Ricerca sugli elementi decorativi della città Primonovecento

 

Experiences porta avanti studi e ricerche, soprattutto a carattere architettonico. Come ad esempio il progetto di ricerca sulla decorazione. La figura rappresenta uno dei molteplici elementi decorativi in marmo preesistenza dell’importante incrocio delle quattro fontane. Ma al marmo, con la ricostruzione, faranno da sostituti i manufatti in “pietra artificiale”, che hanno connaturato l’immagine espressiva del decoro urbano della città di Messina dopo il sisma del 1908. La diffusione delle case moderne tende ad innescare un complesso processo di riorganizzazione urbana. Si realizza un tessuto compatto, a scacchiera, fatto di isolati attorniati da strade congruenti con l’altezza degli edifici.

Queste case moderne hanno caratteri architettonici, tipologici e formali, univoci. Tali caratteri riconfigurano l’intera città nata sotto l’influenza dell’eclettismo ottocentesco. Ciò è dovuto al fatto che gli edifici sono stati edificati tutti nel volgere di pochi anni. Soprattutto è importante considerare che i regolamenti edilizi e le norme costruttive antisismiche, vigenti, hanno condizionato i progetti. Si assommi una sorta di influenza reciproca fra gli architetti che si sono trovati tutti nel medesimo momento a operare in una città da riedificare per intero.

Ne scaturisce che le facciate espressione di questa maniera eclettica sono un pot-pourri con ghirlande, di fiori e puttini. In realtà tale decorazione si sovrappone alle partiture dei prospetti dai quali rileviamo segni inconfondibili di un nuovo modo di concepire l’edificio, corrispondente al processo di modernizzazione. Di fatto le case della Messina post-terremoto riflettono un processo in atto nell’edilizia europea, intimamente connesso al processo di trasformazione sociale in corso, il quale, necessariamente, coinvolge anche il senso stesso dell’abitare. La richiesta generalizzata è che le nuove case rispondano ai nuovi bisogni dei loro abitanti. Ecco perché tale necessità sembra entrare in apparente contraddizione con l’eclettismo imperante.

La ricerca è stata condotta indagando su tematiche oggettive: prestando attenzione ai rapporti metrici sanciti dai regolamenti edilizi che disegnano una maglia topografica il cui schema regolare è a volte deformato da esigenze planimetriche del lotto. La manualistica tecnica e pratica detta gli elementi fissi che dovranno struttura la forma dell’involucro esterno di una nuova struttura realizzata interamente in cemento armato. Questa forma è garantita dall’applicazione di un linguaggio che connota tutta l’architettura occidentale: colonna, pilastro, architrave, basamento, coronamento. Elementi presenti anche nella versione eclettica utilizzata a Messina. I simboli ornamentali del passato riverberano, in questo caso, le forme antropomorfe o vegetali.

L’identità formale, oggi osservata nei prospetti delle nuove edificazioni post-terremoto, appare così radicata nella produzione edilizia corrente da far considerare che nell’opera degli architetti sembra essersi cristallizzata una sorta di rappresentazione mentale unitaria restituendo una città ordinata e lineare, che solo studi in tal senso orientati permetteranno di garantire anche in futuro.

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