I colori di Giotto.

La Basilica di Assisi tra restauro e restituzione virtuale

Basilica di San Francesco e Palazzo del Monte Frumentario, Assisi

Tra gli eventi meno consueti vi è quello di guardare in un restauro in divenire, prima che sia ultimato. E’ così possibile condividere non solo il capolavoro oggetto dei lavori, ma anche il restauro in sè, le tecniche e le sue affascinanti scoperte. Stiamo parlando della straordinaria opportunità offerta dalla città di Assisi e dei restauri degli affreschi di Giotto nella basilica di San Francesco.
Tornato all’attenzione del pubblico per le recenti scoperte nella Cappella Peruzzi in Santa Croce a Firenze, Giotto, pittore da sempre amato, si ripropone ad Assisi come il pittore che più si identifica con le storie meravigliose di San Francesco. Uno dei cicli pittorici più importanti nella storia dell’arte italiana è proprio, infatti, quello che l’artista ha realizzato nelle sue Storie di San Francesco nella basilica umbra..

L’evento si configura come un viaggio sia ideale nell’opera di Giotto, sia effettivo, perché si sviluppa in più ambienti. La prima tappa dell’esperienza artistica e religiosa è proprio il cantiere di restauro degli affreschi  di Giotto nella Cappella di San Nicola nella Basilica Inferiore. Sarà possibile salire sui ponteggi  (in piccoli gruppi, in piena sicurezza) e raggiungere i dipinti per vederne da vicinissimo i colori di Giotto, così come li vedono i restauratori all’opera.
La seconda rappa è rappresentata dalle 28 scene delle Storie di S. Francesco, nella Basilica Superiore. Ogni scena è fornita di segnaletica, per una migliore comprensione. La visita fa da necessario prologo alla terza tappa, quella al Palazzo del Monte Frumentario.
In quest’ultima sosta, la tecnologia offre ai visitatori delle possibilità impensate ed affascinanti. La mostra virtuale offrirà una diretta comparazioni sui dipinti di Giotto com’erano, nell’aspetto originario, e come sono, lo stato attuale. I colori di Giotto si rivelano con insospettata vivacità, L’esperienza è stata resa possibile grazie ad una attenta e scientifica ricostruzione dell’Istituto Centrale del Restauro.
L’affresco m della  Benedizione della Regola di san Francesco da parte di papa Innocenzo III (di cui ricorre il suo VIII centenario), scelto, tra l’altro, come logo dell’evento, sarà mostrato, invece, nelle due “versioni” (com’è e com’era ) a dimensione reale, cioè dieci metri quadrati l’una.
il Consiglio Nazionale delle Ricerche offre, inoltre, l’opportunità tutta virtuale di entrare nelle scene dipinte da Giotto, che si animeranno con i movimenti stessi del visitatore in un’esperienza elettrizzante.

L’esperimento, che farà parlare di sé, è stato ideato e voluto da Giuseppe Basile, capo dell’equipe dell’Istituto Centrale del Restauro, principale artefice del lavoro di restauro e di ricerca, che ha portato alla realizzazione dell’evento. Ad esso possiamo affiancare, senz’altro, il nome di Fabio Fernetti, restauratore esperto ed abilissimo.
I curatori, ulteriormente, a proposito delle ricostruzioni virtuali, precisano:  “la mostra rappresenta il primo esempio in assoluto di un recupero virtuale di un ciclo pittorico condotto alla luce di ricognizioni specialistiche dell’opera”.