Lo spedale
dello Sperone o S. Clemente, la cui prima denominazione non potè
esser ricavata che dal fine a stimolare i cittadini a lodate e
sante opere di pietà, come che vogliasi riportare dal Bonfiglio
(96) all’epoca di S. Gregorio, perché da costui credesi
consacrato il congiuntovi tempio, per le vestigia che il
Sampieri ocularmente osservò (97), stimasi di più antica data.
Era desso a mezzo giorno della città nella contrada Carrubara
(98), dove in alto si leva la chiesa inditta in S. Clemente
uscita appena la città, poco di là dal torrente Zaera.
Fu quest’ospedale
Grangia e Priorato de’ monaci di S. Benedetto da Monreale: nel
1500 dal re Ferdinando Cattolico (99), perché in basso volgea,
fu aggregato e confuso a quello di S. Michele della Caperrina
come a suo luogo si dirà.
Della Madonna Accomandata o di S. Nicola degli Accomandati (100).
5. Questo,
stato poi conceduto alla Beata Eustochio Calafato nel fine di
fondarne un monastero, e che ella lasciò dopo quattro anni a’
gesuiti per essersi trasferita in Montevergine, sorgea
dirimpetto il convento di S. Domenico, ove poscia fu Casa
Professa de’ padri Gesuiti ed oggi è monistero dei padri
Cisterciensi col tempio intitolato a S.Nicolò il quale riesce
nella via Corso.
Ignorasi
l’epoca della fondazione di quest’ospedale, ma lascia con
ragione dedurre che dovette cessare di esistere in occasione
alla concessione fatta di quel sito alla B. Eustochio verso il
1457 (101) regnando Alfonso il magnanimo e stando Arcivescovo
Jacopo Tedesco (102). |