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L'interno di un moderno terminal aeroportuale. Aeroporto di Singapore-Changi, Singapore

Foto da Wikimedia Commons

     
 
PRIMO PIANO

I servizi universali

dello Stato

 

Per un gestore (pubblico o privato) di un servizio di pubblica utilità esiste una apposita legislazione a livello comunitario europeo (recepita dall’Italia nel 1997) che viene definito “servizio universale”. Se il servizio, importante per la comunità, presenta costi eccessivi o anomali, può intervenire lo Stato per assicurarne lo svolgimento con un intervento di finanza pubblica. E’ chiaro che lo Stato richiede a chi lo presta un determinato standard qualitativo e la funzionalità nello svolgersi del servizio.
Tra i servizi universali riconosciuti a livello europeo vi sono i settori dell’energia elettrica e delle telecomunicazioni,. La legislazione comunitaria viene recepita nei rispettivi ordinamenti nazionali.

A livello della rete di telecomunicazioni telefonica ne viene investito l’operatore con la maggior quota di mercato o incumbent (Telecom Italia). La società a fronte di determinati obblighi può essere annualmente rimborsata da parte dello  Stato, nel caso in cui fossero registrati oneri non competenti l’azienda, essendo il settore in continuo sviluppo e innovazione. Tra le problematiche svolte, infatti, vi sono l'allacciamento alla linea telefonica, la stampa e la distribuzione degli elenchi telefonici cartacei, il posizionamento di cabine telefoniche pubbliche, la dotazione di collegamenti Internet, con una velocità di trasmissione minima.
I rimborsi derivanti dal Servizio Universale da parte dello Stato, non è diretto, ma interessa il Fondo per il finanziamento del costo netto degli obblighi del servizio universale, a cui contribuiscono tutti coloro che utilizzano delle reti pubbliche di telecomunicazioni (quali la Telecom Italia insieme a TIM, Vodafone, Wind, Fastweb, TeleTu, BT Italia).
Il settore attualmente ha bisogno di interventi normativi e operativi da parte degli stati europei, come dimostra il fatto che nazioni come Svizzera, Spagna e Finlandia, hanno inserito la banda larga tra i servizi universali.

Tra i servizi universali è stato inserito anche quello radiotelevisivo fornito da RAI S.p.A, il quale opera sulla base di un contratto di servizio. A finanziare l’onere del servizio pubblico contribuisce, in gran parte, il canone Rai.
Al servizio universale telefonico e televisivo si unisce anche quello postale. La gestione di esso oggi è affidata a Poste Italiane, con un contratto di 15 anni.

A livello nazionale operano anche le comunicazioni ferroviarie.  Per il traffico dei passeggeri (ma anche quello merci) opera Trenitalia S.p.A., con la stipula di un contratto di servizio con il Ministero dello Sviluppo Economico. Esso prevede giornalmente:  86 convogli con treni Intercity, 24 con treni Treni Notte e ulteriori 10 collegamenti attraverso linee di autobus.
Esistono anche collegamenti ferroviari svolti autonomamente a livello regionale. Il contratto, naturalmente, è stipulato con le relative regioni.
In Italia esistono anche molte linee di collegamento marittimo. Per tale servizio universale lo Stato lo ha affidato a Tirrenia di Navigazione S.p.A. Per altre tratte, ma di livello regionale, i contratti sono svolti da Caremar (Campania), Siremar (Sicilia), Saremar (Sardegna), Toremar (Toscana).

I trasporti aerei
Il servizio universale applicato ai collegamenti aerei è regolato dalla Comunità Europea. Esso può essere attuato solo su tratte aeree poco frequentate, territori mal serviti. o nell’intento di spronare lo sviluppo di una determinata area.
In caso in cui si individui  rotte particolarmente interessanti, i vettori possono far richiesta allo Stato interessato.

Questo per i territori fortunati. Per quelli sfortunati, se nessun vettore accoglie l’invito a coprire tratte non abbastanza allettanti, si ricorre ad un bando pubblico a livello europeo. L’azienda privata vincente potrà svolgere il servizio di collegamento aereo in esclusiva per una durata di quattro anni complessivi. Questi servizi possono anche essere svolti in determinati periodi dell’anno. All’onere del servizio universale possono contribuire anche le regioni interessate allo svolgimento di specifici voli aerei.

 
 
 
 
 
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