Da quando l’essere umano si è
imposto sulla natura, la
possibilità di prevederne le
catastrofi ha fatto sì che si
tentasse in qualche modo di
prevedere il futuro, Il passo
biblico di Giuseppe che prevede
par il faraone, dopo un sogno, le
cosiddette sette vacche grasse e
le sette vacche magre, in fondo
parla di questo. In epoca
classica, greca e romana, è tutto
un pullulare di indovini dalle
prodigiose capacità, come sibille,
aùguri, pizie ed indovini. Il
tentativo di essere preparati al
peggio è continuato nel tempo,
come abbiamo visto per
l’astrologia. Con la nascita della
scienza tutte queste pratiche
hanno perso la loro importanza e
sono state confutate. .
Naturalmente, qualcuno ha già
tentato di prevedere in maniera
scientifica il futuro. Sono i
futurologi o futuristi
(che non hanno niente a che fare
con il movimento artistico di
primo Novecento). L’idea, infatti,
nasce all’inizio dell’Ottocento.
Tuttavia, già alla fine del secolo
precedente, Thomas Robert Malthus,
aveva avvertito con una predizione
in campo economico, che la
popolazione mondiale, in un quarto
di secolo, sarebbe raddoppiata, ma
che l’agricoltura non ne avrebbe
potuto seguirne l’evoluzione.
Senza una riduzione del tasso di
crescita si sarebbe arrivati alla
fame.Un altro economista, Émile
Littré, allievo del filosofo
Comte, affermò, nel 1860, che la
pace in Europa sarebbe durata
diversi decenni. Fu sconfessato,
nel 1870, quando i prussiani
giunsero a Parigi. Anche Karl
Marx, in campo ideologico, sulla
base di studi di tipo scientifico,
diede l’annuncio, nella sua opera,
del crollo del capitalismo di lì a
venire.
A parte gli
evidenti insuccessi, il tentativo
di raggiungere l’obiettivo è
perdurato nel tempo, facendo in
modo che si raggiungesse qualche
risultato positivo. Il filosofo
Karl Popper, ad esempio, ha
studiato i possibili sistemi sulla
falsificabilità nel metodo
scientifico. Molte previsioni a
livello statistico presentano
andamenti tali da essere
prevedibili, come l’invecchiamento
della popolazione in un dato
paese, o sui costi nel campo delle
telecomunicazioni. Ma su queste
tematiche la cosa più difficile da
conoscere è in quale tempo o per
quanto tempo. Sempre
statisticamente, su altri temi a
bassa probabilità, ma
importantissimi, le previsioni
sono a forte variabilità, con
variazioni spesso imprevedibili
Lo spartiacque, a livello
delle previsioni a base
scientifica, avviene nel 1973. E’
in questo anno, infatti, che
un’assemblea di imprenditori,
docenti universitari e politici
(detto il Club di Roma)
commissionano al celebre
Massachusetts Institute of
Technology di Boston uno studio
sulle materie prime e la loro
esauribilità. L’istituto conferma
il limite di quelle, tanto che i
due studiosi, Dennis Meadows e
Donella Meadows, avvertono che, se
il loro uso continuerà a salire,
dopo il millennio si sarebbero
potuti presentare gravi condizioni
di scarsità. Per l’ottenimento
di questa previsione, fu elaborato
un nuovo metodo, la Teoria dei
Sistemi, basato su analisi
informatiche al computer (allora
in possesso di poche università ed
istituti). La allarmante
previsione non si è verificata, a
causa della contrazione del loro
uso. Ciononostante, la prospettiva
si è assommata ad altre previsioni
un po’ allarmanti e catastrofiche.
La previsione dell’esaurimento
delle materie prime e dei metalli
si è accoppiata con la distruzione
dell’ecosistema terrestre, lo
scioglimento dei ghiaccia artici e
dell’innalzamento dei mari, oltre
che il famoso buco nell’ozono.
Se è impossibile prevedere il
destino di un uomo con metodo
scientifico, è divenuto, invece,
possibile quello delle società. La
statistica, infatti, permette
delle previsioni globali di
settori economici, nazioni o
continenti. Non soltanto. Su base
statistica si può capire e
prevedere il mercato o il settore
merceologici. Tanto che per
futurologia, oggi, si intende
anche il lavoro di consulenza
marketing per le aziende, o vari
tipi di organizzazioni, che
vogliano operare sul proprio
futuro sulla base di andamenti e
tendenze globali.
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