Tra gli anni trenta e quaranta
sulla rivista Astounding
Stories, diretta da John W.
Campbell, si sviluppano e si
affermano tutti i grandi autori
fantascientifici, tanto che si
parla di Anni d’Oro della
fantascienza. L’elenco degli
scrittori è lungo: A. E. Van Vogt,
Isaac Asimov, Robert A. Heinlein,
Clifford D. Simak, Ray Bradbury,
Theodore Sturgeon. Ma è proprio
nei successivi anni cinquanta, che
il nome di questi diventerà quello
dei “Mostri sacri” del genere
letterario, esempio per tutti gli
scrittori successivi. Tuttavia,
negli anni quaranta, l’ottica dei
racconti si precisa. Inizialmente,
i testi si basano sull’estrapolazione,
cioè i trand del presente
vengono proiettati in versione
futura, quando si affermerebbero,
anche estremizzati, sia
positivamente che negativamente.
Gli scrittori ottimisti, invece,
puntano sulla “meraviglia”, dove
il gioco della fantasia prevale
sull’incredulità dalla logica.
Purtroppo, dopo la seconda guerra
mondiale, l’invenzione della bomba
atomica e l’iniziuo della Guerra
fredda, si ha un brusco risveglio,
che oscura l’orizzonte del
prossimo futuro. Le storie
fantascientifiche assumono un
carattere angoscioso e
angosciante, molto profetico di
sventure. A tutti questi motivi si
assommano anche i travagli di
società ancora immature, sia nel
campo dei diritti civili delle
persone nere che nella tolleranza
politica, cioè, il diverso
inquieta come tale. Ciononostante,
se si afferma la cosiddetta
"fantascienza sociologica", alcuni
autori meglio sopporteranno questi
anni duri, prefigurando il
cambiamento verso la "New Wave"
degli anni sessanta. Tra i nomi di
questi, abbiamo: Fritz Leiber,
Cordwainer Smith e Philip K. Dick,
allievo dello scrittore Anthony
Boucher, che tenterà di dare una
dignità ad un genere poco
considerato dalla letteratura
maggiore, come la fantascienza
Negli anni sessanta, quelli
della "New Wave", la Guerra
fredda continuò nel suo cammino,
ma due fattori, la corsa alla Luna
e la rivoluzione dei costumi,
proiettarono una speranza nel
futuro. La rivoluzione degli anni
sessanta, con la parallela
rivoluzione di tutti i diversi, si
caratterizza con una letteratura
dissacratoria, anche nel campo
della fantascienza. Tematiche
scottanti del periodo entrarono
nel genere, attualizzandolo, come
il sesso, le droghe, il
femminismo, il razzismo, e,
addirittura, la guerra in Vietnam.
Tuttavia, questo nuovo approccio
si incrociò con la tendenza a dare
sostanza e uno stile sofisticato
alla fantascienza. In alcuni casi
divenne altamente culturale, non
più la letteratura semplice e
diretta che lo aveva
caratterizzato e classificato
precedentemente. Questa
“mutazione” fu riconosciuta dalla
stessa critica accademica, che,
forse per la prima volta, la prese
in considerazione. La critica
utilizzò due nuove riviste
specializzate nel settore:
Science-Fiction Studies,
Foundation ed
Extrapolation. In questo
periodo, con l’ulteriore uscita
della rivista New Worlds in
Gran Bretagna si viene a creare un
tandem composto da scrittori
inglesi ed americani. In
particolare si evidenziò la
personalità di Harlan Ellison,
autore di racconti, ma soprattutto
curatore di due antologie,
divenute storiche per la
fantascienza. La prima metà
degli anni settanta vede la
continuazione dell’ondata della
"New Wave". La contestazione
sessantottina porta nel genere
letterario parecchie autrici, che
continuano a sviluppare l’ottica
femminista, ma, in particolare,
interessate dal più generale tema
dell'identità femminile. Ed
effettivamente le scrittrici nel
periodo sono molte. Per citarne
alcune: Joanna Russ e Ursula K. Le
Guin, Marion Zimmer Bradley, Doris
Lessing e Alice Sheldon, che si
firmava, però, con uno pseudonimo
maschile.
Tuttavia, nella
seconda metà del decennio, la
fantascienza opera un’inversione
stilistica: si torna alle origini,
Nelle sale cinematografiche,
infatti, viene proiettata la serie
di Guerre stellari di George
Lucas. E’ un film leggero, quasi
una fiaba. Ma il grandissimo
successo riportato sul mercato
internazionale dal film obbliga
gli scrittori ad un ripensamento
culturale. E’ finita l’epoca di
Odissea dello Spazio, e si
inizia a produrre film di
cassetta, ma di grande popolarità.
La scoperta, negli anni
ottanta, della fantascienza da
parte del cinema di Hollywood
portò alla produzione di numerosi
film, a metà strada tra
fantascienza e fantasy.
Soprattutto si inizia ad
utilizzare la tecnologia
informatica per gli effetti
speciali, apprezzatissimi dal
grande pubblico. Anche a
livello tematico in questi anni,
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