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Possiamo dire che il sistema
sanitario nazionale tutela la
salute degli italiani. Tante
persone vi lavorano, in diverse
istituzioni e strutture
ospedaliere. Moltissime sono
le nazioni dotate di un proprio e
autonomo sistema sanitario. In
tanti casi risultano sistemi
esclusivamente pubblici, in altri
è totalmente liberalizzato
e in mano dei privati, in
altri ancora è misto, sia pubblico
che privato. I grandi passi
della medicina, trasformano tutti
questi sistemi sostanzialmente
ogni giorno, attraverso un fitto
scambio di informazioni, scoperte
e nuove tecniche e tecnologie. A
livello mondiale esiste pure
l'organizzazione mondiale della
sanità (OMS). Un sistema
sanitario deve prestare il
servizio in maniera ottimale
rimanendo in un costo ragionevole
ed equo, ma anche rispondere alle
aspettative dei propri utenti.
Tutto ciò dipende da diversi
fattori e dalla valutazione di
questi: la promozione della
salute, la produzione di risorse,
entità del finanziamento statale e
la spesa gestionale del sistemas
stesso. Naturalmente il servizio
va giudicato anche in base alla
sua qualità ed efficienza.
All’interno del sistema sanitario
occupano un posto prioritario gli
ospedali, dove vengono, ad
esempio, svolte analisi in
funzione della possibile
prevenzione della malattia.
Vengono certamente curati i
pazienti da uno staff medico, con
eventuale degenza. In più, in essi
è prevista la rieducazione fisica
o particolari convalescenze.
Breve storia
Se in epoca medievale la prima
istituzione del settore fu la
Scuola medica salernitana, è nel
Cinquecento che si hanno i primi
risultati in medicina. Il
cambiamento fu facilitato da nuove
disposizioni a livello di
dissezioni di cadaveri. Notorio è
che Leonardo da Vinci fu il primo,
non tanto ad operare sui morti,
quanto a raffigurare gli organi
umani e a studiarne il
funzionamento. La conoscenza del
corpo umano permise la correzione
di atavici errori e diede, quindi,
sprone alle prime sperimentazioni
chirurgiche. Tuttavia, la
fondazione del primo ospedale
risale al 1448, quando venne
fondato l'Ospedale Maggiore di
Milano, per volontà
dell'arcivescovo di Milano
Rampini. Era organizzato in stanze
singole con servizi igienici ed
acqua corrente. La ricezione era
aperta a tutto. Dubitiamo che,
almeno inizialmente, fosse
realmente efficace, sta di fatto
che nel corso dei secoli,
l’ospedale divenne centro
sperimentale di ricerche mediche.
Attualmente il suo enorme archivio
permette indagini storiche sullo
sviluppo della medicina stessa.
A partire da Milano, iniziarono ad
essere fondati numerosi ospedali
in tutta Europa. Nell’Ottocento la
diffusione di essi era notevole,
sia nel Vecchio continente che
negli Stati Uniti. Esistevano, non
solo strutture ospedaliere, ma
soprattutto sistemi ospedalieri,
pubblici e anche privati. Come
accade anche oggi in America, la
maggior parte di essi era ed è
finanziata da organizzazioni
religiose, in quanto gli ospedali
sono non profit. Il primo vero
ospedale degli Stati Uniti è
quello di Filadelfia, aperto da
William Penn, nel 1713, quindi
prima della creazione degli Stati
Uniti stessa. Lo sviluppo della
medicina e della ricerca
scientifica ha dato inizio a studi
e insegnamenti universitari, tanto
che le strutture educative sono,
quasi sempre, affiancate da
strutture ospedaliere.
In
quanto non profit e attrezzati con
un servizio medico assistenziale,
agli ospedali non era dato pagare
qualsiasi tipo di tassa
o contributo. Solo
recentemente con il crearsi di
catene ospedaliere di tipo
privato, le strutture si sono
trasformate in aziende a fini di
lucro. In Italia, gli
ospedali e le AS (unità
territoriali di assistenza sociale
e sanitaria) si sono trasformate
in aziende, a partire dal 1992..
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