"I Giovani Ribelli del '48.
Memorie del Risorgimento Lombardo"
Palazzo Reale - Milano
fino al 5 giugno

Il 17 marzo 2011, giorno della ricorrenza, si sono aperte ufficialmente le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità italiana. Tra le manifestazioni possiamo annoverare anche la mostra milanese "I Giovani Ribelli del '48 - Memorie del Risorgimento Lombardo" che sarà aperta fino al 5 giugno a Palazzo Reale. Sponsor dell’iniziativa Intesa Sanpaolo, a dimostrazione di una sua convinta partecipazione agli ideali, contenuti e valori dell’unità italiana.

Il percorso della mostra, che si snoda in undici tappe, non tratta di rutta la storia risorgimentale, ma si occupa di una sua specifica parte espressa da Giovanni Visconti di Venosta nel suo diario, che tratta dei grandi e piccoli protagonisti del periodo risorgimentale in Lombardia, a loro volta testimoni di grandi e piccoli avvenimenti della sua storia. Il suo racconto è testimonianza di un sentimento ed una emozione unica: "Nascere in una patria schiava e divisa, avere a cuore l'ideale della sua libertà e vederne raggiunta la meta è una di quelle fortune che hanno rari esempi nella Storia. Ed ora ai nuovi giovani di renderla grande e felice!".

Le undici tappe partono dalla sezione “Ideali unitari prerisorgimentali in lombardia”, che tratta, ovviamente, del sogno unitario che i giovani italiani nutrivano all’inizio dell’Ottocento.
La seconda tappa, “Pio IX e le speranze dell'Italia”, introduce il ’48, quando il papa concesse la costituzione, che introduce la terza tappa: “Le 5 giornate di Milano”, che tratta la famosa insurrezione che scacciò gli austriaci da Milano. Segue “Novara e la fine di un sogno”, cioè l’amara sconfitta del ’49, che fece tornare le cose come prima della rivolta, con Carlo Alberto che abdica per Vittorio Emanuele, firmatario dell’armistizio con il generale Radetzky.
La quinta e sesta parte trattano del rapporto tra i lombardi e l’impero austriaco: il “Ritorno degli Asburgo - Francesco Giuseppe ed Elisabetta d'Austria a Milano” (1857), a cui segue “Massimiliano d'Asburgo e il Governatorato del Lombardo Veneto”.
Curiosa è la tappa successiva: “Salotti femminili e Patriottismo”. Emergono figure di grandi donne che a Milano o a Parigi favorirono il diffondersi degli ideali risorgimentali e molto di più. Ecco con la contessa Maffei,  operante a Milano, e la principessa Trivulzio di Belgiojoso, invece a Parigi.
Il raggiungimento dell’unità d’Italia passa per i lombardi per la seconda Guerra d’Indipendenza. “I volontari lombardi”, che andavano in Piemonte per arruolarsi nell’ersercito dei Savoia; “La II Guerra di Indipendenza”, l’agognato momento in cui si passa all’azione e si canta felici la Bela Gigogin; “Solferino e il duro colpo di Villafranca”, narra della vittoria ottenuta con gli austriaci e il successivo deludente armistizio, firmato, inaspettatamente, da Napoleone III di Francia, lasciò ancora molto da fare.
L'ultima sezione non può che essere “1861 Italia!”, con quel 17 marzo 1861: l’inizio di quella storia unitaria che celebriamo proprio quest’anno.