In
genere, durante la quaresima, se
si è a digiuno, si evita di
mangiare uova sode, che però,
messe da parte, arricchiscono la
successiva tavola pasquale.
Ondi l’uovo mantiene un ruolo
principale, in moltissimi paesi e
tradizioni. E’ il caso delle
festività nei Balcani, dove si
professa la religione greco
ortodossa, in cui ci si scambia
uova colorate di rosso (simbolo
della Passione del Cristo). I
colori, comunque, in altre zone
possono essere diversi. Questi nel
passato erano d’origine vegetale,
mentre ora si usano coloranti
alimentari frequenti in
pasticceria. Nel giorno del
giovedì santo, in particolare
(data la commemorazione
dell'Ultima Cena), e nei giorni
specifici della Pasqua, si donano
e si consumano molte uova sode,
ricche di significati.
Attualmente
Nell’ultimo secolo l’uovo
maggiormente diffuso è quello di
cioccolato, amato dai bambini
soprattutto per la sua sorpresa
chiusa all’interno. Tuttavia
l’invenzione della “sorpresa”
nell’uovo non è recentissima. Fu
l’orafo Peter Carl Fabergé che la
ideò nel 1883, quando lo zar russo
gli commissionò un regalo
“speciale” per la zarina Maria.
Ispirandosi forse alle famose
bambole Matriosca, egli creò un
uovo particolare. Era realizzato
in platino smaltato di
bianco, al cui interno ve n’era un
altro in oro, il quale, aperto,
rivelava due sorprese: il
facsimile della corona imperiale
ed un piccolo pulcino,
immancabilmente, d'oro. Era nato
il primo “uovo di Fabergé”.
Una volta le uova di
cioccolato venivano realizzate da
mastri pasticceri. Negli ultimi
decenni quest’uovo è prodotto
industrialmente da grandi ditte
dolciarie. Nei banchi dei
supermercati vengono esposte uova
di cioccolato di tutte le
dimensioni, già un mese prima
della Pasqua. Ciononostante, le
uova di cioccolato, confezionate
da pasticceri, mantengono un
proprio mercato un po’ ovunque,
come anche le uova di gallina in
paesi di religione ortodossa, dove
quelle di cioccolata sono un po’
invise . Ultimamente si sono
diffuse anche uova decorate a
tema.
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