L’ANPI Provinciale di Messina condanna lo sfregio alla lapide posta nel Giardino Tina Anselmi a Torino

Giuseppe Martino, Presidente Comitato Provinciale Anpi Messina, trasmette il seguente comunicato per esortare a mantenere saldi valori e principi di democrazia e libertà, «perché il fascismo non ritorni sotto mentite spoglie».

A Torino è stata sfregiata la lapide intitolata a Tina Anselmi, partigiana e prima donna ad avere ricoperto la carica di ministro nella Repubblica Italiana. È stata tracciata una svastica con uno spray di vernice nera. Bisogna essere malvagi e ignoranti per imbrattare con il simbolo del male assoluto la targa a Mirafiori Nord in memoria di una donna mite e coraggiosa come Tina Anselmi. E’ grazie a persone come lei, partigiana e madre costituente, che l’Italia oggi è un Paese libero. Anche per i mentecatti neofascisti o neonazisti che hanno cercato inutilmente di offendere il suo ricordo.

Su questi valori e principi di democrazia e libertà dobbiamo vigilare ogni giorno perché il fascismo non ritorni sotto mentite spoglie.

La svastica sopra la targa che ricorda Tina Anselmi non offende in nessun modo una donna straordinaria che ha servito il Paese come Partigiana prima e poi come parlamentare nelle istituzioni.

A lei si deve la legge 833, che istituì il Sistema Sanitario Nazionale, lo stesso sistema sanitario prezioso durante la pandemia da Covid e prezioso ogni giorno, occupandosi della tutela della salute degli italiani. Tina Anselmi è stata anche Presidente della commissione parlamentare d’inchiesta che chiese lo scioglimento della P2 pubblicando i nomi dei suoi affiliati.

Siamo sicuri come ANPI che il Comune di Torino riparerà a questa offesa restituendo alla targa di Tina Anselmi la condizione primitiva e la dignità che merita.

Diamo una possibilità alla pace

Riecheggiando il “Give peace a chance” di John Lennon, un gruppo di persone e associazioni hanno organizzato un evento cittadino dal significativo titolo di “Diamo una possibilità alla pace”. Gli interrogativi su questi tempi assurdi di guerra e sterminio degli “scarti” umani sono tanti e profondi. Pensando di interpretare i desideri della gente comune che nella sua maggioranza, anche nella nostra Italia e in città, vuole assolutamente la pace, si è costituito un insieme di promotori di “Dialoghi disarmati”, una serie di incontri intesi a riflettere sulle ragioni della pace e per un mondo senza guerre.

Una prima tappa del percorso è l’evento cittadino “Diamo una possibilità alla Pace” per superare l’appiattimento quasi generalizzato al pensiero unico della ineluttabilità di questa guerra che giustifica migliaia di morti, milioni di profughi, sperpero di risorse, effetti devastanti nel mondo intero, minaccia di guerra planetaria.

Quindi è stato chiesto al sen. Raniero La Valle di venire a Messina per cercare insieme delle risposte.

L’incontro è previsto per giovedì 30 giugno, alle ore 18, al Palazzo della Cultura di viale Boccetta. Porterà i saluti Nino Mantineo e introdurrà Caterina Pastura.

L’evento non prevede solo la relazione del sen. La Valle, ma la possibilità di porgere domande da parte delle associazioni promotrici e ci sarà spazio per altri interrogativi dei partecipanti.

Quale senso può avere oggi una guerra che procura vittime in maggioranza civili? Un protagonista di queste guerre, Gino Strada, diceva che su 10 feriti da lui curati in luoghi di guerra, 9 erano civili, compresi donne e bambini.

Cosa mai nella storia ha risolto la guerra?

Si può dire oggi che abbiamo guerre difensive mentre si teorizza la necessità di una guerra preventiva e infinita?

I gruppi e i cittadini che hanno promosso l’evento sono: Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, Anpi, Salvo Trimarchi, Emergency, Caritas Messina, Italia Nostra, Mesogea Editrice, Tenda della Pace, Azione Cattolica, Cisl, Cgil, Uil, Migrantes, Azione cattolica diocesana, Meic Messina, Anolf-Cisl, Comunità islamica di Messina.

È prevista infine la possibile sottoscrizione di un documento finale dell’incontro.

Raccuja celebra il centenario di Giovanni Raccuia, partigiano

Aveva solo 21 anni nel 1943 e l’8 settembre, il giorno dell’armistizio e della fuga del re e degli alti comandi militari e politici, dovette decidere da che parte stare.

Giovanni Raccuia, nativo di Raccuja, non ebbe dubbi: dalla parte dell’antifascismo e della Resistenza. La domanda se la posero in milioni gli italiani dopo due anni e mezzo di guerra, fossero in divisa o meno. Molti di loro scelsero di “andare in montagna”, di unirsi alle formazioni partigiane. Raccuia lo fece sul fronte orientale, dove si trovava, e si unì alle Brigate Garibaldi, pronto a combattere insieme ai partigiani jugoslavi. Con loro e con i suoi compagni italiani andò a liberare Lubiana dai nazi-fascisti.

Sabato 25 giugno la sezione dell’Anpi – l’Associazione nazionale dei partigiani d’Italia – celebrerà a Raccuja il centenario della nascita con l’iniziativa “Giovanni Raccuia partigiano – nel centenario della nascita 1922-2022 – un raccujese nella lotta di Liberazione partigiana”, che si svolgerà al Castello Branciforti alle ore 18.

A introdurre l’incontro saranno Adelina Bertilone, Presidente Anpi Sezione di Raccuja, e Giuseppe Martino, Presidente provinciale Anpi Messina.

Seguiranno i relatori Elina Gugliuzzo, Prof. Associata Università Pegaso Napoli, su “Resistenza italiana, Resistenza europea”; Giuseppe Restifo, Ricercatore indipendente, su “La partecipazione dei meridionali alla Resistenza” e Antonino Teramo, Dottore di ricerca in Storia, su “Non solo un rito: le rievocazioni della Resistenza”.

Sono previsti interventi programmati di Anita Carmela Cugno, Docente, che porterà “Una testimonianza diretta su Giovanni Raccuia” e di Giuseppe Cugno per l’Associazione nazionale famiglie caduti e dispersi in guerra.

Si chiuderà con gli interventi del pubblico.

Nel quadro dell’iniziativa è prevista anche l’apposizione di una targa ricordo di Giovanni Raccuia sulla casa dove nacque cent’anni fa.

“Mostrava evidenti segni di nervosismo…”

Piena solidarietà a Claudio Risitano: è quanto dichiarano i firmatari di questo documento pubblico, dopo che giorno 30 pomeriggio è stato sottoposto a perquisizione personale e della propria auto. Gli agenti della Polizia erano alla ricerca di “armi, esplosivi o strumenti di effrazione”, ma Claudio, davanti al bar Spadaro del Muricello, ovviamente non aveva niente di tutto questo. Così pure non ne nascondeva nella sua automobile in via Torrente Trapani. Ma egualmente la perquisizione “è stata eseguita – si legge nel verbale della Polizia – poiché la persona indicata in oggetto all’atto del controllo mostrava evidenti segni di nervosismo”.

Il fatto suscita indignazione e riprovazione: ne prendano atto Questore e Prefetto. Ma soprattutto si presenta come una lesione dei diritti costituzionali del cittadino, in questo caso Claudio Risitano, ma domani potrebbe riguardare ognuno di noi. La violazione è avallata da decisioni politiche e da indirizzi di livello molto più alto di quello locale. A 150 metri dal Muricello, in piazza Casa Pia, quel pomeriggio del 30, c’era uno dei leader politici nazionali che hanno stracciato letteralmente l’art. 11 della Costituzione, facendo dell’Italia un Paese cobelligerante nei fatti.

In questo anno 2022 è cresciuta in noi la preoccupazione per la tenuta democratica del Paese, visto che vengono violate costantemente prerogative del Parlamento, che la crisi economica attinge e colpisce già i ceti popolari, mentre si assiste a una forte crescita della diseguaglianza sociale, che diritti storicamente conquistati vengono fortemente messi in discussione. È chiaro che episodi come quello del 30 pomeriggio al Muricello non si debbono ripetere e la vigilanza democratica non si deve abbassare, anche rispetto a fatti apparentemente “minori” ma esemplificativi di una situazione in corso di deterioramento democratico a cui occorre opporre un argine.

Enzo Bertuccelli

Santino Bonfiglio

Angela Cacciola

Tonino Cafeo

Patrizia Caminiti

Sostine Cannata

Floriana Castiglia

Lucio Costa

Antonio Currò

Lucia Di Pietro

Rosario Duca

Paola Fazio

Angela Flocco

Francesca Fusco

Concetta Giunta

Orazio Grimaldi

Alessandro Grussu

Giacomo Gugliandolo

Elina Gugliuzzo

Antonino Gussio

Daniele Ialacqua

Giulia La Fauci

Tina Luppino

Egidio Maio

Federico Martino

Giuseppe Martino

Riccardo Orioles

Daniele Pompejano

Maria Raccuia Barone

Giuseppe Restifo

Ivana Risitano

Angela Rizzo

Liboria Nuccia Romano

Alessandro Solano

Gino Sturniolo

Giovanni Tomasello

Margot Villari

IMMAGINE DI APERTURA di OpenClipart-Vectors su sfondo di  Miguel Á. Padriñán (da Pixabay)