Giovanni Battista Morgagni
(1682-1771) individuò tre pratiche che andavano effettuate: la
storia clinica, l'autopsia e poi la diagnosi clinica. Egli
raccolse 700 casi clinici, quadri autoptici correlati con la
storia clinica del paziente e con l'individuazione della
malattia, dopo una dissezione (allora non c'erano mezzi per fare
l'autopsia in vivo). Morgagni pubblicò diversi trattati: alcuni
appunti di anatomia in "Adversaria Anatomica", che lo pose in
attenzione in Europa, per poi ottenere un enorme successo con
"De Sedibus et causis morborum per anatomen indagatis" (sulle
sedi e le cause delle malattie studiate attraverso l'anatomia).
Nel testo venivano presentati i 700 casi clinici raccolti, in
cui confluirono alcuni casi dall'opera di Marcello Malpighi
(1628-1694) e del suo maestro Antonio Maria Valsalva
(1666-1723). La prima edizione, in latino (la lingua dei dotti),
si esaurì nel giro di due anni e venne ristampato in numerose
edizioni anche con traduzioni linguistiche. I suoi principi
furono applicati all'estero e costituirono la base per lo
sviluppo della anatomia clinica in tutta Europa.
Gli esperimenti fatti dalla scuola di
Oxford ponevano il quesito della respirazione e della
combustione: sotto una campana con una candela accesa veniva
posto un animale che "fatalmente" finiva per morire di asfissia.
Quale gas veniva consumato? La risposta fu data da Antoine
Laurent Lavoisier (1743-1794): il gas era l'ossigeno. Il
grandissimo scienziato fu fondatore della chimica moderna, ma
non sfuggì al suo destino di nobile nella Francia della
rivoluzione: venne ghigliottinato come molti suoi pari.
L'abate Lazzaro Spallanzani
(1729-1799), che Pasteur considerava il più grande scienziato
mai esistito, mise in relazione il consumo di ossigeno con la
respirazione tessutale. Ricercatore e vivisezionatore, fu un
vero maestro nel campo della riproduzione. Egli dimostrò
sperimentalmente che senza il contatto del liquido seminale con
l'uovo non si aveva la fecondazione. Realizzò la fecondazione
artificiale con una cagna e fu anche il primo ad effettuare una
sterilizzazione. Confutò gli esperimenti di John Turbeville
Needham (1713-1781) e Georges Buffon (1707-1788) che sostenevano
la teoria che i protozoi derivassero dalla materia e non da
altri protozoi, dimostrando che col calore i protozoi non si
formavano e quindi erano necessari per la riproduzione altri
protozoi (dimostrando falsa la tesi della generazione
spontanea). Si cominciarono a capire le leggi dell'infinitamente
piccolo, anche se non esistevano microscopi abbastanza potenti
per averne visione e prove (Allora si vedevano solo i funghi e i
protozoi, non era ancora arrivato a visualizzare i batteri).
La passione per la biologia portò un
proprietario terriero a scoprire un microrganismo fino allora
sconosciuto. Dovendo seguire la strada tracciata dal padre,
occuparsi delle coltivazioni sulle terre di famiglia, Agostino
Bassi (1773-1856), continuò, come uditore, a seguire le lezioni
dello Spallanzani. Molti anni dopo, improvvisamente i bacchi da
seta, conservati sulle sue bigattaie, furono funestate da una
malattia terribile, il mal del calcino o del calcinaccio o
moscardino, riducendoli a dei pezzi di gesso. Egli iniziò delle
ricerche sulla malattia da vero biologo, scoprendone alla fine
la causa: un fungo, che provocava la morte dei bachi (, il fungo
fu chiamato in suo onore Botritis o Beauveria Bassiana). Scrisse
un trattato, "Del Mal del Segno, Calcinaccio o Moscardino",
che influenzò la scoperta dell'eziologia fungina di molte
malattie, fino ad ispirare le ricerche di Louis Pasteur
(1822-1895).
Abbiamo già parlato del chirurgo inglese Edoardo Jenner
(1749-1823) che inventò la vaccinazione contro il vaiolo. Come
accade spesso la scoperta avvenne dall'osservazione della
realtà. Jenner si accorse che le mungitrici se si ammalavano di
vaiolo ne guarivano sempre. Esisteva da tempo la pratica della vaiolizzazione.
Una pratica dalle origini araba che consisteva nell'inoculazione
di pus preso da un malato in via di guarigione. La pratica non
era dall'esito sempre felice: molti continuavano a morire.
Jenner sperimentò
la vaccinazione su suo figlio prendendo pus dalla pustola di una
vacca. La prova diede un grande successo, rendendo il bambino
immune dal vaiolo.. Iniziò con la vaccinazione la lotta contro
molte delle malattie infettive. Tuttavia nonostante l'enorme
approvazione, molti videro nella nuova pratica un insulto al
creatore, mescolando il mondo animale con l'essere umano. In un
certo senso, le idee della rivoluzione francese prevalsero sui
timori e sulle opinioni contrarie.
Possiamo dire che nel Settecento vi furono
i primi esperimenti di chirurgia plastica: Giuseppe Baronio
(1759-1811), già allievo di Spallanzani, effettuò i primi
innesti di pelle su animali, divenendone un precursore.
Nel 1883 Robert Koch (1843-1910) scoprì
il vibrione del colera. In realtà la scoperta era stata già
descritta in modo chiarissimo dall'anatomico italiano Filippo
Pacini (1812-1883). Ne naque una polemica che vide alla fine
prevalere il Pacini, ma la cui vittoria non fu realmente
registrata dall'ambiente accademico.
Nel primo '800, un francese, Renè
Theophile Laennec (1781-1826), inventò lo stetoscopio, che ai
tempi era alquanto primitivo (era costituito da un semplice tubo
di legno), ma che all'ispezione, la palpazione e la percussione,
aggiunse anche l'auscultazione.
La ricerca si rivolge allo studio delle
cause della malattia, intesa come entità morbosa, e non più
verso l'uomo. Il futuro avanza a grandi passi.
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