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  DALLA MAGIA AD HARRY POTTER
 

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Nell'antica Grecia i sacerdoti Zoroastriani, provenienti dalla Persia, venivano chiamati "magi". Il termine è rimasto in uso ad indicare particolari persone capaci con la loro volontà o riti oscuri di cambiare o influire sulla realtà.
Il mago, come figura classica, è colui che toglie le influenze negative o i malefici, quali fatture e malocchio, oltre a prevedere la fortuna, l’andamento degli affari e il proprio successo. Nel campo dell’amore, poi, il mago si trasforma in un factotum che risolve tutte le  questioni sentimentali, dalle legature alle fatture d'amore, pronosticando nuovi legami o ritorni d'amore. Ma la magia, come vedremo, non si ferma, qui, anzi, va molto oltre.

Come è facile intuire il tema della magia è particolarmente complesso, dalla lunga storia ed implicazioni, anche sociali. Si potrebbe pensare che ai nostri giorni il fenomeno sia praticamente scomparso. Ma non è così. Rimangono gruppi ed esponenti che si rifanno a pratiche magiche, esoteriche ed occultistiche, con molte relazioni storiche. Più piccolo è il gruppo esoterico, maggiore ne è la convinzione. Molti dei movimenti di pensiero, anche recenti, hanno presentato legami più o meno periferici con le pratiche magiche. Parliamo della New Age, ma soprattutto della Wicca, della Stregoneria Tradizionale e del Neopaganesimo.
Il paradosso è che, nel mondo della scienza e della tecnologia, tutto ciò che non ha una spiegazione razionale e giudicato al di fuori delle regole, viene raccolto in campi soprannaturali, come la magia, incrementandone, quindi, l’importanza. I portatori di magia, quindi, finiscono per essere autoreferenziali. E poiché non esiste magia senza un mago, tutte le loro pratiche sottintendono le loro capacità soprannaturali. I diversi riti che essi utilizzano sono, infatti, solo strumentali alla loro mente e volontà.

Il sapere della magia
Qualcuno obietterà che esistono diversi tipi di magia, come quella bianca e quella nera. La prima viene svolta con l’intervento soprannaturale di entità “buone” e pratiche non malvagie. La seconda, quella nera, poggia sui demoni, è “cattiva” ed avrebbe motivazioni perverse. Tuttavia, molti studiosi non accettano questa distinzione, sostenendo l’unicità della pratica magica. Oltretutto nel campo dell’occulto esiste anche la magia “rossa”, cioè quella che si occupa di problemi di cuore.
Se ogni mago ha i suoi riti, tutti questi si basano sulla forza del  simbolo. Le parole rituali, i gesti, le figure, danze, musiche o rumori ottenuti con strumenti particolari, focalizzano sulla ritualità occulta.
Molto spesso nel rito intervengono entità soprannaturali, portatori di poteri sovrumani. Non solo angeli o demoni, ma anche spiriti dell’oltretomba richiamati o spiriti guida. Pure in questo caso, l’unico ad entrare in contatto è il mago.
Questi ultimi campi prendono una denominazione specifica, quale spiritismo, negromanzia, teurgia o demonologia.

Una mente scientifica ripudia, già in partenza,, l’utilizzo di pratiche magiche, considerandole, oltre che un illusione, soprattutto un imbroglio e una vera e propria truffa.
Ma anche una persona molto religiosa esclude ogni pratica occulta. Tutte le religioni monoteistiche, infatti, condannano questa attività. Ebraismo, Cristianesimo ed Islamismo rifiutano le pratiche esoteriche. Tuttavia, ciascuna religione ha un approccio diverso, più o meno forte, tollerando, a volte, le pratiche meno “malvagie” ed oscure, come la magia bianca (o la teurgia).

 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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