Il titolo enuncia in termini dialettici, eppure necessariamente interattivi, uno dei passaggi chiave della tematica, da affrontare e risolvere se ci si vuole inserire ancora, utilmente, nell’agone nazionale e – perché no ! – nel “mercato” mediterraneo dei problemi della salute. E’ ben noto infatti come questi non siano soltanto malattia, ma anche povertà, disagio psichico, degrado ambientale da cui si può non guarire mai.
Sono problemi complessi di natura politica, culturale ed etico sociale, oltre che precipuamente sanitari. Questi i motivi basilari della nostra politica associativa, condotta con iniziative pervicaci e continue al fine di pervenire alla costituzione della Macroregione Mediterranea da parte della UE, attorno alle Istituzioni politiche e socio-culturali delle Regioni meridionali italiane e dei paesi rivieraschi del Nord Africa.

I grandi obiettivi del rispetto dell’ambiente, di realizzare la migliore integrazione possibile fra istruzione e formazione professionale, di costruire sistemi energetici sostenibili ed innovativi, di ammodernare la rete di trasporto e della logistica – reciprocamente vincolati ad efficienza (risparmio) ed efficacia (qualità) – irrobustiscono la gestione delle strutture e rendono sinergici i sistemi operativi della sanità universitaria ed ospedaliera, la più avanzata e di eccellenza. Questa visione integrata è già in itinere presso EUSALP Macroregione Alpina, una delle 5 attive in UE, che riunisce in unastruttura di governance multilevel l’autonomia di 44 Regioni, di 77 milioni di cittadini, di 7 Nazioni diverse, già beneficiare di un PIL fra i più elevati al mondo. La parola chiave si chiama <superamento> dei limiti territoriali, dei confini e/o delle barriere burocratiche per fare sistema di fronte alla sfida globale. Insomma la partecipazione delle nostre Autorità regionali e locali e dei cittadini alle politiche di cooperazione euromediterranea agevolerà lo sviluppo socioeconomico della Sicilia e delle terre vicine, con cui possiamo e dobbiamo implementare scambi e cooperazione. La costituenda Macroregione Mediterranea ci aiuterà a realizzare “cose” che da soli non potremmo fare … Quanto sta avvenendo sotto i nostri occhi ci trova disattenti e rinunciatari ? O non piuttosto pronti nel valutare e nell’affrontare quei processi che presiedono ad una riorganizzazione socio culturale, infrastrutturale, tecnologica, sanitaria della nostra comunità territoriale ? Imparare a lavorare insieme sarebbe giovevole a tutti i livelli della vita istituzionale e politica, degli enti, delle aziende imprese e delle forze del lavoro. Questa la sfida che abbiamo di fronte!