Il 2 aprile del 2000 nasceva Arthemisia. In quasi 25 anni sono state fatte più di mille mostre in tutto il mondo, visitate da circa 120 milioni di visitatori. Arthemisia, che oggi è la prima azienda internazionale per numeri e qualità delle grandi mostre d’arte e sempre ai primi posti delle classifiche mondiali, si prepara a festeggiare il 25esimo anniversario con un anno ricco di proposte.
MUCHA E BOLDINI A FERRARA
Il trionfo della bellezza a Ferrara.
Ferrara, città del Rinascimento, vedrà protagonisti – dal 22 marzo al 20 luglio – i volti, le forme, l’eleganza e la grazia delle eterne figure femminili immortalate da due grandi, seppur diversi, protagonisti dell’arte europea tra Otto e Novecento, che più degli altri hanno saputo cogliere la magia del femminile: ALPHONSE MUCHA, il padre dell’Art Nouveau, e GIOVANNI BOLDINI.
Palazzo dei Diamanti dedica una grande monografica ad ALPHONSE MUCHA (Ivancice, 1860 – Praga, 1939), artista di origini ceche che raggiunse fama internazionale nella Parigi fin de siècle. Sebbene sia noto in tutto il mondo per i manifesti degli spettacoli della celebre attrice Sarah Bernhardt, Mucha fu straordinariamente poliedrico e versatile: oltre che pittore, disegnatore e illustratore, fu anche fotografo, scenografo, progettista d’interni creatore di gioielli e packaging designer. Le sue opere divennero presto emblematiche della nascente Art Nouveau, alla cui affermazione contribuì elaborando uno stile inconfondibile e seducente (detto appunto “Le style Mucha”). Quando nel 1904 visitò per la prima volta gli Stati Uniti la stampa lo celebrò come «il più grande artista decorativo del mondo».
In mostra opere iconiche come Reverie (1897), la serie The Seasons (1896), Gismonda (1894), Médée (1898) e Job (1896).
L’esposizione, organizzata da Arthemisia e Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con la Mucha Foundation, racconta la biografia, il percorso artistico e i molteplici aspetti della produzione di Mucha, il quale era fermamente convinto che la bellezza e la forza ispiratrice dell’arte potessero favorire il progresso dell’umanità e garantire la pace e l’unione dei popoli.
Donne aggraziate ed eleganti furono indiscusse protagoniste non solo delle opere di Alphonse Mucha, ma anche di quelle di Giovanni Boldini (Ferrara, 1842 – Parigi, 1931) che, come l’artista ceco, risiedette stabilmente a Parigi, dove si affermò come ritrattista mondano, ricercatissimo da una facoltosa clientela internazionale. Le sale dell’ala Tisi di Palazzo dei Diamanti ospiteranno una significativa selezione di dipinti, disegni e incisioni dedicati al tema del ritratto e della figura femminile provenienti dal Museo Giovanni Boldini, la più importante raccolta pubblica di opere del grande maestro ferrarese, che riaprirà nel rinnovato complesso ferrarese di Palazzo Massari nel 2026. Accanto a capolavori come La signora in rosa (1916) e Fuoco d’artificio (c. 1890) saranno presentati studi di donne a figura intera e di singoli volti femminili che documentano il rapporto iperattivo dell’artista con la realtà circostante, nonché la sua abilità e prontezza nel registrare pose e attitudini che gli sarebbero poi serviti per conferire vitalità e dinamismo alle protagoniste dei suoi dipinti, contraddistinti da quella peculiare scrittura rapidissima e insieme controllata che rende inconfondibile, e unico, il suo stile.
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