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DALLE FIABE ALLA PIXAR
 

  LE FIABE
     

Fiabe ingenue per adulti maturi 

 

L’origine ed il significato delle fiabe.

 

Tutte le fiabe del mondo si assomigliano 

 
  WALT DISNEY
   

Disney, dalla sua nascita alla nascita di Topolino 

 

La creazione di Topolino 

 

La Disney dei lungometraggi

 

Disneyland e il mondo di Walt

 

Disney: gli ultimi anni e i successivi

 
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I film d’animazione

 

Fasi tecniche dell’animazione

 
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La Pixar e l’animazione in CGI

 

I lungometraggi ed il rapporto con la Disney

 

Il nuovo Disney: John Alan Lasseter

 
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Il mondo fiabesco dei Puffi

 
 
 
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Walt Disney è una delle figure chiave nella cinematografia (e non solo) del XX secolo. La sua “specializzazione” in film d’animazione per bambini si collega al mondo della favolistica precedente, che ha visto importanti nomi legati al genere. Disney, in pratica, da solo ha definito una grande realtà immaginifica, che ha ispirato ed ispira direttamente la fantasia della nuova società contemporanea.
Nella sua vita ha ottenuto, con i suoi film, il record di nomination all'Oscar (59 in totale), vincendone 22, più altri 4 ricevuti alla carriera. E’, a tutti gli effetti, il padre dei film d'animazione.

Come in una delle sue fiabe, la famiglia di Walt Disney ha origini antiche. Il lontano progenitore è un certo Hugues D'Isigny (dal nome del paese francese d’origine). Dopo l’invasione dell’Inghilterra vi si stabilisce con la famiglia. Nel 1834 alcuni  suoi discendenti lasciano Liverpool per spostarsi negli Stati Uniti. Ed è qui, a Chicago, che nasce Walt nel 1901, da Flora Call e Elias Disney (avranno cinque figli). Il suo nome, per esteso, è Walter Elias Disney Junior. Deve il nome Walter (abbreviato poi in Walt) da un amico di famiglia, il reverendo Walter Parr (che lo battezzò). Nel 1906, il padre compra una fattoria di 200 ettari pagandola 3.000 dollari, a Marceline, in Missouri, dove si trasferisce la famiglia. Qui Walt studia alla scuola elementare.

Quando, nel 1909, il padre si ammala, i Disney si trasferiscono, per un anno, in una casa d’affitto, per poi traslocare a Kansas City. Qui si ricongiungono con Herbert e Raymond, fratelli maggiori di Walt. Il ragazzo inizia a darsi da fare per aiutare la famiglia. Inizia con il  distribuire giornali, ma, contemporaneamente, studia alla scuola secondaria di Benton, dove si diploma nel 1917. Infaticabile, nello stesso periodo è iscritto, insieme alla sorella, ad un corso dell'Istituto Artistico di Chicago. Tra il 1911 e il 1917, grazie allo zio Michael Martin, ingegnere ferroviario, vende giornali, dolciumi e bibite sui treni della Missouri Pacific Railroad, gli permette di viaggiare molto. Iscrittosi al liceo McKinley, si dà da fare con il giornalino scolastico (dal nome The Voices), occupandosi delle sue illustrazioni.
Walt, tuttavia, è inquieto. Falsificati i documenti (era minorenne), parte come autista di autombulanze per la guerra che si sta svolgendo in Europa (la prima guerra mondiale). Rimarrà in Francia fino al 1919, quando, congedatosi, tornerà a Kansas City dal fratello Roy.

Dopo la guerra, ormai uomo, scende sul mercato alla ricerca di un lavoro. Desideroso di entrare nel mondo dei film (attività allora dìavanguardia), cerca di entrare nello staff addirittura di Charlie Chaplin. Non vi riesce, ma comincia a lavorare, per 50 dollari al mese, al Newman Theatre, occupandosi del programma settimanale. Qui incontra Ubbe Ert Iwerks (suo coetaneo), artista animatore. Con lui, da buon americano, apre una società: la Iwerks-Disney Commercial Artists. Ridotti quasi sul lastrico, si salvano grazie alla Kansas City Film Ad Company, che gli commissiona brevi filmati pubblicitari a diffusione locale. Non è molto, ma può essere un buon inizio.
Lavorando in un garage, Walt sperimenta animazioni più avanzate di quelle pubblicitarie che gli richiedono. Produce i Newman Laugh-O-Grams, filmati d’opinione per laNewman Theater Company”, con un buon successo, e, contemporaneamente, dei brevi cortometraggi d’animazione su fiabe per bambini. Crea la Laugh-O-Grams, Inc., a cui partecipano Ub Iwerks, Hugh Harman, Rudolph Ising, Carmen Maxwell e Friz Freleng. Ottiene un ottimo successo nella regione di Kansas City, ma, poiché i costi sono maggiori dei guadagni, Walt dichiara fallimento, nel 1923, dopo aver realizzato il cartone animato Alice's Wonderland. E’ in questo momento che il fratello di Walt, Roy Oliver, lo invita lo invita a trasferirsi a Hollywood, in Califormia. Dopo aver racimolato i soldi del biglietto ferroviario, Walt Disney parte verso l’ignoto, portando con sé solo l’ultimo filmato di Alice's Wonderland.

Qui, unitamente al fratello Roy, fondano la Disney Brothers Studio, con sede nel garage del loro zio Robert. Ma l’inizio è promettente. Vengono contattati da Winkler e Mintz, una coppia di distributori di diritti operante a New York, che già distribuivano la serie per bambini Felix the Cat. Gli commissionano dodici film misti, d’animazione e dal vivo, sulla base del cortometraggio su Alice. Dal Kansas lo raggiungono Virginia Davis, già attrice del Alice's Wonderland, e Ub Iwerks. Nel 1926 il nome Disney Brothers Studio si modifica in Walt Disney Studio, per poi divenire, nel 1928, Walt Disney Productions. Nel 1925, Walt sposa Lillian Bounds, sua collaboratrice agli Studios.
Diverse sono le attrici che recitano nel ruolo di Alice nelle Alice Comedies, ma, nel 1927, quando la serie è completata, i cortometraggi sono realizzati più con animazioni che dal vivo. Ed il successo è promettente.

La svolta
Nel 1927, Charles Mintz, sposando Margaret Winkler, diventa il controllore della società e commissiona a Disney una nuova serie su Oswald the Lucky Rabbit (Oswald il coniglio fortunato), distribuita da Universal Pictures. Oswald diviene ben presto una figura molto popolare. Gli studi della Disney vengono potenziati con l’arrivo di nuovi animatori, anche della vecchia cerchia degli amici di Walt di Kansas City.
Il successo che ottiene, tuttavia, è tale che gli appetiti economici salgono alle stelle. Convocato Disney a New York, Mintz gli comunica che tutti i suoi collaboratori sono sotto contratto con lui e che gli avrebbe diminuito la sua quota, per ridurre i costi di produzione. Lo informa che il marchio commerciale del coniglio Oswald è proprietà della Universal e non della Disney. E conclude dicendogli chiaramente che ad un suo rifiuto lo avrebbe esonerato e creato un proprio studio d’animazione.
Walt Disney, con coraggio non accetta, trovandosi senza il “conoglio fortunato” e senza più commesse. Cercando dentro se stesso va alla ricerca di un nuovo personaggio per l’animazione cinematografica. Certo ne rimane segnato e nel resto della sua vita sarà sempre attento al problema dei diritti d’autore e commerciali.

Parallelamente si svolge il cammino di Charles Mintz e di Oswald. La maggior parte dei collaboratori lascia Disney per la Universal, dove una sezione interna (diretta da Walter Lantz) porta avanti le storie del coniglio. Ad esso viene affiancato un altro personaggio a cartoni animati: Krazy Kat, che verrà denominato poi Screen Gems. Mintz verrà poi ripagato della sua stessa moneta. Infatti gli animatori Harman, Ising, Maxwell e Freleng lasciano la Universal per mettersi in proprio (quella che diverrà la Harman-Ising Studio). Realizzano un proprio coniglio (simile ad Oswald,  chiamato Bosko) e lo vendono alla concorrente Warner Bros. Per quest’ultima, inizieranno poi la serie Looney Tunes.

L’ideazione di Topolino è ormai entrata nella leggenda. Si racconta che Walt Disney, durante un viaggio in treno da New York a Los Angeles, schizzò su un taccuino un personaggio simile a Oswald il coniglio, ma non ne rimase soddisfatto. Giunto a casa modificò il pupazzo, togliendogli le orecchie a penzoloni (tipiche di Oswald) e aggiungendo una piccola coda, cioè trasformandolo in un topo, un Topolino, appunto (come verrà chiamato in Italia. In America, invece, venne battezzato, inizialmente, come Mortimer Mouse, nome che fu poi cambiato da Lillian Disney in Mickey Mouse, ingraziosendolo. Era nato il personaggio più famoso della Storia. Altri, più semplicemente, riportano che Walt Disney ne inventò il carattere, ma a disegnarlo fu invece Ub Iwerks.

 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
 
 

   
 
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