

e sulle attività di The Centre For the Less Good Idea
Finding the Less Good Idea è una lecture/performance che William Kentridge porta in scena per raccontare le dinamiche della sua pratica artistica e la filosofia che ispira il lavoro di The Centre for the Less Good Idea.
Un progetto di Fondazione Carla Fendi e Mahler & LeWitt Studios In collaborazione con Spoleto68 Festival dei Due Mondi FINDING THE LESS GOOD IDEA Una lecture di William Kentridge 9 luglio 2025 ore 19:30 | Teatro Caio Melisso Carla Fendi, Spoleto |

by Trabalza Jin
Sin dalla sua nascita, il The Centre for the Less Good Idea è stato una fonte d’ispirazione per il lavoro di Kentridge e al tempo stesso un catalizzatore di stimoli derivati dai suoi metodi di lavoro – un processo bidirezionale che invita a seguire le scoperte accidentali che emergono durante la creazione di un’opera.
Kentridge descrive così lo spirito libero e collaborativo che nasce nello spazio del laboratorio quando tutti sono riuniti a lavorare “seduti per terra”:
«L’associazione libera può trovare il suo spazio, diventa possibile dare alla parola o all’immagine il beneficio del dubbio e vedere cosa ne nasce. Avere fiducia che l’opera, l’immagine, l’impulso sappiano più di quanto sappia tu.»
Si comincia con fiducia nell’idea iniziale, quella che sicuramente è “l’idea buona”, ma poi si formano delle crepe, una distanza tra quell’idea originaria di cui si era tanto convinti e la sua effettiva realizzazione. Qualunque certezza sulla buona idea finisce per diventare arbitraria. È in quel momento che un gesto venuto fuori tra una prova e l’altra, una parola udita male o mal interpretata possono diventare il terreno su cui si può innestare “L’idea meno buona”.

Anche lo spettatore è coinvolto nel processo, infatti è implicita una certa dose di fiducia nel pubblico, chiamato non solo a recepire informazioni, proposte o conclusioni, ma anche ad attribuire un senso a ciò che viene mostrato. Reso complice, lo spettatore rimanderà indietro a sua volta tutte le associazioni che le immagini presentate provocano.
Nella nostra perpetua battaglia contro le contraddizioni, l’ambiguità di ciò che non capiamo, “l’idea meno buona” è una strada per affrontare le frammentazioni del mondo e Il Centro rappresenta non solo un posto sicuro per la stupidità, per l’errore, ma anche uno spazio di negoziazione tra speranza e sconforto.

Ad interagire con Kentridge per offrire al pubblico una versione italiana della lecture ci sarà l’attore Andrea Fabi, mentre Neo Muyanga, co-direttore del Centro, interverrà con improvvisazioni al pianoforte
William Kentridge – Note biografiche
William Kentridge (nato a Johannesburg, in Sudafrica, 1955) è acclamato a livello internazionale per i suoi disegni, film, produzioni teatrali e operistiche.
Il suo metodo combina disegno, scrittura, film, performance, musica, teatro e pratiche collaborative per creare opere d’arte basate su politica, scienza, letteratura e storia, pur mantenendo uno spazio di contraddizione e incertezza.
La sua estetica è attinta dal mezzo della storia del film, dall’animazione in stop-motion ai primi effetti speciali. Il disegno di Kentridge, in particolare il dinamismo di un marchio cancellato e ridisegnato, è parte integrante della sua pratica di animazione e produzione cinematografica ampliata, in cui i significati dei suoi film vengono sviluppati durante il processo di realizzazione.
Le opere di William Kentridge hanno colpito per la prima volta i riflettori internazionali nel 1997, quando ha preso parte a Documenta X a Kassel. Il suo lavoro è stato visto in musei e gallerie di tutto il mondo da quel momento, tra cui il Museum of Modern Art di New York, l’Albertina Museum di Vienna, il Musée du Louvre di Parigi, la Whitechapel Gallery di Londra, il Louisiana Museum di Copenaghen, la Reina Museo di Sofia a Madrid e Kunstmuseum di Basilea. Il 2009 ha segnato l’inizio di 5 temi, una grande mostra che è stata inaugurata all’SFMoMA di San Francisco per poi passare al MoMA di New York, al Jeu de Paume di Parigi e all’Albertina di Vienna, tra gli altri.
Le produzioni liriche includono Il flauto magico di Mozart, Il naso di Shostakovich e Le opere di Lulu e Wozzeck di Alban Berg, e sono state viste in teatri come il Metropolitan Opera di New York, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro San Carlo di Napoli, l’Opera nazionale inglese di Londra, Opera de Lyon, Opera di Amsterdam e il Festival di Salisburgo. The Head & the Load, con musiche del compositore Philip Miller e Thuthuka Sibisi e coreografie di Gregory Maqoma, intreccia musica, danza, proiezione, giochi d’ombra e scultura. È stato presentato per la prima volta alla Tate Turbine Hall a luglio 2018 e ha continuato alla Park Avenue Amory a New York e all’Olanda Festival di Amsterdam.
Mostre personali del suo lavoro si sono susseguite una dopo l’altra in musei e gallerie di tutto il mondo. Tra i progetti italiani, ricordiamo: l’opera teatrale e il video Zeno Writing nel 2002, da una reinterpretazione del romanzo Confessioni di Zenone di Italo Svevo (1923); la retrospettiva al Castello di Rivoli a cura di Carolyn Christov-Bakargiev, nel 2004; il progetto (REPEAT) From the Beginning / Da Capo presentato alla Fondazione Bevilacqua La Masa e al Teatro la Fenice di Venezia e a cura di Francesca Pasini, nel 2008; Streets of the city e altri arazzi, mostra personale Museo di Capodimonte nel 2009; i grandi mosaici e la scultura Il Cavaliere di Toledo, installazioni permanenti presso la stazione della metropolitana di Napoli; la mostra personale Vertical Thinking al MAXXI di Roma nel 2013; nel 2014, Paper Music: un concerto di Cinè, con musiche di Philip Miller, presentato al Museo Bargello di Firenze; infine, l’opera monumentale ed effimera Triumph and Laments, presentata nel 2016 sul Lungotevere di Roma.
Kentridge è anche il destinatario di dottorati onorari da diverse università tra cui Yale e l’Università di Londra. Nel 2010, ha ricevuto il prestigioso premio Kyoto per l’arte e la filosofia. Nel 2012 ha presentato la Charles Eliot Norton Lectures all’Università di Harvard e, più tardi a giugno, ha mostrato la sua imponente installazione The Refusal of Time al dOCUMENTA (13) di Kassel, prima di andare al MAXXI di Roma, come menzionato sopra. Nel 2015 è stato nominato accademico onorario della Royal Academy di Londra. Nel 2017 ha ricevuto il premio Princesa de Asturias per le arti e nel 2018 il premio internazionale Antonio Feltrinelli. Nel 2019 ha ricevuto il premio Praemium Imperiale in pittura a Tokyo.
Le mostre personali più recenti: William Kentridge: Why I Hesitate? Mettere i disegni al lavoro / scultura al Zeitz MOCAA e alla Norval Foundation di Città del Capo e: A Poem Is Is Our Own che ha aperto al KunstMuseum di Basilea nel 2019 e al Musée Metropole d’art moderne di Lille.
Una grande retrospettiva di William Kentridge alla Royal Academy di Londra 2021/2022.
Socials @mahlerlewitt | @carlafendifoundation | @lessgoodidea | lessgoodidea.com |
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore) e – qualora non fosse di per sé chiaro – specifichiamo che sono state fornite a Experiences S.r.l. dagli Organizzatori o dagli Uffici Stampa degli eventi, esclusivamente per accompagnarne segnalazioni o articoli inerenti. Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.