All’inizio del Novecento, nelle regioni dell’Impero austro-ungarico, illustri scrittori contribuirono alla nascita della cultura europea

Il termine Mitteleuropa designa l’Europa centrale o area danubiana. La parola, appare per la prima volta nel vocabolario tedesco intorno al 1914 per opera di F. Neumann, indicando l’area geografica, culturale e storica, dell’Impero austro-ungarico. Proprio in queste regioni dell’Impero austro-ungarico, illustri scrittori diedero vita a una stagione letteraria di grande rilievo, contribuendo significativamente alla cultura europea di inizio Novecento. Tali autori sentivano la precarietà della società in cui stavano vivendo e la fragilità dei loro ideali. Molti di loro percepivano il declino dell’egemonia asburgica e la conseguente decadenza di un importante centro culturale quale era Vienna. Questa inquietudine era particolarmente evidente a Praga, dove si manifestava il conflitto tra la lingua tedesca e quella boema. Non a caso, i tre autori mitteleuropei più rappresentativi, Rilke, Kafka e Musil, vivevano a Praga. Pur parlando e scrivendo in boemo, le loro opere principali furono comunque redatte in tedesco.
Rainer Maria Rilke (1875-1926) è noto principalmente per la sua intensa produzione poetica, sebbene abbia scritto anche un unico romanzo-diario, “I quaderni di Malte Brigge”. Le “Elegie Duinesi”, composte a Duino nel 1911, rappresentano il culmine della sua arte poetica. Un ulteriore elemento interessante su Rilke è il suo soggiorno a Parigi, dove lavorò come segretario del famoso scultore Auguste Rodin. Questa esperienza influenzò profondamente il suo modo di vedere l’arte e la vita, portandolo a sviluppare una sensibilità unica che si riflette nelle sue poesie.
Accanto a Rilke, un altro poeta di spicco del periodo è Hugo von Hofmannsthal (1874-1929), rinomato per le sue rivisitazioni mitologiche e i drammi lirici. Contemporaneo di Rilke e Hofmannsthal è Robert Musil (1884-1942), la cui opera più significativa prende forma negli anni ’30. Tuttavia, già nel 1906, Musil pubblica il suo primo romanzo, “I turbamenti del giovane Törless”, riflesso di una vita tormentata e segnata da difficoltà economiche. Questi scrittori, spesso associati al decadentismo, esprimono nei loro lavori un senso di smarrimento e la percezione di appartenere a un mondo in declino. Il tramonto dell’impero asburgico diventa per loro un simbolo di crisi esistenziale.
In contrasto con questa visione decadente, emerge Franz Kafka (1883-1924), considerato uno degli autori più complessi del nostro tempo. Nato e vissuto a Praga, Kafka si caratterizza per un’esperienza di vita prevalentemente interiore e psicologica, evidente nei suoi personaggi e nelle trame delle sue opere. Nel 1916 pubblica “Le metamorfosi”, ma i suoi romanzi più celebri, come “Il processo”, “Il castello” e “America”, vedranno la luce solo postumi, data la sua perenne insoddisfazione nei confronti dei propri scritti.
Storie-in-breve 6
A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore). Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.