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Sommario

 
 

 BREVE STORIA DEL TEATRO

Introduzione e
definizioni di Teatro

La rappresentazione del divino nei riti primitivi
Ai primordi del Teatro Greco
Nascita della terminologia teatrale
Costumi e maschere del teatro greco
I protagonisti del Teatro greco
…e la Commedia?
Il Teatro romano
Autori romani
Il Teatro medievale
Il Teatro rinascimentale
Altri autori rinascimentali
La commedia degli Zanni
Il Teatro seicentesco spagnolo
Il Teatro elisabettiano
Il Teatro classico francese
Il Teatro del Settecento in Italia
Il Teatro del Settecento in Germania
Il Teatro dell’Ottocento in Francia
Il Teatro dell’Ottocento in Inghilterra
Il Teatro dell’Ottocento in Italia
Tra Ottocento e Novecento in Italia
L’alba del XX secolo in Italia
Il teatro contemporaneo del Novecento
Nella seconda metà del Novecento

 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
   

 

 
  Breve Storia del Teatro
Altri autori rinascimentali
 
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Battista Guarini
, o Giovanni Battista Guarini (Ferrara, 10 dicembre 1538 – Venezia, 7 ottobre 1612) fu professore di eloquenza a Padova ed ebbe contatti con diverse corti italiane: la corte di Alfonso II d'Este, quella granducale toscana e poi alla corte di Francesco Maria II della Rovere.
La sua opera più famosa è il dramma pastorale Il pastor fido, rappresentato a Padova per la prima volta nel 1590. La composizione fu molto criticata, in quanto contaminava il dramma con parti comiche, oltre ogni regola dei generi teatrali del Cinquecento. Alle critiche Guarini rispose con il pezzo Compendio della poesia tragicomica (del 1601). Secondo un ottica storica, invece, Guarini può essere considerato un precursore del gusto barocco.
E’ ricordato, anche, come teorico di una nuova forma d’insegnamento (pubblicò De ordine docendi ac studendi), ritenendo lo studio come un impegno libero, liberatorio e chiaro. Arrivò a sostenere l’importanza del riposo ed del gioco, andando decisamente oltre il vecchio meccanismo scolastico dai modi rigidi e grevi dell’educazione medioevale. 

Bernardo Dovizi da Bibbiena (Bibbiena, 2 Agosto o 4 Settembre 1470 – Roma, 9 o 11 Novembre 1520) chiamato Cardinal Bibbiena o direttamente il Bibbiena, nasce dalla famiglia dei Dovizi, signori di Bibbiena, capoluogo del Casentino aretino.
Fedele alla famiglia ducale di Firenze, seguendo Piero de' Medici (primo figlio di Lorenzo il Magnifico), nell’esilio da Firenze nel 1494 dopo la discesa in Italia di Carlo VIII, re di Francia. Fu segretario del cardinale Giovanni de' Medici, futuro papa Leone X, al tempo del suo esilio alla corte di Urbino di Guidobaldo da Montefeltro. Nel suo soggiorno ad Urbino conobbe Francesco di Giorgio Martini, il Laurana, ma principalmente Baldassarre Castiglione con cui strinse amicizia fraterna.
Dopo l'elezione a Papa di Leone X, il Bibbiena lo seguì a Roma. Qui ottenne nomine (la porpora cardinalizia), incarichi d’importanza (gli fu affidata la corrispondenza papale) e di responsabilità (fu Legato papale in Francia dal 1515 al 1518 e poi nel 1520). Morì a Roma (1520). Attualmente è sepolto nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli.
Il Teatro del ‘500 deve molto alle innovazioni inserite nella sua opera La Calandria dal Bibbiena. Innanzitutto, i consueti riferimenti alla commedia plautina e terenziana, tipici del teatro umanista, vengono superati a favore di una ispirazione alla novellistica medievale. Molta è la somiglianza tra il personaggio della Calandria con il personaggio boccacciano di Calandrino che compare nel Decameron. Scrive Baldassarre Castiglione nel Prologo dell’opera: «in prosa, non in versi; moderna, non antiqua; vulgare, non latina».
Il tema, la beffa amorosa che viene perpetrata, e l’ambientazione scenica sono del tutto innovativi. Nella sua prima messinscena, il Bibbiena fu affiancato dallo scenografo (famoso per i tempi) Girolamo Genga, appaiono, essendo la commedia ambientata a Roma, quinte praticabili con vedute della città capitolina.
La beffa amorosa diviene un modello della commedia del XVI secolo (dalle commedie di Ariosto a quelle di Niccolò Machiavelli); la vivacità degli intrecci e dell’azione, con continui cambi di costume, anticipano, invece, le rappresentazioni degli zanni della Commedia dell'Arte.
Furono introdotti nell’opera teatrale quegli intermezzi che porteranno alla nascita del melodramma. Assistendo alla messinscena della Calandria, gli spettatori, tra un cambio di scena e l’altro, godono di effetti speciali, carri trionfali e danze.

Niccolò Machiavelli (Firenze, 3 maggio 1469 – Firenze, 21 giugno 1527) ebbe personalità poliedrica: fu filosofo, scrittore e politico di grande fama. Vissuto nella prima metà del Cinquecento, il Machiavelli è stato sempre giudicato, come il suo contemporaneo Leonardo da Vinci, un uomo del Rinascimento. La sua opera più conosciuta è, senz’altro, Il Principe. Da questo testo nasce la grande considerazione sulle sue capacità di politico acuto e sottile, ma anche del  termine machiavellismo, con la sua accezione più negativa che positiva, stando a significare un atteggiamento spregiudicato, bugiardo e disinvolto nell'uso del potere di qualunque secolo.

Partendo da Cicerone che affermava: "un buon politico deve avere le giuste conoscenze, stringere mani, vestire in modo elegante, tessere amicizie clientelari per avere un'adeguata scorta di voti", il Machiavelli arrivò a definire la figura del Principe del Cinquecento, il quale deve essere abbastanza scaltro per capire gli inganni dei rivali politici, esperto nella gestione degli interessi propri e nazionali, pronto ad impiegare l’azione militare se necessaria.  La capacità d’iniziativa, di gestione, di manovra e costruttiva rientra perfettamente nel motto rinascimentale homo faber fortunae suae. Unitamente egli pone le esigenze morali di fronte alla famosa, Ragion di Stato, che costringe a sacrificare nel proprio nome ogni regola al superiore interesse di una nazione


Machiavelli attraverso il suo stile narrativo rende palesi concetti che, se diversamente espressi sarebbero molto difficili da capire, e riesce a esprimere le sue tesi in maniera “fresca”, come definì il suo stile Nietzsche in Al di là del bene e del male. Egli, infatti, utilizza un lessico, fatto di parole comuni e modi di dire, i latinismi sono tratti dal gergo cancelleresco, usa metafore, paragoni e immagini, ma, soprattutto, Machiavelli preferisce gli esempi concreti tratti dalla storia, conosciuta da tutti,  piuttosto che difficili concetti astratti.
Machiavelli, grazie a questi studi, è ritenuto l’iniziatore della scienza politica moderna.

   
 
   
   
 
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