Jean-Jacques Rousseau (Ginevra, 28 giugno
1712 – Ermenonville, 2 luglio 1778) filosofo, scrittore e
musicista, è conosciuto soprattutto per le sue teorie innovative
di carattere socio-politico, che influenzarono direttamente la
Rivoluzione Francese e il cambiamento del pensiero in generale.
Tale fu la novità che le sue idee arrivarono a influire sulle
teorie socialiste e la maturazione del nazionalismo. Il concetto
principale delle sue idee è, senz'altro, espresso bene dalla
frase, contenuta all'interno del suo libro il Contratto
sociale, che recita:
"L'uomo è nato libero, ma
ovunque è in catene".
Nato in una famiglia medio borghese a Ginevra, perse ben
presto i genitori; la madre morì per complicazioni post-parto,
il padre, invece, fu scacciato da Ginevra, lasciandolo in
affidamento nel 1722. Giovane fantasioso, intelligente e
creativo, fu lettore vorace di testi classici, che lo
influenzarono nel carattere, successivamente. Tra i più
importanti testi letti furono: la Bibbia, le Vite parallele di
Plutarco e i sermoni di Calvino (Rousseau era di religione
calvinista). Fece per diversi anni apprendistato prima presso un
notaio e poi un incisore. Rousseau lasciò Ginevra il 14 marzo
del 1728. Viaggiò nella sua vita parecchio. Nonostante la
personalità rigidamente calvinista, dopo aver conosciuto la
baronessa francese Francoise-Louise de Warens si convertì al
cattolicesimo, passò un breve periodo in seminario, nel 1754,
Rousseau tornato a Ginevra, si convertì nuovamente al
Calvinismo, per poi seguire le teorie deiste. Altrettanto
inquieto fu nel lavoro: all'inizio del decennio 1730, lavorò
come insegnante di musica a Chambery; a Lione nel 1740, fece da
tutore del giovane figlio di Gabriel Bonnet de Mably; nel 1742,
a Parigi, propose all'Accademia delle Scienze un innovativo
metodo di scrittura musicale, che, però, gli fu rifiutato; dal
1743 al 1744 fu segretario dell'ambasciatore francese a Venezia,
che citò spesso, in seguito, per la sua Repubblica. A Parigi
conobbe Diderot, con cui collaborò per l'Enciclopedie, scrivendo
alcuni articoli di musica e, soprattutto, per la voce "Economia
politica" nel 1755. I rapporti con l'enciclopedista finirono,
poco dopo, per rovinarsi. Nel 1750, per un concorso indetto
dall'Accademia di Digione, per un saggio sullo sviluppo
delle arti e delle scienze sotto il profilo morale, egli
scrisse il Discorso sulle scienze e le arti. Vinse il
concorso ed ottenne una certa notorietà. Un suo brano musicale
(“l'indovino del villaggio”) fu messo in scena, addirittura, nel
1752, per Luigi XV.
Tornato a Ginevra, nel 1755, finì di
scrivere il testo Discorso sull'origine e i fondamenti della
diseguaglianza tra gli uomini. E' questo il momento in cui
la vita di Rousseau prende una piega totalmente negativa, per il
pensiero assolutamente innovativo che egli diffonde. La sua
opera incontra, infatti, un detrimento sempre crescente presso
il governo francese. Nel 1762 pubblica il Contratto
sociale e l'Emilio o dell'educazione. Trattando nei
due testi una forte critica alla religione, questo gli costò la
messa all'indice, sia in Francia che a Ginevra, tanto che
Rousseau fu costretto a fuggire per evitare l'arresto.
Risiedette prima a Berna, poi a Motiers, in Svizzera, braccato
da critici integralisti (la sua casa a Moitiers fu murata nel
1765). Nel gennaio del 1766 si recò in Gran Bretagna dal
filosofo David Hume, altrettanto critico verso le religioni.
Ma dopo diciotto mesi, reso inquieto da una specie di paranoia,
ripartì per tornare in Francia sotto mentite spoglie (con il
nome di "Renou"), nonostante gli fosse vietato fino al 1770. Nel
1768 sposò Thérèse Lavasseur, una giovane sarta analfabeta, da
cui aveva avuto, in passato, cinque figli, tutti abbandonati
all'orfanotrofio. La cosa fu spesso criticata per le sue teorie
educative (da Voltaire e diversi commentatori). Nel 1770
tornò a Parigi, con la clausola di non pubblicare nessun testo.
Rousseau scritte le sue Confessioni, cominciò a darne
letture private. La cosa non passò inosservata e gli vennero
impedite l'anno seguente. Tutto ciò che il filosofo scrisse in
seguito (Rousseau continuò a scrivere sino alla morte) fu
integralmente oscurato, e trovarono pubblicazione solo nel 1782,
a morte avvenuta. Dopo aver scritto ai tempi di Motiers il
Progetto costituzionale della Corsica, nel 1772 gli fu
richiesto di comporre la nuova costituzione della Polonia.
L'opera, Considerazioni sul governo della Polonia,
fu il suo ultimo grande trattato politico. Limitato nel suo
lavoro, forse realmente paranoico (a ragione) l'ultima parte
della sua vita lo vede povero e solitario. Passeggiando una
mattina per i giardini del marchese di Girardin, a Ermenonville,
vicino Parigi, fu colto da una emorragia. Morì il 2 luglio del
1778. Avvenuta la Rivoluzione Francese, nel 1794,
riconosciuta la sua importanza, dal piccolo cimitero nella Ile
des Peupliers, le sue spoglie furono traslate al Pantheon di
Parigi, accanto a quelle di Voltaire, tra i grandi di Francia.
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