Nell'antica Grecia i
sacerdoti Zoroastriani,
provenienti dalla Persia, venivano
chiamati "magi". Il termine è
rimasto in uso ad indicare
particolari persone capaci con la
loro volontà o riti oscuri di
cambiare o influire sulla realtà.
Il mago, come figura classica,
è colui che toglie le influenze
negative o i malefici, quali
fatture e malocchio, oltre a
prevedere la fortuna, l’andamento
degli affari e il proprio
successo. Nel campo dell’amore,
poi, il mago si trasforma in un
factotum che risolve tutte le
questioni sentimentali, dalle
legature alle fatture d'amore,
pronosticando nuovi legami o
ritorni d'amore. Ma la magia, come
vedremo, non si ferma, qui, anzi,
va molto oltre.
Come è
facile intuire il tema della magia
è particolarmente complesso, dalla
lunga storia ed implicazioni,
anche sociali. Si potrebbe pensare
che ai nostri giorni il fenomeno
sia praticamente scomparso. Ma non
è così. Rimangono gruppi ed
esponenti che si rifanno a
pratiche magiche, esoteriche ed
occultistiche, con molte relazioni
storiche. Più piccolo è il gruppo
esoterico, maggiore ne è la
convinzione. Molti dei movimenti
di pensiero, anche recenti, hanno
presentato legami più o meno
periferici con le pratiche
magiche. Parliamo della New Age,
ma soprattutto della Wicca, della
Stregoneria Tradizionale e del
Neopaganesimo. Il paradosso è
che, nel mondo della scienza e
della tecnologia, tutto ciò che
non ha una spiegazione razionale e
giudicato al di fuori delle
regole, viene raccolto in campi
soprannaturali, come la magia,
incrementandone, quindi,
l’importanza. I portatori di
magia, quindi, finiscono per
essere autoreferenziali. E poiché
non esiste magia senza un mago,
tutte le loro pratiche
sottintendono le loro capacità
soprannaturali. I diversi riti che
essi utilizzano sono, infatti,
solo strumentali alla loro mente e
volontà.
Il sapere
della magia
Qualcuno obietterà che esistono
diversi tipi di magia, come quella
bianca e quella nera. La prima
viene svolta con l’intervento
soprannaturale di entità “buone” e
pratiche non malvagie. La seconda,
quella nera, poggia sui demoni, è
“cattiva” ed avrebbe motivazioni
perverse. Tuttavia, molti studiosi
non accettano questa distinzione,
sostenendo l’unicità della pratica
magica. Oltretutto nel campo
dell’occulto esiste anche la magia
“rossa”, cioè quella che si occupa
di problemi di cuore. Se ogni
mago ha i suoi riti, tutti questi
si basano sulla forza del
simbolo. Le parole rituali, i
gesti, le figure, danze, musiche o
rumori ottenuti con strumenti
particolari, focalizzano sulla
ritualità occulta. Molto spesso
nel rito intervengono entità
soprannaturali, portatori di
poteri sovrumani. Non solo angeli
o demoni, ma anche spiriti
dell’oltretomba richiamati o
spiriti guida. Pure in questo
caso, l’unico ad entrare in
contatto è il mago. Questi
ultimi campi prendono una
denominazione specifica, quale
spiritismo, negromanzia, teurgia o
demonologia.
Una mente
scientifica ripudia, già in
partenza,, l’utilizzo di pratiche
magiche, considerandole, oltre che
un illusione, soprattutto un
imbroglio e una vera e propria
truffa. Ma anche una persona
molto religiosa esclude ogni
pratica occulta. Tutte le
religioni monoteistiche, infatti,
condannano questa attività.
Ebraismo, Cristianesimo ed
Islamismo rifiutano le pratiche
esoteriche. Tuttavia, ciascuna
religione ha un approccio diverso,
più o meno forte, tollerando, a
volte, le pratiche meno “malvagie”
ed oscure, come la magia bianca (o
la teurgia).
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