
La Magie Noire, capolavoro surrealista di René Magritte, lascerà un’esposizione privata ultradecennale per essere messa all’asta a Parigi: stimata oltre 7 milioni di euro, la tela – acquistata quasi novant’anni fa da una famiglia vicina alla rete della Resistenza – approda così sotto i riflettori del mercato dell’arte, riaprendo il dibattito sulla storia, il valore simbolico e la memoria artistica.
| La Magie Noir è un’opera del 1935 di René Magritte. Rappresenta una donna appoggiata ad un blocco di pietra. Il suo corpo è diviso fra terra e cielo, tipica metafora della condizione umana. La modella ritratta nel dipinto di Magritte è Georgette Berger |
Dopo quasi un secolo in mani private, La Magie Noire di René Magritte si prepara a tornare sotto i riflettori. La casa d’aste Sotheby’s ha annunciato che l’opera sarà messa in vendita il 24 ottobre 2025, nell’ambito dell’asta Surrealism and Its Legacy, preceduta da una breve esposizione pubblica (dal 17 al 23 ottobre) nella sede parigina della casa d’aste.
Secondo le stime ufficiali, il prezzo base è tra 5 e 7 milioni di euro, ma alcuni osservatori non escludono che possa superare quel range.
Il dipinto, datato 1934 (o per alcuni riferimenti 1935), rappresenta la prima e forse la più compiuta delle dieci versioni del motivo Magie noire elaborato da Magritte nell’arco della sua carriera.
A colpire è anche la provenienza: l’opera fu acquistata presso l’artista nel 1935 da una famiglia legata a Suzanne Spaak, figura della Resistenza che aiutò bambini ebrei durante la guerra, e successivamente catturata e giustiziata dalla Gestapo a Parigi. Questo aneddoto carica la tela non solo di valore estetico, ma di un forte spessore storico e simbolico.
Il tema Magie noire nella produzione di Magritte
Il nome La Magie Noire evoca un’immagine surreale: una figura femminile nuda, in ambientazione sospesa, con tratti che oscillano tra il reale e il metafisico. Nelle versioni successive (es. 1942) permane questo dialogo tra figura, paesaggio e dimensione enigmatica.
Nel 1946, Magritte dipinse un’altra versione con lo stesso titolo: il soggetto è una nudità femminile con lo scenario marino, delle variazioni rispetto alla composizione originaria, in cui il corpo sembra sospeso tra interiorità ed esterno.
L’elemento distintivo della Magie noire è quella fusione fra corpo umano e spazio esterno, con un effetto straniante che è cifra del surrealismo magrittiano: l’oggetto appare familiare e insieme perturbante.
Il valore storico e simbolico
Oltre all’aspetto puramente artistico, l’opera assume una differente dimensione dalle sue vicissitudini di proprietà. Il fatto che sia rimasta quasi novant’anni nella stessa linea familiare, legata a una donna resistenza simbolicamente esplicita, arricchisce la tela con una densità memoriale rara nel mercato dell’arte.
In più, l’evento dell’asta imporrà La Magie Noire come oggetto di trasparenza museale: per un breve periodo sarà visitabile al pubblico, offrendo un raro contatto diretto con un’opera centrale dell’estetica surrealista.
L’operazione richiama anche questioni di diritti di proprietà, diritto d’autore postumo e diritto di prelazione museale, temi ineludibili quando opere storiche e di grande importanza passano da collezioni private a contesti pubblici o commerciali. Alcuni esperti ritengono che musei belgi o istituzioni legate al patrimonio del surrealismo possano tentare interventi per evitare che l’opera esca dal circuito nazionale.
Il mercato e il momento Magritte
La messa all’asta di La Magie Noire avviene in un momento favorevole per il mercato dell’arte surrealista, e in particolare per Magritte. Nell’ultimo biennio, l’artista belga ha registrato record: una versione della serie L’Empire des Lumières è stata battuta a New York per 121 milioni di dollari.
Questo contesto spinge analisti e collezionisti a ipotizzare che La Magie Noire potrebbe non restare alla stima minimale, ma partecipare alla fascia alta del mercato. La combinazione di rarità, bellezza estetica e narrativa storica la rende un “pezzo forte” in qualsiasi asta internazionale.
Tuttavia, vendite di opere di valore così elevato non sono prive di rischi: la valutazione può essere influenzata da condizioni di conservazione, trasparenza della provenienza, dinamiche competitive tra acquirenti privati e istituzionali, oltre che da eventuali limitazioni legali o fiscali legate all’import/export.
Riflessioni critiche e prospettive future
L’uscita dal circuito privato di La Magie Noire offre una duplice opportunità: da un lato, riaccendere l’interesse verso Magritte, con possibile nuove ricerche critiche e confronti con altre versioni; dall’altro, stimolare un dibattito su come le opere d’arte attraversano le epoche, cambia proprietà, e vengono reinterpretate nel mercato e nella memoria collettiva.
È probabile che l’acquirente finale non rimanga nell’ombra: musei, fondazioni o collezionisti privati di rilievo potrebbero acquisirla, contribuendo a inserirla nuovamente nel circuito espositivo. In tal caso, La Magie Noire potrebbe divenire un pezzo “storico-visibile” piuttosto che un oggetto esclusivo di mercato.
In definitiva, questa asta non è solo un evento patrimoniale, ma un passaggio simbolico: un’opera che ha attraversato decenni tenuta nell’ombra ritorna in scena con tutta la sua carica estetica, storica e sentimentale. Il 24 ottobre sarà un giorno da segnare sui calendari dell’arte contemporanea, per chi ama il surreale, l’immaginario e la memoria.
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