Tra Otto e Novecento nasce in Europa un movimento del tutto innovativo, che basa la sua espressione per la prima volta sull’inconscio umano. Attraverso esso la realta ne viene interpretata a volte distorta, da emozioni che provengono dal profondo. E’ il Simbolismo. Se i maggiori maestri della corrente si esprimono in Austria – in mostra sono esposti la Giuditta - Salomè, di Gustav Klimt e Il Peccato, capolavoro di Franz von Stuck – l’attenzione si focalizza sulla parte italiana del movimento.
Nelle otto sezioni in cui è suddivisa la mostra si scoprono le opere e i dibattiti che esse generarono, in un momento in cui le tendenze si confrontavano nei cenacoli letterari e filosofici (con Gabriele D'Annunzio o Angelo Conti) e quelli musicali (con la musica di Wagner). I movimenti artistici e politici stavano cambiando la società.

La mostra parte dalla Triennale di Brera, tenutasi nel 1891. Due opere affiancate, quella di Giovanni Segantini (Le due madri) e quella di Gaetano Previati (Maternità), mostrano l’estrema sintesi avvenuta fra divisionismo e contenuti simbolici.
Il percorso espositivo si conclude nella 'Sala del Sogno', che alla Biennale di Venezia del 1907 consacrò il movimento simbolista, in una scenografia prodotta dall'intelligenza decorativa di Galileo Chini, fino alla sua conclusione, appena alle soglie del futurismo, con due composizione proprio di Umberto Boccioni, che realizzò  come Il sogno e La madre che cuce, ma di gusto ancora simbolista.

Il corpus della mostra, tra inizio e conclusione, è fatto di quei pittori che contribuirono ad alimentare le poetiche del piacere e dell'ansietà, della spiritualità e degli stati d'animo, del fascino e del mito, insomma, tutto il mondo poetico e creativo del Simbolismo.

La mostra "Il Simbolismo in Italia" è frutto della volontà della Fondazione Bano, unitamente alla Fondazione Antonveneta, e si svolge a Padova, nel Palazzo Zabarella. Per la sua realizzazione hanno operato i curatori Fernando Mazzocca e Carlo Sisi con Maria Vittoria Marini Clarelli, direttore della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma.

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