Primo piano Argomenti Schede Anteprime Editoriali
 
 
 
 
   
 
 

 

 
 
 
       CATALOGO DEI PRODOTTI
 
 
 
 

Minisiti

 
 
 
 
 

 

 

 
 

 

 

 

 

 
 
 
 
   



 

 
 
 
Sergio Bertolami
e Rosa Manuli -
EX AQUA -
Il braccio di San Raineri
Pagine 240
Versione brossura
Formato 15,24 x 22,86
Editrice - Experiences Srl
 

Costo Brossura:
Euro 16,00

  3/4  
  LA FILOSOFIA IN ITALIANO
 
 
 

 

 

Tommaso d'Aquino (1225-1274), frate domenicano, definito Doctor Angelicus dai suoi contemporanei, fu canonizzato da papa Giovanni XXII nel 1323. Nel 1567 (11 aprile) venne dichiarato dottore della Chiesa da papa Pio V, con la bolla Mirabilis Deus.

Discepolo di Alberto Magno, è forse l’apice della filosofia Scolastica del XIII secolo. Quest’importanza è dimostrata dal consenso che tutt’ora riscuote il suo metodo d’indagine aperto ad ogni possibile contributo. Egli operò procedendo dalla Bibbia agli autori pagani, dagli ebrei ai musulmani, senza pregiudiziali o diffidenze, a parte la centralità della Rivelazione cristiana, da cui, peraltro partivano tutti i filosofi del medioevo. Questo perché egli era assertore del fatto che la verità può avere origini diverse, ma non è mai in contrasto con la Rivelazione, dato che ambedue sono il prodotto della Volontà Divina. Sempre per questo motivo non vi può essere contraddizione tra fede e ragione, e si può giungere a sentire l'esistenza di Dio, sia per mezzo della fede, che attraverso l’esperienza sensoriale.
Tommaso d’Aquino, come il suo maestro Alberto Magno, s’interessò al greco Aristotele. Questi basava il suo ragionamento filosofico sullo studio della natura, dell'intelletto e
della logica, ideando degli universali sempre validi, come lui stesso affermava, in ogni epoca o luogo. E’ evidente come il pensiero aristotelico e di Tommaso convergessero. Nel mondo reale delle scienze naturali, in infinito passaggio dalla potenza all'atto, era presente, secondo il domenicano, una stratificazione gerarchica, piramidale, che va dalle piante agli animali, da questi all’uomo, dall’uomo agli angeli e infine a Dio, l’Essere supremo, motore immobile dell'universo.
La sua opera principale è la Summa Theologiae, in cui egli cerca di rendere chiari alla ragione i fondamenti della fede. In esso Tommaso tratta sistematicamente del rapporto tra fede e ragione ed altre grandi questioni teologiche. Fede e ragione sono in un circolo ermeneutico: "credo per comprendere e comprendo per credere", ma non sullo stesso piano. Secondo Tommaso:

Pensiero e ragione si possono conciliare, anzi, la ragione serve agli esseri umani per interrogarsi anche su alcuni enigmi di fede. Lo scopo della fede e della ragione è lo stesso, se poi la ragione si trova in contrasto con la fede deve cedere a questa.”

Purtroppo il testo rimase incompiuto (l'ultimo trattato è il De Poenitentia).

Bonaventura di Bagnoregio
L’alter ego di Tommaso d'Aquino, totalmente speculare, fu il suo contemporaneo Bonaventura di Bagnoregio, che, ispirandosi alla religiosità di San Francesco d'Assisi, sosteneva la superiorità del sentimento mistico. Se, infatti, l’anima sensibile può, attraverso la realtà empirica, giungere ai concetti universali, solo con l’illuminazione della grazia divina, si può arrivare ai massimi principi spirituali. L’illuminazione permette, perciò, all’uomo di salire a Dio e cogliere la sua essenza eterna. Questo balzo verso l’Alto porta alla sinderesi, cioè alla tendenza pratica al bene. Si intuisce, dietro questo, tutto il mondo ideale di Platone e il suo valore etico e conoscitivo. Bonaventura di Bagnoregio è, infatti, il massimo esponente della corrente neoplatonica del XIII secolo.

Ruggero Bacone
Sia Tommaso d’Aquino che Bonaventura di Bagnoregio insegnarono alla scuola di Parigi. Contemporaneamente altre scuole crebbero d’importanza, come Oxford e Colonia. In quella inglese insegnò il celebre Ruggero Bacone, il quale, riprendendo la divisione degli aristotelici fra scienza e fede, pose altre due origini di conoscenza: la ragione e l’intuizione. Se la ragione poggia su un sapere mediato, l’intuizione va direttamente al dato. Quest’ultimo, a sua volta, si divide in due: il dato mistico (proprio della teologia) e il dato sperimentale (proprio della verità del mondo naturale). E’ questa la novità di Bacone (pur se anticipata dalla scuola di Chartres), anche perché nel tempo, posta la distinzione, questi ultimi due elementi tenderanno a divergere sempre di più.

 

Pagine       

 
 
  HOME  
 
   

È vietata la riproduzione, anche parziale e con qualsiasi media, di testi ed immagini, la cui proprietà intellettuale appartiene ai rispettivi autori.

 

   
 
     
 
Experiences S.r.l. - Servizi per la promozione e lo sviluppo di attività culturali e ambientali - Copyright © 2004-2011. Tutti i diritti riservati - E-mail: info@experiences.it - Schermo 1024 x 768