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Sommario

 
 

 BREVE STORIA DEL TEATRO

Introduzione e
definizioni di Teatro

La rappresentazione del divino nei riti primitivi
Ai primordi del Teatro Greco
Nascita della terminologia teatrale
Costumi e maschere del teatro greco
I protagonisti del Teatro greco
…e la Commedia?
Il Teatro romano
Autori romani
Il Teatro medievale
Il Teatro rinascimentale
Altri autori rinascimentali
La commedia degli Zanni
Il Teatro seicentesco spagnolo
Il Teatro elisabettiano
Il Teatro classico francese
Il Teatro del Settecento in Italia
Il Teatro del Settecento in Germania
Il Teatro dell’Ottocento in Francia
Il Teatro dell’Ottocento in Inghilterra
Il Teatro dell’Ottocento in Italia
Tra Ottocento e Novecento in Italia
L’alba del XX secolo in Italia
Il teatro contemporaneo del Novecento
Nella seconda metà del Novecento

 
 
 
 

 

 

 
 
 
 
   

 

 
  Breve Storia del Teatro
Costumi e maschere del teatro greco
 
5/25
 


I costumi che gli attori indossavano non erano casuali. Dovendo rappresentare gli eroi, la loro fisionomia doveva essere ingigantita dal costume stesso. Ecco perché si portavano in scena i coturni, calzari con una suola spropositatamente alta, imbottiture e maschere. I costumi teatrali non rappresentavano quelli comuni, né contemporanei, né storici, questo perché il costume teatrale era concepito quasi come una divisa legata al teatro stesso. Generalmente il vestito di scena era il chitone, una specie di tunica che scendeva fino ai piedi, dai colori sfarzosi, ma anche, semplicemente, rossa o nera e con maniche lunghe, chiusa con una cintura all’altezza del petto. Il tutto per potenziare l’effetto scenico.
Le maschere avevano un’importanza fondamentale, perché toglievano all’attore la sua individualità a favore dell’effetto simbolico. Con grosse capigliature e smorfie di tipo diverso: piangenti nei drammi, ridenti nella Commedia. Ogni maschera, con le sue diverse caratteristiche, rappresentava un personaggio: dalla maschera gli spettatori potevano identificarli riconoscendoli. Le maschere, inoltre, erano fornite di megafoni, che rafforzavano la voce dell’attore, che comunque doveva essere tonante e di buona dizione. Alcuni ritengono questo per raggiungere tutti gli spettatori seduti nella cavea (che poteva arrivare anche fino a ottanta metri), altri invece, suppongono, essendo i teatri greci ottimi sotto il profilo acustico, per ingigantire ed enfatizzare la voce, sempre in funzione simbolica.
Anche il trucco faceva la sua parte. Se l’attore impersonificava una donna doveva portare il volto dipinto di bianco; per un giovanetto i capelli dovevano essere biondi, per una persona anziana, bianchi, per un uomo, rigorosamente neri.

   
 
   
   
 
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