10/13
  DALL'ALCHIMIA ALLA PLASTICA
 

TORNA ALLA HOME DI ALCHIMIA

 

VAI ALLA PAGINA SUCCESSIVA

 
   
 BOOKSHOP
   
VIDEO
     
HOME PRIMOPIANO
 
 
   
     
   
 

   
 
 

Nella tavola periodica degli elementi al numero 13 vi è l’alluminio, con il simbolo “Al”. E’ un metallo che si estrae principalmente dalla bauxite (un minerale di colore rosso bruno o giallo). L’alluminio non è un metallo come gli altri, perché, oltre alla morbidezza ed estrema  leggerezza (pesa un terzo dell'acciaio e del rame), si caratterizza per la sua resistenza all'ossidazione. Sul metallo, infatti, si forma un impalpabile strato di ossido, che impedisce all’ossigeno di ossidarlo. Tale strato dà al metallo il caratteristico colore grigio-argento. Il metallo presenta una lunga durata. Tra le altre caratteristiche che possono essere ascritte all’alluminio vi è l’estrema malleabilità e duttilità. Non è, inoltre, magnetico.
L’alluminio è il terzo elemento più diffuso sul pianeta, dopo ossigeno e silicio.

A livello industriale viene lavorato in mille maniere, attraverso la fusione, la forgiatura o lo stampaggio, con la produzione di oggetti leggeri e resistenti. Ha una grande diffusione a livello mondiale. Per le sue caratteristiche è essenziale nell’industria aereospaziale, quindi è un metallo proiettato verso il futuro.

L’alluminio era già conosciuto in epoca greca e romana, ma sotto forma di allume, che si otteneva da un solfato d'alluminio presente in natura, l’alunite. L’allume trovava diverse applicazioni nel mondo classico, quali la concia delle pelli, la produzione del vetro, come fissatore per i colori nell'industria tessile e nelle stampe su pergamena. Veniva utilizzato inoltre come emostatico, per le ferite.
Fu individuato, nel Settecento, per la prima volta, dal chimico Humphry Davy, nell'allume, ma non riuscì ad isolarlo. Vi riuscì, invece, sviluppando un metodo, H. C. Ørsted, che lo ottenne in forma impura. Nel 1827, lo scienziato Friedrich Wöhler raggiunse lo scopo di isolarlo in forma massiva.
Se Wöhler migliorò il metodo di Davy, lo fece anche Henri Sainte-Claire Deville che ideò il metodo, per via elettrolitica, di riduzione diretta del metallo. Ma solo nel 1886, con l’invenzione del processo di Hall-Héroult fu resa economica l'estrazione dell'alluminio dai minerali. Si trattava di un processo di elettrolisi di allumina disciolta in criolite. Questo metodo è tuttora in uso.

Nonostante l’abbondanza del metallo sulla crosta terrestre, poiché esso non si trova puro in natura, ma sempre unito ad altri minerali, esso fu, in passato, considerato più raro dell’oro stesso e, quindi, come tale, valutato. Ugualmente la sua individuazione chimica fu estremamente difficile e solo da un paio di secoli l’alluminio esiste come metallo industriale.
Le rocce di bauxite, che contengono l’alluminio, sono di composizione molto variabile a seconda i giacimenti. Tra i tanti minerali contenutivi , esistono anche composti quali ossidi di titanio, vanadio, fosforo, o fluoruri.
L’estrazione dalla bauxite prevede due fasi: la prima, con la produzione di allumina e, quindi, la seconda, con l’elettrolisi di allumina fusa in criolite. Nonostante che il processo di produzione dell’alluminio dipenda dal costo dell’elettrolisi, il suo prezzo si mantiene ragionevolmente basso ed economico da permettergli una grande diffusione.
I principali giacimenti di bauxite si trovano negli Stati Uniti e in Russia, ma anche nei Balcani, Ungheria e Guyana. Ma tra i maggiori produttori mondiali di alluminio vi è il Canada. Esso, infatti,  importa bauxite e con l’energia prodotta dalle sue dighe idroelettriche, lavora il minerale ed esporta alluminio in tutto il mondo.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

   
 
  HOME  
 

 

È vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi media, di testi ed immagini,
la cui proprietà intellettuale appartiene ai rispettivi autori.

 
   
Experiences S.r.l. - Servizi per la promozione e lo sviluppo di attività culturali e ambientali - Copyright © 2004-2013. Tutti i diritti riservati - E-mail: info@experiences.it - Schermo 1024 x 768