25 aprile a Messina: leggere la Resistenza ad alta voce

Non ci sarà nel pomeriggio e nella serata del 25 aprile il concerto previsto dall’Anpi, e che sarebbe stato ospitato presso il Parco Horcynus Orca; ma, grazie alla generosa disponibilità dell’Associazione culturale ARB presieduta da Davide Liotta, non sarà una mezza giornata di silenzio. Dalle 17 in avanti di venerdì 25 aprile, presso lo Spazio Lilla di via E. Martinez 11, prende il via una “kermesse” su come “Leggere la Resistenza”. Nella sede dell’ARB si alterneranno poesia e brani di letteratura, filmati e testimonianze.

Interverranno, alternandosi, Pietro Patti della Cgil, Gaetano Giunta della F. ME, Antonella Vadalà dell’ARB, Silvana Salandra dell’Anpi, Orazio Grimaldi di Emergency, Nino Mantineo della Tenda della Pace. Il microfono resterà acceso per chiunque voglia portare una testimonianza, un pensiero, una riflessione.

Non c’era assolutamente bisogno dell’invito governativo alla “sobrietà”: l’80° anniversario della Liberazione cade in un momento di vera afflizione per credenti e non credenti, per laici e per religiosi, per aver perduto un reale amico della pace, della lotta alle diseguaglianze, della vita del pianeta e di tutti gli esseri viventi.

Nel passato non tutto è definitivamente compiuto; nel passato di ottant’anni fa e in quello fino all’inizio di questa settimana ci sono potenzialità in quello che fu pensato e fatto – spesso con dolore e sacrificio, ma anche con fresca creatività – però non interamente attuato. Questo vale, ad esempio, per la Costituzione nata dalla Resistenza e dalla Liberazione. Allora nel passato, nelle storie di chi ci ha preceduto, occorre ancora una volta gettare uno sguardo profondo per tornare in possesso del nostro futuro.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provinciale di Messina
comunicato stampa – 23 aprile 2025

80 volte Bella Ciao! Mostra di arte contemporanea ideata e curata da Roberto Gramiccia

80 volte Bella Ciao! è il titolo della grande mostra di arte contemporanea (quadri e opere tridimensionali) ideata e curata da Roberto Gramiccia per celebrare l’ottantesimo anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo.

80 volte Bella Ciao!
23 aprile – 11 maggio,
La Vaccheria – Roma

Ideata e curata da Roberto Gramiccia, sostenuta e promossa dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale con ANPI Nazionale

Sostenuta e fatta propria dall’ANPI Nazionale, promossa e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale, l’esposizioneverrà inaugurata mercoledì 23 aprile 2025, alle ore 17.00, presso La Vaccheria di Roma (Via Giovanni L’Eltore, 35).

Non solo un progetto celebrativo – una festa in ricordo di quel 25 aprile di ottanta anni fa – ma un ritorno all’arte come strumento di indagine, di recupero della memoria in connessione con il presente. La ricorrenza si colloca infatti un momento storico cruciale, in un tempo di guerre e di stermini segnato dal ritorno al lessico bellico, dall’inquietante normalizzazione della retorica del conflitto. Così, nell’urgenza di invocare uno scenario alternativo, quaranta artisti e artiste di fama nazionale e internazionale reinterpretano e tramandano gli ideali della Liberazione attraverso una pluralità di linguaggi e forme.

Alla presentazione della mostra interverranno, oltre al curatore Roberto Gramiccia, l’Assessore alla Cultura di Roma Capitale Massimiliano Smeriglio, la Presidente del IX Municipio Titti Di Salvo, la Presidente dell’ANPI di Roma Marina Pierlorenzi e Fabrizio De Sanctis, della Segreteria nazionale dell’ANPI.

L’esposizione è visitabile fino all’11 maggio, dal martedì al giovedì ore 10.00 – 13.00 e dal venerdì alla domenica ore 9.00 – 19.00.

La mostra s’inserisce nell’ambito di “Extrafesta” in occasione della “Festa della Resistenza 2025” di Roma Capitale.

La mostra è promossa e sostenuta dall’Assessorato alla Cultura di Roma Capitale in collaborazione con ANPI nazionale e con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura

ARTISTI

Ennio Alfani; Francesco Paolo Ambrosecchio; Paolo Assenza; Gianfranco Basso; Angelo Bellobono; Jacopo Benci; Paolo Bielli; Valeria Cademartori; Ennio Calabria; Bruno Ceccobelli; Primarosa Cesarini Sforza; Caterina Ciuffetelli; Angelo Colagrossi; Ettore Consolazione; Marzia Corteggiani; Gianni Dessì; Paolo Di Nozzi; Davide Dormino; Alessandra Giovannoni; Pierluigi Isola; Adele Lotito; Mauro Magni; Roberta Maola; Giuseppe Modica; Daniela Monaci; Franco Mulas; Gianfranco Notargiacomo; Luca Padroni; Claudio Palmieri; Maurizio Pierfranceschi; Luca Piffero; Salvatore Pulvirenti; Pietro Ruffo; Saverio Ruiu; Jack Sal; Stefano Salvi; Sandro Sanna; Maurizio Savini; Vincenzo Scolamiero; Silvia Stucky.

Ginevra Amadio
giornalista culturale
ufficio stampa
ginevraamadio@yahoo.it

L’Anpi celebra l’80° della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra

In piena civiltà e senso di responsabilità e nel dovuto rispetto della giornata di lutto, per la scomparsa di Francesco, l’Anpi messinese si appresta all’80° della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra. A tutti, laici e credenti, in questa giornata tocca condividere il messaggio di pace e fratellanza, che già ottant’anni fa fu lanciato dalla Resistenza e poi da Francesco fino all’ultimo giorno della sua vita.

Nel dovuto rispetto della giornata di lutto, per la scomparsa di Francesco, l’Anpi messinese si appresta all’80° della Liberazione dal nazifascismo e della fine della guerra

Il primo appuntamento è stato organizzato dall’Anpi jonica: il 24 aprile, alle ore 16.30, alla Sala Corrado Cagli di Nizza di Sicilia, si terrà la cerimonia di intitolazione della sezione a Francesco Garufi, il partigiano “Rocca”, nato nel 1923 a Roccalumera e vissuto per tanti anni a Santa Teresa di Riva, spentosi infine nel 2009 a Savoca. La figura di Garufi sarà ricordata dai figli Tina e Giuseppe, da Peppino Restifo e dalla presidente dell’Anpi di Fabbrico (Reggio Emilia), Anatascia Ferrari, con una lettera che sarà letta in apertura della manifestazione in omaggio a un combattente che in quella terra ha operato dopo l’8 settembre 1943.

La professoressa Emilia Scarcella del Liceo classico di Santa Teresa di Riva farà un omaggio a Francesca Gullotta, docente, amministratrice e militante politica di Taormina scomparsa lo scorso anno; Stefania De Marco (segretaria Circolo Prc riviera jonica) e Pietro Patti (segretario Cgil Messina) illustreranno i contenuti dei referendum indetti per l’8 e 9 giugno. Previsti i saluti istituzionali del sindaco di Nizza di Sicilia, Natale Briguglio, dell’assessora alla Cultura Gabriella Denaro e del presidente dell’Anpi Messina Giuseppe Martino. Introdurrà e coordinerà l’evento la presidente della Sezione “F. Garufi”, la professoressa Angela Maria Trimarchi.

Il 25 aprile, a Messina, appuntamento alle 9.30 alla Galleria Santa Marta (lato via Tommaso Cannizzaro) per la “Pedalata Resistente”, organizzata in particolare dalla Uisp e dalla Fiab Messina ciclabile. Si parte in bici da uno dei luoghi che ricordano in città le sofferenze della guerra per raggiungere il Cimitero monumentale e rendere un omaggio floreale alla tomba di Francesco Lo Sardo, antifascista messinese fatto morire in carcere dal regime di Mussolini. Dopo aver percorso via Catania e via Cesare Battisti, la “Pedalata Resistente” raggiunge piazza Unione Europea.

Qui, al termine della celebrazione istituzionale, sarà deposta una corona d’alloro e l’Anpi ha predisposto letture collettive di poesie e brani di letteratura sulla Resistenza, intercalati dalle biografie di partigiane e partigiani messinesi, di antifascisti e di vittime della violenza della guerra nazifascista. A tutti questi viene espressa la comune riconoscenza per la conquista della Libertà. A eseguire brani musicali adatti alla cerimonia è stato chiamato il Corpo bandistico “Santa Cecilia” di Villafranca Tirrena diretto dal maestro Emanuele Celona.

Sempre il 25 aprile, per iniziativa dell’Anpi, si onorano la Resistenza e la “Forza della Pace” a Capo d’Orlando. Alle 9 in piazza Matteotti si collocano pannelli sulla Resistenza, mostre fotografiche informative sulle partigiane e sui partigiani dei Nebrodi, libri sul tema e opere d’arte ed estemporanee di artisti. Alle 10.30 si va a deporre una corona d’alloro sotto la lapide dell’on. Francesco Lo Sardo nella via a lui intitolata, con interventi di Franca Sinagra e di esponenti di Anpi Nebrodi. Alle 11.30 Pedalata Resistente, contro le guerre per la pace: giro in bici verso piazza Peppino Bontempo e via Anna Maria Reale con deposizione di corone d’alloro.

Nel pomeriggio, al Teatro allo Scalo (ore 18), si tiene un dibattito con intervista sul tema “La Resistenza e la Forza della Pace” all’on. Marco Tarquinio. Intervengono rappresentanti di Anpi e Cgil; modera la dott.ssa Giuseppina Paterniti. La giornata culmina alle ore 20 con una fiaccolata per la Resistenza e per la Pace, dal Teatro allo Scalo a piazza Matteotti.

Intanto l’Anpi messinese, in segno di rispetto, ha deciso di sospendere il concerto previsto per il pomeriggio del 25 aprile rinviandolo al 1° maggio.


Anpi – Associazione nazionale partigiani d’Italia
Comitato provinciale di Messina
comunicato stampa – 22 aprile 2025

Un progetto per riaffermare la vocazione quale spazio d’eccellenza

La Fondazione Querini Stampalia apre una nuova stagione della sua storia culturale, confermando il desiderio di diventare sempre più un punto di riferimento nel panorama artistico italiano e internazionale. Lo fa con un rinnovato slancio strategico e sotto la guida della Direttrice Cristiana Collu che ha impresso da subito una nuova traiettoria alla Querini, intrecciando la trasformazione degli spazi con l’immaginario culturale. Una Fondazione che, completata la sua prima annunciata torsione, oggi si presenta ridefinita nella visione e nel linguaggio.

Un progetto ambizioso, che ha l’obiettivo di riaffermare la vocazione della Fondazione come spazio d’eccellenza, dove il dialogo tra storia e contemporaneità si fa concreto e significativo. Il 5 maggio 2025 sarà il momento in cui la Querini Stampalia si presenterà completamente rinnovata, con spazi trasformati e un’offerta culturale ripensata per coinvolgere sempre più la città, i visitatori e le nuove generazioni, dando così inizio al nuovo corso. La scelta del giorno non è casuale, coincide infatti con la nascita, nel 1799, di Giovanni Querini, il nobile veneziano il cui spirito filantropico e la visione illuminata hanno dato vita alla Fondazione. 

«La data – afferma il Presidente Paolo Molesini – rappresenta un tributo alla sua eredità culturale e alla missione che continua a ispirare le nostre attività: promuovere la conoscenza, l’innovazione e il dialogo tra passato, presente e futuro.

Se la data è simbolica, anche l’esordio in occasione della 19. Mostra Internazionale di Architettura de La Biennale di Venezia è significativo, perché ribadisce i legami che la Fondazione ha costruito nel tempo con l’architettura, l’arte, il design, la ricerca, la comunità in un’esperienza che stimola la curiosità, il dialogo, la riflessione. Restituire nuova energia alla Fondazione Querini Stampalia significa onorare l’eredità di Giovanni Querini nel modo più autentico con una visione lungimirante, con coraggio e determinazione. Questo momento segna l’inizio di una nuova stagione, frutto di un progetto condiviso e di un lavoro attento, profondo e rigoroso, costruito su radici solide. Siamo orgogliosi di aprire le porte di una Fondazione trasformata, ma sempre fedele alla sua vocazione e alla responsabilità verso Venezia e i veneziani».

«Seguendo le orme visionarie di Giovanni Querini – dice Cristiana Collu – la Fondazione si propone come un arcipelago vivo di esperienze, dove la conoscenza non ha centro, ma si diffonde per connessioni e analogie: rizomatica, eclettica, non gerarchica. La laguna è il luogo dove esercitare quel senso di meraviglia evocato da Rachel Carson, dove unione e separazione, soglia e fondamenta, si scambiano di continuo le parti. Qui la meraviglia è metodo insita nella struttura stessa del tempo e della realtà, è tensione e abbondanza: insegna a guardare nei dettagli il battito del mondo. La meraviglia, quella che dà origine al pensiero, una forma di libertà, un orientamento etico: lo stupore e l’incanto del mondo come potrebbe e dovrebbe essere e come spesso è.  Bisogna farsi prendere in contropiede dalla meraviglia e dalla bellezza e farne scorta e traboccare, sempre. Wonder Booster è una miscela croccante di arte, fotografia, scultura, architettura, design, libri, persone, di Qultura, quella particolare e meravigliosa che abita solo alla Querini».

Ad aprire il nuovo corso espositivo della Fondazione è la mostra No Stone Unturned. Conceptual Photographydedicata a John Baldessari, la più ampia mai realizzata a Venezia dell’artista californiano, figura cardine dell’arte concettuale internazionale. Le oltre settanta opere allestite nei nuovi spazi espositivi del terzo piano del Palazzo, recentemente ampliati e ristrutturati, si concentrano su un aspetto cruciale della ricerca di Baldessari e su un periodo fondamentale del suo lavoro, mettendo in luce come l’approccio concettuale alla fotografia – sperimentato per la prima volta alla fine degli anni Sessanta – abbia aperto nuove strade per l’arte contemporanea e gettato le basi per l’evoluzione della sua carriera e della sua influenza.

Il Campo Santa Maria Formosa e Campiello Querini, saranno abitati dai Leoni in campo di Davide Rivalta, quattro sculture monumentali in bronzo. Due leonesse e due leoni, seduti e vigili, che partecipano alla definizione di una diversa percezione dello spazio e delle dinamiche della vita pubblica.  La loro monumentalità li configura come presenze rassicuranti, sentinelle silenziose che abitano lo spazio del campo con la calma di chi veglia, non di chi minaccia. Un invito aperto alla scoperta, alla partecipazione, all’incontro e al dialogo con l’arte nella quotidianità.

Q Spot. Seat, read, think, repeatdel designer Martí Guixé – una seduta sociale a forma di “Q”, ispirata al logo della Fondazione – trasforma il simbolo grafico in uno spazio fisico e relazionale. Un oggetto funzionale che occupa lo spazio pubblico del Campo Santa Maria Formosa all’ingresso della Fondazione. Serve per sedersi, leggere, pensare, per creare una situazione, un pretesto per generare buone abitudini da condividere. Una grammatica comune dove la cultura è ginnastica quotidiana, una serie di esercizi di allenamento semplici ma ad alta intensità necessari non solo per tenersi in forma ma per stare al mondo.

L’Area Carlo Scarpa, gioiello incastonato al piano terra della Querini, ospita la mostra L’impronta leggera dedicata al Diriyah Art Futures, nuovo centro per le arti digitali di Riyadh progettato dallo studio Schiattarella Associati in collaborazione con il Ministero della Cultura dell’Arabia Saudita. La mostra sarà visitabile in anteprima già dal 5 maggio.

L’intervento di Martí Guixé prosegue all’interno con l’allestimento temporaneo della Libreria Giovanni – nata in collaborazione con la casa editrice Tlon, che trasforma l’idea di bookshop in una libreria indipendente – e del Cafè Mariona, la nuova caffetteria che d’estate accoglierà lo storico brand veneziano Rosa Salva. Arredi e allestimenti temporanei, essenziali e leggeri, in dialogo con la riva, il canale e il giardino di Carlo Scarpa.

Oltre all’ingresso e alla biglietteria, anche gli spazi di accoglienza del Palazzo e le sale espositive sono stati ripensati grazie alla consulenza progettuale di Verlato + Zordan Architetti Associati e arredati con una selezione di elementi firmati Edra, coerenti con l’identità architettonica e pensati per arricchire l’esperienza dei visitatori.

Gli interventi hanno riguardato anche il restyling della segnaletica interna e la nuova identità visiva firmata dallo studio grafico Designwork, basata su due nuovi font originali e su un’estetica pulita e riconoscibile. In parallelo, è stata avviata una profonda revisione dell’identità digitale. Il nuovo sito, sviluppato da Crafted, rifletterà la visual identity e ospiterà un blog dedicato al racconto e all’approfondimento. Il tone of voice dei canali social è stato ripensato per ogni piattaforma, con soluzioni distintive e sperimentali. Tra le novità: TikTok, Spotify, il nuovo partner Google Arts & Culture e un podcast in arrivo su YouTube.

Tutto questo è stato reso possibile grazie a un’azione incisiva e silenziosa, che in pochi mesi ha portato alla ristrutturazione organizzativa della Fondazione, ha confermato il pareggio di bilancio, permettendo di investire energie e risorse nel rilancio della missione della Fondazione con un piano strategico 2025–2028 realizzato con il supporto di Boston Consulting Group.

La Fondazione Querini Stampalia si presenta ancora una volta come un laboratorio vivo, un’istituzione che, nell’oscillazione tra memoria e progetto, riaccende il desiderio, accoglie il dubbio, condivide booster di meraviglia e refill di stupore e incanto.

L’inaugurazione si terrà lunedì 5 maggio, giorno simbolico nella storia della Fondazione, una festa aperta al pubblico accompagnata dalla potenza dell’energia musicale del grande e geniale polistrumentista Gavino Murgia.


Fondazione Querini Stampalia
Castello 5252, 30122 Venezia
fondazione@querinistampalia.org
www.querinistampalia.org
 
Contatti per la stampa
FondazioneQuerini Stampalia
Sara Bossi
s.bossi@querinistampalia.org
 
Studio ESSECI di Sergio Campagnolo s.a.s.
Simone Raddi
simone@studioesseci.net

Cosenza: un’opera pubblica di Cecilia Sammarco ridà forma ai simboli della devozione popolare

Cosmo – Cosenza MicroMondi pres.

Un’opera pubblica di Cecilia Sammarco ridà forma ai simboli della devozione popolare nel centro storico di Cosenza

Un lavoro realizzato durante la sua residenza d’artista per Cosmo, che trasforma l’iconografia tradizionale in un gesto urbano di ascolto e reinterpretazione

Nel cuore del centro storico di Cosenza, nel quartiere San Gaetano – Massa, ha preso forma l’intervento pittorico realizzato da Cecilia Sammarco durante la sua residenza per il “Laboratorio Sperimentale Permanente” di COSMO – Cosenza MicroMondi, progetto coordinato da La Rivoluzione delle Seppie e promosso dal Comune di Cosenza nell’ambito del programma Agenda Urbana. COSMO lavora per la rigenerazione del centro storico della città attraverso pratiche artistiche e culturali che coinvolgono attivamente la comunità locale.

Dal 7 al 12 aprile, l’artista – calabrese di origine e attualmente di base a Roma – ha vissuto e attraversato il quartiere dialogando con chi lo abita. Il suo intervento pittorico, pensato per le serrande di un edificio in Piazza Tommaso Ortale, è il risultato di un processo di ascolto e osservazione, che intreccia memoria popolare, iconografia religiosa e sensibilità contemporanea.

L’opera si sviluppa accanto alla chiesa di San Gaetano, dedicata anche al culto di Santa Rita, figura centrale per la comunità del quartiere. La scelta del soggetto nasce da COSMO, con l’obiettivo di lavorare su un immaginario condiviso, legato alla spiritualità popolare e profondamente radicato nel territorio. Nel primo pannello, il volto di Santa Rita è rappresentato senza la spina sul fronte, sostituita da un paio di occhiali a forma di rosa: un elemento che sposta l’immaginario dalla sofferenza alla visione. Il ritratto è incorniciato da un Retablo peruviano, elemento votivo sudamericano che, inserito nel prospetto del palazzo, richiama sia le finestre superiori che i teatrini di marionette, suggerendo un’apertura temporanea del sacro nella quotidianità urbana, più nello specifico nella piazzetta frequentata dalla comunità. Intorno al volto, si riconoscono segni che rimandano all’universo femminile, alla vita personale della santa, ai primi tatuaggi cristiani e alla simbologia della Passione: frammenti iconografici che si mescolano in una narrazione stratificata.

La seconda serranda completa il racconto, con un’immagine che si concentra sul gesto: una mano che appare come simbolo di azione gentile, capace di trasformare e proteggere. Intorno, fiori che aggrediscono armi, evocazione di un Eden possibile, costruito su un’idea di pace attiva. L’intervento diventa così anche una riflessione sul ruolo della donna, capace di generare senso e futuro non solo attraverso la maternità, ma attraverso la parola, lo sguardo, la scelta.

“La frase che ho inserito nell’opera – and everywhere was Eden once again – fa riferimento ad un poema scritto dall’artista Judy Chicago”, spiega Cecilia Sammarco, “la sua visione di un mondo che abbracci più consapevolmente la prospettiva femminista mi rimanda alla fatica che Rita ha dovuto compiere, nel tentativo di dover convincere che nella vita si possa esser figlia, madre, moglie, suora, Santa“.

L’opera resterà visibile in Piazza Tommaso Ortale, nel quartiere San Gaetano – Massa, come parte integrante del paesaggio urbano e del patrimonio visivo condiviso dalla comunità. Un gesto pittorico che si inserisce nel tessuto del centro storico, aperto allo sguardo di chi attraversa quotidianamente la piazza, e che invita a rileggere i simboli della tradizione con occhi nuovi.

Durante la residenza è stato inoltre sviluppato un formato narrativo fisico – tra brochure, adesivi e altri oggetti – pensato per restituire e diffondere il contenuto iconografico dell’opera. Un modo per superare la classica presentazione frontale e attivare modalità di fruizione più orizzontali e partecipative, in linea con lo spirito del progetto.

Cecilia Sammarco è artista visiva e illustratrice. Nata a Cosenza nel 1989, vive e lavora a Roma. Laureata in Architettura, ha collaborato con realtà come Condé Nast, La Repubblica, Mulieris Magazine e Frac Festival, partecipando a progetti curatoriali e residenze in Italia, Colombia e Spagna. La sua pratica si concentra soprattutto su folklore e simbologia riletti in chiave contemporanea.


CONTATTI:
www.cosmocosenza.com
www.instagram.com/cosmocosenza
www.larivoluzionedelleseppie.org

UFFICIO STAMPA:
Daccapo Comunicazione
info@daccapocomunicazione.it
(Marcello Farno) / (Ester Apa)

Biblioteca Regionale di Messina – “ Il Maggio dei Libri 2025”

L’opera Il mondo fuori“, realizzata dall’illustratore Stefano Dorigo, vincitore del contest “Disegniamo il Maggio 2025”, potrebbe ben rappresentare la linea di azione della Biblioteca Regionale di Messina, che già da tempo ha fatto sì che gli ambienti istituzionali divenissero luogo d’incontro e di scambio tra diverse realtà culturali, centro focale per lo sviluppo di consapevolezza e senso critico anche attraverso la palestra mentale valoriale costituita dalla lettura di molteplici generi letterari. 

In occasione della quindicesima edizione de Il Maggio dei Libri, si è realizzato un palinsesto che sotto l’egida “Intelleg(g)o” abbraccia due dei tre filoni in cui è declinato il tema principale, dal 27 aprile al 31 maggio 2025.


Post dell’evento saranno presenti sulle pagine social della Biblioteca:

Chi non potrà prendere parte alle iniziative in presenza, potrà scrivere sui social commenti e domande da rivolgere agli Autori e ai Relatori.

Microsoft Word – 2025-MdL-Palinsesto-Comunicato

Nei giorni a seguire le date degli eventi in programma saranno disponibili i video.

Per INFO:
Ufficio Relazioni con il Pubblico
tel. 090674564
urpbibliome@regione.sicilia.it.


“Cambia la Musica. Il Mito di Trieste in Italia”

Lo spettacolo “Souvenir” con l’Orchestra Jazz del Conservatorio Giuseppe Tartini di Trieste va in scena giovedì 24 aprile alle ore 18.00 al Teatro Miela (ingresso libero), secondo evento del progetto “Cambia la Musica. Il Mito di Trieste in Italia”, prodotto da Opera Viva Associazione culturale, ideato e diretto da Lorena Matic.
Nata nel 2012 come progetto specifico del Conservatorio su iniziativa del Maestro Klaus Gesing, sassofonista, compositore e improvvisatore, dal 2023 la OJT – Orchestra Jazz Tartini è diretta dal Maestro Mirco Rubegni ed è una formazione di 29 giovani talenti.

giovedì 24 aprile 2025, alle ore 18.00

Teatro Miela – ingresso libero
nell’ambito del progetto di Opera Viva

Il repertorio proposto – seguendo le linee del progetto “Cambia le Musica”, quella che contaminò la quotidianità di Trieste nel “dopoguerra americano” e inevitabilmente il modus vivendi della città –spazia dagli autori classici del jazz e dello swing, da Duke Ellington a Cole Porter, fino agli autori più attuali e recenti come Frank Foster e Benny Golson.

Oltre al Concerto, durante lo spettacolo sarà proiettato un estratto del cortometraggio (che verrà presentato integralmente a maggio) dedicato ai protagonisti dell’epoca, per una breve introduzione al modo di vivere la musica negli anni ’50. L’attore Gualtiero Giorgini infine proporrà in scena delle riflessioni sul Mito di Trieste in Italia.

Si ricorda che è aperta alla Casa della Musica (in via Capitelli, 3) la mostra dedicata al panorama musicale triestino degli anni ’50, che propone oltre 50 fotografie inedite da archivi privati (visitabile fino al 17 maggio 2025)
Il progetto “Cambia la Musica. Il Mito di Trieste in Italia ” si realizza con il sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, il partenariato della Biblioteca Statale Stelio Crise, del Conservatorio di Musica Tartini, ISIS Nautico – Galvani, Università della Terza Età D. Dobrina, 55 Cooperativa Sociale e Bonawentura. 

Organico OJT
Sax – Marcello Sfetez, Christel di Candia, Olja Faletič, Gabriel Maizen, Francesco Guidolin, Matilde Marin, Sebastiano Prade, Yannis Maizen
Trombe – Luca Bellodi, Gabriele Marcon, Massimo Fabbro, Anna Poropat, Andreja Tull, Alessandro Moratto, Donat Martinović, Andrea Brusini
Tromboni – Riccardo Pitacco, Samuele Gandin, Jakob Leban, Laura Sfetez, Ivan Antonutti
Sezione Ritmica – Pianoforte Alberto Rizzarelli; Chitarra – Filippo basso; Basso – Sofia Bondel;
Batteria – Francesco Sentieri, Fabricio Beltrami
Voce – Andreja Tull, Christel di Candia, Francesca Acero

Aps comunicazione Snc
di Aldo Poduie e Federica Zar
viale Miramare, 17 • 34135 Trieste
Tel. e Fax +39 040 410.910
zar@apscom.it

Papa Francesco si è spento all’alba, lasciando un mondo a pezzi

Si è spento all’alba, lasciando un mondo ferito, un mondo a pezzi, proprio come lui aveva detto. Papa Francesco, il Pontefice della Pace, ha chiuso gli occhi alle 7:35 del 21 aprile 2025 nel lunedì dell’Angelo e nel silenzio, il cuore del mondo ha battuto più forte, colmo di un dolore che non si può misurare.

Nei suoi dodici anni di Pontificato, ha sfidato le ombre della guerra e della povertà, ha parlato ai potenti senza paura ed ha abbracciato gli ultimi con amore. Era un uomo che portava la speranza sulle spalle, un pastore che non temeva il buio, ma che cercava sempre la luce. Ora quella luce si è fatta eterna, nel cielo che lo accoglie come un padre stanco, tornato finalmente a casa.

Francesco Guadagnuolo, con pennellate delicate e colori vibranti, ha raccolto nel tempo il volto di questo Papa, anno dopo anno, come un diario dipinto della sua missione sulla terra. Dieci ritratti pittorici, e poi due ancora (collage e tecnica mista), dopo che le campane hanno pianto la sua scomparsa. Nei colori di Guadagnuolo si ritrovano le sue parole, quelle parole che risuonano ancora nel vento: “il mondo è a pezzi”, aveva detto alla Via Crucis del Colosseo, e forse nessuno aveva compreso appieno quanto quel grido fosse vero.

I ritratti non sono solo immagini, non sono solo omaggi: sono testimonianze della lotta di un uomo per la Pace, sono preghiere dipinte, sono lacrime silenziose, che raccontano di un cuore sincero. Lo sfondo delle sue opere muta con il tempo, dal verde della speranza al rosso del sacrificio, dal giallo del sole, all’azzurro di un cielo che ora lo custodisce.

E oggi, che il Pontefice della Pace non cammina più fra noi, il suo messaggio diventa ancora più prezioso. Non basta piangerlo, bisogna seguirlo, bisogna credere nella Pace come lui ci ha insegnato. È il momento di ascoltare, di agire, di abbracciare il mondo, perché il suo sogno non sia vano, perché le sue parole non si dissolvano nel vento.

Papa Francesco non c’è più, ma la sua voce resta, viva più che mai, incisa nel cuore di chi crede ancora nella luce, nella speranza, nell’amore.


Da osservatorioartecont@libero.it 

FRANCESCO

SPERA è la prima autobiografia
mai pubblicata da un papa nella storia

Ogni guerra, crudele e insensata, rappresenta una sconfitta per tutti noi. C’è bisogno di ripudiare la guerra, luogo di morte dove i padri e le madri seppelliscono i figli, dove gli uomini uccidono i loro fratelli senza averli nemmeno visti, dove i potenti decidono e i poveri muoiono. Se da questa vicenda (l’inizio della guerra in Ucraina) usciremo come prima saremo in ogni modo tutti colpevoli. Di fronte al pericolo di autodistruggersi l’umanità comprenda che è giunto il momento di abolire la guerra, di cancellarla dalla storia dell’uomo prima che sia lei a cancellare l’uomo dalla storia. Rinnovo il mio appello: basta, ci si fermi, tacciano le armi, si tratti seriamente per la pace. 
(Francesco, Angelus, 27 marzo 2022)



Papa Francesco è morto. Si chiude così un capitolo straordinario nella storia della Chiesa, ma anche nella storia dell’umanità contemporanea. Anche attraverso la lente dell’ateismo, è impossibile non riconoscere la profonda e rivoluzionaria umanità che ha contraddistinto il suo pontificato, un’umanità che brilla con particolare intensità nelle sue ultime parole pubbliche.

La lettera inviata al Corriere della Sera dal Policlinico Gemelli, dove ha trascorso le ultime settimane della sua vita, rappresenta il distillato perfetto del suo pensiero. In quelle righe meditate nel silenzio della malattia, troviamo l’essenza di un uomo che, perfino nell’abbraccio della fragilità fisica, ha mantenuto cristallina la sua voce in favore della pace in un mondo dilaniato da conflitti.

Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra,” scrisse con quella semplicità tagliente che lo ha sempre caratterizzato. Una frase che condensa una verità profondissima: la violenza germoglia prima nel linguaggio, nelle parole che plasmano o devastano gli “ambienti umani”. Il suo è stato un appello universale, che oltrepassa i confini della fede per raggiungere l’umanità intera.

La grandezza di Francesco risiedeva nella sua capacità unica di trasformare la vulnerabilità in sorgente di saggezza. “La fragilità umana ha il potere di renderci più lucidi rispetto a ciò che dura e a ciò che passa, a ciò che fa vivere e a ciò che uccide,” affermava con lucidità sorprendente. Una riflessione che trascende ogni barriera confessionale per toccare il cuore dell’esperienza umana nella sua essenza più autentica.

In questi tempi dominati da polarizzazioni estreme e semplificazioni brutali, Francesco ci ha costantemente richiamato al “grande bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità”. Non ha mai invitato a fuggire dalla vulnerabilità, ma a riconoscerla come preziosa maestra di vita e fonte di comprensione reciproca.

Come osservatori del nostro tempo, non possiamo che essere profondamente toccati da questo approccio radicalmente umano. Francesco ha saputo articolare un linguaggio che abbatte le divisioni tra credenti e non credenti, parlando il linguaggio universale della fratellanza, della giustizia sociale, della responsabilità ecologica condivisa.

La sua voce mancherà tremendamente, non solo ai fedeli cattolici, ma a chiunque creda nel potere trasformativo del dialogo, della diplomazia e della solidarietà come strumenti essenziali per costruire un futuro migliore. Una voce che ci ha sempre ricordato, con fermezza e compassione, che “la guerra non fa che devastare le comunità e l’ambiente, senza offrire soluzioni ai conflitti“.

Le sue parole continueranno a risuonare come testimonianza luminosa di un uomo che ha saputo guardare ben oltre i confini della propria tradizione religiosa per abbracciare l’umanità nella sua totalità, con le sue contraddizioni e speranze, con le sue oscurità e le sue possibilità di redenzione.

In un’epoca di muri e divisioni, Francesco ha costruito ponti. La sua eredità più preziosa non è legata a dogmi o dottrine, ma a questa capacità di dialogo autentico che ha toccato credenti e non credenti, uniti nel riconoscimento della sua straordinaria umanità.


Da VulnerarTe Magazine <info@vulnerartemagazine.com>

Cervia (Ravenna): al via Artevento Cervia – Il programma del Ponte di Pasqua



Al via domani la 45° edizione di Artevento, che quest’anno apre in bellezza in concomitanza con il ponte di Pasqua organizzando una preview all’insegna dell’arte e della creatività.

Il Festival Internazionale dell’Aquilone si prepara a tornare a Cervia per ben 14 giorni, per celebrare numerosi anniversari – primo fra tutti gli 80 anni dalla Liberazione  offrendo a grandi e piccini l’opportunità di prendere parte gratuitamente ad un ricco calendario di mostre, laboratori, voli diurni e 2 voli notturni, musica dal vivo, spettacoli di circo contemporaneo, teatro danza, parate e attività alla presenza di oltre 200 ospiti provenienti da 50 Paesi e 5 continenti, che si prolungheranno fino al 4 Maggio.

Il programma completo di ARTEVENTO CERVIA è consultabile sul sito della manifestazione: https://artevento.com/



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