Persiceto
Sito internet: https://www.comunepersiceto.it/la-citta-e-dintorni/cultura-3/itinerari-culturali/visita-al-centro-storico/il-convento-di-san-francesco/
L’area di lavoro è un’aula scolastica all’interno del chiostro del XIV secolo del complesso conventuale di San Francesco, in pieno centro di San Giovanni in Persiceto. Nel raggio di 300 metri sono presenti tutti i principali servizi commerciali e luoghi di ritrovo.

Distretto culturale Imolese
Località: Imola
Nome struttura: Centro d’Arte Novella Guerra
Indirizzo: Via Bergullo 15, Imola
Sito internet: in costruzione
Lo spazio Centro d’Arte Novella Guerra si trova all’interno di un casolare di campagna sulle colline imolesi e comprende l’abitazione dell’artista fondatrice Annalisa Cattani e due spazi espositivi informali, uno dei quali può essere utilizzato anche come studio. La proprietà è ubicata su un terreno adibito in parte a parco d’artista, in parte a giardino e frutteto e utilizzabile per eventi e installazioni. Il Centro d’Arte Novella Guerra si trova non lontano dall’autodromo, a circa 2 km dal centro di Imola e 1 km e mezzo circa dalla prima fermata dell’autobus e dai primi servizi commerciali al dettaglio. La zona panoramica costituisce anche una passeggiata molto amata per rilassarsi in tutta tranquillità.
L’alloggio messo a disposizione si trova nella stessa struttura.

Distretto culturale Savena-Idice
Località: San Lazzaro di Savena
Nome struttura: 10Lines e Kappa NÖUN
Indirizzo: 10Lines, via della Tecnica, 57/B4; Kappa NÖUN, via Imelde Lambertini 5, San Lazzaro di Savena
Sito internet: in costruzione
Lo spazio di lavoro è uno studio condiviso di circa 310 mq con soffitti a 6 mt e luce naturale. Lo studio è dotato di strumentazione e utensileria varia, sala comune con sound system, libreria d’arte, wi-fi, riscaldamento, giardino, parcheggio. Si trova in una zona industriale densa di maestranze artigianali, ferramenta, materiali edili, falegnameria, stamperia fine-art, fabbro, due bar. Servizi commerciali e fermata dell’autobus sono poco distanti, mentre la stazione si trova a circa 2 km.
L’alloggio messo a disposizione si trova all’interno di Kappa NÖUN.

Opportunità offerte alle artiste e agli artisti durante la loro permanenza

Le artiste e gli artisti selezionati per il Nuovo Forno del Pane Outdoor Edition hanno ricevuto dal Comune di Bologna la Card Cultura, lo strumento che offre per 12 mesi ingressi gratuiti e riduzioni speciali per musei, mostre, teatri, festival, cinema, concerti e corsi, oltre a un programma di attività esclusive per gli aderenti (https://www.cardcultura.it/) .

Numerose saranno inoltre le azioni di coinvolgimento messe in campo dai Distretti culturali della Città metropolitana:

Distretto culturale Pianura Ovest
Il Comune di San Giovanni in Persiceto concederà l’accesso libero a spettacoli ed eventi della stagione teatrale in corso, ai musei civici e assicurerà la possibilità di partecipare alle visite guidate che vengono organizzate nel circuito di VisitPersiceto.

Distretto culturale Pianura Est
Il Comune di Budrio metterà a disposizione dell’artista i seguenti servizi aggiuntivi: visite ai luoghi della Cultura di Budrio con possibilità di visite guidate; partecipazione a eventi teatrali e culturali facenti parte del cartellone della stagione teatrale in corso e di quello primaverile/estivo; partecipazione ad allestimenti teatrali con opportunità di assistere a prove aperte.

Distretto culturale Appennino Bolognese
Durante il soggiorno a Castiglione dei Pepoli l’artista selezionato potrà visitare la Rocchetta Mattei, il Museo di Vergato dedicato a Luigi Ontani, il Museo Archeologico con i relativi scavi di Marzabotto, il museo di Terra Nostra di Castiglione, Casa Morandi e i Fienili del Campiaro a Grizzana Morandi. Inoltre potrà conoscere insieme ad Appennino slow alcuni tratti del cammino della Via della Lana e della Seta.

Distretto culturale Reno Lavino Samoggia
Il comune di Casalecchio di Reno offrirà all’artista possibilità di partecipare a quanto previsto dalla programmazione culturale locale, in particolare agli spettacoli in calendario per la stagione del Teatro Laura Betti.

Distretto culturale Savena-Idice
Il Comune di San Lazzaro di Savena offrirà accesso libero ai luoghi della cultura, tra cui il Museo della Preistoria e la possibilità di assistere ad almeno uno spettacolo teatrale di Itc Teatro. A Pianoro è garantito l’ingresso al Museo di Arti e Mestieri con possibilità di visita guidata dedicata.

Distretto culturale Imolese
Durante il soggiorno l’artista selezionato avrà accesso gratuito a tutti i musei e ridotto a teatro.


Nuovo Forno del Pane Metropolitano Outdoor Edition
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Settore Musei Civici Bologna
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Ufficio stampa Settore Musei Civici Bologna
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Con la collaborazione di Ornella De Carlo

Ufficio stampa e comunicazione Città metropolitana di Bologna
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Roma, Palazzo Bonaparte: “Due Autoritratti a confronto. Antonio Ligabue e Vincent Van Gogh”

Due Autoritratti a confronto.
Antonio Ligabue e Vincent Van Gogh

Vincent Van Gogh incontra Antonio Ligabue.

1 – 12 marzo 2023
Palazzo Bonaparte, Roma

In occasione della mostra “Antonio Ligabue” che aprirà al pubblico il prossimo 25 marzo al Castello aragonese di Conversano,
dal 1 al 12 marzo 2023 Palazzo Bonaparte di Roma ospita un confronto del tutto inedito tra due Autoritratti
di due artisti tanto distanti quanto simili per destino e voglia di riscatto.

Antonio Ligabue: il Van Gogh con la moto rossa: questo il titolo dell’articolo del 12 marzo 1961 comparso su “Epoca” a firma dalla giornalista, saggista e scrittrice italiana Grazia Livi a seguito alla memorabile mostra alla Barcaccia di Roma presentata da Giancarlo Vigorelli.
L’esposizione romana consacrava il lavoro di Antonio Ligabue e veicolava per la prima volta, oltre i confini emiliani, l’asprezza espressionista del pittore di Gualtieri.

Oggi, in occasione della mostra Antonio Ligabue (che aprirà al pubblico il prossimo 25 marzo al Castello aragonese di Conversano), dal 1 al 12 marzo, presso la mostra “Van Gogh. Capolavori dal Kröller-Müller Museum” a Palazzo Bonaparte di Roma sarà ospitato un dialogo del tutto inedito tra due Autoritratti proprio dei due artisti, così tanto distanti quanto simili per destino e voglia di riscatto.
Un confronto ideato da Francesco Negri per onorare il lavoro svolto dal padre Sergio nel corso della sua vita.

Potrebbe risultare difficile immaginare delle affinità, o anche solo dei semplici punti di contatto, tra due autori tanto diversi: se Van Gogh è dotato di uno spirito superiore che lo porta oltre il reale e nella sua arte è riscontrabile una matrice letteraria, Ligabue mette il suo istinto davanti alla natura e avvia un convulso e furioso dialogo con il colore.

E proprio nell’uso del colore, nell’inquietudine inesorabile che li pervade e in quel disadattamento personale che riescono a superare solo dipingendo vanno ricercati i motivi di tangenza tra i due artisti, al di là della tecnica pittorica e di quanto abbiano rappresentato sulla tela.
Più l’anima è straziata, più i colori diventano brillanti.

Vincent in una lettera alla sorella Willemien scrive: “Più divento brutto, vecchio, cattivo, malato e povero, più desidero riscattarmi facendo colori brillanti, ben accostati e splendenti” e lo stesso vale per Ligabue, il cui animo soffocato dal dolore si libera dagli incubi che ha dentro, avviando un convulso e furioso dialogo con il colore, creando capolavori di un’arte primitiva e istintiva e di una brutalità senza filtri.
Van Gogh e Ligabue, esclusi da una società creata dagli uomini, condividono una solitudine senza appigli che riesce a scongiurare la disperazione solo attraverso la pittura.
Non stupisce dunque, come documenta questo confronto, che entrambi sentano la necessità di riprodurre la propria immagine più volte, come a voler dare prova della loro esistenza in un mondo che li ha emarginati e con lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore.

Dialoghi o conflitti fra la coscienza e la percezione visiva del proprio volto … Ed è proprio in questo senso che alcuni dei grandi espressionisti, oltre a Van Gogh, hanno analizzato se stessi davanti a queste superfici dipingendo decine e decine di autoritratti, con l’intento di riversare in essi le angosce e i tormenti che li affliggevano” scrive Sergio Negri, il maggior esperto di Antonio Ligabue, nel catalogo generale dei dipinti a sua cura edito da Electa nel 2002.

Ragione e istinto; conoscenza raffinata e foga animale; un’unica disperata solitudine.
I due artisti sono accomunati da un’unica disperata solitudine, uno stato generato dalla disillusione di credere alla bontà della natura, entrambi vedono l’universo per quello che è e ne dipingono la brutalità senza filtri.

Due artisti che, seppur in maniera diversa, col proprio linguaggio e proprie opere sono stati in grado ugualmente di penetrare l’anima e di nutrire la fantasia degli spettatori.


INFO

Sede
Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso)
00186 – Roma

Biglietti
Intero € 18,00 (audioguida inclusa)
Ridotto  € 16,00(audioguida inclusa)

Informazioni e prenotazioni
T. + 39 06 87 15 111

Sito
www.mostrepalazzobonaparte.it
www.arthemisia.it

Social e Hashtag ufficiale
@arthemisiaarte
@mostrepalazzobonaparte
#VanGoghRoma

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso
sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306

Relazioni esterne Arthemisia
Camilla Talfani | ct@arthemisia.it
M. +39 335 7316687 | +39 345 7503572

Bologna, MAMbo: Nell’ambito del centenario di Jonas Mekas MAMbo e Home Movies presentano Home Movies 100

Il centenario di Jonas Mekas e il centenario del film di famiglia.

Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna e Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia collaborano proponendo l’installazione-video Home Movies 100 – visibile al museo dal 1 al 31 marzo 2023 – idealmente collegata alla mostra Jonas Mekas. Under the Shadow of the Tree, in corso al Padiglione de l’Esprit Nouveau.

Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna Home Movies collaborano nel celebrare il centenario della nascita di Jonas Mekas, figura imprescindibile nella storia del cinema d’avanguardia, con un programma che comprende l’installazione-video Home Movies 100, fruibile nel foyer del museo da mercoledì 1 marzo fino alla fine del mese, e alcune iniziative di finissage della mostra Jonas Mekas. Under the Shadow of the Tree, aperta in occasione di ART CITY Bologna e in corso al Padiglione de l’Esprit Nouveau di Bologna fino a domenica 26 marzo 2026.

Home Movies 100

Dal 1 marzo i visitatori del MAMbo potranno vedere liberamente su uno schermo posizionato negli spazi del foyer l’Almanacco di Home Movies 100, che consiste nella programmazione quotidiana di un film o frammento d’archivio girato in quello stesso giorno nel corso del secolo breve del cinema in formato ridotto. Un progetto innovativo per raccontare la storia collettiva e riconnetterla all’oggi, attraverso micro situazioni tratte da film di famiglia, amatoriali e d’artista. Nella selezione dei 365 film sono inclusi i materiali d’archivio di alcuni cineasti sperimentali e artisti italiani degli anni ’60 e ’70, oltre a un contributo girato dallo stesso Jonas Mekas, il cantore degli home movies come forma d’arte, a cui è dedicato il progetto di Home Movies. Nel 2007, infatti, Mekas realizzò il suo pionieristico 365 day project: per tutta la durata di quell’anno il filmmaker pubblicò in rete ogni giorno un breve video girato in quella stessa data. Ispirato all’idea di un calendario filmato, Home Movies 100 è tuttavia concepito come un diario d’archivio, basandosi sulla ricerca e rielaborazione di immagini girate in pellicola piccolo formato a partire dagli anni ’20 e fino agli anni ’90. Ciascuno dei 365 frammenti di Home Movies è sonorizzato ad hoc. La sonorizzazione del mese di marzo è a cura di Guglielmo Pagnozzi.
Questa nuova fase dell’Almanacco inaugura una modalità di diffusione di Home Movies 100 oltre il web che finora ha caratterizzato il progetto. Il MAMbo è la prima tappa dell’Almanacco nei luoghi espositivi e negli spazi pubblici ma nei prossimi mesi la diffusione dei contenuti sarà ampliata interessando altri spazi e facendo così circolare un progetto che è da una parte un unicum del riuso filmico e dall’altra rappresenta una vera e propria sfida d’archivio: raccontare un secolo in un anno, trovando esatte corrispondenze giorno dopo giorno.
Home Movies 100 è un progetto di Fondazione Home Movies – Archivio Nazionale del Film di Famiglia ETS realizzato in collaborazione con Kiné società cooperativa. Con il contributo di MiC – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, Regione Emilia-Romagna – Emilia-Romagna Film Commission. Con il sostegno di Coopfond, fondo mutualistico di Legacoop.

L’installazione al MAMbo si pone idealmente in dialogo con la mostra Under the Shadow of the Tree allestita presso il Padiglione de l’Esprit Nouveau di Bologna, che è parte e prolungamento di Jonas Mekas 100!, il programma internazionale di iniziative celebrative per il centenario dalla nascita di Jonas Mekas (Biržai 1922 – New York 2019). Curata dal duo Francesco Urbano Ragazzi e promossa da Settore Musei Civici Bologna | MAMbo, Istituto di Cultura Lituano e Ambasciata di Lituania in Italia, in collaborazione con Home Movies, l’esposizione pone in dialogo l’edificio – prototipo abitativo realizzato nel 1925 da Le Corbusier e Pierre Jeanneret, ricostruito in copia fedele a Bologna nel 1977 da Giuliano e Glauco Gresleri con José Oubrerie – con un corpus di opere che porta fuori dal grande schermo i diari filmici per cui Jonas Mekas è conosciuto.
Sabato 25 marzo, penultima giornata di apertura dell’esposizione, è prevista una serie di iniziative di finissage a cura di Home Movies che coinvolgeranno ricercatori, curatori e artisti che, negli spazi espositivi del padiglione, si alterneranno nell’esplorare vita e arte del filmmaker e artista lituano, indagando la complessità delle relazioni tra cinema e arti.
Gli eventi di finissage, il cui programma dettagliato sarà disponibile più in prossimità della data, si svolgeranno ad ingresso libero.


INFO

Informazioni generali:
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
Tel. +39 051 6496611
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info@mambo-bologna.org
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Instagram: @mambobologna
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YouTube: MAMbo channel


Settore Musei Civici Bologna:
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Il MAN di Nuoro si fa in quattro: arte, architettura, fotografia e tessitura – Quattro progetti per quattro piani di visita

Il MAN si fa in quattro
arte, architettura, fotografia e tessitura

Da venerdì 3 marzo, quattro progetti per quattro piani di visita

Nuoro, Museo MAN

3 Marzo – 25 Giugno 2023
ODESSA STEPS
La Scalinata Potëmkin fra cinema e architettura
a cura di Giovanni Francesco Tuzzolino e Federico Crimi
in collaborazione con
Polo Territoriale Universitario di Agrigento_Università degli Studi di Palermo, National University Lviv Polytechnic
Archivio dello Stato della Regione di Odessa

Una mostra inedita e importante dedicata alla storia e al mito della scalinata di Odessa, rinominata dalla cultura popolare la “Scalinata Potëmkin” in seguito alla fortuna del celeberrimo film di Sergej Michajlovič Ėjzenštejn, La corazzata Potëmkin del 1925.

Il progetto originario della scala, monumentale cerniera di congiunzione fra il mare e la città, fu siglato, negli anni trenta dell’Ottocento, dall’architetto Francesco Carlo Boffo (1796-1867) la cui biografia è rimasta per decenni avvolta nel mistero, in bilico fra una tradizione orale che lo legava alla Sardegna e nuovi tasselli documentari che la mostra rivela lungo il percorso, grazie a recenti scoperte d’archivio.

3 Marzo – 25 Giugno 2023
OLIVO BARBIERI Twelve ee h s nine.
DOLMEN E MENHIR IN SARDEGNA
a cura di Marco Delogu e Chiara Gatti
Un progetto della Fondazione di Sardegna | nell’ambito di AR/S – Arte Condivisa in Sardegna

Olivo Barbieri, uno dei maggiori artisti e fotografi italiani contemporanei, è stato invitato dalla Fondazione di Sardegna a rivolgere il suo sguardo all’isola, a intraprendere tre viaggi nell’arco di due anni, decifrando una bolla spazio-temporale tra archeologia e immaginario contemporaneo. Oggetto della ricerca è il patrimonio composto da numerosi megaliti, dolmen e menhir disseminati sull’isola, secondo logiche ancora non chiare agli studiosi, osservati nella loro capacità di modificare lo spazio che li circonda. Barbieri, che già negli anni ottanta aveva viaggiato in Bretagna e a Carnac, attratto da questi monumenti megalitici, dal mistero della loro genesi e della loro funzione, anche se con anni di ritardo e con un certo senso di colpa per aver atteso tanto, arriva in Sardegna per accostarsi a un patrimonio altrettanto unico, poco divulgato, addirittura per molti quasi sconosciuto.

3 Marzo – 15 Aprile 2023
Massimo Grimaldi Fading In
con un testo di Luca Cerizza, coordinamento di Elisabetta Masala

Il primo appuntamento in Project Room propone una selezione di reportage fotografici realizzati tra il 2010 e il 2021. La poetica di Grimaldi si sviluppa in costante tensione tra etica e estetica. L’artista ha elaborato una modalità di lavoro che prevede la collaborazione sistematica con EMERGENCY, associazione umanitaria nata con lo scopo di offrire sostegno medico gratuito alle vittime civili delle guerre e della povertà. Dal 2007 l’artista ha partecipato a concorsi con progetti che prevedevano, in caso di vincita, la donazione della somma a EMERGENCY e la realizzazione di reportage in luoghi dove l’ONG è attiva. Il caso più eclatante risale al 2009, quando Grimaldi vinse il concorso MAXXI 2per100 con un progetto che stabiliva di devolvere il 92% del premio di 700.000 euro a EMERGENCY per la costruzione del Centro Pediatrico di Port Sudan e di documentare l’attività dell’ospedale, dalla sua costruzione fino alla piena operatività. Un approccio che testimonia come Grimaldi rifletta sulla società e intervenga su di essa, ridiscutendo il ruolo dell’artista.

STUDIO PRATHA
Trame e geometrie
3 Marzo – 25 Giugno 2023
coordinamento di Rita Moro

Studio Pratha è una fucina creativa sperimentale nata nel 2017 da un’intuizione di Graziella Carta, fondatrice e direttrice creativa del gruppo. Accogliendo ispirazioni di designer visionarie e artiste eclettiche, Pratha reinterpreta in chiave contemporanea una tecnica di tessitura dalla storia millenaria, ormai praticata solo nel borgo di Sarule. La fase esecutiva degli arazzi resta ancorata al cuore della Barbagia, dove le maestre tessitrici creano le opere Pratha utilizzando lana di pecora sarda e lavorando sul tradizionale telaio verticale, totalmente manuale. La fase creativa varca invece i confini isolani e nazionali, aprendosi a collaborazioni che portano gli arazzi Pratha in musei e gallerie internazionali. Pur spaziando tra vari stili e ispirazioni, le opere si muovono nella dimensione dell’astrattismo, ma non mancano le sperimentazioni in ambito figurativo, tra cui il recente tributo a Guernica, Tessere la Pace, nato dalla collaborazione con il Museo MAN. Oggi sui telai Studio Pratha si intrecciano design e alta artigianalità, in una continua sperimentazione che si inserisce a pieno titolo nel panorama artistico contemporaneo.



Ufficio Stampa
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Via San Mattia 16, 35121 Padova
Tel. +39.049.663499
referente Simone Raddi, simone@studioesseci.net
www.studioesseci.net
 
MAN_Museo d’Arte Provincia di Nuoro
Via Sebastiano Satta 27 – 08100 Nuoro
tel +39.0784.252110
Orario invernale: 10:00 – 19:00
(Lunedì chiuso)
info@museoman.it