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  DALL'ASTROLOGIA ALLA FANTASCIENZA
 

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Quando si parla di esoterismo si pensa subito a inconfessabili segreti. In effetti il termine esoterismo deriva dal greco esoterikos, cioè "interno", che essi distinguevano da exoterikos, cioè "esterno". Tutte quelle conoscenze che non si voleva trasmettere a tutti erano esoteriche. Queste informazioni erano condivise tra una ristretta cerchia di persone, ad esempio, i sacerdoti egizi e le loro letture del cielo notturno. Va da sé che tutto può essere esoterico o non. Tra i saperi esoterici del passato vi erano quelli alchemici, astrologici e la magia, bianca o nera che fosse. Ciononostante, l’astrologia possedeva un’ambivalenza. Infatti, i dati astronomici, su cui si basava, potevano essere conosciuti da tutti, quindi, assolutamente non esoterici.  Ma era l’interpretazione di essi ad essere “speciale”. Quindi trasmettibile tra pochi.
I grandi maestri tramandavano, perciò, le loro arcane capacità e la loro sapienza a pochi discepoli. In effetti, l’esatta interpretazione dei segni astrali, soprattutto negli oroscopi natale, cioè quelli personali, implicano una lettura complessa, non facile a tutti. Un oroscopo implica pianeti, segni e case, con numerosissimi elementi simbolici, che hanno collegamenti anatomici, psicologici e, funzionai, che a loro volta derivano da personaggi, fiori, animali, colori, pietre e metalli. Poiché l’astronomia era molto complessa e la maggioranza delle persone analfabete, la rendeva oscura, misteriosa e conosciuta da pochi, quindi, esoterica.
Il complesso dei numerosi dati astrali dell’astrologia, che tuttavia non comprendono satelliti, comete ed asteroidi, può, in linea di massima, essere considerato conoscibile, pertanto “comprovabile”. Ma è l’interpretazione dei segni, che ne fa l’astrologo (cioè, proprio la sua forza), che non può avere validità scientifica, perché è un’opinione in sé che non può avere nessuna validità universale, quindi, appunto, scientifica.
La validità odierna dell’astrologia, in un mondo dove prevalgono scienza e tecnologia, poggia sulla psicologia junghiana, cioè l’inconscio umano e collettivo, la realtà interiore dell’individuo (ed i suoi misteri) in relazione con quella della società che lo circonda, in un rapporto ambivalente. L’astrologo è visto come una persona che “percepisce”, in una sensazione extrasensoriale, i segni astrali e le loro influenze sull’umanità. Cioè, dipenderebbe dall’astrologo che compone l’oroscopo

L’esoterismo
Come visto, il maestro esoterico può rivelare verità occulte e misteriose ai più, che non le conoscono. Attualmente, queste verità misteriose sono inserite in un grande calderone dell’irrazionalità, che comprende riti magici, cartomanzia, calcoli cabalisti e predizioni varie, ma, soprattutto, ciò che resta della  superstizione.
Le scienze esoteriche, come l’alchimia, l’astrologia, la magia e le predizioni, avendo l’opposizione storica della Chiesa, costringevano i praticanti, nel passato, a nascondersi, quindi queste attività hanno acquisito il fascino del mistero implicito. Ecco perché le stesse tradizioni massoniche hanno acquisito l’aura dell’arcano e del misteriosamente nascosto.
E’ nel secondo dopoguerra che gli storici più importanti hanno iniziato  a considerare l’esoterismo, prima del tutto ignorato. Tra gli apprezzati studiosi possiamo annoverare: Mircea Eliade sull'alchimia e lo sciamanesimo), Gershom Scholem (sulla cabala ebraica), François Secret (su quella  cristiana), Frances Yates (ermetismo e il neoplatonismo rinascimentale), Alexandre Koyré (mistica e la teosofia tedesche) e Charles Puech (per lo gnosticismo e il manicheismo).
Tutti questi studiosi convennero che l’esoterismo, fenomeno storico-religioso, aveva l’importanza per essere approfondito autonomamente da altre problematiche. Questo specifico dibattito trovò il primo impulso all'École pratique des hautes études di Parigi, con l’apertura della cattedra di “Storia dell’esoterismo cristiano”, nel 1964. Inizialmente venne tenuta da François Secret per poi passare ad Antoine Faivre, nel 1979. Il suo appassionato lavoro produsse numerosi studi sull’esoterismo di grande importanza. Dal 2002, la cattedra della scuola parigina è tenuta da Jean-Pierre Brach, che ha proseguito sulla strada aperta da Faivre. Il lavoro accademico svolto ha fatto sì che la problematica è stata ripresa con l’apertura di nuove cattedre in altre scuole europee, come quella di Exeter in Inghilterra, nel 2006, e ad Amsterdam, aperta nel 999.

La sua definizione
La prima volta che si parla di “esoterismo”, cioè la coniazione del termine, avvenne in Francia nel 1828. Helena Petrovna Blavatsky, verso la fine dell’Ottocento, definì l'esoterismo: una "Dottrina Segreta", una specie di religione pagana, che operava nell'Universo e dell'Assoluto. Fu fondatrice, nel 1875, della Società Teosofica. Successivamente, Rudolf Steiner, invece, ne parla come una "scienza spirituale", inserendovi anche la chiaroveggenza (fu anche fondatore dell'antroposofia). Più tardi, per René Guénon ritenne l’esoterismo come facente parte di una "Tradizione Primordiale", che opera, attraverso simboli, in una dottrina metafisica universale, con collegamenti alle varie religioni.
Nel Novecento, Omraam Mikhaël Aïvanhov, si ricollega all’alchimia e al suo significato filosofico, dove la ricerca della trasmutazione dei metalli volgari in prezioso oro, simboleggia l’aspirazione alla propria crescita spirituale. Interpreta l’esoterismo come scienza iniziatica, per il raggiungimento della nostra perfezione interiore.

L’ultima definizione è del 1992. A darla è Antoine Faivre, professore all'École pratique des hautes études di Parigi. Faivre, innanzitutto, prende in considerazione solo le attività esoteriche moderne e non l’intero complesso, in gran parte sconfessato dalla storia. Per lui può considerarsi esoterico solo dottrine che abbiano determinate caratteristiche che elenca.  I quattro punti sinteticamente sono: una corrispondenza tra il microcosmo (l’uomo) e il macrocosmo (l’universo); il concetto che vuole una natura animata;  l’esistenza di mediatori tra uomo e Dio (gli angeli) con la presenza di livelli cosmici che vanno dalla materia a Dio stesso; e la possibilità di una trasmutazione dello spirito umano. Naturalmente va tenuto conto che queste dottrine siano poco conosciute e trasmesse per iniziazione. E’ chiaro che Faivre, si è attirato contro, in polemica, gli storici delle religioni e i sostenitore della scienza ufficiale.

 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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