Da una innovazione unica, tutta italiana, nel 1959 nasce “Cornetto”!

IL CORNETTO: UNO DEI GELATI PIÙ AMATI AL MONDO

Quando, soprattutto nei mesi caldi, ci riferiamo al Cornetto non sempre viene in mente il croissant di cui s’è parlato in un’altra pagina di Entasis Caffè. Piuttosto siamo portati a pensare al Cornetto gelato, che nella produzione industriale porta il marchio Algida. Ma chi ha inventato questo dessert particolare, che può essere conservato in frigo e sorbito tranquillamente anche passeggiando senza timore che subito si sciolga?

La storia la facciamo iniziare in America, per poi rientrare in Europa. E partiamo dal signor Hugh T. Pangburn, nato nel Kentucky nel 1875, ma cresciuto a Dallas dove aveva lavorato in un drugstore prima di trasferirsi Fort Worth, nel Texas. Qui nel 1902 aprì una farmacia in Houston Street, vendendo medicinali e preparando nel suo laboratorio una quantità di prodotti per la salute. Immancabili le pastiglie ricoperte di zucchero, alle quali dal 1914 associò anche i gelati. Nel retrobottega di quello che divenne un vero e proprio drugstore, quell’anno Pangburn preparò anche il primo lotto di quelle che sarebbero diventate le rinomate caramelle Pangburn’s Millionaires. La loro ricetta esclusiva includeva noci pecan, cioccolato al latte, caramello e miele. Tutti ingredienti che ritroveremo nel cornetto gelato.

Nel 1915 Pangburn aggiunse una fabbrica di confetti alla fabbrica di gelati sulla West 7th Street, appena ad est di Summit Avenue. Ed ecco allora esordire la “Pangburn Candy and Ice Company”, azienda di caramelle e gelati. Dobbiamo attendere il 1928, quando al dirigente pubblicitario JT “Stubby” Parker che lavorava proprio alla “Pangburn” balenò un’idea, che presto si rivelò vincente. Prese un cono di zucchero, lo riempì di gelato alla vaniglia, lo intinse nel cioccolato, lo affondò e lo arrotolò in una ciotola contenente granella di noci. Sua moglie chiamò quella creazione Drumstick. Evidentemente alla signora quel cono ricordava proprio una bacchetta di un tamburo, di qui il nome Drumstick.

Parker, per la verità, con la sua invenzione sovvertì l’idea del gelato da gustare all’aria aperta, in uso già da tempo. Realizzò, piuttosto, un cono gelato che poteva essere conservato nel congelatore di un droghiere, con il cono e il gelato congelati come un unico insieme. Parker evidentemente non strinse rapporti commerciali con la “Pangburn”, ma preferì affrontare in proprio la sua sfida. Tre anni dopo, nel 1931, fondò The Drumstick Company per commercializzare il nuovo prodotto Drumstick, azienda che nel 1991 venne acquistata da Nestlé.

Quando però parliamo di cornetto il nostro pensiero corre al cono lanciato sul mercato italiano nel 1959 da un produttore di gelati che tutti, ormai, associano ad Algida di proprietà della società britannica Unilever. Il nome “Cornetto” è diventato un brand e la descrizione del prodotto è ben sintetizzata da una pubblicità che dice: “L’esperienza del Cornetto consiste in una deliziosa cialda al forno croccante, rivestita internamente da cima a fondo con uno strato al gusto di cioccolato, abbinata a un delizioso gelato”. Il produttore italiano dal quale la Unilever acquisì nel 1976 il brevetto si chiamava Spica, un gelatiere con un negozio a Napoli. Nel 1959 superò il problema dei problemi. Durante il processo di produzione, la cialda del cono si impregnava dell’umidità procurata dal gelato, rendendola molliccia. Spica pensò bene di isolare l’interno del cono con uno strato di rivestimento composto da zucchero e cioccolato. Ne derivò una croccante cialda protetta all’interno dal cioccolato, farcita con una gustosissima crema di gelato al latte, spolverata in superfice con granella di nocciole e decorata con segni di cioccolata fusa e subito solidificata all’aria che si frantumano al primo morso.

Con tutto ciò di cui s’è detto, le storie che corrono su molti dei prodotti pubblicizzati, tanto popolari quanto familiari a tutti, rievocano però tempi molto più antichi di quelli legati alla vera e propria commercializzazione moderna. Nel caso specifico del nostro cornetto, certe cialde arrotolate e cotte al forno, risalgono addirittura all’antica Roma o alla Grecia. In altri termini si realizzava in cucina un cartoccio reso commestibile, come esistevano tanti altri tipi di involucri per contenere piccole vivande come ceci infornati, castagne abbrustolite, frutta candita. Non è chiaro, però, quando l’uso sia passato ai dessert cremosi e in particolare ai gelati. Sebbene un tempo proprio il gelato fosse considerato un alimento per le élite, si è evoluto in uno dei prodotti di maggior successo del mercato. Alcuni storici indicano la Francia all’inizio del XIX secolo come la culla del cono gelato. Troviamo stampe in proposito, come quella illustrazione del 1807 nella quale una giovane parigina sembra gustare un cono gelato. Troviamo citati i coni nei libri di cucina francesi già nel 1825. Julien Archambault, ad esempio, descrisse come arrotolare un cono da “piccole cialde”.

Budino ghiacciato, alla Chesterfield. L’illustrazione è una delle prime a mostrare i coni gelato, che Francatelli descrive come gauffres .

Nel 1846, The Modern Cook del cuoco italo-britannico Charles Elmé Francatelli non solo descrive ma raffigura dei coni gelato che decorano la base di un dessert più grande. Nel 1888 troviamo, infine, in modo definitivo e inequivocabile una ricetta per “Cornet with Cream” sul Libro di cucina scritto dall’inglese Agnes B. Marshall. Il testo spiega che “i cornetti vanno fatti con mandorle e cotti al forno, non pressati tra i ferri”. Di conseguenza, qualcuno indica la signora Marshall come l’inventrice del moderno cono gelato. Solo che la crema non era ghiacciata come quella di Parker e neppure la cialda garantiva la solidità del cono a contatto col gelato. Forse è sempre un’impresa ardua indicare un solo inventore.