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  l'ILLUMINISMO

Introduzione
 
 
 La rivoluzione scientifica
 
L'illuminismo
 
Il nuovo modello di sviluppo
 
La diversificazione europea
 
Cosimo Amidei
 
Cesare Beccaria
 
Pietro Giannone
 
Giuseppe Parini
 
Pietro Verri
 
Conclusioni
 
 
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Nonostante le guerre scaturite in Europa dalla Rivoluzione Francese in poi, il pensiero illuminista porta a riforme in tutti gli stati europei. Nella stessa Inghilterra, dove per altro era nato il nuovo pensiero, si realizza una nuova concezione dello Stato, che segna l'ascesa di quella borghesia che darà il via alla rivoluzione industriale inglese. In Francia la Rivoluzione, tanto avversata, porta alla proclamazione dei "diritti dell'uomo". In Germania Federico II di Prussia modifica le strutture dello stato in senso moderno coinvolgendo la stessa nobiltà nella riorganizzazione militare, affidando alla borghesia il compito di svecchiare la realtà economica, con il superamento del feudalesimo agrario, e il potenziamento di tutte le attività economiche, compresa quella agraria.
Quasi in tutti gli stati europei si riconosce uno svecchiamento delle istituzioni. Ne sono coinvolti Caterina II di Russia e Maria Teresa e Giuseppe II d'Austria ( tra i cosiddetti “despoti illuminati”), ma anche Spagna, Portogallo, Danimarca e Svezia.
Con la riduzione del potere della Chiesa cattolica, l'abolizione del diritto d'asilo e dell'Inquisizione, cresce la tolleranza religiosa. Vengono ridotti vecchi privilegi della nobiltà, delle comunità rurali, delle corporazioni. Vengono sviluppate sempre in modo crescente tutte le attività industriali e commerciali. L'istruzione viene allargata a nuove classi sociali che prima ne erano escluse. Vengono riformate le amministrazioni locali in senso efficientista e cresce una piccola classe di proprietari terrieri.
In Italia la modernizzazione, scaturita dalle nuove idee, coinvolge Lombardia, Toscana e Regno di Napoli.
La Rivoluzione Francese, prodotto dell'ala più integralista dell'illuminismo, produsse eccessi tali che molti illuministi stessi ne presero le distanze, gettò discredito sul movimento e provocò la successiva critica storica da parte della polemica romantica agli inizi dell'Ottocento. Tra gli “errori” dell'illuminismo furono presentati: la scarsa importanza data alle tradizioni e alla storia, la tendenza all'ateismo, il delirio della razionalità.

 

 

 
 
 
 
 
 
 

   
 
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