Istantanee  
 
Experiences     Catalogo     Azienda     Mission     Condizioni     Area Clienti      Prodotti Preferiti     Account   
 
   
      
 
 
 
   
  eBooks
   
  Brossure
   
  Stampe Fine Art
   
  Education
   
  Free
   
   
   
   
   
   
   

Valle dei templi di Agrigento-
Foto da Wikimedia Commons

     
 
LA SICILIA GRECA
L'equilibrio
armonico del
tempio greco
 

I templi dorici dell’antica Grecia stupiscono non solo per le loro enormi dimensioni, ma, soprattutto, per l’armonia tra le parti (orizzontali e verticali, o tra pieni e vuoti), che esse presentano nel gioco delle proporzioni. E questo non è un caso. Infatti, ogni tempio dorico ha una misura propria, chiave del perfetto equilibrio della costruzione. E’ il modulo, cioè una dimensione specifica che misura tutte le grandezze, pieni e vuoti, tra di loro. Tale modulo è estratto dalla dimensione del diametro alla base della colonna. La stessa è alta 4 o 5 volte la misura. L'architrave e il fregio risultano 1/6 dell’altezza della colonna e via dicendo. Ma anche i vuoti vengono misurati dal modulo. Infatti, lo spazio che  intercorre tra le colonne (l’intercolumnio) è uguale al modulo della colonna stessa. Infine, le misure totali della costruzione presentano un rapporto armonico: in genere, la lunghezza è il doppio della larghezza.

Se a livello matematico e architettonico la struttura, quindi, era ben equilibrata, in età classica, i greci iniziarono ad apportarvi delle modifiche impercettibili. La perfezione che essi ricercavano del tempio era soprattutto visiva. Le leggere correzioni ottiche rilevate riguardano in particolar modo le colonne. Quelle d’angolo sono leggermente ovoidali e l'intercolumnio è più ampio al centro del prospetto principale. Anche la presenza dell’entasi (il rigonfiamento delle colonne) evitava l’effetto ottico del loro assottigliamento. Esse presentano, inoltre una leggera pendenza verso l’interno, sempre per evitare l’effetto ottico opposto.
Varia l’altezza dal pavimento dello stilobate e della trabeazione, per evitare l’effetto di curvatura verso l’alto percepito dall’occhio umano.
Si ipotizza, inoltre, che le colonne angolari fossero dipinte di nero, per mantenere l’effetto chiaroscurale tra colonne bianche e lo sfondo in penombra del naos alle loro spalle.

Ogni tempio dorico, quindi, presenta delle precise misure interne che ne provocano l’armonia generale delle parti. Tuttavia, sulla base di precise regole presenti sin dai primordi, il tempio greco è andato sempre più affinando e modificando, appunto, questi rapporti. Si registra un’evoluzione lenta nelle costruzioni, quasi una messa a punto della tipologia. E’ andata variando, ad esempio, la proporzione tra larghezza e lunghezza. I templi più antichi di Selinunte, ad esempio, risultano più lunghi (6 x 17 colonne). Nel corso dei secoli, inoltre, varia il numero e il tipo di scanalature, la rastremazione verso l’alto delle colonne e il loro rigonfiamento (l’entasi).

 
 
 
 
 
Indietro
 
 

 
   
HOME  
   
Informativa sulla Privacy    Credits    Contattaci    Registrazione    Experiences-plus    Biblioteche  
shop.experiences.it  
   
Registrati My Account HOME Chi siamo  Prodotti

Carrello

Contatti Privacy Condizioni Area partner Biblioteche