Nelle sale del Museo di Arti Decorative si svolge la mostra “L’oro e la seta”. Essa nasce dall’unione di due collezioni: quella del Teatro Regio, con meravigliosi costumi teatrali, e la collezione di splendidi arredi di Pietro Accorsi. La mostra è, infatti, possibile grazie all’incontro del Teatro Regio e della Fondazione Accorsi – Ometto, coadiuvate da MITO Settembre Musica.

Una discreta quantità di costumi, sugli innumerevoli di proprietà dell’Archivio Storico del Teatro Regio, si mischia ai meravigliosi arredi della collezione di Pietro Accorsi. I mobili, preziosamente lavorati, che hanno fatto parte di dimore di Sovrani, Principi e Nobili, suggeriscono vari periodi storici, ma, con la loro bellezza, ci portano in un mondo, se vogliamo, fantastico e mitico, al tempo stesso.
L’esposizione si preannuncia ai visitatori nella Galleria del Museo con gli onirici costumi, creati da Stefano Poda, di Thaïs di Massenet, con influssi da figurini futuristi, fantasie felliniane e saghe stellari del cinema. Proseguendo il percorso, eroine ed eroi dell’Opera lirica si disvelano allo sguardo nei loro ricami, decorazioni e preziosissima seta. Si incontrano i diversi personaggi: Manon Lescaut, Francesca da Rimini, Madama Butterfly, Tosca, Capriccio ed altri. Oltre i personaggi ci si imbatte anche negli artisti, quando, ad esempio, ci si trova difronte al costume indossato da Mercedes Capsir, il celebre soprano spagnolo, nell’interpretazione  del 1931 di Violetta al Teatro Regio, e, ancora, nell’abito della principessa Romazov, indossato da Mirella Freni, nella messa in scena torinese di Fedora, accompagnata in quell’edizione da Placido Domingo nelle vesti del Conte Loris Ipanov.
Sono presenti con le loro opere, naturalmente, anche i costumisti, come Pregliasco (abbiamo visto Stefano Poda), che per Armida, immaginò, in una composizione magica e favolistica, classici modelli storici del Seicento, propri del balletto di corte sabaudo.

Uno spazio a parte ha avuto la collezione del tenore torinese, vissuto nell’Ottocento, Francesco Tamagno, che girò il mondo, seguendo la sua fama internazionale. Attento curatore dei particolari, mise sempre grande cura nella scelta e lavorazione dei suoi costumi di scena, consapevole del valore dell’immagine per un tenore lirico. Nella sua carriera guadagnò sempre forti somme, ma, si racconta, nei suoi viaggi all’estero era sempre seguito da numerosi e grandi bauli di attrezzature di scena: costumi, trucchi, parrucche, stivali, attrezzi ed armi.

A settembre, trattando di musica e lirica, non poteva non esserci un appuntamento legato alla musica. Nell’ambito del programma di MITO Settembre Musica, si è svolto un concerto con musiche di Mozart e Beethoven, nel cortile della Fondazione Accorsi Ometto.