JMuseo, Jesolo: SAVE THE DATE arriva la mostra “LOVING PICASSO”

Dal 19 aprile la città di Jesolo accoglierà nelle sale del JMuseo una mostra eccezionale: Loving Picasso, la mostra che esplora la complessa relazione dell’artista con l’universo femminile, dimensione che permeò profondamente sia la sua vita privata che la sua produzione artistica.

SAVE THE DATE
mostra “LOVING PICASSO”
19 aprile – 12 ottobre 2025 JMuseo, Jesolo

Nel corso della sua carriera, Picasso ha avuto numerosi legami sentimentali e relazioni con donne che hanno avuto un impatto significativo sulla sua arte. Le sue muse, tra cui Fernande Olivier, Dora Maar, Marie-Thérèse Walter e Jacqueline Roque, sono state spesso immortalate nelle sue opere, divenendo simboli di diverse fasi del suo sviluppo creativo.

Le donne per Picasso non erano solo ispirazione estetica, ma anche oggetto di un’intensa esplorazione psicologica e simbolica: in molti dei suoi lavori, le figure femminili appaiono frammentate, distorte o rielaborate, esprimendo la complessità della sua percezione dell’amore, del desiderio e della sofferenza. Tuttavia, nonostante il suo trattamento artistico innovativo e talvolta iconoclasta, le relazioni di Picasso con le donne furono spesso segnate da dinamiche di potere e possessività, rivelando una tensione tra la sua ammirazione per la femminilità e una visione complessa, talvolta conflittuale, di questa.

Seguendo questo fil rouge, l’esposizione a cura di Piernicola Maria Di Iorio si articola in quattro sezioni fondamentali che riflettono le serie grafiche di Picasso. Ad arricchire il percorso di mostra anche le opere di Dora Maar, fotografa e pittrice surrealista che fu compagna dell’artista durante gli anni bui della guerra, presentate attraverso disegni, oli, acquerelli e fotografie incise che rivelano il dialogo creativo e l’influenza reciproca tra i due; le raffinate litografie di Françoise Gilot, l’unica donna che ebbe il coraggio di abbandonare Picasso, testimonianza di un’artista capace di affermare la propria indipendenza creativa e trasformare l’influenza del maestro in un linguaggio personale e originale; infine, i ritratti realizzati da Robert Capa nel 1948, che catturano un Picasso maturo ma energico sulla Costa Azzurra, rivelando come la presenza femminile fosse per lui non solo esperienza esistenziale ma autentico motore creativo in un insieme di influenze reciproche che questa mostra intende finalmente portare alla luce.

La mostra è prodotta dal Comune di Jesolo e organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia.


Sede
J MUSEO
Via Aldo Policek, 7
30016 – Jesolo (VE)

Date al pubblico
19 aprile – 12 ottobre 2025

Biglietti
Intero 12,00 €
Ridotto 10,00 €

Info su orari, eventi e biglietti e prenorazioni
www.comune.jesolo.ve.it
www.jmuseo.it
info@jmuseo.it


Social e Hashtag ufficiale
#PicassoJesolo
#LovingPicasso
@jmuseojesolo
@arthemisiaarte

Ufficio Stampa Arthemisia
Salvatore Macaluso | sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it | T. +39 06 69380306 | T. +39 06 87153272 – int. 332

LIQUIDA PHOTOFESTIVAL – a Torino torna il festival dedicato alla fotografia contemporanea

Liquida Photofestival torna con la sua IV edizione, in programma dall’8 all’11 maggio 2025, al Polo del ‘900 di Torino. Un nuovo capitolo per il festival di fotografia contemporanea, diretto da Laura Tota e prodotto da PRS Srl Impresa Sociale, che continua a esplorare le molteplici forme espressive dell’immagine contemporanea.

Le storiche sale di Palazzo San Daniele, all’interno del Polo del ‘900, ospiteranno il Festival, accogliendo i progetti di autori emergenti nazionali e internazionali, oltre a sessioni di letture portfolio, laboratori, talk, incontri, workshop con professionisti del settore e una sezione dedicata all’editoria a cura di Vittoria Fragapane, book editor della casa editrice elvetica Artphilein.

LIQUIDA PHOTOFESTIVAL
IV EDIZIONE | 8 – 11 maggio 2025
Polo del ‘900 – Torino
 
Annunciate le date, la nuova location, il concept e i primi appuntamenti nel programma della nuova edizione del Festival di fotografia contemporanea.

IL TEMA: “IL GIORNO IN CUI RICORDERÒ”

Liquida Photofestival si addentra quest’anno in un tema tanto universale quanto intimo, il legame tra la fotografia e la memoria. Con il titolo evocativo “Il giorno in cui ricorderò”, il festival invita a riflettere sul rapporto tra fotografia e memoria, tra archivi fisici e la crescente smaterializzazione dell’immagine nell’era digitale​.

“Quale sarà il giorno in cui ricorderemo? E come ricorderemo? In un’epoca in cui la memoria è sempre più̀ fluida e dematerializzata, vogliamo esplorare le possibilità della fotografia nel costruire il nostro passato e immaginare il nostro futuro” – afferma Laura Tota, direttrice artistica del Festival. Continuando: “Ospitare questa edizione del festival presso il Polo del ‘900 di Torino, luogo dedicato alla conservazione del passato attraverso archivi, testimonianze e attività culturali, rappresenta uno spazio ideale per interrogarsi sulle dinamiche della memoria nell’epoca contemporanea. Qui, la fotografia non è solo strumento di narrazione, ma diventa parte integrante di un racconto più ampio che unisce la storia del Novecento alle sfide del presente”.

ANTEPRIMA PROGRAMMA: LE PRIME ATTIVITÀ DI LIQUIDA 2025

Uno dei pilastri della IV edizione di Liquida Photofestival è la formazione, con una proposta di workshop condotti da figure di spicco del panorama fotografico internazionale. Tra i primi nomi confermati per l’edizione 2025 emerge Erik Kessels, artista, curatore e docente olandese, considerato un punto di riferimento mondiale nel campo della found photography. Il suo approccio unico lo vede raccogliere, ricontestualizzare e reinterpretare immagini preesistenti, trasformandole in nuovi racconti visivi. Definito “uno stregone visivo” dal Time Magazine e un “antropologo moderno” da Vogue, Kessels ha pubblicato oltre 100 libri, tra cui la celebre serie “In Almost Every Picture“. Il 10 e 11 maggio, terrà il workshop “How to Communicate with Your Photography”, un percorso intensivo per aiutare i fotografi a raccontare e promuovere il proprio lavoro attraverso strategie di editing, presentazione e comunicazione. Un’occasione imperdibile per chi vuole migliorare la propria capacità di narrazione visiva e affermarsi nel settore. Accanto a lui, altri importanti nomi arricchiranno la proposta formativa: il 9 maggio Giulia Brivio e Gian Marco Sanna guideranno il laboratorio “Di fotolibri e altre storie”, dedicato alla trasformazione di progetti fotografici in pubblicazioni editoriali innovative, mentre il 10 maggio sarà la volta di Eugenio Marongiu (Katsukokoiso.ai) con il suo “Corso base di creazione immagini con MidJourney”, un’introduzione alla generazione di immagini con intelligenza artificiale. Insieme a questi, Liquida annuncia inoltre l’inserimento di tre nuovi workshop per diverse fasce di età: adulti, adolescenti e bambini. Tutte le informazioni e le modalità di iscrizione per partecipare ai workshop sono presenti sul sito ufficiale alla pagina: www.paratissima.it/workshop-liquida-2025.

Accanto ai workshop, torna l’attesa sezione delle letture portfolio One to One, che il 10 e 11 maggio darà la possibilità ai fotografi emergenti di confrontarsi direttamente, e in maniera gratuita, con professionisti del settore. Quest’anno le sessioni saranno condotte da Laura Tota, Vittoria Fragapane, Gian Marco Sanna, Alex Urso e Rosa Lacavalla, che offriranno ai partecipanti un’analisi approfondita del proprio lavoro con feedback e consigli utili per sviluppare i progetti in una prospettiva editoriale ed espositiva.

I NOMI DEI VINCITORI DI LIQUIDA GRANT

Liquida Photofestival si conferma anche un palcoscenico per nuovi talenti della fotografia contemporanea. Il festival annuncia i vincitori di Liquida Grant 2025, riconoscimento dedicato ai migliori progetti emergenti. Il premio Full Project è stato assegnato a Varvara Uhlik, che con il progetto “Sonechko, Yak Ty? (Sunshine, How Are You?)” esplora il legame tra memoria e identità attraverso un approccio intimo e personale; il suo lavoro sarà protagonista di un Solo Show durante il festival e successivamente esposto nella collettiva di Focus De Pietri Artphilein Foundation di Lugano nel 2026. Per la sezione One Shot, sono stati selezionati dieci fotografi per la qualità e la potenza espressiva del loro singolo scatto: Maria Siorba, Anton Bou, Antonella Castelnuovo, Chiara Tancredi, Federica Baruffi, Gerasimos Platanas, Lydia Toivanen, Cristian Iacono, Ronya Hirsma, Mirko Ostuni. Le loro immagini saranno esposte nel Group Show del festival, con una successiva tappa alla Paratissima Art Week 2025 e alla mostra di Focus De Pietri Artphilein Foundation di Lugano nel 2026.

Nelle prossime settimane verranno svelati nuovi dettagli e l’intero programma della quarta edizione di Liquida Photofestival. Liquida si conferma un appuntamento imperdibile per gli appassionati e i professionisti della fotografia, un luogo di incontro e confronto in cui il linguaggio visivo si fa strumento di ricerca, narrazione e memoria.

Con il patrocinio di Città di TorinoCittà Metropolitana di Torino e Regione Piemonte
In collaborazione con Polo del ‘900
Official Automotive Partner: Gino Spa, OMODA&JAECOO Italia
Powered by: Paratissima, PRS Srl Impresa Sociale.

CONTATTI:
www.paratissima.it/liquida-2025/
www.instagram.com/liquidaphotofestival/
 
UFFICIO STAMPA:
Daccapo Comunicazione
info@daccapocomunicazione.it

Da Louise Nevelson a Fabio Mauri, tutto il programma espositivo

Associazione Genesi presenta il programma espositivo per l’anno 2025, a cura di Ilaria Bernardi, che segna una svolta all’interno dell’Associazione stessa, conferendole le funzioni tradizionalmente attribuite a un museo d’arte contemporanea, ma associandole a un format itinerante utile a renderla il primo e unico museo d’arte contemporanea itinerante italiano.

Associazione Genesi
presenta
 
IL PROGRAMMA ESPOSITIVO 2025
 
a cura di Ilaria Bernardi
 
Bruxelles, Parlamento Europeo
Speculum. De l’autre femme
4-6 marzo 2025
 
Bologna, Palazzo Fava
Louise Nevelson
30 maggio-20 luglio 2025
 
Ulassai, CAMUC e Stazione dell’Arte
La vista non è ancora sguardo
5 luglio-29 novembre 2025
 
Milano, Triennale
Fabio Mauri. De oppressione
3 dicembre 2025-15 febbraio 2026
in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri
in occasione del centenario dalla nascita dell’artista
 
17 Giardini dei Giusti in Italia
Irene Dionisio. Davvero verranno i giorni
gennaio-dicembre 2025

Dopo aver esposto, dal 2021 al 2024, in differenti sedi espositive le opere della propria collezione (la Collezione Genesi) legate a rilevanti questioni sociali e ambientali coeve, dal 2025 l’Associazione desidera ampliare la proposta espositiva, tenendo fede alla sua mission relativa all’educazione ai diritti umani ma sviluppando al contempo le principali attività che ogni museo è tenuto a svolgere.

Innanzitutto, dal 2025 l’Associazione dà avvio a una serie di mostre, ciascuna a cura di Ilaria Bernardi, dedicate a grandi artisti ormai storicizzati, non ancora presenti nella propria Collezione, la cui vita e/o il cui lavoro può essere interpretato ex-post come anticipatore di tematiche sociali oggi divenute urgenti.

Di questa programmazione fanno parte le mostre su Louise Nevelson (Kiev, 1899 – New York, 1988) e su Fabio Mauri (Roma, 1926-2009) rispettivamente a Bologna, a Palazzo Fava, dal 30 maggio al 20 luglio 2025, e a Milano, in Triennale, dal 3 dicembre 2025 al 15 febbraio 2026.

Con il suo lavoro fatto di scarti quotidiani assemblati, Nevelson ha anticipato il tema del riciclo e della memoria, mentre con la sua vita personale, opponendosi alle convenzioni tradizionalmente imposte alla donna del suo tempo, ha anticipato l’oggi dirimente questione della condizione femminile.

Mauri ha l’altrettanto importante merito di aver anticipato, fin dalla fine degli anni Sessanta, l’attuale riflessione sull’oppressione nelle sue possibili declinazioni e, in particolare, nelle declinazioni legate alla cultura, all’identità e all’ideologia, indagando come nella storia questi tre concetti siano divenuti motivi di sopraffazione agita e/o subita dai popoli e dai singoli individui.

Entrambe le mostre includeranno un ampio nucleo di opere, da lavori storici a lavori più recenti: la mostra su Nevelson sarà realizzata in collaborazione con la Fondazione Marconi, mentre la mostra su Mauri sarà realizzata in collaborazione con lo Studio Mauri e segnerà l’inizio delle celebrazioni del centenario dalla nascita dell’artista.

Così come ogni museo, accanto alle mostre temporanee, espone al contempo la propria collezione rileggendola di volta in volta attraverso uno specifico percorso espositivo, dal 2025 l’Associazione, accanto alle già citate mostre monografiche, rileggerà la propria Collezione attraverso alcune esposizioni ad essa dedicate e a cura di Ilaria Bernardi, capaci di stimolare una riflessione su specifiche tematiche sociali.

La prima mostra del 2025 dedicata alla Collezione è Speculum. De l’autre femme prevista a Bruxelles, al Parlamento Europeo, dal 4 al 6 marzo, in concomitanza con la Giornata internazionale della donna: si tratta di una mostra di 12 opere della Collezione realizzate da 12 artiste di fama internazionale che esplorano sei temi cruciali per i diritti umani attraverso una lente femminile.

La seconda mostra è prevista a Ulassai, presso il CAMUC e la Stazione dell’Arte, dal 5 luglio al 29 novembre. Intitolata La vista non è ancora sguardo includerà le nuove acquisizioni entrate a far parte della Collezione dell’Associazione (tra cui un’importante opera dell’artista libanese Etel Adnan, Beirut 1925 – Parigi 2021), nonché le opere più esemplificative della Collezione poste in ideale dialogo con la poetica e i lavori di Maria Lai, artista nata ad Ulassai, da cui è mutuato il titolo dell’esposizione.

Oltre ad ampliare la propria Collezione mediante attente acquisizioni, dal 2025 l’Associazione presterà inoltre una particolare attenzione al supporto della giovane arte italiana, specificatamente connessa a tematiche sociali, mediante la commissione di nuove opere da esporre in occasione di iniziative prodotte o co-organizzate con alcuni suoi enti patrocinanti e/o partner.

Per l’intero 2025, collaborerà con Fondazione Gariwo a Davvero verranno i giorni, un progetto artistico di Irene Dionisio (Torino, 1986) che, attraverso un percorso collettivo itinerante in 17 Giardini dei Giusti, fatto di attività partecipative, le permetterà la creazione di un’opera sotto forma di bandiera; un oggetto-azione capace di invitare alla “ricucitura del trauma” e a mostrare la fragilità del bene e la forza della cooperazione per preservarlo. I 17 Giardini dei Giusti coinvolti nel progetto si trovano rispettivamente a Basiglio, Savona, Torino, Verona, Vignate, Jesi, Civitavecchia, Roma (nel parco di Villa Pamphilj), Frattamaggiore, Reggio Emilia, Rondine Cittadella della Pace (ad Arezzo), Lampedusa, Pescara, Milano (al Monte Stella), Cavenago di Brianza, Duino e Assisi.

Infine, dal 2025 l’Associazione darà inizio a una collana di libri monografici, a cura di Ilaria Bernardi ed edita da Silvana Editoriale, dedicata agli artisti ormai storicizzati a cui sono dedicate le mostre personali incluse nel programma espositivo. I titoli in uscita quest’anno sono: Louise Nevelson e Fabio Mauri.

Accanto alle mostre, aspetto altrettanto fondamentale per l’Associazione è l’attività educativa, distribuita in un ricco programma di visite guidate e workshop, inclusivi e partecipativi, in presenza nelle sedi espositive, destinati a bambini, ragazzi e adulti.

Il programma educativo include anche un public program realizzato in collaborazione con Università Cattolica del Sacro Cuore, Fondazione Gariwo, e RFK Human Rights Italia.

Le date del programma educativo e del public program saranno comunicate nel corso dell’anno sul sito dell’Associazione.

Inoltre, il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS concede all’Associazione il patrocinio di FAI Ponte tra culture, il progetto volto a favorire il dialogo interculturale e l’integrazione dei cittadini di origine straniera attraverso il patrimonio storico, artistico, culturale e ambientale. In particolare, nella mostra su Louise Nevelson a Bologna e in quella su Fabio Mauri a Milano è prevista la speciale partecipazione di alcuni volontari del Gruppo FAI Ponte tra culture di Bologna e dell’Associazione Amici del FAI di Milano, che accoglieranno i visitatori con storie e racconti personali riferiti alle tematiche implicite alle singole esposizioni.

Per ampliare gli strumenti educativi, l’Associazione ha affidato a Hidonix la realizzazione di un’app scaricabile gratuitamente dagli store di cellulari e tablet, dove sarà possibile trovare tutte le informazioni sulle mostre, sulle visite guidate, sui workshop, sul public program, nonché sugli artisti e sulle opere della Collezione.

La programmazione per il 2025 dell’Associazione gode del patrocinio dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, di FAI Ponte tra culture, della Fondazione Gariwo, e di RFK Human Rights Italia.

Main sponsor della programmazione espositiva dell’Associazione sono Eni e Intesa Sanpaolo.

La mostra a Bruxelles è realizzata con il contributo di Brandart.
La mostra a Bologna è realizzata con il contributo di Heritage Fondazione Pirelli.
La mostra a Ulassai è realizzata con il contributo del Comune di Ulassai.
La mostra a Milano è realizzata con il contributo di Cariplo.


ASSOCIAZIONE GENESI

L’Associazione Genesi, nata nel 2020 per volontà di Letizia Moratti, è impegnata nella difesa dei diritti umani attraverso l’arte contemporanea, con l’obiettivo di contribuire alla creazione di una cittadinanza più responsabile e socialmente attiva.

Per farlo, ha dato avvio alla Collezione Genesi, selezionando opere d’arte di artisti di tutto il mondo e di diverse generazioni, che riflettono sulle urgenti, complesse e spesso drammatiche questioni culturali, ambientali, sociali e politiche coeve.

Inoltre, dal 2021 ha organizzato mostre d’arte contemporanea su tematiche legate ai diritti umani (tra cui “Progetto Genesi”, 2021-2024), ospitate in importanti spazi espositivi in Italia e all’estero come l’ONU a Ginevra, Triennale a Milano, Villa Panza a Varese, la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino.

Dal 2025 diviene vero e proprio museo itinerante d’arte contemporanea attraverso una programmazione di mostre personali e collettive connesse alle più urgenti tematiche sociali.

L’Associazione è altresì Fondatore – insieme a Università Cattolica, Mapei, WeBuild e Associazione Always Africa – di E4Impact Foundation, per lo sviluppo dell’imprenditorialità in Africa, a cui partecipano anche Intesa Sanpaolo, ENI, Montello, Carvico, CONFAPI, Coldiretti, Filiera Italia e, a titolo personale, Diana Bracco e Michele Carpinelli.

associazionegenesi.it | info@associazionegenesi.it 


CONTATTI PER LA STAMPA
 
STUDIO ESSECI – Sergio Campagnolo
Via San Mattia 16, 35121 Padova
Tel. +39.049.663499
Simone Raddi: simone@studioesseci.net
www.studioesseci.net
 
in collaborazione con:
 
Ufficio stampa Associazione Genesi:
info@associazionegenesi.it
 
Ufficio stampa Università Cattolica:
Nicola Cerbino: Nicola.Cerbino@unicatt.it
Katia Biondi: katia.biondi@unicatt.it
 
Ufficio stampa FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano:
Daniela Basso: d.basso@fondoambiente.it
 
Ufficio stampa Fondazione Gariwo:
Joshua Evangelista: comunicazione@gariwo.net
 
Ufficio stampa RFK Human Rights Italia:
Amanda Giraldin: giraldin@rfkitalia.org

Azzurro fragile. I calanchi delle argille azzurre nell’arte contemporanea Collezioni Comunali d’Arte, Bologna

Dal 15 marzo al 22 giugno 2025 le Collezioni Comunali d’Arte del Settore Musei Civici Bologna sono liete di accogliere il progetto espositivo itinerante Azzurro fragile. I calanchi delle argille azzurre nell’arte contemporanea, un approfondimento affidato ad importanti artiste e artisti italiani e internazionali che hanno vissuto, vivono, o frequentano assiduamente il territorio solcato dalle celebri argille azzurre comprese tra i Comuni di Cesena e Castel San Pietro Terme.

Azzurro fragile
I calanchi delle argille azzurre nell’arte contemporanea

A cura di Matteo Zauli

15 marzo – 22 giugno 2025
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6, Bologna

Mostra promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica, 

Regione Emilia-Romagna, Unione della Romagna Faentina, Comune di Faenza, Museo Carlo Zauli
Sponsor Museo Carlo Zauli per Azzurro fragile BPER Banca Private Cesare Ponti

Inaugurazione venerdì 14 marzo 2025 ore 17.30
In occasione della Giornata Nazionale del Paesaggio

www.museibologna.it/collezionicomunali

La mostra, a cura di Matteo Zauli, è promossa da Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte AnticaRegione Emilia-RomagnaUnione della Romagna FaentinaComune di Faenza e Museo Carlo Zauli.
Partner Museo Carlo Zauli per Azzurro fragileBPER Banca Private Cesare Ponti.

L’inaugurazione si svolge venerdì 14 marzo 2025 alle ore 17.30 in occasione della Giornata nazionale del Paesaggio, istituita dal Ministero della Cultura nel 2016 con l’obiettivo di promuovere la cultura del paesaggio in tutte le sue forme e sensibilizzare i cittadini sui temi ad essa legati.

Dopo l’esposizione IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua fortemente voluta dal Comune di Bologna e organizzata alle Collezioni Comunali d’Arte a pochi mesi di distanza dall’alluvione che ha colpito il territorio romagnolo nel maggio 2023, Azzurro fragile. I calanchi delle argille azzurre nell’arte contemporanea costituisce la seconda espressione progettuale della convenzione sottoscritta tra Settore Musei Civici Bologna e Museo Carlo Zauli per la realizzazione di attività di ricerca, artistiche, culturali, didattiche, divulgative, partecipative che possano contribuire alla ricerca, valorizzazione, divulgazione e innovazione della cultura della ceramica e delle arti.

La mostra, articolata in tre sezioni, si apre con un’ampia introduzione documentaristica che fornisce al pubblico informazioni storiche e naturalistiche su questo peculiare territorio, sottolineandone  il ruolo svolto nello sviluppo dell’artigianato e dell’arte ceramica fin dall’epoca romana e testimoniando la fascinazione esercitata attraverso contributi filmici e fotografici affidati a Riccardo CalamandreiClaudio Betti e Gruppo Fotografia Aula 21.

Il percorso di visita prosegue con una sezione storica dove sono esposte xilografie, fotografie e disegni di Francesco Nonni (Faenza, 1885 – ivi, 1976), figura poliedrica di pittore, decoratore, illustratore, incisore, ceramista e xilografo che già dal 1925 più volte aveva scelto i calanchi come teatro delle proprie raffinatissime opere, due opere scultoree di Carlo Zauli (Faenza, 1929 – ivi, 2002), che proprio dai calanchi aveva tratto fortissima ispirazione per l’aspetto materico che caratterizza la sua scultura e tre collage su tavola di Giovanni Pini (Bologna, 1929 – Solarolo, 2020), artista “irregolare della pittura” che si è confrontato con tutte le esperienze artistiche più significative del secolo scorso, dalle Avanguardie Storiche all’Art Brut.

La sezione contemporanea presenta artiste e artisti legati fortemente ai territori delle argille azzurre – per esservi nati o per aver scelto di viverci – con opere in molti casi prodotte appositamente per questo progetto e realizzate con diverse tecniche espressive: Sergia AvvedutiGaia CarboniJacopo CasadeiMarco CeroniSilvia ChiariniBarbara De PontiOscar DominguezFilippo MaestroniCesare ReggianiAndrea SalvatoriMarco SamorèJuan Esteban SandovalNoriko YamaguchiMonica Zauli e Italo Zuffi.
Dalla pittura alla fotografia, dal disegno alla scultura e all’installazione, la mostra è un viaggio nei calanchi affidato a molteplici linguaggi, che riflette tutta l’eterogeneità dell’arte contemporanea.

Azzurro fragile nasce in connessione e rientra nel Festival dei Calanchi e delle Argille Azzurre ideato dal Museo Carlo Zauli e sviluppato insieme al Comune di Faenza.
Giunto alla IV edizione, in programma a settembre 2025, il progetto di turismo culturale e audience development è teso alla creazione di un vero e proprio Parco Culturale e si pone come obiettivo la valorizzazione del vastissimo patrimonio naturale e culturale della zona geografica dei cosiddetti “calanchi delle argille azzurre”, un’area geografica compresa tra i territori di Forlì, Faenza, Brisighella, Riolo Terme, Castel Bolognese, Imola e Castel San Pietro Terme.
Un territorio che comprende terrazze panoramiche, scorci mozzafiato, argille pregiate, fonti di acqua termale, vigne e coltivazioni pregiate e che è oggetto di innumerevoli storie, narrazioni, leggende. 
Un’area che è alla base dell’intera storia della ceramica di tutto il nostro territorio e che fu d’ispirazione per molti artisti, ed in particolare Carlo Zauli, che a queste terre dedicò tanta parte del suo lavoro artistico. Un’area, dunque, che in pochissimi chilometri quadrati raccoglie meraviglie naturalistiche e culturali, ponendo le basi di un doppio binario che questo progetto vuole percorrere.  

La mostra sarà corredata da una pubblicazione che riprodurrà le vedute di allestimento delle opere alle Collezioni Comunali d’Arte, accompagnate dai testi di Eva Degl’Innocenti, Silvia Battistini, Massimo Isola e Matteo Zauli.

Artiste e artisti
Sezione introduttiva: Giambattista Borsieri de Kanilfeld, Claudio Betti, Riccardo Calamandrei, Gruppo Fotografia Aula 21.
Sezione storica: Francesco Nonni, Giovanni Pini, Carlo Zauli.
Sezione contemporanea: Sergia Avveduti, Gaia Carboni, Jacopo Casadei, Marco Ceroni, Silvia Chiarini, Barbara De Ponti, Oscar Dominguez, Filippo Maestroni, Cesare Reggiani, Andrea Salvatori, Marco Samorè, Juan Esteban Sandoval, Noriko Yamaguchi, Monica Zauli, Italo Zuffi.


Mostra
Azzurro fragile. I calanchi delle argille azzurre nell’arte contemporanea

A cura di
Matteo Zauli

Promossa da
Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
Regione Emilia-Romagna
Unione della Romagna Faentina
Comune di Faenza
Museo Carlo Zauli

Periodo
15 marzo – 22 giugno 2025

Inaugurazione
Venerdì 14 marzo 2025 ore 17.30 (Giornata nazionale del Paesaggio)

Sede
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6, Bologna

Orari di apertura

Martedì, giovedì 14.00 – 19.00
Mercoledì, venerdì 10.00 – 19.00
Sabato, domenica 10.00 – 18.30
Lunedì non festivi chiuso
Domenica 20 aprile 2025 (Pasqua) 10.00 – 19.00
Lunedì 21 aprile 2025 (Lunedì dell’Angelo) 10.00 – 19.00
Venerdì 25 aprile 2025 (Festa della Liberazione) 10.00 – 19.00
Giovedì 1 maggio 2025 (Festa del Lavoro) chiuso
Lunedì 2 giugno 2025 (Festa della Repubblica) 10.00 – 19.00

Ingresso
Intero 
€ 6
 | ridotto 

 4 | ridotto speciale 19-25 anni 

 2 | gratuito possessori Card Cultura

Biglietto integrato Collezioni Comunali d’Arte e Torre dell’Orologio: intero € 8 | ridotto € 5

Informazioni
Collezioni Comunali d’Arte
Palazzo d’Accursio | Piazza Maggiore 6 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193998
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/arteantica
Facebook: Musei Civici d’Arte Antica
Instagram:
 @museiarteanticabologna

X: @MuseiCiviciBolo

Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
Facebook: Musei Civici Bologna
Instagram: @bolognamusei

Ufficio Stampa Settore Musei Civici Bologna

Tel. +39 051 2193469 / +39 051 6496658
ufficiostampabolognamusei@comune.bologna.it
Silvia Tonelli – Elisabetta Severino
silvia.tonelli@comune.bologna.it
elisabetta.severino@comune.bologna.it

Ufficio Stampa Museo Carlo Zauli
Irene Guzman | irenegzm@gmail.com | cell. +39 3491250956     
Sabina Orlandi | mcz.sabinaorlandi@gmail.com | cell. +39 338 4580463       
www.museozauli.it

Circulation(s) 2025

Il collettivo Fetart, creatore e direttore artistico del festival, è lieto di rivelare gli artisti selezionati per questa 15a edizione!
24 fotografi emergenti da 14 paesi europei — inclusi 4 artisti dal territorio della Lituania, un paese evidenziato come parte del nostro focus.
Dal 2011, il festival Circulation(s) esplora le questioni contemporanee attraverso gli occhi dei fotografi emergenti europei.

The Fetart collective, creator and artistic director of the festival, is pleased to reveal the artists selected for this 15 edition!
24 emerging photographers from 14 European countries — including 4 artists from Lituania territory, a country highlighted as part of our focus.
Since 2011, the Circulation(s) festival has been exploring contemporary issues through the eyes of emerging European photographers.



festival-circulations.com 

Press contact:
Nathalie Dran 
+ 33 (0)6 99 41 52 49
nathaliepresse.dran@gmail.com

Apre TEFAF Maastricht tra capolavori e riscoperte

Presentata da The European Fine Art Foundation, l’edizione 2025 di TEFAF Maastricht ritorna al MECC in grande stile con riscoperte storiche, opere d’arte eccezionali e proposte di qualità museale da parte di un ventaglio di espositori prestigiosi ed eterogenei. TEFAF Maastricht si terrà dal 15 al 20 marzo 2025, con anteprima solo su invito nei giorni 13 e 14 marzo.

TEFAF Maastricht 2025
38ma edizione
Paesi Bassi, Maastricht Exhibition & Conference Centre (MECC)
15 – 20 marzo 2025 

Riconosciuta a livello globale come la maggior fiera di arti figurative, antichità e design, TEFAF Maastricht offre ai collezionisti delle opportunità senza eguali mettendo in mostra 7000 anni di storia dell’arte, dall’antico al contemporaneo. Insieme ai migliori espositori mondiali, la Fiera accoglierà per il secondo anno il ritorno della sezione TEFAF Focus, una piattaforma curatoriale dove le gallerie approfondiranno un singolo artista o concetto. Anche il TEFAF Summit farà il suo ritorno per il secondo anno, il 17 marzo, in collaborazione con la Commissione Nazionale Olandese per l’UNESCO e partner quali Deloitte e ICOM Belgium
Flanders. Il TEFAF Summit di quest’anno si concentrerà sulle sfide derivanti dal calo dei finanziamenti pubblici degli ultimi anni, analizzando in che modo la filantropia e i modelli innovativi di finanziamento privato possano sostenere il settore no-profit europeo delle belle arti.


Inoltre, TEFAF ospiterà due importanti mostre grazie alle opere prestate dal Museo e Real Bosco di Capodimonte (Napoli) e dal Museo Reale di Belle Arti di Anversa, a conferma del suo impegno verso la promozione di un dialogo tra istituzioni, collezionisti e appassionati d’arte in tutto il mondo.


La 38ª edizione di TEFAF Maastricht offrirà infine ai visitatori un programma vasto e dinamico che includerà le tavole rotonde TEFAF Talks e le conferenze TEFAF Meet the Experts.

Le informazioni su TEFAF Maastricht sono disponibili all’indirizzo www.TEFAF.com.

TEFAF è una fondazione no profit che sostiene l’esperienza e la varietà della comunità globale dell’arte, come dimostrano gli espositori selezionati per le sue due Fiere annuali di Maastricht e New York. TEFAF si pone come guida esperta per i collezionisti privati e istituzionali del mercato globale dell’arte, ispirando appassionati e compratori di tutto il mondo.

AXA XL Insurance è la divisione P&C (Property & Casualty) e Specialty Risk di AXA, nota per risolvere anche i rischi più complessi. AXA XL offre soluzioni e servizi assicurativi tradizionali e innovativi in oltre 200 Paesi e territori.
Nell’ambito della sua offerta di Specialty Risk, AXA XL protegge diverse tipologie di oggetti tra cui opere d’arte, antiquariato, antichità, gioielli, orologi, auto d’epoca, pietre preziose grezze o lavorate e lingotti, sia di migliaia di anni che di poche settimane.
Negli ultimi 50 anni, così come nel futuro, AXA XL, tra i leader globali delle compagnie di assicurazione di opere d’arte e beni preziosi, ha continuato – e continuerà – a ridefinire l’assistenza e il servizio a collezionisti, musei, aziende, gallerie, conservatori e artisti in Europa, Regno Unito, nelle Americhe, in Asia e nell’area del Pacifico, con una sincera considerazione del modo in cui gli oggetti di valore vengono assicurati, e il patrimonio culturale protetto.  

TEFAF Maastricht è ampiamente riconosciuta come la fiera d’arte, antiquariato e design più importante del mondo. Con oltre 280 espositori di spicco provenienti da più di 20 nazioni, TEFAF Maastricht è la vetrina delle opere d’arte più prestigiose disponibili ogni anno sul mercato. Oltre alle sezioni tradizionali come dipinti degli Antichi Maestri, antichità e opere classiche, che interessano circa metà della Fiera, propone ai visitatori anche arte moderna e contemporanea, fotografia, gioielleria, design del XX secolo e opere su carta.

TEFAF New York è stata fondata all’inizio del 2016, originariamente sotto forma di due fiere d’arte ospitate ogni anno a Park Avenue Armory: TEFAF New York Fall e TEFAF New York Spring. Oggi TEFAF New York è un unico evento annuale che unisce arte moderna e contemporanea, gioielleria, antichità e design, grazie alla partecipazione di circa 90 dei maggiori galleristi di tutto il mondo. Tom Postma Design, noto per il suo lavoro innovativo per i più importanti musei, gallerie e fiere d’arte, ha progettato per la Fiera un design che interagisce con lo straordinario spazio che la ospita, aggiungendo un tocco al tempo stesso leggero e contemporaneo. Gli stand degli
espositori si snodano lungo l’iconico edificio dell’Armory, abbracciando la Wade Thompson Drill Hall e raggiungendo le sale al primo e secondo piano dedicate alle ricostruzioni storiche, così da creare una Fiera dall’impatto e spessore senza precedenti per la città di New York.


CONTATTI STAMPA  
 
GLOBALE                                                                      
Responsabile delle comunicazioni  
Magda Grigorian | magda.grigorian@tefaf.com
 
Coordinatore PR
Mirthe Sportel | mirthe.sportel@tefaf.com
 
ITALIA
Studio ESSECI
Roberta Barbaro roberta@studioesseci.net
tel. 049663499
 

Un progetto di Ateliersi al Museo Civico Medievale di Bologna

Dal 12 al 26 marzo 2025 Ateliersi porta negli spazi espositivi del Museo Civico Medievale del Settore Musei Civici Bologna Di pratica e di evanescenza: un progetto volto a condividere un repertorio di esercizi elaborati da Fiorenza Menni per allenare all’emersione emozionale, all’autonomia creativa, all’esplorazione del sé attraverso le tecniche delle arti performative. 

Ateliersi
Di pratica e di evanescenza

Archivio sperimentale di esercizi performativi di Fiorenza Menni
A cura di Eugenia Delbue e Margherita Kay Budillon

12 – 26 marzo 2025
Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4, Bologna

In collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
Con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna


L’obiettivo degli esercizi è quello di permettere a chiunque ne abbia interesse la sperimentazione e l’allenamento di pratiche performative. Il percorso esperienziale allestito nel museo può essere fruito attraverso un laboratorio, delle visite assistite oppure in autonomia, tramite un’installazione partecipativa. 

Gli esercizi derivano dall’esperienza formativa di Eugenia Delbue e Margherita Kay Budillon come allieve di Fiorenza Menni, ricercatrici sul campo, studiose del suo pensiero e del suo percorso di formatrice nelle performing arts. Fiorenza Menni, attrice, regista e pedagoga, ha condotto laboratori dal 1998 ad oggi, formando generazioni di artiste e artisti della scena contemporanea, senza tenere traccia scritta della propria attività. Gli esercizi, nella loro forma testuale, sono un’elaborazione formale originale di Delbue e Budillon, che indaga la loro possibilità di trasmissione attraverso la parola, in assenza del “corpo della maestro”.

Gli esercizi redatti, che declinano in forma scritta un’esperienza pedagogica estremamente stratificata in presenza, emergono da un complesso processo di ricerca, un metodo sperimentale che interconnette memoria, linguaggio e corpo. Le partiture finali – dopo essere passate attraverso un processo composito di incorporazione, confronto, elaborazione testuale, audio-registrazione – costituiscono un “archivio dinamico di pratiche performative”, di fatto un’opera di conservazione delle pratiche pedagogiche ed effimere del contemporaneo.

Gli esercizi raccolti nell’archivio sperimentale Di pratica e di evanescenza si rivolgono a chiunque abbia desiderio di esplorarsi, senza distinzione di professionismi, senza limiti di età o esigenze di atleticità, spaziando tra il movimento, la creatività dello sguardo, l’ascolto del sé e la relazione con il circostante. Gli esercizi scelti per il Museo Civico Medievale di Bologna creano un percorso esperienziale sull’atto del guardare e sull’ampiezza possibile negli spazi piccoli, con movimenti limitati

Nelle sale del Museo Civico Medievale di Bologna il progetto Di pratica e di evanescenza può essere conosciuto attraverso la fruizione di una selezione di esercizi in diverse modalità: partecipando a un laboratorio condotto da Fiorenza Menni e/o alle visite assistite a cura di Eugenia Delbue e Margherita Kay Budillon, oppure in solitaria, nella pratica libera e autonoma riservata alle visitatrici e ai visitatori attraverso le istruzioni audio collocate in alcune postazioni del museo.
La partecipazione al Laboratorio e alle Visite assistite è gratuita, fino a esaurimento posti disponibili. 
La prenotazione è obbligatoria: prenotazioni@ateliersi.it.
La fruizione libera e autonoma prevede il biglietto di ingresso al museo.

Il progetto Di pratica e di evanescenza al Museo Civico Medievale di Bologna è realizzato con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
Si ringrazia Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

Fiorenza Menni è regista, attrice e autrice di teatro, presidente e direttrice artistica con Andrea Mochi Sismondi di Ateliersi. La sua scrittura è volta alla creazione di una drammaturgia originale e di testi di riflessione estetica e filosofica. Si occupa della formazione dell’attore proponendo percorsi di lavoro che tendono ad allenare la precisione contestuale e sentimentale dell’interpretazione utilizzando i materiali del suo stesso percorso e ricerca. Ha collaborato in qualità d’attrice, tra gli altri con Teatro delle Albe e Fanny & Alexander. Attualmente collabora con artisti e performer provenienti da diverse discipline artistiche e scientifiche, e come formatrice con Jean Michèle Bruyère (Sup de Sub. Formations à Être pour la liberté). Nel 2007 è stata insignita del Premio Eleonora Duse – Menzione d’Onore miglior attrice emergente.

Margherita Kay Budillon ed Eugenia Delbue collaborano con il collettivo di produzione artistica Ateliersi dal 2016, in spettacoli, performance e progetti di formazione. 
Dal 2020 lavorano al progetto Di pratica e di evanescenza, ideando una personale metodologia di scrittura di esercizi performativi incentrati sulla pedagogia di Fiorenza Menni che possa trasmetterne la pratica formativa in sua assenza.

Ateliersi è un collettivo di produzione artistica che opera nell’ambito delle arti performative e teatrali. Riconosciuto per una scrittura scenica che trasfigura i dati del reale attraverso la loro ricomposizione poetica e musicale, Ateliersi si occupa sia di creazione artistica che della cura e della programmazione culturale dell’Atelier Sì a Bologna. La creazione artistica di Ateliersi si compone di opere teatrali con drammaturgia originale e interventi artistici in cui il gesto performativo entra in dialogo organico con l’antropologia, la letteratura, la produzione musicale e le arti visive per favorire una comunicazione del pensiero capace di intercettare inquietudini e prospettive che coagulino senso intorno ai sovvertimenti che si manifestano nel mondo. Un approccio antropologico all’arte caratterizzato da un’attrazione per l’alterità, dalla predilezione per l’evoluzione culturale come oggetto di studio, dallo sviluppo della dimensione contestuale e dalla sperimentazione di pratiche interdisciplinari.

CALENDARIO
Di pratica e di evanescenza al Museo Civico Medievale di Bologna

Laboratorio condotto da Fiorenza Menni

• venerdì 14 marzo 2025 ore 16.30 – 18.30
• venerdì 21 marzo 2025 ore 16.30 – 18.30
• mercoledì 26 marzo 2025 ore 16.30 – 18.30

Visite assistite a cura di Eugenia Delbue e Margherita Kay Budillon
• sabato 15 marzo 2025 ore 15.30 – 18.30
• sabato 22 marzo 2025 ore 15.30 – 18.30

In solitaria: fruizione libera e autonoma
Dal 12 al 26 marzo 2025 negli orari dell’apertura del museo: 
• martedì e giovedì ore 10.00 – 14.00
• mercoledì e venerdì ore 14.00 – 19.00 
• sabato e domenica ore 10.00 – 19.00 

Informazioni
La partecipazione al Laboratorio e alle Visite assistite è gratuita, fino a esaurimento posti disponibili. 
La prenotazione è obbligatoria: prenotazioni@ateliersi.it.
La fruizione libera e autonoma prevede il biglietto di ingresso al museo: intero € 6 | ridotto € 4 | ridotto speciale per visitatrici e visitatori di età compresa tra 19 e 25 anni € 2 | gratuito Card Cultura.


CREDITI
Ideazione Margherita Kay BudillonEugenia DelbueFiorenza Menni
Ricerca, scrittura e voci Margherita Kay Budillon ed Eugenia Delbue
Ambiente sonoro Vincenzo Scorza
Progetto grafico Diego Segatto
Traduzione in inglese degli esercizi Marta Donati
Si ringraziano tutte le persone che attraversano i laboratori di Fiorenza Menni e che collaborano con i propri corpi, pensieri e sensibilità all’elaborazione delle consegne degli esercizi
Un progetto di Ateliersi
In collaborazione con Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica
Con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
Si ringrazia Settore Musei Civici Bologna | MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna 

Ateliersi
Via San Vitale 69 | 40125 Bologna
www.ateliersi.it
Facebook: Ateliersi
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Instagram: @si.ateliersi
YouTube: Ateliersi

Museo Civico Medievale
Via Alessandro Manzoni 4 | 40121 Bologna
Tel. +39 051 2193916 / 2193930
museiarteantica@comune.bologna.it
www.museibologna.it/medievale
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Settore Musei Civici Bologna
www.museibologna.it
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Ufficio Stampa / Press Office Settore Musei Civici Bologna
Tel. +39 051 6496658 / +39 051 2193469
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Elisabetta Severino – Silvia Tonelli
elisabetta.severino@comune.bologna.it – silvia.tonelli@comune.bologna.it

Il progetto Di pratica e di evanescenza al Museo Civico Medievale di Bologna è realizzato con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.

Roma: 12 street artist internazionali in mostra

Sabato 15 marzo 2025 alle ore 18.00, Rosso20sette arte contemporanea presenta The(Street) Art of Peace a cura e con un testo di Giorgio Silvestrelli: in mostra 12 street artist internazionali, alcune delle più importanti firme del mondo della street art, dagli storici artisti americani Swoon, Ron English e Shepard Fairey, alla prima street artist afghana Shamsia Hassani, nota per le sue opere sui muri di Kabul che ritraevano le donne afghane e le loro richieste di libertà. In esposizione una piccola opera di Banksy che racconta il dramma di Gaza; alcuni lavori su legno che ritraggono le bandiere di pace della street artist sudafricana Faith 47; un’ opera su tela della nota street artist tedesca Hera of Herakut, una recente opera messa in strada dall’artista senza volto Laika, fino ad arrivare alla spagnola Lula Goce, la siriana Dina Saadi, Dot Dot Dot e il danese Balstroem

Tutte le opere esposte saranno accompagnate da un testo sulla pace scritto direttamente dagli artisti.

The(Street) Art of Peace 
a cura e con un testo di Giorgio Silvestrelli

Artisti: Ron English (Usa), Shepard Fairey (Usa), Balstroem (Danimarca), Banksy (Uk), Dina Saadi (Siria), Dot Dot Dot (Norvegia), Faith XLVII (Sudafrica),
Hera of Herakut (Germania), Laika (Italia), Lula Goce (Spagna),
Shamsia Hassani (Afghanistan), Swoon (Usa)

Opening sabato 15 marzo 2025 ore 18.00

Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma

Fino al 24 aprile 2025

Come scrive il curatore: «Nel mondo di oggi, a causa di quello che viviamo e vediamo, viene spontaneo desiderare la PACE. La collettiva The (Street) Art of Peace nasce con la chiara volontà di raccontare questo sentimento, questo sogno collettivo che tutti ci accomuna ma sempre così sfuggente. Il nome è un chiaro riferimento a The Art of War (L’Arte della Guerra) di Sun Tzu, antichissimo testo cinese del VI a.C. che spiega tecniche e strategie militari. Al titolo di questo famosissimo trattato è stata aggiunta la parola “Street” perché le opere esposte sono state realizzate, appunto, da street artist di fama mondiale. La parola “Peace” ha sostituito “War” perché è essenziale e imprescindibile diffondere questo messaggio, oggi più che mai. […] 
The Street Art of PEACE prova a dare allo spettatore la possibilità di investigare le diverse “visioni” della PACE prodotte da grandi nomi del panorama della street art mondiale. Alcune delle opere esposte sono originali, uniche e realizzate appositamente per questa collettiva. Così la PACE da concetto astratto, intangibile, utopico, si fa immagine. Ed è evidente quanto le immagini abbiano un forte impatto su di noi. The (Street) Art of PEACE spera di regalare allo spettatore un momento di riflessione, di benessere, di tranquillità e, perché no, proprio di PACE. Allo stesso tempo mette in guardia i visitatori su quanto sia urgente e determinante che tutti INSIEME continuiamo ad impegnarci affinché la PACE sia un diritto di tutti.»



INFO

The(Street) Art of Peace 
a cura e con un testo di Giorgio Silvestrelli
Artisti: Ron English (Usa),  Shepard Fairey (Usa), Balstroem (Danimarca), Banksy (Uk), Dina Saadi (Siria), Dot Dot Dot (Norvegia), Faith XLVII (Sudafrica), Hera of Herakut (Germania), Laika (Italia), Lula Goce (Spagna), Shamsia Hassani (Afghanistan), Swoon (Usa)

Opening sabato 15 marzo 2025 ore 18.00
Fino al 24 aprile 2025
Orari: dal martedì al sabato 11-19.00
Rosso20sette arte contemporanea
Via del Sudario 39 – Roma
info@rosso27.com
tel.06 64761113
www.rosso27.com

Ufficio stampa
Roberta Melasecca
Melasecca PressOffice – Interno 14 next – blowart
roberta.melasecca@gmail.com / 349.4945612
www.melaseccapressoffice.it

FORO G gallery di Messina: FLORALIA di Elisa Zadi (vincitrice della Open Call Mavare)

Venerdi 21 marzo, alle ore 18,00 presso la FORO G gallery in Via Lago grande, 43/B a Ganzirri-Messina, inaugura Floralia, la prima mostra personale dell’artista aretina Elisa Zadi, vincitrice dell’open call “Mavare”, a Messina.

I Floralia, che diventano per Elisa pretesto per indagare la connessione fra la natura e la donna, erano giochi in onore di Flora, dea romana e italica, protettrice della fioritura, dei cereali, dei vigneti e degli alberi da frutto.  Pretesto perché la visione dell’arte di Elisa e, forse, la sua stessa idea di mondo, appare, sì, panica ma certamente più estatica e contemplativa. Una risemantizzazione contemporanea dell’idea di bellezza ficiniana o, meglio, botticelliana, filtrata attraverso l’Humanitas e individuata nel creato tutto, nella Madre Natura fatta di piante, fiori, animali, corpi femminili e maschili che stimola Amore in chi ad essa si approccia in maniera semplice e che stupisce. Chiaro quindi come risulti avere una base comune con la weltanschauung pagana ma che giunge ad un risultato più incantato evidenziato da una palette tenue e luminosissima.

Curatela: Roberta Guarnera, Mariateresa Zagone
Grafiche e allestimenti: Roberta Guarnera
Testo critico: Mariateresa Zagone


FORO G gallery
foroggallery.com
Via Lago Grande 43B 98165 Ganzirri (ME)
Instagram: @forog.gallery

A Ferrara Alphonse Mucha e Giovanni Boldini, straordinari cantori della bellezza femminile

Nella primavera 2025 a Palazzo dei Diamanti saranno esposti i capolavori di due protagonisti dell’arte europea tra Otto e Novecento: Alphonse Mucha e Giovanni Boldini, straordinari cantori della bellezza e del fascino femminile.  

Alphonse Mucha / Giovanni Boldini
Ferrara, Palazzo dei Diamanti
22 marzo – 20 luglio 2025 

Artista di origini ceche, Alphonse Mucha (Ivancice, 1860 – Praga, 1939) raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle. Sebbene sia noto in tutto il mondo per i manifesti degli spettacoli della celebre attrice Sarah Bernhardt, Mucha fu poliedrico e versatile: oltre che pittore, disegnatore e illustratore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d’interni creatore di gioielli e packaging designer. Le sue opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente (detto appunto “Le style Mucha”), come dimostrano Gismonda (1894), la serie de Le stagioni (1896), Job (1896), Fantasticheria (1897), Médée (1898). Quando nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti la stampa lo celebrò come «il più grande artista decorativo del mondo».

La grande mostra monografica, organizzata da Arthemisia e Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con la Mucha Foundation, racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Mucha, il quale era fermamente convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e garantire la pace e l’unione dei popoli.

Donne aggraziate ed eleganti furono indiscusse protagoniste non solo delle opere di Alphonse Mucha, ma anche di quelle di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) che, come l’artista ceco, risiedette stabilmente a Parigi, dove si affermò come ritrattista mondano, ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale. Le sale dell’ala Tisi di Palazzo dei Diamanti ospiteranno una significativa selezione di dipinti, disegni e incisioni dedicati al tema del ritratto e della figura femminile provenienti dal Museo Giovanni Boldini, la più importante raccolta pubblica di opere del grande maestro ferrarese, che riaprirà nel rinnovato complesso ferrarese di Palazzo Massari nel 2026. Accanto a capolavori come La signora in rosa (1916) e Fuoco dartificio (c. 1890) saranno presentati studi di donne a figura intera e di singoli volti femminili che documentano il rapporto iperattivo dell’artista con la realtà circostante, nonché la sua abilità e prontezza nel registrare pose e attitudini che gli sarebbero poi serviti per conferire vitalità e dinamismo alle protagoniste dei suoi dipinti, contraddistinti da quella peculiare scrittura rapidissima e insieme controllata che rende inconfondibile, e unico, il suo stile.


Uffici Stampa
Arthemisia
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sam@arthemisia.it
press@arthemisia.it
+39 06 69380306
 
Studio Esseci
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Fondazione Ferrara Arte
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