Un anno di guerra: a qualcuno ancora non basta – Noi diciamo invece: cessate il fuoco subito!

Il 24 febbraio si compie il primo anno di guerra, dopo l’infame invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa nel 2022.

In realtà la guerra – quella al confine fra Ucraina e Russia – nel 2023 giunge al suo nono, ostinato anno di persistenza. Purtroppo, malgrado morti e distruzioni, si continua ad assistere a una drammatica deriva bellicista che rischia di far sprofondare il mondo in un baratro. Ma se questo non importa nulla ai fabbricanti d’armi e importa poco a molti governi, non è così per i popoli della Terra. Sentiamo la comune aspirazione alla pace attraverso i loro portavoce: Papa Francesco, il presidente Lula, gli esponenti ambientalisti, pacifisti e nonviolenti.

Per questo riteniamo quanto mai necessario che tutte le forze pacifiste si mobilitino su tutto il territorio nazionale, e anche nella nostra città, per chiedere a gran voce che si torni a lavorare seriamente a una soluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino. A tal fine, messe da parte le divergenze di opinioni, va ricercato lo scopo imprescindibile di riavviare le trattative tra le forze belligeranti e, quindi, l’impegno a fermare una volta per tutte questa folle guerra.

Contrariamente allo spirito e alla sostanza dell’art. 11 della Costituzione italiana, l’invio di armi – come afferma la Rete Italiana Pace e Disarmo – non porta alla pace ma tende a rendere permanente la guerra. 

Sentiamo il bisogno di esprimere la più viva solidarietà al popolo ucraino vittima inerme di questo conflitto, agli obiettori e ai disertori sia russi che ucraini e ci dichiariamo pronti a sostenerli nel loro ripudio della guerra.

Un anno basta e avanza!

“Se ti prepari alla guerra avrai la guerra, se ti prepari alla pace avrai la pace” (Yurii Sheliazhenko, pacifista ucraino)

Evento promosso da ANPI e dalla Tenda della Pace e della Nonviolenza

Appuntamento sabato 25 febbraio alle ore 17 a piazza Cairoli (lato monte), con le bandiere della Pace, al fianco del popolo ucraino vittima inerme di questo conflitto, dei pacifisti, degli obiettori e disertori sia russi che ucraini.

Durante il sit-in si susseguiranno interventi delle associazioni promotrici e sarà possibile sostenere con una sottoscrizione i pacifisti, obiettori e disertori dei loro paesi. 

Sarà il nostro modo per essere concretamente al fianco di chi lavora per la pace e il rispetto dei diritti umani, come nei mesi successivi allo scoppio della guerra abbiamo fatto con la popolazione civile in fuga dalla guerra. 

Hanno finora aderito le seguenti organizzazioni:
Abarekà Nandree, ANPI, ARCIGAY, CGIL, CMdB, Comunità di Sant’Egidio, CUB, Emergency Messina, FLC CGIL, Italia Nostra, Legambiente Messina, Lelat, Le veglie contro le morti in mare, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, Rifondazione Comunista, SAE Messina, Senza chiedere il permesso-Artisti visivi, Ufficio diocesano Migrantes, UIL Messina, Una Famiglia per Amico

Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 16 novembre 2022

Un anno di guerra: a qualcuno ancora non basta – Noi diciamo invece: cessate il fuoco subito!

Il 24 febbraio si compie il primo anno di guerra, dopo l’infame invasione dell’Ucraina da parte della Federazione russa nel 2022.

In realtà la guerra – quella al confine fra Ucraina e Russia – nel 2023 giunge al suo nono, ostinato anno di persistenza. Purtroppo, malgrado morti e distruzioni, si continua ad assistere a una drammatica deriva bellicista che rischia di far sprofondare il mondo in un baratro. Ma se questo non importa nulla ai fabbricanti d’armi e importa poco a molti governi, non è così per i popoli della Terra. Sentiamo la comune aspirazione alla pace attraverso i loro portavoce: Papa Francesco, il presidente Lula, gli esponenti ambientalisti, pacifisti e nonviolenti.

Per questo riteniamo quanto mai necessario che tutte le forze pacifiste si mobilitino su tutto il territorio nazionale, e anche nella nostra città, per chiedere a gran voce che si torni a lavorare seriamente a una soluzione diplomatica del conflitto russo-ucraino. A tal fine, messe da parte le divergenze di opinioni, va ricercato lo scopo imprescindibile di riavviare le trattative tra le forze belligeranti e, quindi, l’impegno a fermare una volta per tutte questa folle guerra.

Contrariamente allo spirito e alla sostanza dell’art. 11 della Costituzione italiana, l’invio di armi – come afferma la Rete Italiana Pace e Disarmo – non porta alla pace ma tende a rendere permanente la guerra. 

Sentiamo il bisogno di esprimere la più viva solidarietà al popolo ucraino vittima inerme di questo conflitto, agli obiettori e ai disertori sia russi che ucraini e ci dichiariamo pronti a sostenerli nel loro ripudio della guerra.

Un anno basta e avanza!

“Se ti prepari alla guerra avrai la guerra, se ti prepari alla pace avrai la pace” (Yurii Sheliazhenko, pacifista ucraino)

Evento promosso da ANPI e dalla Tenda della Pace e della Nonviolenza

Appuntamento sabato 25 febbraio alle ore 17 a piazza Cairoli (lato monte), con le bandiere della Pace, al fianco del popolo ucraino vittima inerme di questo conflitto, dei pacifisti, degli obiettori e disertori sia russi che ucraini.

Durante il sit-in si susseguiranno interventi delle associazioni promotrici e sarà possibile sostenere con una sottoscrizione i pacifisti, obiettori e disertori dei loro paesi. 

Sarà il nostro modo per essere concretamente al fianco di chi lavora per la pace e il rispetto dei diritti umani, come nei mesi successivi allo scoppio della guerra abbiamo fatto con la popolazione civile in fuga dalla guerra. 

Il 24 febbraio alle ore 10, davanti la Prefettura di Messina, lato mare, si svolgerà un sit-in più ristretto per far giungere la nostra voce anche alle Istituzioni della città. 

Eventi promossi dall’ANPI e dalla Tenda della Pace e della Nonviolenza.
Per adesionitendadellapacemessina@gmail.com


Hanno finora aderito le seguenti organizzazioni:
Abarekà Nandree, ANPI, ARCIGAY, CGIL, CMdB, Comunità di Sant’Egidio, CUB, Emergency Messina, FLC CGIL, Italia Nostra, Legambiente Messina, Lelat, Le veglie contro le morti in mare, Piccola Comunità Nuovi Orizzonti, Rifondazione Comunista, SAE Messina, Senza chiedere il permesso-Artisti visivi, Ufficio diocesano Migrantes, UIL Messina, Una Famiglia per Amico


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 16 novembre 2022

Seminario di studi didattici: Educazione alla cittadinanza globale – Scelte didattiche e strumenti d’intervento

I recenti orientamenti sull’Educazione alla Cittadinanza Globale in un seminario dell’Anpi e dell’Istituto “Verona Trento”

Lunedì 19 dicembre 2022, alle ore 15, nei locali dell’I.I.S “Verona Trento” di Messina (sito in Via Ugo Bassi n. 73 98123 Messina) si terrà il seminario di studi didattici “Educazione alla Cittadinanza globale – scelte didattiche e strumenti d’intervento“, organizzato dall’Anpi Comitato Provinciale di Messina, in sinergia con l’I.I.S. “Verona Trento“, rappresentato dal Dirigente scolastico prof.ssa Simonetta Di Prima.

Il seminario sarà tenuto dal prof. Alessio Surian, psicologo e pedagogista, professore associato presso l’Università di Padova dove insegna Apprendimenti trasformativiDinamiche comunicativeTecnologie della formazione in presenza e a distanza.

Surian lavora nel Dipartimenti FISPPA e nel Centro Interdipartimentale CIRSIM.

Conduce ricerche sulle interazioni sociali, in particolare in collaborazione con lo “Special Interest Group“, “SIG 21“, “Teaching and Learning in Culturally Diverse
Settings
“, dell’European Association for Research on Learning and Instruction
(EARLI) e con il Consiglio Latinoamericano delle Scienze Sociali (CLACSO).

Collabora come ricercatore e consulente con la Commissione Europea e il Consiglio d’Europa ed Enti pubblici nazionali e locali, in particolare sulle tematiche formative ed interculturali.

Per la sua valenza formativa il seminario è stato riconosciuto dall’Ufficio VIII Ambito Territoriale di Messina e, al termine della formazione, sarà rilasciato l’attestato di partecipazione a cura dell’I.I.S. “Verona Trento” e dall’Anpi.

L’incontro seminariale di lunedì 19 rappresenta la prima tappa di un percorso di formazione rivolto ai docenti per fornire loro ulteriori sollecitazioni, stimoli e strumenti didattici per affrontare nel quotidiano lavoro didattico le tematiche sopra citate.

Il seminario presenterà una rassegna di documenti e studi che identificano nodi di contenuto e di approccio didattico per l’integrazione della cittadinanza in chiave locale e planetaria, sottolineandone aspetti relativi alle dimensioni della giustizia, della sostenibilità, della partecipazione, della diversità culturale e della decolonialità.

Tutto ciò, compendiato nel recente documento di indirizzo Strategia Italiana per l’Educazione alla Cittadinanza Globale, costituisce stimolo e occasione per rivedere e aggiornare il quadro di riferimento per l’impostazione dei piani di studio nei di-
versi cicli dell’educazione formale.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 17 dicembre 2022

L’Anpi consiglia al neo-onorevole Francesco Gallo una sana rilettura della Costituzione

Giuliano Castellino è fuori dalla conferenza stampa alla Camera dei Deputati. La reazione immediata dell’Anpi, della Cgil e di altre forze democratiche ha evitato un ulteriore scempio della dignità delle istituzioni, bene irrinunciabile e inattaccabile.

Nella vicenda che ha visto protagonista il sorvegliato speciale Castellino, protagonista dell’assalto alla sede nazionale della Cgil, c’è un risvolto messinese. La sala alla Camera, in cui l’imputato di devastazione aggravata, resistenza e istigazione a delinquere avrebbe voluto tenere la conferenza stampa di lancio del suo movimento di estrema destra, l’aveva prenotata Francesco Gallo, deputato di Sud Chiama Nord. “Non so di Castellino – avrebbe poi detto il neo-onorevole messinese – Io ho fatto una cortesia all’avvocato Taormina, che mi aveva chiesto di prenotare la sala”. E poi cosa mai avrebbe fatto il Castellino, se non “una stupidaggine”? e poi, se ti chiedono una “cortesia”, che fai? Soprattutto se a chiedertela è Carlo Taormina, avvocato difensore di Cateno De Luca, che ha fatto eleggere Gallo.

La mentalità della “cortesia” è tipicamente democristiana. Non andava bene nel secolo scorso, a maggior ragione non va bene in questo, in cui si è tornati agli assalti alle sedi sindacali, esattamente come facevano cent’anni prima i predecessori fascisti. A furia di “carinerie” e di sottovalutazioni, ci fu poi la marcia su Roma, preludio alla dittatura.

Cent’anni son passati e adesso la situazione è pure più grave. Bene fa la Cgil a invitare energicamente l’on. Gallo a rispettare i suoi doveri di rappresentanza della comunità messinese. Invece di prenotare sale per ex esponenti di Forza Nuova, forse sarebbe più opportuno portare in Parlamento le aspirazioni alla pace e alla fine della guerra russo-ucraina, le tematiche del lavoro, le proposte di alleviamento delle sofferenze di una società che geme, come quella messinese.

L’Anpi consiglia al neo-onorevole una sana rilettura della Costituzione.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 16 novembre 2022

Tutti con Liliana Segre

Il modo migliore di esprimere solidarietà a Liliana Segre, cui ancora una volta sono stati indirizzati insulti e minacce, è quello di segnalare alla Polizia postale e alla magistratura tutti gli episodi di violenza e razzismo che corrono sui siti social.

Denunciare è bene, indicando nomi, fatti e parole, che esorbitano dal civile e democratico confronto delle idee e delle posizioni. Denunciare è importante, per cercare di arginare un fenomeno diventato insopportabile e gravissimo. Questa è l’indicazione che proviene dall’Anpi messinese, per preservare un bene della Repubblica: l’articolo 21 della Costituzione. Questo garantisce la libertà di espressione del pensiero, che però non deve essere sopraffatta dalla violenza, dalle offese e dalle minacce, anche di morte.

La presa di posizione dell’Anpi di Messina giunge dopo l’ultimo episodio di aggressione alla senatrice Liliana Segre, la donna più anziana d’Europa – ha 92 anni – a girare con la scorta. Liliana Segre, nel suo ultimo intervento al Senato, è stata applaudita da tutti i senatori, e anche fuori da quell’aula. Ma c’è una fetta minoritaria e pericolosa (e vigliacca) di italiani che continua a infierire su questa donna, scampata ai campi di sterminio nazisti. Adesso questa donna, che è uno scrigno attivo della memoria del Paese normale, ha deciso di denunciare i suoi aggressori.

Una generica solidarietà sarebbe poco utile. Occorre riprendere il suo allarme e passare alle azioni giudiziarie. Quel che avviene di distorto, di violento, di razzista sui social va portato nel posto dove merita di stare: davanti alla giustizia.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provincia di Messina
Comunicato stampa 12 novembre 2022

L’assemblea degli iscritti all’Anpi di Barcellona P.G. dibatte il tema “Antifascismo e Resistenza a 100 anni dalla marcia su Roma”

“Antifascismo e Resistenza a 100 anni dalla marcia su Roma”: con la discussione su questo tema inizierà l’assemblea degli iscritti all’Anpi di Barcellona, indetta per domenica 30 ottobre. La sezione “Lidia Brisca Menapace” dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia intende così riflettere sugli avvenimenti che portarono all’instaurazione del regime mussoliniano. Protagoniste di quella giornata furono le “camicie nere” e quella giornata verrà poi utilizzata dallo stesso regime come ricorrenza fondativa. In realtà si trattò d’un episodio tutt’altro che eroico: la marcia non incontrò opposizione alcuna, anzi fu favorita dalla decisione del re Vittorio Emanuele III di Savoia, il quale rifiutò di proclamare lo stato d’assedio, che avrebbe fermato i “marciatori”.

Ventun anni dopo quella “gloriosa” giornata del ’22 le “camicie nere” andarono incontro alla prova vera: il 10 luglio 1943 le truppe alleate anglo-americane sbarcavano in Sicilia, e avrebbero dovuto essere fermate sul “bagnasciuga” secondo la retorica mussoliniana.

“The Blackshirts legions in Sicily simply melted away in front of the Allies”.

Traducendo questo passo di due storici che scrivono per il pubblico americano, c’è la sintesi della riuscita delle “camicie nere”: le “legioni” in Sicilia semplicemente si squagliarono di fronte agli Alleati. E fecero pure bene, si potrebbe aggiungere. La loro diserzione contribuì a svelare l’auto-inganno del fascismo e di quanti c’avevano creduto: il 25 luglio cadeva Mussolini, che da quel momento diventa una funerea appendice del regime nazista.

Il centenario della marcia su Roma, comunque, non è l’unico punto all’ordine del giorno della sezione Anpi di Barcellona. C’è da supportare la richiesta del cessate-il-fuoco in Ucraina e di una conferenza internazionale di pace; non c’è solo la partecipazione alla manifestazione nazionale del 5 novembre, ma anche le implicazioni di impegno locale. Un impegno che va proseguito è poi quello sul piano educativo-formativo, mentre non si ferma la vigilanza sugli atti di vandalismo che a Barcellona si sono esplicitati con l’uso di svastiche e messaggi di suprematismo bianco.

In collaborazione, infine, con il Comitato provinciale si dovrà proseguire la diffusione di storie di partigiani e resistenti, che nella provincia di Messina non furono pochi.

Anpi , Comitato provinciale di Messina: Al Salone delle Bandiere del Municipio l’incontro su “Lavoro: la grande trasformazione”

“L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”: ma quale lavoro oggi, si chiede l’Anpi messinese? Per accendere una discussione seria su questo tema fondamentale, ha invitato ad aprirla Enzo Mingione, professore emerito di Sociologia dell’Università di Milano Bicocca.

“Lavoro: la grande trasformazione” è il titolo dell’incontro organizzato al Salone delle Bandiere del Municipio di Messina per venerdì 21 ottobre, alle ore 17.30. Sarà esaminato l’impatto sociale del cambiamento del lavoro tra evoluzioni storiche e prospettive globali: introduce il prof. Federico Martino, presidente onorario dell’Anpi di Messina.

L’incontro con Mingione sarà pieno di domande: quali sono le coordinate per comprendere le dinamiche del mondo del lavoro? Quali cambiamenti lo hanno attraversato nel tempo? Enzo Mingione, già docente all’Università di Messina, nel presentare il tema in chiave storica e comparativa, affronterà tematiche classiche – quali la grande fabbrica, l’organizzazione del lavoro, il conflitto industriale – e di attualità – l’instabilità occupazionale, la diffusione di lavori “atipici” e il lavoro degli immigrati nel quadro del processo di globalizzazione. Questa discussione presenterà i dati nuovi e le problematiche emerse negli ultimi anni, a partire dall’impatto della crisi attuale.

La dignità è tutta dei lavoratori e delle lavoratrici che subiscono il lavoro nel sistema capitalistico per far vivere sé stessi e le loro famiglie e soprattutto di quelli che si battono per sottrarsi allo sfruttamento o ai suoi eccessi. Forse un equivoco va sciolto nella nostra Costituzione: che cosa significa “fondata sul lavoro”? Fondata sull’accumulazione del capitale? Oppure sui lavoratori e sulle loro esigenze? E gli altri? Quelli che il lavoro non ce l’hanno o non possono averlo? Entreranno a far parte della Repubblica solo se e quando ne avranno uno?

Il desiderio di una più alta consapevolezza percorre la discussione promossa dall’Anpi.

Cefalù: Convegno nazionale “La Campagna di Sicilia del 1943” – Ora se ne sa di più

Dopo Cefalù, se ne sa di più, in merito alla Campagna di Sicilia del 1943, di cui l’anno prossimo ricorre l’80° anniversario. L’intento del Convegno nazionale, che si è svolto appunto a Cefalù il 29 e il 30 settembre, era quello di aggiungere tasselli di nuova conoscenza e nuovi approcci metodologici alla storia di quei trentotto giorni che vanno dallo sbarco alleato in Sicilia all’evacuazione dell’isola da parte delle truppe italo-tedesche attraverso lo Stretto di Messina.

Su queste tematiche si sono confrontati 24 relatori e i loro lavori sono stati ospitati dalla Base Logistico-Addestrativa dell’Esercito Italiano di Cefalù. La Caserma Botta ha aperto le proprie porte per accogliere questa importante manifestazione culturale autorizzata dallo Stato Maggiore dell’Esercito V Reparto Affari Generali e dal Comando Militare della Capitale che hanno supportato e assicurato questa manifestazione. La Caserma Botta ospita al suo interno un Organismo di Particolare Protezione Sociale che, fra l’altro, ha lo scopo di conservare ed accrescere l’aggregazione sociale dei dipendenti e delle loro famiglie, il loro arricchimento culturale, nonché di conseguire rapporti di interazione con la collettività esterna.

Nelle due giornate di studi si sono alternati e confrontati esponenti di rilievo del mondo militare e docenti universitari di diversi Atenei italiani. Insieme a loro, un nutrito drappello di studiosi e ricercatori ha dato preziosi contributi sia sugli aspetti della strategia militare sia sui risvolti sociali della guerra siciliana del ’43, preludio alla caduta del fascismo e antecedente degli eventi fino al 25 aprile del 1945.

La validità scientifica del convegno cefaludese d’altronde era garantita da chi l’aveva promosso e organizzato: la Società Italiana di Storia Militare (SISM), nelle persone del Presidente, Prof. Virgilio Ilari, e della Coordinatrice del Comitato scientifico, Prof.ssa Elina Gugliuzzo. L’iniziale idea progettuale era partita dal Dott. Francesco Pellegrini; la SISM l’ha sposata subito, sapendo di poter contare anche sulla generosa disponibilità del Comandante della Base, il Ten. Col. Ciro Settecasi.

Ad aprire i lavori, oltre l’intervento del Presidente della SISM, è stato il Prof. Rosario Mangiameli, dell’Università di Catania, il quale ha tracciato una cornice interpretativa d’ampio respiro e insieme una rassegna degli studi già compiuti ma soprattutto delle questioni ancora aperte a future ricerche. Si sono susseguiti poi interventi volti a chiarire gli aspetti strategici della Campagna, secondo i moduli interpretativi della più consolidata storiografia militare, tra i quali quelli del Gen. C. A. Carmelo Burgio e dell’Amm. Sq. Ferdinando Sanfelice di Monteforte. A questi si sono affiancati i temi più vicini alla storia sociale, dal fenomeno delle diserzioni alle testimonianze della gente comune di Licata, dalla marocchinata di Capizzi alla percezione del nemico presente nella Sicilia del ’43. L’evento è stato arricchito dalla partecipazione dell’Ufficio Storico dell’Esercito (attraverso la relazione del Magg. Emiliano Ciaralli) e dell’Ufficio Storico della Marina Militare (grazie all’intervento del C.F. Marco Sciarretta).

Le basi scientifiche di tutti questi lavori sono state ovviamente i documenti d’archivio, ma anche le testimonianze recuperate nell’ambito della storia orale, la valorizzazione dei manufatti collegati a quella Campagna di guerra, la cura della memoria. In prima linea su questo fronte è stato ricordato il Museo dello Sbarco allestito a Catania.

Non potevano mancare infine gli interventi riguardanti la realtà locale di Cefalù, curati dal Gen. Mario Piraino e dal giovane Dott. Salvatore Varzi. L’interesse di questo legame fra la storia cefaludese e gli eventi più generali è stato sottolineato dall’intervento – non di semplice saluto – del Sindaco, Prof. Daniele Tumminello, e dell’Assessore alla Cultura del Comune di Cefalù, Prof. Antonio Franco.

Nell’ambito del Convegno è stata inaugurata una interessante Mostra di fotografie inedite della Campagna di Sicilia del ’43 che è stata anch’essa realizzata grazie al Comando Militare della Capitale che ha provveduto alla produzione delle foto, la cui ricerca  presso l’US Army Center of Military History, è stata curata dal Dott. Armando Donato e dal Cav. Sandro Varzi e la cui organizzazione è stata approntata dallo stesso Comandante della Base e dal Graduato Aiutante Giuseppe Sferruzza. La Mostra rimarrà aperta alla cittadinanza e agli studenti di Cefalù e del comprensorio per tutto il mese di ottobre.

Al termine dei lavori del Convegno si è deciso di riunire nuovamente il Comitato Scientifico, per procedere in direzione della stampa di tutti gli interventi registrati nell’incontro cefaludese, in modo da segnare un valido contributo all’80° anniversario della Campagna di Sicilia che cadrà nel 2023.

Cefalù: Convegno nazionale “La campagna di Sicilia del 1943”

Se ne è discusso tanto, ma non ancora a sufficienza. L’intento del Convegno nazionale “La campagna di Sicilia del 1943” è quello di riesaminare criticamente quanto si è scritto sui trentotto giorni che separano il 10 luglio di quell’anno – data dello sbarco in Sicilia – dal 17 agosto, data in cui l’esercito italo-tedesco attraversò lo Stretto di Messina, evacuando l’isola. La revisione della storia di quei trentotto giorni viene proposta in un’ottica che non è solo regionale, ma nazionale e internazionale, e alla luce della documentazione nuova che gli storici vanno rintracciando negli archivi istituzionali e negli archivi della memoria.

Il Convegno “La campagna di Sicilia del 1943” promosso dalla Società italiana di storia militare, si terrà presso la Base Logistico-Addestrativa dell’Esercito Italiano di Cefalù, nei giorni di giovedì 29 e venerdì 30 settembre 2022.

L’incontro storico-scientifico sarà accompagnato dalla mostra fotografica “Foto inedite dello sbarco americano in Sicilia” curata dal Dott. Armando Donato, dal Ten. Col. Ciro Settecasi, dal C.le Magg. Ca. Sc. QS Giuseppe Sferruzza e dal Cav. Sandro Varzi.

Tematiche e problematiche sono state predisposte dal Comitato scientifico, presieduto dal Prof. Virgilio Ilari, presidente della Società italiana di storia militare, e composto dai Dott. Marco Maria Aterrano, Gen. C.A. Carmelo Burgio, Dott. Mirko Campochiari, Prof. Piero Cimbolli Spagnesi, Gen. Isp. Capo Basilio Di Martino, Dott. Armando Donato, Prof. Elina Gugliuzzo, Dott. Francesco Pellegrini, Prof. Giuseppe Restifo, Dott.ssa Mariagrazia Rossi, Amm. Sq. Ferdinando Sanfelice di Monteforte, C.te BLA Cefalù e Siracusa Ten. Col. Ciro Settecasi, Dott. Antonino Teramo e Dott. Fulvio Torrisi.

L’organizzazione del Convegno è il frutto del felice incontro fra competenze e provenienze diverse: non solo, ovviamente, il mondo militare, ma anche quello universitario, quello degli esperti cultori e quello degli abili ricercatori, che si muovono alla esplorazione di nuove fonti e nuovi documenti.

Ai convegnisti del 29 e 30 settembre perverrà l’augurio di buon lavoro da parte del Presidente della Repubblica, on. Sergio Mattarella.

Ai firmatari dell’Appello per un “Protocollo per il ripudio sovrano della guerra e la difesa dell’integrità della Terra”

Cari Amici,

mentre l’Italia sta rotolando verso le elezioni del 25 settembre i maggiori protagonisti della vita internazionale stanno prendendo le loro posizioni in vista del grande confronto planetario che stanno predisponendo per i prossimi decenni. E mentre Putin enuncia a Vladivostok la banale regola dell’economia di mercato secondo la quale senza pagarne il prezzo non si può acquistare un prodotto, e perciò se l’Occidente non vuole pagare il gas russo, di quel gas deve fare a meno, l’ineffabile Ursula Von Der Leyen Presidente della Commissione Europea grida al ricatto e dice che Putin ci ha abituato alle sue sfide e quindi non bisogna neanche starlo a sentire, come se Putin non fosse il capo di un Paese che si estende dalle frontiere occidentali a Vladivostok, ma un capitano reggente della repubblica di San Marino. Intanto la Russia perfeziona le sue alleanze con la Cina e le potenze asiatiche, gli Stati Uniti stringono i legami atlantici con l’Europa e il Giappone, e la Turchia rivendica un’improbabile funzione demiurgica di arbitro tra le due orripilanti fazioni.

Dovremo impiegare le migliori energie per capire il senso di tutto ciò, per estrarne la residua eventuale razionalità, per capire la logica rovesciata di chi programma una lunga guerra mondiale con l’idea insensata secondo cui le armi nucleari rimarranno chiuse nei loro arsenali e non verranno a inquinare le carneficine diversamente prodotte in tutto il mondo per dominare sulle superstiti rovine.

Sembrano anni luce da quando la guerra fredda finì, e dobbiamo perfino rimpiangerla guardando i geni da cui oggi il mondo è governato. Ha il sapore di una nemesi doverlo fare nel momento in cui muore Michail Gorbaciov, che fu l’ultimo Capo dell’Unione Sovietica, la grande antagonista di allora. Si temeva l’apocalisse nucleare che avrebbe concluso quel conflitto, e invece venne fuori la proposta da lui formulata insieme al premier indiano Rajiv Gandhi a Nuova Delhi, di “un mondo libero dalle armi nucleari e nonviolento”. Era il 27 novembre 1986 e i due leader rivendicando di rappresentare oltre un miliardo di uomini, donne e bambini dei loro due Paesi,  “che insieme fanno un quinto dell’umanità intera”, scrissero che “la vita umana è il valore supremo”, che “il mondo è uno e la sua sicurezza indivisibile” e che “Est ed Ovest, Nord e Sud, indipendentemente dai sistemi sociali, dalle ideologie, dalle religioni e dalle razze” dovevano “essere uniti nella fedeltà al disarmo e allo sviluppo”,  garantire  giustizia economica e rinunciare  agli stereotipi “di chi vede un nemico in altri Paesi e popoli”.: una proposta politica di una lungimiranza senza precedenti, che però non fu degnata nemmeno di una informazione dai grandi giornali d’Occidente (fu pubblicata invece dalla rivista “Bozze 87”).

Tre anni dopo, a conferma di questa dichiarazione, Gorbaciov fece aprire il muro di Berlino, che non cadde per nessuna insurrezione popolare ma per una decisione politica che il leader sovietico, interpellato dai dirigenti tedeschi, comunicò loro per telefono, mentre Andreotti salutava l’evento con la celebre battuta secondo cui amava tanto la Germania da preferire che ce ne fossero due invece di una sola felicemente riunificata.

Inutilmente Gorbaciov tentò di negoziare con l’Occidente una transizione pacifica a un mondo ricostruito sulle basi di un’altra etica e di un’opposta cultura politica. I grandi principi di democrazia, di libertà, di rispetto di tutti i Paesi, “grandi e piccoli” in nome dei quali si era giocata la grande partita ideologica della guerra fredda furono traditi, e Gorbaciov commise l’errore di fidarsi dell’Occidente che gli aveva anche assicurato che, sciolto il Patto di Varsavia, la NATO non si sarebbe allargata ad Est “neanche di un pollice” per tener conto degli interessi di sicurezza russi. Tutte le delegazioni occidentali reduci dai negoziati con Gorbaciov registrarono nei loro resoconti questo impegno di cui però si trascurò di dare atto per iscritto in un documento formale.

Gorbaciov pagò il suo errore con la sua sconfitta personale e con la dissoluzione dell’URSS, la quale non fu l’inizio di un mondo nuovo dove trionfasse il bene. Papa Giovanni Paolo II ne fu molto deluso, mentre l’Occidente (in Italia toccò al ministro degli esteri De Michelis) gridò ai quattro venti che la guerra fredda era finita e che l’Occidente l’aveva vinta.

Per questo siamo oggi qui a contemplare le rovine di questo mondo nuovo, e non possiamo che tornare alla lotta politica per un’alternativa reale. Perciò abbiamo lanciato l’iniziativa di un Protocollo da allegare ai trattati internazionali esistenti e allo Statuto dell’ONU perché il ripudio italiano della guerra e la difesa dell’integrità della Terra siano fatti propri da tutti i Paesi, cominciando dal superamento delle alleanze militari e dalla riduzione delle spese per gli armamenti.

Siamo grati a tutti gli elettori, Associazioni e gruppi che hanno sottoscritto questo appello e ai candidati che si sono impegnati, se eletti, a promuovere questa iniziativa nel futuro Parlamento;  siamo grati in particolare a Luigi de Magistris e ai maggiori esponenti della lista “Unione Popolare con De Magistris”, a partire da Maurizio Acerbo, segretario di Rifondazione Comunista e a molti candidati dell’Alleanza Sinistra-Verdi per avere tra i primi preso questo impegno, ed esortiamo tutti gli altri a farlo, in vista di ulteriori azioni popolari da compiere.

Con i più cordiali saluti,
Raniero La Valle,
Felice Scalia,
Giuliana Martirani,
Nino Mantineo,
“Costituente della Terra”,
“Laudatosì”, 
“Chiesa di tutti chiesa dei poveri”, 
“Rete per la pace e il disarmo”,
“Sbilanciamoci”,
“Noi siamo Chiesa”,
“Pax Christi”,
Comitati Dossetti per la Costituzione,
ACLI,
Piccola Comunità Nuovi Orizzonti,
Tenda della Pace,
ANPI,
Messina Accomuna,
CGIL,
CISL,
UIL.