Come la tecnologia ha cambiato la storia dell’emancipazione femminile

Nei primi anni del XX secolo, una trasformazione epocale inizia a rimodellare la vita quotidiana. Non si tratta di una rivoluzione politica né di un evento bellico, ma di un cambiamento tecnologico destinato a penetrare ogni angolo dell’esistenza: l’avvento dell’elettricità nelle case. Mentre l’energia elettrica aveva già trovato applicazione in ambito industriale e urbano nel corso dell’Ottocento, è tra il 1900 e il 1920 che comincia a fare capolino anche nella sfera domestica, cambiando radicalmente il modo di vivere e lavorare tra le mura di casa.

Negli Stati Uniti, l’impiego dell’elettricità nelle abitazioni è già relativamente diffuso all’inizio del secolo. Secondo stime dell’epoca, nel 1907 circa l’8% delle abitazioni americane disponeva di elettricità, una percentuale che salirà rapidamente nei decenni successivi. In Europa, la Germania guida la transizione, imitata via via da altri paesi. In Italia, invece, la penetrazione dell’elettricità nelle abitazioni è più lenta e limitata inizialmente alle grandi città o a contesti borghesi. Nonostante ciò, alcuni elettrodomestici cominciano a circolare già prima della Grande Guerra, tra cui curiosi apparecchi come “l’Esquimese”, venduto al prezzo di 24,75 lire e pensato per produrre ghiaccio, o “l’Orso”, un macinacaffè elettrico che segna l’inizio di un nuovo rapporto tra tecnologia e alimentazione.

La casa si elettrifica

Le prime applicazioni domestiche dell’elettricità rispondono a un’esigenza concreta e universale: la conservazione dei cibi. Fin dalla seconda metà dell’Ottocento, le ghiacciaie costituivano l’unico sistema pratico per mantenere freddi gli alimenti, spesso con blocchi di ghiaccio raccolti in inverno e stivati in cantine isolate. Ma all’inizio del Novecento, la ricerca si orienta verso strumenti più pratici e sicuri. Si sviluppano i primi rudimentali frigoriferi meccanici, e nel 1902 l’ingegnere americano Willis Carrier (il cui nome verrà a lungo associato all’aria condizionata) sperimenta con successo un sistema per il condizionamento dell’aria, destinato inizialmente all’industria tipografica ma presto riconvertito a uso commerciale e domestico.

L’era dell’elettrodomestico è dunque alle porte. Il nuovo secolo vede un fiorire di invenzioni pensate per semplificare le fatiche quotidiane, specialmente quelle legate al lavoro domestico, all’epoca quasi esclusivo appannaggio femminile. Il bucato, ad esempio, rappresentava una delle incombenze più pesanti per le donne, richiedendo tempo, forza fisica e abilità. Le prime lavatrici, azionate a manovella, iniziano a diffondersi proprio in questi anni. Tra il 1901 e il 1914 alcune versioni si evolvono in modelli elettrici, segnando una svolta tanto simbolica quanto concreta nella divisione del lavoro familiare.

Un altro settore in cui la tecnologia elettrica produce innovazioni significative è quello della pulizia domestica. Nel 1901 l’ingegnere inglese Hubert Cecil Booth, già noto per aver progettato la ruota panoramica del Prater di Vienna, brevetta un aspirapolvere ingombrante ma efficace. Booth fonda la Vacuum Cleaner Company, prima impresa a offrire servizi di pulizia meccanizzata. Tuttavia, sarà negli Stati Uniti che l’aspirapolvere troverà la sua forma definitiva: nel 1907, un inventore americano ne realizza una versione portatile e più leggera, acquistata nel 1908 da William Hoover. Quest’ultimo, con un intuito imprenditoriale notevole, fonda la Hoover Company, diventando il simbolo di un prodotto destinato a entrare stabilmente in milioni di case in tutto il mondo.

Una casa più comoda (ma ancora per pochi)

Oltre al frigorifero, alla lavatrice e all’aspirapolvere, si moltiplicano altri strumenti di uso quotidiano: il frullatore, il tritacarne, le stufe elettriche (comparse nel 1906), fino al primo tostapane elettrico, brevettato a New York nel 1909. Si tratta spesso di apparecchi ancora costosi, fragili, talvolta ingombranti, e disponibili solo per le classi più agiate. In questa prima fase, la modernizzazione della casa resta quindi un fenomeno d’élite, più simbolo di status che strumento di massa.

La diffusione su larga scala degli elettrodomestici si realizzerà solo dopo il Primo conflitto mondiale, favorita dal miglioramento delle reti elettriche, dall’abbassamento dei costi di produzione e dalla standardizzazione dei componenti. Negli anni Venti e Trenta, l’elettrodomestico diventa progressivamente più accessibile, seppure ancora limitato alle fasce urbane. In Italia, per esempio, bisognerà attendere il secondo dopoguerra per assistere a una vera capillarizzazione degli apparecchi elettrici nella vita quotidiana.

Tecnologia e società: un nuovo paradigma domestico

La penetrazione dell’elettricità nelle case non riguarda solo l’arrivo di nuovi apparecchi: implica una riorganizzazione degli spazi e dei tempi della vita familiare. La modernizzazione domestica comporta una crescente dipendenza dalle reti tecniche e dall’industria, ma anche una diversa concezione dell’igiene, del comfort e del ruolo della donna, ancora legata al modello della “regina del focolare” ma ora coadiuvata — almeno idealmente — dalla tecnologia.

Questa rivoluzione silenziosa, apparentemente minuta, costituisce in realtà una delle più profonde trasformazioni della società contemporanea. L’automazione del lavoro domestico, iniziata con piccoli gesti quotidiani — un caffè macinato elettricamente, il pane tostato, il bucato meccanizzato — anticipa molte delle sfide che il Novecento si troverà ad affrontare: la redistribuzione del lavoro, la ridefinizione dei ruoli di genere, la democratizzazione del benessere.

La casa del primo Novecento non è più quella delle generazioni precedenti. Grazie all’elettricità, comincia a trasformarsi in un luogo di efficienza, autonomia e, per alcuni, persino di emancipazione. E mentre il progresso tecnologico corre avanti, questi primi apparecchi, spesso oggi dimenticati, segnarono l’inizio di una nuova era domestica, in cui il futuro passava — silenziosamente — da una presa elettrica.


A chiarimento delle problematiche relative al copyright delle immagini.
Le immagini eventualmente riprodotte in pagina sono coperte da copyright (diritto d’autore). Tali immagini non possono essere acquisite in alcun modo, come ad esempio download o screenshot. Qualunque indebito utilizzo è perseguibile ai sensi di Legge, per iniziativa di ogni avente diritto, e pertanto Experiences S.r.l. è sollevata da qualsiasi tipo di responsabilità.