Nella seconda metà del secolo con l'avvio degli scavi
di Pompei ed Ercolano, si diffonde in Europa la riscoperta
dell'arte classica. Gli architetti iniziano a viaggiare ovunque
vi siano resti archeologici dimenticati da riscoprire. E' in
questa ottica che un incisore ed architetto Giovan Battista
Piranesi, si trasferisce nel 1740 a Roma. Inizia a riprodurre le
antichità della città eterna, riportandole "alla luce" una
seconda volta. Lavora dal 1748 ed il 1775 alle sue vedute di
Roma. Alla fine finisce per diffondere ovunque il valore
dell'architettura romana e l'innegabile fascino delle rovine. La
sua opera di instancabile incisore è conosciuta tutt'oggi, anche
per il successo della sua produzione nel Settecento. Piranesi
non può essere definito un neoclassico, essendo ancora legato
alla "passionalità" barocca, ma egli finisce per essere il vate
del nuovo stile. Le sue incisioni formano il nuovo gusto,
diventa egli stesso un personaggio chiave nello studio del nuovo
movimento. La sua opera architettonica più conosciuta, Santa
Maria del Priorato a Roma, dimostra, in effetti, come nella sua
inventiva sia a cavallo tra neoclassicismo e barocco. Egli
reinventa l'architettura romana più che imitarla. I principi
teorici del Neoclassicismo vengono sviluppati da due grandi
personalità: Winckelmann e Mengs. Il Neoclassicismo viene visto
proprio come "imitazione" dell'Arte classica, rigorosa e,
aggiungeremmo, scientifica, proveniente più dalla mente che dal
cuore. In effetti le caratteristiche del neoclassicismo
trovano origine nel pensiero illuminista. Il metodo di analisi
razionale dell'illuminismo, che dipende a sua volta dal nuovo
metodo scientico mutuato dai grandi scienziati del Seicento,
spinge gli artisti verso una creazione dove la purezza dei
canoni classici viene riprodotta con rigore per ottenerne
l'armonia che ne è insita. Proprio "l'imitazione" di WincKelmann
e Mengs. L'illuminismo come il neoclassicismo hanno "nemici"
comuni:da una parte gli eccessi delle monarchie, dall'altra il
barocco e il rococò che ne sono l'espressione artistica. Se l'
“ideazione” è legata con l'immaginazione, i procedimenti della
ragione hanno affinità con la scienza e la matematica.
Progettare senza per questo cercare il coinvolgimento emotivo
dello spettatore. Una compostezza e una razionalità dal fascino
naturale: il neoclassicismo, appunto. Accade così che molti
artisti si ispirino alla mitologia classica, fuori dal tempo,
astratta, per essere più vicino alla freddezza dell'ideale, del
tecnico. La scelta dell'imitazione dei classici diventa così una
scelta dal carattere etico-ideologico. Essere degli artisti
illuministi, condividerne gli ideali e le opinioni sulla realtà
(ma anche sulle realtà storiche), significa accettarne il
metodo. “L'arte neoclassica vuol essere arte moderna, impegnata
a fondo nella problematica del proprio tempo”. (Argan)
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