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del Minisito

 
 

  

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A guisa di un grande anfiteatro sorge Messina alle falde di una catena di montagne, che la custodiscono alle spalle e la liberano dai forti venti del settentrione. ...essa giace in riva al mare, sul quale stende lo storico Braccio di S. Rainero che forma, a guisa di falce, un porto, il più bello dell'Italia

 
 
 
Guide di Messina

FONTANA DELL'ORIONE

Duomo e fontana del Montorsoli, detta di Orione, prima del terremoto del 1908.
di Grosso-Cacopardo, da Guida per la città di Messina, 1826
 

 
   
 

Ma ciò che sopra ogn'altro adorna questo foro, si è la fonte marmorea inalzata nel 1551, opera incomparabile dell'immortale fra Gio. Angelo fiorentino, tenuta dagli intendenti per una delle cose segnalate del mondo (10). La sua figura è dodecagona, ed in ogn'angolo avvi scolpita una cariatide nuda sino a' fianchi, che ne sostiene col capo l'orlo del bacino. Quattro di questi lati rientrano, e racchiudono nel vano una vasca marmorea, che riceve l'acqua, dalle bocche di due delfini, su de' quali sono scolpiti de' Tritoni, ed altre maritime deità, e da' quattro fiumi, cioè dal Tevere, dal Nilo, dall'Ebro, e dal Camaro rappresentati da quattro statue colossali nude giacenti.

Posano questi fiumi sulle loro basi, nelle quali, con ammirabile artificio vi espresse in bassi-rilievi varj simboli alludenti alle statue sovraposte; cioè sotto il Tevere la Lupa che allatta i due gemelli fondatori di Roma. Sotto il Nilo le sfingi, le piramidi, le palme, ed altri emblemi del misterioso Egitto. Così sotto l'Ebro vi scolpì fra gli altri l'aquila, che porta le colonne d'Ercole, e finalmente sotto il Camaro, Zancla in atto di coronare quel fiume. Nella. parte superiore di quei bassi-rilievi sono scolpiti li seguenti elegantissimi versi parto sublime del nostro abbate Francesco Maurolico indivisibile amico, e compagno del frate. Sotto il Tevere adunque si legge, il seguente distico:  

Ob meritum antiquæ fidei, Messana, perennes
Fundit aquas, magni Tybridis urna tibi. 

E sotto il Nilo

Nilus ego, ignotum, septena per ostia fessus,
Hic caput in gremio, Zancla repono tuo.
 

E sotto l'Ebro  

Hesperidum venio regnator Iberus aquarum,
Nec regio in  Siculis  gratior ulla fuit. 

E sotto il Camaro  

Sum patriæ famulus, cameris exortus aquosis,
Officio manant flumina tanta meo. 

Nelli restanti otto lati poi in altrettanti quadri vi sono espresse con tutta la poetica eleganza a bassorilievo le seguente favole: 1. cioè, Polifemo in atto di scagliare il funesto sasso allo sventurato Aci, che unito a Galatea cerca nascondersi nel mare; 2. la madre Terra, e l'Oceano stretti in vicendevoli abbracciamenti; 3. Diana colle ninfe in atto di bagnarsi, con Atteone trasformato in cervo; 4. Narciso, che si specchia nel fonte; 5. Il caval Pegaso, che fa scaturire un fonte di sotto i suoi piedi; 6. Giove trasformato in Toro, che rapisce la sbigottita figlia di Agenore; 7. Dedalo volante, mentre Icaro malaccorto è in atto di naufragarsi nel mare; 8. e finalmente Elle e Frisso che trapassano il Bosforo a cavallo al famoso montone. Fan basamento a tutto questo gran fonte tre gradini di marmo, che tutto intorno il circondano; su de' quali riposano otto mostri marini divinamente scolpiti in marmo nero.

Nel mezzo di questa prima conca s'inalza un gruppo di quattro Tritoni, i quali colle baccia inalzate sulla testa sostengono il sovraposto spaziosissimo bacile ricco di finissimi intagli, su del quale posano quattro Ninfe, che mollemente abbracciandosi, ed intrecciando in vaghi modi le braccia, sostengono una seconda tazza, nel cui mezzo sorgono quattro putti che sorreggiono un globo sul quale sta ritto Orione col suo fedel cane di lato (11). Io tralascio di descrivere tutte le altre sculture, che adornano questa impareggiabile fonte, poiché sempre è poco tutto quello, che dir se ne potrebbe. Una più distinta descrizione può leggersi nella vita del Frate scritta dal Vasari, e nella Messina del Bonfiglio, sebbene l'una, e l'altra imperfetta.

   
 
 
 
 
 
 
 
  Brani tratti da: AAVV, Guide di Messina, Ottocento,  Experiences, 2008.
 

 
     
 
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