Pria di rientrare in
città il viaggiatore potrà visitare il tempio della Madonna
della Valle, detto volgarmente della Badiazza che trovasi presso
l'origine del torrente omonimo. Si deve ai normanni la sua
fondazione, e Guglielmo II lo dotò di pingui rendite. Le suore
che abitavano l'attiguo monastero lo abbandonarono per
stabilirsi in quello costruito in città dopo la peste del 1347
sotto il nome di S. M. della Scala, da una immagine capitatavi
dall'oriente, siccome narra lo storico Bonfiglio.
Esisteva in questo
tempio un basso rilievo in plastica rappresentante la Vergine
col Bambino in braccia, circondato da una cornice di frutta
verniciati in colore naturale; locchè mostra di essere stata la
plastica conosciuta in Sicilia prima di Luca della Robbia, il
quale nacque nel 1388 in Firenze.
L'antico tempio in
parola alla cui rovina con tribuì più la vandalica mano
dell'uomo che la edacità del tempo, se non era un bel tipo
d’architettura ogivale, meritava purnondimeno d’essere
conservato come monumento storico e ricordo dello stile
architettonico dell'epoca.
Nei dintorni di
Messina non esistono monumenti antichi degni di essere
osservati; nè in città àvvene molti e tali da interessare
l'archeologo. Le guerre ed i tremuoti distrussero tutto, tempi,
monumenti, edifizi su cui stava scritta la sua civiltà, non
rimanendo oggi che il solo vanto di averli posseduti. Però,
Messina odierna non invidia l'antica Zancle, ed il non sopito
amor di patria e solerzia dei cittadini la faranno ben presto ritornare
alla floridezza delle epoche greca e latina. |