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  DALL'ASTROLOGIA ALLA FANTASCIENZA
 

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Nella nostra giovinezza, quasi tutti ci siamo imbattuti in un libro dello scrittore francese Jules Verne. Abbiamo letto, probabilmente, Viaggio al centro della Terra, Dalla Terra alla Luna, Ventimila leghe sotto i mari, Il giro del mondo in ottanta giorni, o L'isola misteriosa, che sono tra i suoi libri più importanti e letti. Divenuto oggi scrittore “per ragazzi”, iniziò la sua produzione più importante, intraprendendo il racconto d'avventura, nel 1863, con grande successo. E’ considerato, tra i critici, uno dei padri della fantascienza, che ispirò narratori del genere librario, ma anche, addirittura, scienziati e tecnologi del successivo XX secolo.

Nato a Nantes, porto francese sull’Atlantico, dopo una tentata fuga, a 11 anni, su una nave diretta verso le Indie (fu recuperato velocemente dal genitore, magistrato), giurò al padre di non fare più colpi di testa e di conseguire la laurea in Giurisprudenza, come lui desiderava. Il problema era il suo grande interesse letterario. In una Parigi con le barricate, dove era iscritto all’Università, ebbe modo di frequentare circoli letterari (dove conobbe Alexandre Dumas e molte persone importanti ) e le tante e ricche  biblioteche della città.
Conseguita la laurea, iniziò a svolgere la professione d’avvocato. In questa parte iniziale della sua vita, era molto attratto dal teatro, tanto che scrisse diversi libretti per operette, tragedie e commedie teatrali. Nel 1850, smise di praticare il lavoro nei tribunali, per concentrarsi sulla letteratura, suo grande sogno. Grazie alla conoscenza di Alexandre Dumas figlio (e quindi anche del padre), riuscì a far rappresentare alcune sue opere in diversi teatri di Parigi. Nel 1852, giunse a ricoprire la carica di segretario di quello che è oggi il Théâtre de la Ville, e, successivamente, di quello dell'Opéra-Comique.

Nel 1857, Jules Verne si sposò con la ricca vedova Honorine Morel e, nel 1863, ebbe la fortuna di pubblicare il suo primo romanzo d’avventura, Cinque settimane in pallone, con l’editore Pierre-Jules Hetzel. Questi gli offrì un contratto di vent’anni se avesse pubblicato con lui almeno tre romanzi all’anno. Verne colse l’occasione per abbandonare il suo mestiere di agente di cambio, e dedicarsi, anima e corpo, alla stesura dei libri.
Lo spunto per il suo primo libro pubblicato fu preso dall’amico fotografo Nadar, che aveva tentato la costruzione di un pallone aerostatico, per scattare dall’alto delle fotografie, ma con poco successo (un vero fallimento). Mentre l’amico, tornò sui suoi passi, dichiarando che andavano costruiti aeromobili ad ala fissa, Verne lo prese come esempio per il carattere del protagonista Michel Ardan, nel romanzo Dalla Terra alla Luna, pubblicato tra i primi, nel 1865.

Con il successo dei suoi romani, Verne, non solo viaggiò molto su navi di linea, ma soprattutto, acquistò dei battelli, navigando in prima persona lungo la Senna, la Manica e l’Algeria. Questa esperienza gli servì per comporre libri come 20.000 leghe sotto i mari e Una città galleggiante (pubblicati nel 1870) ma anche il romanzo Il giro del mondo in 80 giorni (nel 1873).
Oltre alle esperienze durette, lo scrittore si avvalse di un intenso e puntiglioso lavoro di raccolta dati. Non solo in campo scientifico, ma anche geografico (in particolare) e poi fisico, chimico zoologico e tecnologico. Il suo schedario, infatti, raggiunse le ventimila voci.

La sua vita si complicò a partire dal 1886, con la morte di amici e parenti, il difficile carattere sia del figlio, della moglie e del nipote, ma, soprattutto per la sua nevrosi e la perdita dell’uso delle gambe. La paralisi lo portò alla fine della sua vita seduto in una sedia a rotelle. Se Verne mantenne la sua creatività, è vero anche che perse tutto il suo ottimismo. Divenuto pessimista e poco fiducioso sul destino dell’Umanità, scrisse, a partire dal 1892, racconti come Il castello dei Carpazi, Robur il conquistatore ed il seguito, Padrone del mondo. Come tutti gli scrittori di fantascienza pessimisti, anche Verne delineò un futuro nero per un possibile  cattivo uso della scienza.
Verne morì nel 1905 ad Amiens, cittadina francese dove si era trasferito con la moglie, nel 1872, e di cui diventò consigliere comunale nel 1888. Venne sepolto nel cimitero locale.

La serie dei Viaggi straordinari di Jules Verne comprende ben 62 romanzi e 18 novelle, scritti tra il 1862 ed il 1905. Un opera significativa, quindi. Purtroppo destino ha voluto che i critici arricciassero il naso, considerando il suo lavoro come letteratura minore.  
Tra le opere non di avventura, Verne ne scrisse una dedicata ad Edgar Allan Poe e un romanzo su Cristoforo Colombo, che si basa su una raccolta di informazioni perfetta ed esaustiva. Un vero e proprio romanzo biografico sul navigatore genovese.

Tra i molti libri che furono pubblicati postumi dal figlio Michel, dal 1905, ve ne fu pure uno andato perso. Si tratta di Parigi nel XX secolo,, che l’editore Hetzel, nel 1863, aveva rifiutato. Venne ritrovato per caso da un suo pronipote, nel 1989, con l’apertura di una vecchia cassaforte, appartenuta all’autore. Il manoscritto verne, immediatamente, pubblicato,, nel 1994 (130 anni dopo). Andò a ruba: in pochi giorni le vendite, in tutto il mondo, superarono le 200.000 copie.

Ray Bradbury, autore di fantascienza, ha scritto: “Senza Verne, molto probabilmente non avremmo mai concepito l'idea di andare sulla Luna”.
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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