Ma quali erano le
verità della Teoria evoluzionistica? Darwin sosteneva che il
filo comune della vita sulla Terra è la lenta ma sostanziale
evoluzione che la permea. Così gli individui di uno stesso
gruppo si assomigliano lo si deve all’antenato comune, vincente
nella lotta per la sopravvivenza. Darwin sostiene che le
specie nascono mediante uno sviluppo
di “discendenza con variazione”. Insomma, è la teoria
della selezione naturale. Alla base sono le possibilità
alimentari del luogo, che fanno da limite invalicabile alla
continua riproduzione. Le diverse caratteristiche(le mutazioni)
all’interno stesso del gruppo rendono competitivi,
rispetto la sopravvivenza, alcuni e non altri. E’ chiaro che
tali individui, all’interno, ma anche all’esterno, finiscono per
essere favoriti nel giungere alle risorse naturali, nell’evitare
la morte a causa degli eventuali predatori, ottenendo un
vantaggio riproduttivo sugli individui più deboli. Darwin
sosteneva, cioè, che l'evoluzione di nuove specie deriva da un
accumulo graduale di piccole mutazioni, una serie di continui
adattamenti, che hanno portato alla diversificazione e
all’evoluzione, lentissima ma graduale, per selezione naturale.
La teoria è di estrema importanza per la biologia ed è ancora
oggi la piattaforma ed il presupposto scientifico per lo studio
della vita e della sua evoluzione nel tempo. Dalla sua nascita
la teoria darwiniana ha avuto alcuni piccoli mutamenti di rotta,
tenendo conto, ad esempio, che Darwin non era a conoscenza dei
meccanismi dell'ereditarietà genetica studiati da Gregor Mendel
e la conseguente teoria della Pangenesi fu superata solo col
neodarwinismo.
La teoria di Darwin riscosse un buon
successo nella comunità scientifica dalla sua esposizione. Già
con i risultati del viaggio in sud America aveva ottenuto, nel
1839, di divenire membro della Royal Society.
Nel 1878 entrò a
far parte dall'Académie des Sciences francese. Nel 1870
divenne socio d'onore della Società Geografica Italiana. Quando
morì, il 19 aprile del 1882, Darwin ebbe funerali di stato e fu
tumulato nell'Abbazia di Westminster, accanto a Newton.
Tuttavia l’opera di Darwin, al di là della specifica teoria
scientifica, ha messo in crisi molti ambienti e teorie
filosofiche. Oggi il suo pensiero non ci appare nella sua
unicità, in quanto, come persone del terzo millennio, diamo
quasi per scontato le sue verità. In realtà la teoria
evoluzionistica mise in difficoltà, le precedenti credenze in
campo religioso, il pensiero metafisico, come il progetto
finalistico della natura come dimostrazione di Dio; il progetto
dei cosiddetti tipologi o "fissisti", che propugnavano l'immodificabilità
del mondo biologico in quanto creato in modo permanente da Dio;
le teorie
finalistiche che credevano che
ogni cosa presente in natura avesse un fine stabilito in
partenza; e infine anche il determinismo fu messo in crisi dalle
teorie dell’evoluzione naturale, poiché non si poteva più
prevedere il futuro una volta conosciuti gli elementi del mondo
ed i suoi processi. A duecento anni dalla nascita Darwin è
stato ricordato e festeggiato con l’emissione di una moneta
d’oro commemorativa, programmi televisivi della BBC e nel
settembre 2008, la Chiesa anglicana ha porto le scuse al grande
scienziato per le incomprensioni avute alla pubblicazione del
libro Sulle origini delle specie.
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