Al Buonconsiglio di Trento, il “teatro del quotidiano” di Francesco Cipper

Finalmente un’ampia, documentata mostra incentrata su un artista, Giacomo Francesco Cipper (Feldkirch, 1664 – Milano, 1736) comunemente noto come il Todeschini (ma firmava i suoi quadri semplicemente come “Tedesco”) le cui opere sono patrimonio dei maggiori musei europei e delle più importanti collezioni d’arte antica, ma sul quale si continuano ad avere più interpretazioni – talvolta suggestive – che reali certezze.

Con il titolo “Il teatro del quotidiano”, la mostra sarà al Castello del Buonconsiglio, a Trento, dal 12 aprile al 14 settembre, a cura di Maria Silvia Proni e Denis Ton. Riunisce opere provenienti da una grande raccolta privata milanese e da diversi musei italiani e stranieri e altri collezionisti. “Non è una monografica pura – sottolineano i curatori – ma propone, accanto ad un vasto corpus di opere del maestro, attivo per lo più a Milano nei primi decenni del Settecento, diverse tele di artisti del contesto, in particolar modo lombardo, che hanno influenzato Cipper o da questi ne hanno tratto ispirazione: Antonio Cifrondi, Felice Boselli, Monsù Bernardo, il Maestro della Tela Jeans, Giacomo Ceruti. Con primizie assolute, come un inedito Ritratto di pellegrino di Ceruti e una versione poco nota della Filatrice di Pietro Bellotti.

Accanto ai dipinti vengono esposti talvolta oggetti che aiutano a capire la concretezza e il legame del pittore con la cronaca e la materia: strumenti musicali, bussolotti da elemosina…”. 

IL TEATRO DEL QUOTIDIANO
Giacomo Francesco Cipper “Tedesco”

Trento, Castello del Buonconsiglio
12 Aprile – 14 Settembre 2025

Mostra a cura di Maria Silvia Proni, Denis Ton
 
Al Buonconsiglio, da aprile la prima retrospettiva su Cipper, Il Tedesco. Colse il sorriso anche nella miseria.

Di certo Giacomo Francesco Cipper o, alla tedesca, Zipper, fu un artista vulcanico. Dipingeva, con anticonformismo e libertà di tratto, scene di vita quotidiana, di cronaca vera. Popolani al mercato, contadini, ambulanti, vagabondi, mendicanti, zuffe o lezioni di musica, arti e mestieri, giocatori di carte e morra. Tutti protagonisti su un palcoscenico, quello della vita, dove ad essere rappresentata non è la desolazione ma la vitalità e il divertimento. C’è indubbiamente una vitalità quasi provocante nelle sue raffigurazioni che manca in altri: una tavolozza vivace, una spregiudicatezza nei soggetti e una simpatia nei confronti di alcuni personaggi, in particolar modo dell’infanzia.

In queste sue “istantanee” Cipper riesce a cogliere ovunque un movimento e un sorriso, vita non tristezza.  In ciò distinguendosi dagli altri pittori di “Pitocchi” e dallo stesso grande Giacomo Ceruti, che pur conosceva vivendo entrambi nello stesso quartiere di Milano. “Le scene di vita quotidiana e le nature morte di Cipper incontrano il gusto della committenza italiana ma non solo. Entrano così a far parte delle raccolte di molte grandi famiglie e casate, in area lombarda e italiana innanzitutto, Nonostante le scene umili, spesso i suoi committenti e collezionisti erano di rango elevato: attraverso le ricerche condotte per la mostra abbiamo scoperto che i suoi dipinti erano nelle gallerie della famiglia Colloredo (Governatore di Milano) e dei Clerici a Milano, di Pietro Mellarede a Torino, e nel Settecento quattro suoi quadri erano già nelle collezioni reali inglesi”, sottolineano i curatori. Una Lezione di musica, già nel Settecento nella residenza inglese di Richard Temple a Stowe sarà presente in mostra. Le sue invenzioni sono apprezzate anche in Austria e Germania, Cecoslovacchia, Polonia e persino in Russia. Sono dipinti che colpiscono per il loro realismo, per la capacità di racconto, quasi ad anticipare il moderno fotogiornalismo, ma anche per l’ironia, la benevolenza, la positività dello sguardo con cui l’artista coglie le situazioni. Cipper racconta la miseria ma non indulge sull’abbruttimento.

Il successo porta l’artista a “riscrivere” i suoi dipinti e stimola altri artisti, meno fantasiosi e dotati, ad ispirarsi ad essi o copiarli. Per questo ancora oggi il mercato è invaso da opere attribuite al maestro, inquinandone la grandezza e la figura. Che questa importante mostra intende mettere correttamente a fuoco. 


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Premiazione “Concorso Corrado Premuda per Essi” – II edizione

Premiazione “Concorso Corrado Premuda per Essi” – II edizione

promosso da Triestebookfest, con la media partnership del quotidiano “Il Piccolo” di Trieste e con il sostegno della Fondazione Pietro Pittini
Martedì 25 MARZO, alle ore 11.00, nell’Aula Magna dello IAL Trieste

I vincitori della seconda edizione del “Concorso Corrado Premuda per Essi” saranno premiati martedì 25 marzo, alle ore 11.00, nell’Aula Magna dello IAL Trieste (via Pondares, 5), l’Istituto di formazione dove il giornalista e docente insegnava italiano.
Promosso da Triestebookfest, con la media partnership de Il Piccolo e con il sostegno della Fondazione Pietro Pittini, il Concorso era rivolto a studenti residenti nella provincia di Trieste, di età compresa tra 15 e i 18 anni a cui era stato richiesto l’invio di un elaborato (articoli, foto, video o fumetto) sul tema del rapporto dell’uomo con l’ambiente intorno a lui, animale e vegetale.
La commissione di valutazione – composta da Massimo Premuda per la famiglia, Mary Barbara Tolusso per Il Piccolo, Teresa Spataro per la Fondazione Pietro Pittini e Loriana Ursich e Angela Del Prete per Triestebookfest – premierà i vincitori, studenti dello IAL stesso e dell’Istituto Professionale “L. Galvani”, con buoni acquisto e con la pubblicazione delle opere vincitrici sul quotidiano e sul sito internet de Il Piccolo.

Tutte le opere pervenute e ritenute, a giudizio della commissione, degne di menzione o segnalazione saranno pubblicate anch’esse sul sito e sui canali social del Triestebookfest.


Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Milano: TEMPESTA Gallery inaugura la mostra “Unveiling the Unknown”

Tempesta Gallery annuncia l’inaugurazione della mostra “Unveiling the Unknown” che vedrà protagonisti gli artisti Théo Viardin e Lou Jaworski, curata da Domenico de Chirico. L’esposizione, che aprirà il 2 aprile alle ore 18:00, unisce in dialogo due ricerche artistiche uniche, accomunate dalla riflessione sulla condizione umana e sul rapporto tra materia, forma e percezione.

“UNVEILING THE UNKNOWN”
Théo Viardin & Lou Jaworski
A cura di: Domenico de Chirico

Inaugurazione: 2 Aprile 2025, ore 18:00
Luogo: Tempesta Gallery, Foro Buonaparte 68, Milano

La mostra “Unveiling the Unknown” nasce dall’esigenza di mettere in relazione due pratiche artistiche apparentemente distanti ma profondamente complementari. Se da un lato Théo Viardin esplora l’umanità attraverso figure monumentali in continua trasformazione, interrogandosi sulle mutazioni dell’essere umano nel contesto del biopunk e della crisi ecologica, dall’altro Lou Jaworski decostruisce la materia, lavorando con materiali carichi di memoria e significato per affrontare questioni di percezione e struttura.

L’accostamento di queste due ricerche mira ad indagare la sopravvivenza e l’evoluzione della forma umana, esplorandone le tracce nel tempo e nello spazio. Se Viardin rappresenta corpi mutanti immersi in scenari essenziali, Jaworski utilizza materiali che evocano la stratificazione temporale e il dialogo tra il fisico e il digitale. I loro linguaggi si intrecciano in un equilibrio sottile tra figurazione e astrazione, corporeità ed evanescenza, memoria storica e visione del futuro.

Attraverso questa mostra, Tempesta Gallery intende creare un percorso visivo e concettuale che affronta le tensioni tra umanità e post-umanità, fisicità e digitalizzazione, tradizione e avanguardia. Viardin e Jaworski, con i loro linguaggi complementari, ci portano a riflettere sul destino della nostra presenza nel mondo e sulle possibili direzioni future dell’esistenza umana.

Théo Viardin (nato a Parigi nel 1992, vive e lavora a Marsiglia) esplora nei suoi dipinti enigmatici la figura umana in costante mutazione. Le sue opere presentano figure colossali che sembrano vegliare l’una sull’altra, caratterizzate da un uso stratificato della pittura a olio che alterna pennellate gestuali a velature eteree. Il suo lavoro si nutre di un dialogo con la filosofia e affronta il tema della condizione umana attraverso contrasti e dicotomie. Il biopunk diventa un mezzo per riflettere sulla fine dell’umanità così come la conosciamo e sulle sue possibili evoluzioni. Le sue recenti esposizioni lo hanno portato a esporre in città come Parigi, New York, Londra, Berlino, Vienna, Shanghai, Anversa, Madrid e Palma di Maiorca tra il 2021 e il 2024.

Lou Jaworski (nato a Varsavia nel 1981) adotta un approccio post-minimalista nelle sue sculture, installazioni e stampe, caratterizzato da un linguaggio visivo essenziale. L’uso di materiali carichi di significato, come marmo, magneti in ferrite, grafite e meteoriti, conferisce alle sue opere un valore universale e senza tempo. Alcune delle sue creazioni incorporano hardware da server rack, impiegato come struttura architettonica per esplorare il concetto di memoria materiale e conservazione. Le sue opere, al tempo stesso astratte ed evocative, amplificano gli elementi architettonici e le proprietà dei materiali, fungendo da catalizzatori di pensiero ed energia.


Tempesta Gallery
3 aprile – 13 giugno 2025
Martedì – Venerdì | 15:00 – 19:00
apertura speciale sabato 5 aprile 2025 | 15:00 – 19:00
Foro Buonaparte 68, Milano
info@tempestagallery.com

Da TEMPESTA Gallery | PRESS press@tempestagallery.com

Messina, FOROG gallery: inaugurata la mostra “Floralia” di Elisa Zadi

È stata inaugurata venerdì 21 Marzo, la mostra di Elisa Zadi presso lo spazio FORO
G gallery di Roberta Guarnera.
Floralia, questo è il titolo scelto per omaggiare la primavera, la natura, palpabilmente
presente nelle opere di Elisa.
Per dare inizio alla buona stagione, all’interno della galleria, Elisa ha celebrato
attraverso il suo “rituale” /performance indossando la sua veste – opera floreale e
recitando una delle sue poesie “Estraneamento” (facente parte della raccolta “Il
profumo del giglio” ).
Inoltre da venerdì 28 Marzo sarà possibile osservare anche i suoi acquerelli e sentire
il profumo firmato Elisa Zadi “Florigerum”.
A cura di Mariateresa Zagone (che ha scritto il testo critico) e Roberta Guarnera,
visitabile fino al 4 Aprile.


FORO G gallery
foroggallery.com
Via Lago Grande 43B 98165 Ganzirri (ME)
Instagram: @forog.gallery

Venezia: ESCALATION >< INVOLUTION di Alessandro ZANNIER

“Con la sua opera Alessandro Zannier mette in scena l’escalation di crisi ambientali, il declino culturale e l’iper-dipendenza tecnologica. Una narrazione immersiva tra poetiche visive di pixel e dati: l’arte diventa una chiamata collettiva, un invito al pubblico alla riflessione e ancor più a divenire parte attiva di una nuova era che abbandona l’Antropocene. ”

Rebecca Pedrazzi

Compresa nel biglietto della mostra “Arte salvata – Capolavori oltre la guerra dal MuMa di Le Havre”, che presenta tele di maestri come Renoir, Monet, Gauguin, Dufy, Marquet e Braque, l‘M9 – Museo del ‘900 di Venezia Mestre ha inaugurato lo scorso 15 marzo anche la spettacolare installazione video sonora immersiva “Escalation><Involution” dell’artista multimediale Alessandro Zannier, che confronta l’aumento esponenziale delle criticità climatiche a quello sul danno al patrimonio culturale e l’involuzione cognitiva del nostro tempo, tematiche strettamente collegate a quelle della mostra principale. L’opera è esposta nella grande sala immersiva “Orizzonti” (400 mq), che ha pochi rivali in Europa, con un sofisticato sistema di 13 proiettori e 20 speaker audio.

Venezia
M9 Museo del 900
EVOLUTION><INVOLUTION
A.Zannier


Alessandro ZANNIER
ESCALATION >< INVOLUTION
A cura di Paolo Mozzo, Sandro Orlandi Stagl
In collaborazione con OOM – Nicholas Bertini e Alex Piacentini 

15 marzo > 31 agosto 2025
M9 – Museo del ’900
M9 Orizzonti – Venezia Mestre

La vita sulla Terra è gestita da un software sofisticato e invisibile che ci permette di esistere, un calcolo sottile fatto di milioni di correlazioni ed equilibri tra uomo, specie animali, vegetali, funghi, batteri, minerali, campi magnetici, scudi atmosferici, ciclo dell’acqua e risorse minerarie, frutto di millenni di adattamento.

Continenti, oceani e poli sono da considerarsi oramai un’ unica rete neurale, un habitat mundi di connessioni. Nell’Antropocene, inquinanti, fake news, propaganda, virus, economia, energia, si propagano sull’intero sistema planetario sempre più velocemente e potenzialmente con esiti fuori controllo. La correlazione tra criticità ambientali, aumento della dipendenza dalla tecnologia, potenzialmente distruttiva nelle nostre mani e involuzione culturale dell’Occidente, non è mai stata così alta nei secoli precedenti.

Supportata da OOM (Alex Piacentini e Nicholas Bertini), l’opera di Zannier propone una visione artistica ed emotiva della moltitudine di big data ambientali e antropici registrati in questi ultimi anni, molti dei quali forniti dalle Università e dal CNR, mettendo in scena il crescendo esponenziale delle iperboli dei grafici sugli allarmi denunciati dall’Agenda 2030, verso l’inevitabile raggiungimento del “tipping point”, o punto di singolarità, oltre il quale le reazioni a catena divengono rapide, impattanti e irreversibili.

Le curve esponenziali del crescendo emotivo  si sviluppano in 10 minuti complessivi supportate dall’altro elemento protagonista che è “Escalation soundscape”, l’installazione sonora realizzata dall’artista stesso, anche musicista e autore di lungo corso con lo pseudonimo di Ottodix.

E’ da considerarsi a tutti gli effetti uno sviluppo di “ENT project 6 continents”, progetto quadriennale che l’artista ha ideato e portato avanti incrociando dati ambientali tra Italia e i 6 continenti, attraverso coppie di installazioni luminose gemelle tra loro collegate, ma remote, ospitato in due Biennali di Venezia consecutive (Padiglione Italia 2021 e Padiglione Camerun 2022), istituti universitari e di ricerca, musei e gallerie d’arte in Oceania, Africa, Sud America, Europa e Asia, chiudendo negli Stati Uniti, dove è stato infine inserito nella collezione dell’Istituto di Cultura di New York col supporto del curatore internazionale e architetto Alessandro Melis.La mostra è una produzione di ARTantide Gallery- Verona

Alessandro Zannier (Treviso 1971), è un artista concettuale che lavora tra musica e arti visive, fisica, ambiente e big data con opere e concerti dal taglio multimediale e divulgativo. Ha esposto in personali e collettive internazionali tra cui varie edizioni della Biennale Italia-Cina, alla Biennale di Curitiba 2019 (Brasile), al CAFA Museum Pechino e in due Biennali di Venezia consecutive 2021/2022.

Dal 2023 è uno degli artisti testimonial di cifra.com, piattaforma di arte digitale.

Il suo progetto “ENT” di installazioni gemelle che incrociano dati ambientali tra l’Italia e i 6 continenti iniziato ad Auckland in Nuova Zelanda, si è concluso negli Stati Uniti dove è stato inserito nella collezione dell’Istituto di Cultura di New York.

Collabora con atenei e istituti di ricerca internazionali sonificando, visualizzando e dipingendo dati statistici e scientifici con operazioni che indagano i sistemi complessi.

Ha pubblicato 8 concept album, due raccolte e una biografia con l’alias Ottodix, considerato un progetto storico della musica electro-alternative italiana, che oggi invade spazi culturali e museali con concerti tra scienza, filosofia e ambientalismo.


INFO
Quando: dal 15 marzo al 31 agosto 2025
Dove: M9 – Museo del ’900 | M9 Orizzonti – Venezia Mestre
Orari di visita:  mer, gio, ven, 10.00 – 18.00 sab, dom, 10.00 – 19.00- Chiuso lunedì e martedì

Ticket L’ingresso è incluso nel biglietto dell’esposizione permanente e/o temporanea del Museo.

CONTATTI STAMPA 
CRISTINA GATTI Press & P.R.
press@cristinagatti.it

Musei Reali di Torino: un viaggio attraverso il mito, la natura e l’universo femminile

Dal 17 aprile 2025, nelle Sale Chiablese dei Musei Reali di Torino apre al pubblico la mostra “DA BOTTICELLI A MUCHA. Bellezza, Natura, Seduzione”, un viaggio nella seduzione e nella bellezza espresse attraverso il mito, la natura e l’universo femminile, da sempre principali soggetti della creazione artistica.
Con oltre 100 opere tra dipinti, disegni, sculture antiche e oggetti d’arte provenienti dai Musei Reali di Torino, dalle Gallerie degli Uffizi e da molte altre prestigiose istituzioni, la mostra spazia da magnifiche statue e bassorilievi archeologici di età romana, passando da Botticelli e Lorenzo di Credi – di cui vengono messi a confronto due incredibili capolavori – proseguendo con opere rinascimentali;
un excursus per temi che toccano il mito, il fascino dell’antico, la natura e l’universo femminile, fino ad arrivare all’inizio del Novecento con la seduzione delle opere di Alphonse Mucha, maestro dell’Art Nouveau.
Tra i capolavori in mostra, la Venere di Botticelli della Galleria Sabauda e la Dama con l’unicorno di Luca Longhi da Castel Sant’Angelo.
La mostra contiene anche preziosi focus su figure femminili straordinarie quali la Contessa di Castiglione, figura emblematica di fine Ottocento, nobildonna di rara bellezza e seducente agente segreto, o ancora principesse e regine di Casa Savoia.
Verranno anche svelate, per la prima volta, le indagini diagnostiche realizzate sulla Venere di Botticelli, da cui si potranno scoprire i pensieri e i ripensamenti dell’artista.
Contestualmente, ospite d’onore della mostra, sarà lo splendido Volto di fanciulla, disegno autografo di Leonardo da Vinci realizzato tra il 1478 e il 1485 circa, proveniente dalla Biblioteca Reale ed esposto nel nuovo Spazio Leonardo al primo piano della Galleria Sabauda.
Prodotta dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia, la mostra è curata da Annamaria Bava e sarà visitabile nella Sale Chiablese dei Musei Reali dal 17 aprile al 27 luglio 2025

DA BOTTICELLI A MUCHA
Bellezza, Natura, Seduzione
Torino, Musei Reali – Sale Chiablese


17 aprile – 27 luglio 2025

Con oltre cento opere dall’immenso patrimonio dei Musei Reali di Torino e prestiti dalle Gallerie degli Uffizi di Firenze, da Castel Sant’Angelo a Roma, dall’Istituto Salce di Treviso e da altre prestigiose istituzioni e collezioni pubbliche e private italiane, la mostra intende creare lungo 11 sale tematiche dialoghi inediti fra dipinti, sculture e oggetti d’arte differenti per epoca, tipologia e provenienza, mantenendo quale elemento comune l’estrema eleganza, bellezza e armonia. Particolare attenzione è dedicata alla bellezza interpretata attraverso il mito, il fascino dell’antico, la meraviglia della natura, e alla rappresentazione del mondo femminile con grazia e sensualità esemplari.

La mostra si apre con una sezione dedicata a Venere, la dea della bellezza e dell’amore, e il confronto tra due capolavori: la celebre Venere di Botticelli della Collezione Gualino, opera identitaria della Galleria Sabauda, e la Venere di Lorenzo di Credi, in prestito dalle Gallerie degli Uffizi.

Si prosegue con la declinazione del mito di Elena, simbolo di femminilità in tutta la cultura occidentale, illustrato da arazzi, sculture e dipinti. Un affondo speciale è dedicato alle Tre Grazie, le fanciulle figlie di Zeus considerate fin dall’antichità la personificazione della bellezza e della

grazia femminile, raffigurate anche in tre importanti disegni di Antonio Canova della Biblioteca Reale.

Al fascino dell’antico e all’armonia rinascimentale sono dedicate le due sezioni successive, che presentano sculture classiche, disegni con grottesche e una selezione di magnifici disegni dal taccuino di Girolamo da Carpi, oltre a eleganti dipinti rinascimentali in cui il soggetto religioso è incorniciato da elementi naturali e da dettagli tratti dall’antico.

La bellezza della natura, sorgente di meraviglia con il dispiegarsi delle sue forze vitali, occupa le due sezioni successive, nelle quali si presentano gli straordinari Album di fiori, pesci e uccelli della Biblioteca Reale che, all’inizio del Seicento, facevano parte della “camera delle meraviglie” del duca Carlo Emanuele I di Savoia.

Il percorso prosegue con opere che illustrano l’universo femminile, nelle quali la bellezza si trasforma in virtù, strettamente congiunta alla purezza e alla castità, come nella bellissima Dama con l’unicorno di Luca Longhi, proveniente dalle collezioni di Castel Sant’Angelo, o nell’ideale supremo di ogni arte rappresentato dalle Muse, con la presenza di alcune tele di Antiveduto Gramatica e di un delizioso rame di Giovanni Battista Naldini. Raffigurazioni allegoriche, eroine della mitologia, della storia e femmes fortes sono le protagoniste di queste due sale che contano opere di grande suggestione, tra le quali sei Sibille realizzate dalla pittrice Orsola Maddalena Caccia.

L’esposizione continua analizzando il tema della bellezza incarnata nei ritratti di dame e principesse della Corte sabauda, regine e donne celebri della storia europea con affondi su figure femminili straordinarie come la Contessa di Castiglione, nobildonna di rara bellezza e seducente agente segreto, e la regina Margherita di Savoia, effigiate nei ritratti dipinti da Michele Gordigiani, realizzati quando la pittura cominciava a temere l’arrivo della fotografia.

Via via si giunge all’ultima sezione con le attraenti interpretazioni della figura femminile tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento, con opere di pittori quali Giovanni Grosso e Carlo Stratta e scultori come Leonardo Bistolfi, culminando nella bellezza senza tempo immortalata da Alphonse Mucha, protagonista dell’Art Nouveau. In questa sezione è esposto anche il capolavoro di Cesare Saccaggi, A Babilonia (Semiramide), entrato recentemente a far parte delle collezioni dei Musei Reali, insieme ad altre opere scelte dal catalogo del pittore piemontese.

In occasione dell’esposizione sono presentate, per la prima volta, le indagini diagnostiche realizzate sulla Venere di Botticelli della Collezione Gualino, dalle quali emergono la tecnica del disegno e i ripensamenti dell’artista.

Nelle stesse date della mostra, come collegamento tra il percorso di visita dei Musei Reali e l’esposizione nelle Sale Chiablese, all’interno dello scrigno specchiante posto al centro del nuovo Spazio Leonardo, al primo piano della Galleria Sabauda, viene esposto un meraviglioso disegno autografo di Leonardo da Vinci noto come Volto di fanciulla, realizzato tra il 1478 e il 1485 circa, considerato lo studio preparatorio per l’angelo nella versione parigina della Vergine delle Rocce.

Prodotta dai Musei Reali di Torino e da Arthemisia, la mostra DA BOTTICELLI A MUCHA. Bellezza, Natura, Seduzione è curata da Annamaria Bava ed è visitabile nelle Sale Chiablese, in Piazzetta Reale, dal 17 aprile al 27 luglio 2025.


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CASTELLO DI RIVOLI: Programma per Biennale Democrazia 2025

Il Castello di Rivoli partecipa alla IX edizione di Biennale Democrazia con due appuntamenti nella giornata di giovedì 27 marzo: alle 9.30 si terrà l’evento conclusivo del progetto educativo Colorare di paci il futuro nell’ambito di Democrazia Futura e alle ore 14.30 avverrà la conversazione tra l’artista Michelangelo Pistoletto e il Direttore del Castello di Rivoli Francesco Manacorda.

Giovedì 27 marzo 2025
 
ore 9.30: Colorare di paci il futuro
Torino, Piazza Carlo Alberto
Evento con le Scuole, aperto a tutti
 
ore 14.30: Come può l’arte incrementare la democrazia? L’arte come strumento di pace preventiva
Michelangelo Pistoletto in dialogo con Francesco Manacorda
Torino, Teatro Gobetti, Via Rossini 8
Incontro aperto a tutti

Il tema di questa edizione di Biennale Democrazia, “Guerre e Paci”, vuole essere una riflessione sui conflitti, sulle violenze e sulle guerre, alla luce dell’attuale scenario internazionale. L’arte è un potente strumento per raccontare e superare i conflitti: attraverso di essa si costruiscono ponti tra diverse culture e visioni del mondo, si creano spazi di dialogo e comprensione e si promuovono pratiche e iniziative che favoriscono il pensiero critico e la partecipazione attiva per rispondere alle sfide della contemporaneità.
 
Il tema suscita riflessioni importanti e quanto mai attuali sul tempo presente, sulle relazioni tra noi e gli altri, tra le persone e l’ambiente, tra gli esseri viventi e il pianeta. Il titolo di Biennale Democrazia 2025 allude al concetto di conflitto che in senso etimologico significa mettere a confronto, far incontrare. Tramite il Dipartimento Educazione, il Castello di Rivoli lavora per creare continue occasioni di incontro e di condivisione, promuovendo pratiche e iniziative che favoriscono il pensiero critico e il lavoro collettivo al fine di offrire, soprattutto ai più giovani, strumenti per interpretare e trasformare la realtà e per attivare le tante possibili “paci”.
 
Per Democrazia Futura – la sezione dedicata alle giovani generazioni con le loro famiglie, alle istituzioni scolastiche e all’associazionismo giovanile – il Dipartimento Educazione ha coinvolto un centinaio di classi delle scuole di Torino, in totale oltre mille giovanissimi dell’area metropolitana, attraverso attività al Museo per elaborare il tema Guerre e Paci.
Prendendo spunto dalle opere di vari artisti contemporanei nella Collezione del Museo tra cui Michelangelo Pistoletto, Anna Boghiguian e Nicola De Maria, è stata realizzata una grande bandiera collettiva, sintesi grafica e cromatica dei tanti elementi simbolici disegnati e dipinti con bambini e ragazzi. Si tratta di un immenso lavoro condiviso assemblato nel momento conclusivo in Piazza Carlo Alberto a Torino giovedì 27 marzo alle ore 9.30, dove si daranno appuntamento studenti e insegnanti per una riflessione su pace, cooperazione e collaborazione attraverso le pratiche artistiche nell’ambito di Biennale Democrazia. Colorare di paci il futuro è un impegno collettivo da assumere e un’azione concreta e condivisa da intraprendere insieme alle tante persone, grandi e piccole che aderiranno al progetto, che comprende anche un’azione di pittura collettiva per tutte le famiglie, sabato 29 marzo ore 15 in Piazza Carlo Alberto.

Il secondo appuntamento nell’ambito di Biennale Democrazia, si terrà giovedì 27 marzo 2025 alle 14.30 al Teatro Gobetti, dove l’artista Michelangelo Pistoletto candidato al Premio Nobel per la Pace per il suo impegno nel segno delle ‘paci’, della giustizia sociale e della responsabilità collettiva, dialogherà con Francesco Manacorda Direttore del Castello di Rivoli. La conversazione, realizzata in collaborazione con Cittadellarte Fondazione Pistoletto, verterà sulla relazione e soprattutto sulle potenzialità che ha l’arte di essere motore di trasformazione sociale responsabile. Le opere di Michelangelo Pistoletto, nella collezione del Museo fin dalla sua apertura, affrontano infatti temi di grande attualità quali politica, educazione, scienza, sostenibilità. L’artista, attraverso il messaggio della pace preventiva, ha inteso la sua candidatura al Premio Nobel come impegno per il lavoro futuro e afferma che l’arte deve assumere una posizione propulsiva per un cambiamento radicale, che porta un concetto di umanità condiviso e responsabile.

L’appuntamento con Michelangelo Pistoletto e Francesco Manacorda è realizzato in collaborazione con Cittadellarte Fondazione Pistoletto


Castello di Rivoli
Piazza Mafalda di Savoia
10098 Rivoli – Torino
Info: +39 0119565222
come arrivare

Le attività del Castello di Rivoli sono realizzate primariamente grazie al contributo della Regione Piemonte.
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INFO E PRENOTAZIONI
Dipartimento Educazione Castello di Rivoli
T. +39 0119565213 | educa@castellodirivoli.org
 
Ufficio Comunicazione e Accessibilità Dipartimento Educazione Castello di Rivoli
Brunella Manzardo | b.manzardo@castellodirivoli.org | T. +39 0119565232

Ufficio Stampa Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
Manuela Vasco | press@castellodirivoli.org | tel. 011.9565209


PCM Studio di Paola C. Manfredi
Via Farini, 71 | 20159 Milano | www.paolamanfredi.com  
Francesca Ceriani | francesca@paolamanfredi.com 
Federica Farci | federica@paolamanfredi.com 
 

Al Teatro Ambra di Alessandria il Festival che combina musica, solidarietà e impegno sociale

Siamo lieti di informare che è tutto pronto per la terza edizione del Ale Sound Festival Blues Edition 2025, le date sono venerdì 4 e sabato 5 aprile presso il Teatro Ambra di Alessandria.

Il Festival combina musica di qualità, solidarietà e impegno sociale aumentando anno dopo anno pubblico e credibilità artistica grazie ai suoi ospiti di prestigio, guadagnando uno spazio nel calendario annuale dei grandi eventi.

Due serate da non perdere!

ALE SOUND FESTIVAL BLUES EDITION 2025 – TERZA EDIZIONE, 4-5 Aprile

ALE SOUND FESTIVAL BLUES: le serate

Venerdì 4 Aprile Serata al femminile, che ospita due voci meravigliose del panorama Blues.

“A Blues Story – Le Ladies del Blues raccontano l’amore”, dove i momenti felici e quelli più tristi delle vicende amorose si intersecano ai brani di artiste come Memphis Minnie, Etta James, Nina Simone, Beth Hart, Tracy Chapman ed altre ancora. Da questo spettacolo nasce poi, un Recital contro la violenza di genere.

Per questa occasione, MamaBaba si presenterà in formazione ridotta, con il pianista Massimo Sammito.

MamaBaba cantante Gospel & Blues con all’attivo tre dischi e 2 inediti singoli, pioniera delle Street Blues milanese. Massimo Sammito tastierista con alle spalle varie collaborazioni, tra cui Edoardo Bennato. E’ diplomato alla Berkley in composizione e armonia.

Una band esplosiva emersa dai profondi bayou della Louisiana per rapire gli spettatori e trascinarli in un viaggio tantrico, tra sonorità ipnotiche e ritmi incalzanti, in una sorta di ode ai divini mostri sacri del Blues.

E così si canta e si suona come in un incantesimo, circondati dagli spiriti Voodoo dei Loa, capitanati da Papa Legba, il Dio custode delle porte verso altri regni .. in una festosa danza impazzita, dove incenso.. fuoco e piogge di coriandoli vi cadranno addosso tra uno scatenato funk, un’ umida ballata e un mantra africano.

Un concerto tutto da vivere, da ascoltare e ballare lasciandosi abbandonare ad una magica possessione primordiale. La band è formata da Stephanie Océan Ghizzoni voice, Alberto Giacobone guitar and voice, Daniele Scala Keyboards, Paolo Stellini bass, Gian Maria Tonin drums.

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Sabato 5 aprile Serata dedicata all’omaggio e alla solidarietà

Loro sono una associazione di promozione sociale composta principalmente da musicisti e da amanti della musica attivi nella raccolta fondi per la SLA, malattia che ha colpito gli aspetti affettivi e familiari della band.

Tra il 2015 e il 2023 hanno prodotto tre dischi, “Happy Christmas“, “Ho Un Natale In Testa” e “3TRE” – ai quali hanno partecipato più di cinquanta musicisti della provincia genovese, ricevendo anche il sostegno di artisti nazionali come i Neri Per Caso, Tosca, Annalisa, Fabio Treves, Mercedes Martini, Andrea Ceccon. Nel 2024 la band Tigullio4Friends è stata nominata AMBASCIATORE di AISLA, e ha ricevuto una benemerenza della Presidenza durante le celebrazioni svoltesi a Novara, in occasione del 40esimo anniversario di AISLA.

un omaggio al grande artista toscano scomparso nel 2024, un progetto nato per mantenere viva la sua eredità artistica e ricordare la sua brillante carriera attraverso la sua storica band. Sarà anche l’occasione per suonare l’ultimo album CRAZY LEGS e per diffondere i suoi libri “Catartico Blues” e “Dialoghi con Giulio“. In scena la band composta da Chek Franceschetti guitar and vox, Keki Andrei Hammond Organ, Andrea Cozzani bass, Carmine Bloisi drums e alcuni Special Guests.

Direzione Artistica : Gabriel Delta


Ingresso intero euro 20, ridotto € 15 (Soci DLF, Unitre, Over 65, Under 12, studenti istituti musicali). Complete pass per 2 serate €30.

Info e biglietti: Segreteria DLFDa lunedì a Venerdì 9:00 – 12:30 e 16:00 – 18:00 (Viale Brigata Ravenna 8) 
Tel: +39 0131 252079 



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Al via l’edizione speciale 2025 di LIBRINFESTIVAL con il FESTIVAL DEL TEMPO

Prende il via, il 28 marzo 2025, con la presentazione del primo libro in concorso, l’edizione speciale 2025 di LIBRINFESTIVAL, insieme al FESTIVAL DEL TEMPO, promossa dall’associazione Librinfestival, ISKRA Cooperativa sociale onlus e dall’associazione blowart e in occasione dei dieci anni di LIBRINFESTIVAL.

Infatti da marzo a novembre, gli eventi si articoleranno in modalità diffusa, intorno al tema scelto: tra questi il Premio Letterario Librinfestival 10 anni che ha selezionato 5 libri in concorso e che saranno premiati durante gli eventi del mese di settembre 2025.

La selezione dei titoli è all’insegna di un tema molto potente: “Desiderio”. Declinarlo in un contenuto letterario vuol dire cimentarsi con l’universo psicologico, filosofico, emotivo, relazionale, storico, nonché politico, dell’umanità. I cinque romanzi finalisti sono frutto di una scelta a cura di Silvia Di Tosti, alla base della quale è forte la volontà, la curiosità, la missione di offrire ai lettori un panorama letterario che esuli dalla moda, e dal tempo, e si concentri sulla scrittura, sulle storie, e sul tema. E saranno proprio i libri a alimentare e stimolare il confronto su qualcosa che abbiamo dimenticato o rimosso, e che facciamo coincidere con il desiderio materiale, ignorando le nostre tensioni, emozioni, sensibilità. Un orizzonte sfocato, su cui galleggiano le idee, le speranze, le illusioni perdute.

Il 28 marzo 2025 alle ore 18.00, presso gli spazi di Mayda di Monterotondo, la prima proposta – Donne che non muoiono di Maristella Lippolis, Vallecchi Firenze edizioni – vedrà Silvia Di Tosti dialogare con l’autrice, tra le letture a cura di Federica Manetta.

Donne che non muoiono è una storia di salvezze. È abitata da dodici protagoniste che in modi diversi devono affrontare la violenza di un uomo, non aspettano ma agiscono, aiutate dal caso, dalla fortuna, da un progetto preparato in solitudine o con l’aiuto di altre donne. Perché prima o poi arriva il momento di dire basta, innanzi tutto a se stesse, e salvarsi da un destino che le vorrebbe vittime predestinate. Sono lettrici, e nella libreria di Alice leggono storie che raccontano salvezze e vendette, e così anche i libri diventano protagonisti, ispirazione e sostegno. Scoprono di non essere sole e di possedere risorse insospettate, e a volte l’amicizia di un gatto nero può fare una grande differenza, tra morire o salvarsi.”.

L’evento è inserito nella manifestazione cittadina “ANTICORPI, rassegna di lotta alle molestie, agli sterotipi e alla violenza di genere”.

Seguirà un doppio appuntamento per Come arcipelaghi di Caterina Perali, Neo.ed.: il 12 aprile alle 18.00 presso La Librotèca, Roma e domenica 13 aprile alle ore 11.00, presso la Libreria Ubik di Monterotondo.

Lasciando la strada della contemporaneità, il 3 maggio alle ore 18.00, presso la libreria Cartacanta di Monterotondo, I sopravvissuti di Antonella Presutti e Gianna Piano, per Les Flâneurs Edizioni.

Continuando viaggio surreale, il 6 giugno, Otto anni di Juri Romanini, Exòrma Edizioni (locartion da definire); ed infine il quinto e ultimo testo Atroce è la luce di Stefano Galardini, per 8ttoEdizioni (data da definire).

L’edizione speciale 2025 di LIBRINFESTIVAL, insieme al FESTIVAL DEL TEMPO è a cura di Silvia Di Tosti, Roberta Melasecca e Alessia Fedeli, in collaborazione con Movimento VulnerarTe APS, VulnerarTe Magazine, Kriolla Culture, La Linea d’Ombra lettori, sogni, autori Roma, Dide Distretto del Design, con il patrocinio di Cittadellarte Fondazione Pistoletto, con il contributo di Azienda Olio Vitali Sabina Dop.


EDIZIONE SPECIALE 2025
LIBRINFESTIVAL con il FESTIVAL DEL TEMPO
Tema 2025: DESIDERIO
Da marzo a novembre 2025
26-28 settembre 2025 – Monterotondo (RM)
21-25 maggio – Genova (GE)
Promosso da associazione Librinfestival, associazione blowart, ISKRA Cooperativa sociale onlus
Con Movimento VulnerarTe APS, Kriolla Culture, La Linea d’Ombra lettori, sogni, autori Roma, Dide Distretto del Design. Media partner: VulnerarTe Magazine
Con il patrocinio di Cittadellarte Fondazione Pistoletto ONLUS
Con il contributo di Azienda Olio Vitali Sabina Dop

Festival Tempo
Associazione culturale blowart
Roberta Melasecca
info@festivaldeltempo.itwww.festivaldeltempo.it

Librinfestival
Associazione culturale
Silvia Di Tosti
tel. +39 3382333224 – silviaditosti@libero.it – www.librinfestival.it

ISKRA Cooperativa sociale onlus
Alessia Fedeli – https://iskra.coop/

Hammershøi, il pittore che influenzò il grande cinema. Da Dreyer, a Bergman e Woody Allen

Al Roverella, la grande retrospettiva che la Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo ha voluto dedicare a “Vilhelm Hammershøi e i pittori del silenzio tra il Nord Europa e l’Italia”, a cura di Paolo Bolpagni, sta affascinando e conquistando il pubblico. A colpire i visitatori è il sottile potentissimo fascino di questo artista nordico, l’intensità dei suoi ritratti, che sono anche, e spesso, ritratti di cose e di interni, oltre che di persone. “Ritratti” perché i luoghi, le stanze, gli scorci domestici trasmettono una precisa identità. Sono visioni che posseggono un’anima. Come le persone, di cui Hammershøi cela il volto, preferendo ritrarle di spalle.

HAMMERSHØI
e i pittori del silenzio tra il nord Europa e l’Italia
Rovigo, Palazzo Roverella
21 febbraio – 29 giugno 2025

Questa, che è la prima mostra italiana sul maestro nordico, è la rivelazione di un artista ammirato nei grandi musei del mondo ma che in Italia non è mai stato oggetto di una mostra. Solo pochissime sue opere si sono potute ammirare in esposizioni dedicate alla pittura nordica. La retrospettiva al Roverella – sino al 29 giugno – consente, finalmente, di scoprire un genio della pittura che fa del silenzio, del vuoto, un racconto intenso.

“La fama di Vilhelm Hammershøi, dopo la sua scomparsa nel 1916, diminuì rapidamente, quasi al limite dell’oblio, che durerà fino agli anni Ottanta”, sottolinea il curatore della mostra rodigina, Paolo Bolpagni. “Non si dimenticò di lui, tuttavia, il mondo del cinema: basti pensare a certi lungometraggi dello svedese Ingmar Bergman, o a Interiors (1978) di Woody Allen. In particolare, però, fu un grande regista danese, Carl Theodor Dreyer (Copenaghen, 1889-1968), a ispirarsi in maniera esplicita a Hammershøi nei propri film, dall’epoca del muto sino al suo ultimo capolavoro, Gertrud (1964), girato quasi interamente in interni, e incentrato sul tema dell’impossibilità dell’amore autentico e dell’incomunicabilità fra i personaggi, chiusi in un universo bloccato, nel quale la vita è come un lungo sogno.

In molte delle proprie inquadrature, da Il presidente (1919) all’Angelo del focolare (1925), da Vampyr (1932) a Dies irae (1943), da Ordet (1955) sino appunto all’ultimo suo film, Dreyer, vincitore del Leone d’oro alla Mostra internazionale del cinema di Venezia del 1955, ricrea le scene domestiche e lo spirito per così dire “metafisico” dei dipinti di Hammershøi. Alcuni ambienti, specie nel finale di Gertrud, con la porta bianca che si chiude dopo il saluto di commiato della protagonista, disillusa dalla vita e raccolta in una quieta rassegnazione, sembrano citazioni di opere del pittore danese”.

Nella mostra di Palazzo Roverella a Rovigo, perciò, intercalati al percorso espositivo sono inserite due proiezioni di alcuni spezzoni proprio di Gertrud, allo scopo di rendere immediato e suggestivo il confronto tra il film di Dreyer e l’arte di Hammershøi. Insomma, mentre la critica si era scordata della sua grandezza, il regista conterraneo continuò a trovare in lui un modello e una fonte d’ispirazione, sia nella costruzione delle inquadrature, sia nel delineare atmosfere sottilmente angosciose e sospese nel loro apparente ordine.


Info:
Palazzo Roverella www.palazzoroverella.com
 
Fondazione Cariparo
dott. Roberto Fioretto – Responsabile Ufficio Comunicazione
roberto.fioretto@fondazionecariparo.it
 
Ufficio Stampa: Studio ESSECI
Sergio Campagnolo +39 049 663499
Ref. Simone Raddi simone@studioesseci.net